COCCA (1) s.f.

0.1 chocca, choccha, cocca, cocche, cocchi, coche.

0.2 Etimo non accertato.

0.3 Fiore, XIII u.q. (fior.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Fiore, XIII u.q. (fior.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. in cocca 2.1; mettere in cocca 1.2.

0.7 1 Incisione praticata alla base della freccia allo scopo di accogliere la corda dell'arco. Estens. Freccia. 1.1 Estens. La corda dell'arco. 1.2 Locuz. verb. Mettere in cocca: essere, tenersi pronto a fare qsa. 2 Parte terminale di qsa, estremità. 2.1 Locuz. avv. In cocca: in cima, sopra.

0.8 Elisa Guadagnini 20.03.2003.

1 Incisione praticata alla base della freccia allo scopo di accogliere la corda dell'arco. Estens. Freccia.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.77, vol. 1, pag. 199: Chirón prese uno strale, e con la cocca / fece la barba in dietro a le mascelle.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 17.136, vol. 1, pag. 294: così ne puose al fondo Gerïone / al piè al piè de la stagliata rocca, / e, discarcate le nostre persone, / si dileguò come da corda cocca.

[3] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 12, pag. 236.28: coca, idest forza de la saetta.

1.1 Estens. La corda dell'arco.

[1] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 5.25, pag. 22: Parve ch'allor Beritola sdegnasse / insieme con Sobilia, e adirorsi / non potendoli avere, ed eran lasse. / Le cocche de' loro archi in man voltorsi / e d'ira accese più s'assicuraro / e più si fer vicine all'un degli orsi...

[2] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 35 [Antonio da Ferrara].75, pag. 75: maladecto il tacere e li soffriri / dei miei dolori acuti, / maladecta la Morte che non schocca / l'ultimo stral<e> di sua possente [c]occa / tra mia indurata mente / desperata e dolente, / priva d'ogni speransa e di conforto...

1.2 Locuz. verb. Mettere in cocca: essere, tenersi pronto a fare qsa.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 51.14, pag. 104: De l'altre guardie non bisogna tanto / Guardar com'e' ti fa di Mala-Boc[c]a, / Ch'elle starian volontier da l'un canto; / Ma quel normando incontanente scoc[c]a / Ciò ched e' sa, ed in piaz[z]a ed a santo, / E contruova di sé e mette in coc[c]a».

2 Parte terminale di qsa, estremità.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 1, pag. 38.8: Sanctu Benedictu ancora tandu era garzuni, et videndu illu chista sua nutriche plangeri, mòvissj a ccompassioni; prise intrambu duj li cocchi de chillu cherniculu lu qualj era speczatu, et cum lacrimi se mise in orationj.

- Estremo lembo di terra, zona periferica.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 9, proemio, pag. 149.15: L'ombre sanza sangue, e sanza corpo, e sanza ossa vanno errando; parte sta allo giudicio, e parte abita nelle infime mag[ioni] del Tiranno, e parte ne sta per altre coche, seguitando l'antica vita.

2.1 Locuz. avv. In cocca: in cima, sopra.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 91, terz. 14, vol. 4, pag. 178: E li fossi di fuor son larghi in bocca / ben venticinque braccia colla sponda, / che 'l terren della via sostiene in cocca. / Sedici braccia poi la via seconda, / con termini, che mostran veritade, / perchè il terren comun non si nasconda.

[u.r. 16.03.2009]