CÒMICO agg./s.m.

0.1 comici, comico.

0.2 Lat. comicus (DELI 2 s.v. comico).

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 2 [4].

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Detto di scrittore:] che compone commedie. 1.1 [Detto di scrittore:] che compone in stile comico. 1.2 [Detto di stile:] che è proprio della commedia (in quanto intermedio fra lo stile tragico e quello elegiaco). 2 Sost. Scrittore di commedie.

0.8 Linda Pagnotta 13.03.2003.

1 [Detto di uno scrittore:] che compone commedie.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 557.25: Onde nota, che' poeti furono di più spezie, come è trattato nel principio di questa opera; però che furono com[i]ci, tragedi, satirici...

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), Prologo, pag. 79.14: E così scripse Plauto poeta comico, Ennio, e Nievio e Romolo, cioè Isopo.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 84, pag. 37.27: Fu ne' tempi di Platone e avanti, e poi perseverò lungamente ed eziandio in Roma, una spezie di poeti comici, li quali, per acquistare riccheze e il favore del popolo, componevano lor comedìe, nelle quali fingevano certi adultèri...

1.1 [Detto di uno scrittore:] che compone in stile comico.

[1] Jacopo Alighieri, Capitolo, 1322 (fior.), 144, pag. 369: Però vedete omai quanto s'acquista / studiando l'alta fantasia profonda / de la qual Dante fu comico artista!

1.2 [Detto dello stile:] che è proprio della commedia (in quanto intermedio fra lo stile tragico e quello elegiaco).

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 19, pag. 5.1: Oltre a questo, lo stilo comico è umile e rimesso, acciò che alla materia sia conforme...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 131, pag. 203.13: E questo assai leggiermente si conosce esser vero a chi riguarda lo stilo eroico d'Omero o di Virgilio o il tragedo di Seneca poeta o il comico di Plauto e di Terrenzio o il satiro d'Orazio o di Persio o di Giovenale...

2 Sost. Scrittore di commedie.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 30.24, vol. 3, pag. 495: Da questo passo vinto mi concedo / più che già mai da punto di suo tema / soprato fosse comico o tragedo...

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 30, 16-27, pag. 665, col. 1.7: Comico, çoè quel poeta che [compone] comedia.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 17, pag. 4.22: vogliono alcuni mal convenirsi a questo libro questo titolo, argomentando [[...]] dal modo del trattare de' comici, il quale pare molto essere differente da quello che l'autore serva in questo libro.

- [Come appellativo]. || Cfr. Orosio, Hist., IV, 19, 6: «Terentius, qui postea comicus, ex nobilibus Carthaginiensium captiuis pilleatus...».

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 20, pag. 255.27: Scipione già detto Africano per soprannome, fattogli triunfo, intrò nella cittade, il quale Terenzio poscia chiamato Comico, de' gentili di Cartagine, [[...]] seguitò dietro al carro Scipione...

[5] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 176.21: allora Terentio comico venne in Roma insemi coll'altri Affricani che in preda foro ad Roma menati...

[u.r. 10.11.2020]