COMPIACENZA s.f.

0.1 compiacenza, complacencia, complacenzia, conpiagensa, cumplacencia.

0.2 Lat. crist complacentia.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. pis., XIII ex. (4); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.); Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.)

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Disposizione a favorire una persona o un istinto, un desiderio. 1.1 Lo stesso che approvazione. 1.2 Piacere.

0.8 Fabio Romanini; Mariafrancesca Giuliani 13.09.2016.

1 Disposizione a favorire una persona o un istinto, un desiderio.

[1] Poes. an. pis., XIII ex. (4), 2.35, pag. 32: Li angeli cantano: «Gloria, / Gesù, dolce memoria, / spirito di victoria / terribile et abundoso. / Tutto dolcore con dolcesa, / tu suave conpiagensa, / tu potente per fortesa, / come Signor poderoso»!

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 36, pag. 47.24: Qua è da saver che odio nasce d'amor, ke ello è dicto en lo capitolo .XXXII.. ke amor non è oltro che complacencia dentro lo appetito e quel ben lo qual desira lo appetito.

[3] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 8, pag. 116.11: Dopo questi teniamo che siano al postutto peggiori i barattieri e quelli che vanno dietro alle sozzure delle meretrici; i quali poi che 'l caldo del gioco de' dadi, e la compiacenza delle varietadi gli avrà tratti a povertade, conviene per necessitade che diventino ladroni e rubatori.

[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 3, pag. 73, col. 2.41: così quando la mente arà diputato il tempo all'orazione, e spezialmente di notte [la notte] è illuminazione mia nelle ricchezze mie; rimane alcuna affabile compiacenza nell'anima acciò ch'ella compia il suo esercizio in quella ora, nella quale l'anima ha in usanza di drizzarsi a Dio.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 1, par. 4, vol. 1, pag. 69.22: et ut sachamu ki Iesu cum summa sapiencia et cum summa cumplacencia vinia a ffari lu sacrificiu di la sua cruchi, di la nostra redempciuni...

[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 15, 55-78, pag. 411.21: la complacenzia delle cose mondane tira l'anima da Dio, e falla serva della sensualità.

[7] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 196, pag. 499.30: E questo fu lo primo [[pennone]] che si desse a' nostri rettori. Volesse Dio che oggi si dessono discretamente, come per li tempi passati si davono. Allora si davano per rimunerare la virtù, oggi per compiacenza o per amistà.

1.1 Lo stesso che approvazione.

[1] F Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Sorio-Racheli), a. 1342 (pis.), Vita di S. Giovambattista: Credete voi ch'io abbia dette queste parole per indovinatico? ovvero ch'io voglia dare loda e compiacenza? || Sorio-Racheli, Cavalca. Vite, p. 426.

1.2 Piacere. || (Ageno).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 74.32, pag. 311: Lo 'ntelletto, puoi che gusta lo sapor de sapienza, / lo sapor sì l'assorbisce ne la sua gran compiacenza...

[u.r. 15.09.2016]