MESSIONE (1) s.f.

0.1 mesion, mesione, messione, messioni. cfr. (0.6 N) dimession.

0.2 Prov. mesion.

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.): 1 [3].

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

0.5 Locuz. e fras. far messione 1, 2; messione d'avere 1.

0.6 N È prob. da correggere in di mession (cfr. 1 [5]) la forma dimession in Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 14.67: «ché ben fa forza dimession d'avere / talor bass'omo in donn'alta capere».

0.7 1 Spesa, partic. in quanto espressione di liberalità. 1.1 Atto di spesa, pagamento. 2 Fig. Atto o comportamento liberale, generoso. Fras. Far mesione a qno: comportarsi con liberalità, generosità nei confronti di qno.

0.8 Pietro G. Beltrami 05.01.2003.

1 Spesa, partic. in quanto espressione di liberalità.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 11, pag. 332.7: E cui non è ancora nel cuore Alessandro per li suoi reali beneficî? Cui non è ancora lo buono re di Castella o il Saladino o il buono Marchese di Monferrato o il buono Conte di Tolosa o Beltramo dal Bornio o Galasso di Montefeltro? Quando delle loro messioni si fa menzione, certo non solamente quelli che ciò farebbero volentieri, ma quelli [che] prima morire vorrebbero che ciò fare, amore hanno alla memoria di costoro.

[2] Dante, Rime, a. 1321, 30.26, pag. 100: Ma lor messione a' bon' non pò piacere, / perché tenere / savere fora, e fuggiriano il danno...

- Fras. Far messione.

[3] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 3.62, pag. 54: Tant'è l'om da pregiare / di canoscensa / e di valensa / quant'opra per ragione; / e tant'è da blasmare / quant'ha potensa / e intendensa / e non fa messione / per venire in orransa...

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.299, pag. 137: Tuta la gente congregava / per festa chi s'afrezava: / a dever sacrificà / grande mesion se fa / con boi e bestie pusor / chi faxeam gram crior.

- Fras. Messione d'avere: elargizione di denaro.

[5] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 9.89, pag. 97: [Ch]e divien valoroso / sapete, s'e' non fosse poderoso / di tesauro? In ciò non fôra cor[r]etto! / Vuol messioned'aver, chi 'n ciò cor[r]eg[g]e!

1.1 Atto di spesa, pagamento.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 91, vol. 3, pag. 190.13: in brieve il narreremo apresso del podere del nostro Comune, l'entrata e così l'uscita, e messioni del Comune, dall'anno MCCCXXXVI al MCCCXXXVIII, che durò la guerra da nnoi e meser Mastino.

2 Fig. Atto o comportamento liberale, generoso. Fras. Far messione a qno: comportarsi con liberalità, generosità nei confronti di qno.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 7.20, pag. 32: sì llargamente me ha fatto mesione, / che 'n un voler congiunt'ha sua natura / meco...

[u.r. 17.01.2010]