CÀPERE (1) v.

0.1 cape, capere, càpere, capi, capta, capti, capto, catti, catto.

0.2 Lat. capere.

0.3 Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Metaura volg., XIV m. (fior.).

In testi sett.: Stat. venez., 1366 (2).

0.6 N Confluiscono sotto questa voce, oltre alle forme certe, anche càpere di Metaura volg., XIV m. (fior.) perchè così nell'edizione e le seguenti forme flesse: cape in Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.) e in Brizio Visconti, a. 1357 (tosc.), che i rispettivi editori interpretano come càpere (latinismo); capi in Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.) stando all'interpretazione di GDLI che ricostruisce l'infinito càpere.

Si è scelto di includere anche la forma cape in Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), in virtù del suo signif., come prob. indizio di latinismo.

Prob. catto di Dante (da cui le altre occ. di catto part. pass. con valore verbale) viene direttamente dal lat. captus.

0.7 1 Prendere, accettare. 1.1 Prendere, fare prigioniero, catturare. 1.2 [Dir.] Prendere, accogliere (un provvedimento); approvare, deliberare. 2 Accogliere, ricevere nel proprio interno; contenere.

0.8 Milena Piermaria 06.02.2003.

1 Prendere; accettare.

[1] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 23 [Ciano del Borgo a San Sepolcro].77, pag. 51: Servo per dono ogni cosa dia capere, / ma questo testo recolo, / che contra del buon secolo / o contra Dio non dé la fede frangere, / s'elli il vedesse piangere...

- [In partic.:] prendere (il nettare).

[2] Brizio Visconti, a. 1357 (tosc.), 4.11, pag. 192: Onde, quiescendo in pace, / vidi giardini di molti dottori / e colsi de' lor fiori / tenendo in questo 'l modo che tien l'ape, / che di molti fior cape, / e poi per grazia e digestion nova / di lei uscir si trova / mirabil frutto con dolce sapore.

- Pron. Fig.

[3] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 7.17, pag. 86: Ma chi del tempo se ne cape e tene, / Ritorna le sue vene / Poi che s'è 'l tempo e chiaro e senza orgoglio, / Allora è buon l'andar che non dà a scoglio.

1.1 Prendere, fare prigioniero, catturare.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 59.41, pag. 199: ciò che l'amor talenta: / e' sé fa come l'ape / che per dolze [si] cape / e per trafitta cac[c]iasi di loco.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 20.87, vol. 2, pag. 341: Perché men paia il mal futuro e 'l fatto, / veggio in Alagna intrar lo fiordaliso, / e nel vicario suo Cristo esser catto.

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 8.4207, pag. 372: Sì son corrette dallo lor signore, / Che morderti non ponno se le capi, / Ché nulla nel mal tempo va di fuore.

[4] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 11.12, pag. 31: in guisa ch'assa' tosto vi fur catti / ben quattro cervi, i qua' poi saettaro, / perché non ne potean nessun pigliare...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 25.55, pag. 74: Tanti ne funno allora morti e catti, / che, se seguito avesse la fortuna, / posto avea fine a tutti i miei gran fatti.

[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 15.69, pag. 102: Venne gli soi e, 'l corpo tolto et tracto, / il sepellio in uno monimento; / poi a Iexù disse co' il fu morto et capto.

1.1.1 Fig. Rapire (d'amore), sedurre, avvincere.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 4.18, pag. 14: Tu conossi, meser, asay di certo / che me crëasti apto / a servirti; ma non era anche morso / quando, sotto al velo, vidi scoperto / lo volto ch'i' fuy capto...

1.2 [Dir.] Prendere, accogliere (un provvedimento); approvare, deliberare.

[1] Stat. venez., 1366 (2), cap. 178, pag. 90.36: [C]LXXVIII Millesimo CCCLVI, die quintodecimo december. Capta in li Pregadi.

2 Accogliere, ricevere nel proprio interno; contenere.

[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 22, ch., pag. 272.29: E la cagione perch'elli è più alto in aquilone che in merizzo si èe per lo grande freddo ch'è in aquilone, e ingeneravisi più acqua che non puote càpere il letto del mare secondo la sua latezza e secondo il suo profondo.

[u.r. 14.01.2009]