0.1 cape, capea, capeano, capeavi, capendo, capeno, caper, caperà , capere, capére, caperebbe, caperrebbe, capervi, capesse, capessero, capessono, capeva, capevano, capevavi, capia, capiano, capie, capieiva, capiono, capiràe, capire, capirrebbe, capirrebbono, capivano, cappe, cappére, cappi, cappia, cappiamo, cappiati, cappio, cappiono, cappiri, cappissero, caprà , caprebbe, caprebbono, capu, caputi, caputo, caver, cavrete, ccaper, chape, chapea, chapeano, chapesero, chapevano, chapevi, chapia, chapiano, chapieno, chapire, chaprà .
0.2 Lat. capere (DELI 2 s.v. capire).
0.3 Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Favolello, 1260/66 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Lett. sen., 1283; Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Stat. pis., 1304; Doc. prat., 1296-1305; Stat. pist., 1313.
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).
In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. capire bene 1.1.2; capire nel giudizio 1.1.3; capire nell'animo 1.1.3; non capire in sé 1; non capire nel cuoio 1; non capire più 1.2.1.
0.6 N Confluisce sotto questa entrata la voce capére v. Infatti, ad eccezione di alcune forme attribuibili con certezza all'uno e all'altro lemma (per capére alcune att. garantite dalla rima), negli altri casi la distinzione tra capére e capire non risulta affidabile.
Il signif. moderno di capire 'intendere, comprendere intellettualmente' è att. allo stato del corpus solo da Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), mentre la maggioranza degli ess. attestano i signif. fondamentali di 'entrare, essere contenuto' e 'contenere, accogliere'.
0.7 1 Stare, entrare con tutta la propria grandezza (per dimensioni, quantità o numero) interamente in un luogo (anche fig.). Aver spazio sufficiente. 1.1 Essere contenuto; trovare, prender posto (all'interno di qsa). Estens. Stare, trovarsi, essere presente (in un luogo). Risiedere, albergare; esistere. Anche fig. 1.2 Entrare, aver accesso (in un luogo; anche fig.); essere ammesso, accolto. 2 Accogliere, ricevere nel proprio interno; contenere. 2.1 Comprendere con l'intelletto, intendere.
0.8 Milena Piermaria 12.03.2003.
1 Stare, entrare con tutta la propria grandezza (per dimensioni, quantità o numero) interamente in un luogo (anche fig.). Aver spazio sufficiente.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 20, pag. 234.33: E fo mestieri per rascione che la grandezza del corpo del mondo fosse proporzionata al suo loco [[...]] e 'l luoco fosse sì grande ch'elli ci capesse bene lo mondo.
[2] Lett. sen., 1283, pag. 61.14: Diciarete: «Noi avemo fato questo, perchè le nostre dete no chapevano tute ne l'altro.»
[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 153.19: E deesi dentro recare la vivanda delle bestie, quella che capere vi puote, e l'altra si dee ardere.
[4] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 3.40, pag. 494: Encomençare vollo lo planto / de lo mio fillo cui amo tanto, / e mme ss'è facto lo cor tamanto, / appena cape in nessuno canto!
[5] Stat. pis., 1304, cap. 71, pag. 720.20: una tina facta et comprata alle loro spese; la quale sia sie grande, che vi cappia almeno una soma di lana al largo: et fatte queste tine, abbiano li salari conceduti.
[6] Doc. prat., 1296-1305, pag. 311.24: Questa è la farina che si dà in porta s(an)c(t)a Trinita p(er) Nuto Benodi (e) p(er) Sta(n)te, cho no· cappe choll'altra arietro ne' V folli.
[7] Stat. pist., 1313, cap. 4, pag. 183.18: salvo lo tesauro dell'altare e la croce grande e li candelabri grandi, li quali no capessero nello scrigno...
[8] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 9, pag. 272.10: E in quale mainiera potrebbe in del mio ventre capere una pietra pretiosa maggiore che uno vuovo di strusso...
[9] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 108, pag. 376, col. 1: contare se non porriano / quanti se nne occideano, / et altri pulli et celli; / sacciate ca foru uelli, / non tanto che cappissero / allo tempio dove gissero, / ma tucta la citade / plena era in veritate...
[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 103.23: Rumani, rebutati e skachati da lu exercitu di li Franciski, vulendusi mittiri et ristringiri intra di lu Capitoliu, cun chò sia cosa que issi non ci putissiru cappiri tutti...
[11] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 8.2: E poi, quando tu vieni per metere queste uve bolite in su la bota, poni mente se la bote è sì piena che vi chapia: se vi chape, ben istà...
[12] Cronaca sen.(1202-1362), c. 1362, pag. 102.39: e volevano intrare in Santo Donato in Pogio, ma era tanta giente tratta per tutti e' chastegli de' Fiorentini che non era posibile che vi poteseno chapire.
[13] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 112, pag. 238.10: recipe d(e) rame vered(e) b(e)n trito unc(e) vj, d(e) butiro unc(e) j, et d(e) fa(r)ina d(e) furm(en)to q(uan)to cape i(n) la coccia d(e) la nuce, d(e) mele onc(e) m(eçç)a...
[14] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 16.38, pag. 233: Cristo omnipotente, / che se rinchiuse nel to ventre / che in cielo et in terra non chapia.
[15] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 11, pag. 122.20: E gettate le ancore delle nave in mare, e lle nave ben fermate et ordenate a quillo puorto, lo quale fo de tanta capacitate che tutte quelle nave nce pottero ben capere...
- [Di una figura geometrica inscritta in un'altra].
[16] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 146, pag. 118.11: Pongnio ora di mettere il quadro nel tondo, il magiore che vi cape per rragione di geometria...
- [In senso osceno].
[17] Fiore, XIII u.q. (fior.), 230.2, pag. 462: Pe· più volte fallì' a llui ficcare, / Perciò che 'n nulla guisa vi capea; / E lla scarsella c[h]'al bordon pendea, / Tuttor di sotto la facea urtare...
- Fig. [Rif. ad un sentimento:] essere sopportato, trattenuto interamente (nell'animo).
[18] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 229, pag. 141: doi k'ella portava no haven fí cuintae. / Apena ke 'l dolor in lé poëss caver, / Tant era stradurissimo e grand lo so doler...
[19] Dante, Rime, a. 1321, 53.28, pag. 208: argomento di ragion raffrena, / ove tanta tempesta in me si gira? / L'angoscia, che non cape dentro, spira / fuor de la bocca sí ch'ella s'intende...
[20] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 2, pag. 64.25: bellezza di tanto fuoco gli accese l'animo, che la fiamma dell'amore appena gli capea nel petto, e quasi, vinto di disordinato amore, deliberava di lasciare l'eremo.
- Fig. [Rif. ad un concetto:] essere compreso interamente (dal pensiero).
[21] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 302.9, pag. 376: Mio ben non cape in intelletto humano: / te solo aspetto, et quel che tanto amasti / e là giuso è rimaso, il mio bel velo».
- Fras. Non capire in sé; non capire nel cuoio: non potersi contenere, controllare dal manifestare la propria allegria.
[22] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 564.12: Bruno aveva sì gran voglia di ridere, che egli in se medesimo non capeva, ma pur si tenne...
[23] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 5, pag. 609.28: Calandrino udendo queste parole gli pareva essere a' fatti, e andava cantando e saltando tanto lieto, che non capeva nel cuoio.
- Riuscire a passare (attraverso un'apertura).
[24] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 503, pag. 523.31: Sì era lo cavallo sì grande, che non sarebbe mai caputo per le porte...
1.1 Essere contenuto; trovare, prender posto (all'interno di qsa). Estens. Stare, trovarsi, essere presente (in un luogo). Risiedere, albergare; esistere. Anche fig.
[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 128, pag. 23: Due corone de auro mundo tennu em capu, / ammerdora li cori de sotta li non capu.
[2] Brunetto Latini, Favolello, 1260/66 (fior.), 38, pag. 279: a tutt'ore, / parte come leone; / amor bassa e dispone, / perché in fin'amanza / non cape maggioranza.
[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 976, pag. 273: Quel congrega tesoro dond el porrá godher / Quand el in questa vita plu no porrá caver.
[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 121.9, pag. 375: credendo, per mercé capere in essa / o per servire, che facessi tanto / che lei, cherendo, fussi d'aver degno...
[5] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 21.4, pag. 108: Piggiore stimo che morso di capra / ov'Amor fier d'artigl[i]o e ddà di becco, / che quazi senbro lui àlbore secco, / quale 'n cui regni; e bbene i· llui non caprà .
[6] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 179.32: Ma la donzella chredeva che elli fosse valletto di Greci, e lli Greci chredeano che elli fosse a servigio della pulcella, e per ciò chapea intra lloro...
[7] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D. 113.13, pag. 235: Non per ch'io creda che 'n te villania / possa capére: in questa oppenïone / i' son tuo e serò in dì di vita mia.
[8] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 22, pag. 407.14: 19. Qui Vergilio [[...]] credendo e maravigliandosi, che avarizia fosse in Stazio, fa domanda, come questo vizio potè capere in tanta sapienzia...
[9] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 9, pag. 45.19: E nota qui, lettore, che qui cape una storia, la quale dipende da cquesta: diciesi che Theseo, Erchole e Pontons...
[10] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 16, pag. 380.26: e, brievemente, niuna virtù è che in valoroso cuore debbia capere, che nel suo non sia...
[11] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 204.1, pag. 252: Se vuogli, amico, nel mondo capere, / Sappi talora spogliarti d'onore / Per rivestirti d'altrui disonore, / E dimostrarti folle per sapere.
- Sottostare. || (Egidi).
[12] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 2.14, pag. 7: Amor, or mira s'hone / ragion che doler dia, / ch'a la tua segnoria / caper quasi om non pone, / e manti contra voglia / ne fai amar con doglia...
1.1.1 Stare a proprio agio.|| (Varvaro).
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 262.24: Mercatante conviene che sia buono leggitore e scrittore e buono ragioniere, e che sappia usare e praticare con tutte maniere di genti e che sia parlante con misura e costumato sì che cappia tra' mercatanti e tra gl'altri savi e gentili uomini...
1.1.2 Fras. Capire bene con qsa: starci bene insieme, accordarsi, (detto di ingredienti). || Cfr. Mussafia, Regimen, pag. 596.
[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 240, pag. 570: de fasule recordote, no te fáçanno male, / mángialle con ogllo o con senape, / o, se no 'nd'ài, con quisti bene cape.
1.1.3 Fras. Capire nell'animo, nel giudizio: pensare, reputare, giudicare.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 73, pag. 233.14: E non voglio che nell'animo ti cappia che io della giudicata morte non fossi molto dolente...
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 1, pag. 32.4: E io son contento che così ti cappianell'animo e piacemi forte la tua pura e buona conscienza in ciò.
[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 9, pag. 624.2: e per ciò nel mio giudicio cape tutte quelle esser degne, come già dissi...
[4] ? Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 244.7: Granne e importavile peso ène quello che vòi fornire. Nello animo mio bene non cape che te venga fatto. La mente non ce vao. La rascione me llo contradice.
1.1.4 Essere annoverato, incluso (all'interno di una comunità o categoria di persone).
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 3.66, pag. 54: e non fa messione / per venire in orransa, / in lontana contansa, / e per potere / tra i bon capére / e conquistar l'onor...
[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1722, pag. 236: chi non dura fatica / sì che possa valere, / non si creda capere / tra gli uomini valenti / perché sia di gran genti...
[3] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Canz. 3.40, pag. 707: ch'acconci se ne parton tutti quanti, / lasciando ciachedun vizio e difetto, / pensando poi catun di viver retto, / a ciò che ccaper possa tra gli amanti...
1.1.5 [Detto di un fatto:] aver luogo, accadere, verificarsi.
[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 75.3, pag. 223: e sua potenza mostri a cchi s'aderpe; / quel cotale 'n Italia non caprà , / se più celato no sta che la serpe!
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 3.76, vol. 3, pag. 44: Se disïassimo esser più superne, / foran discordi li nostri disiri / dal voler di colui che qui ne cerne; / che vedrai non capere in questi giri.
1.1.6 Essere il caso di, essere opportuno; convenire.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 10.54, pag. 23: unde, se grazia cape / far ver de tal servigio, / volonter loro folla!
1.2 Entrare, aver accesso (in un luogo; anche fig.); essere ammesso, accolto.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 1.79, pag. 5: ché non po l'om capere / sol per servire en la magion de Deo, / sì como sento e veo...
[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 16.18, pag. 60: Donna, con gran temenza incominzai / non credendo caper nel vostro regno, / ch'io già per me non era tanto degno...
[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 44.68, pag. 157: perché, lasso, adunque m'adivene / che mi consumo in pene / né per merzé non cappio ov'è bieltate?
[4] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 6.131, pag. 72: Chi non vale per sé, giamai non cape / (intendendol ciascun, giovane e vechio) / i· lloco dove sia piacere o bene...
[5] Dante, Rime, a. 1321, 30.22, pag. 100: di sé mi farà grazia ancora. / Sono che per gittar via loro avere / credon potere / capere là dove li boni stanno...
- Essere ammesso (al cospetto di qno?)
[6] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 14.68, pag. 31: ché ben fa forza dimession d'avere / talor bass'omo in donn'alta capere...
- Passare (attraverso qsa).
[7] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 13, pag. 59.10: E non biasimare alcuno, però che ma' parlanti non capiono nella porta de' cortesi.
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 159.12: Ne le mercatanzie umane non dee capere bugia.
- Fras. Non capire più: non essere ammesso, consentito altro.
[2] Ranieri de' Samaritani, XIII sm. (tosc.), Son..6, pag. 379: Savete, assimiglaste (or è men d'anno) / a ciò, per cant'o verso; e più non caprà ! / Sì prova falso, a le parole dànno / incontra lor, sì k'è nessuna c'apra / ke ripresa non sia da gente giusta; / e, del contradio, già nessun la crede, / tant'à ridota in dogla ogn'allegreça.
[1] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), III, ott. 24.8, pag. 265: le trovò abbracciate, / e riprendéle per aspro latino; / ed elle disser: - Vanne, vecchiarella, / ché non cape tra noi piú tua novella.
2 Accogliere, ricevere nel proprio interno; contenere.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 54, vol. 1, pag. 83.28: acciò che la longheza d'essa chiesa, recati li altari in essa croce, sia più bella, più distesa et più spatiosa a la moltitudine del popolo ritenere et capire...
[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 23, pag. 107.34: e tandu, standu a llatu, lu molimentu ben putia capire alli duy corpi...
[3] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mc 2, vol. 9, pag. 186.5: e molti raunoronsi a lui, per modo che il luogo non poteva capire, etiam insino alla porta...
- Poter contenere. [In contesto fig., detto della scrittura:] poter rappresentare, descrivere adeguatamente.
[4] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1331, pag. 222: E s'io contar volesse / ciò ch'io ben vidi d'esse / insieme ed in divisa, / non credo i· nulla guisa / che iscrittura capesse / né che lingua potesse / divisar lor grandore, / né 'l bene né 'l valore.
- Fig. Avere in sé.
[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 18.60, vol. 2, pag. 302: e questa prima voglia / merto di lode o di biasmo non cape. / Or perché a questa ogn'altra si raccoglia, / innata v'è la virtù che consiglia...
2.1 Comprendere con l'intelletto, intendere.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 2.17, pag. 7: e manti contra voglia / ne fai amar con doglia; / e non possol capere, / che, con merzé cherere, / me' li prometti assai...
[u.r. 13.10.2020]