CARRUBO s.m.

0.1 carubbi. cfr. (0.6 N) carrubio.

0.2 V. carruba.

0.3 Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Non si è tenuto qui conto della forma carrubio di Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 24.88, pag. 406: «dissi: "O sol, del vero qui m'insenna. / Quel che foco è? Arde bosco o carrubio / sopra quel monte, o fallo natura / sì come vidi già sopra Vesubio?"», perché pare corrispondere al Theon ochema, il 'carro degli dei' menzionato in Plinio (Corsi, vol. II, p. 340), ovvero, probabilmente, al monte Camerun, vulcano un tempo in attività (cfr. Plin., Nat. Hist., II, 110, n. 2). Niente a che vedere insomma con la pianta del carrubo.

0.7 1 [Bot.] Albero sempreverde delle leguminose (ceratonia siliqua), dal legno duro e pesante e dai frutti a forma di baccello con polpa dolce e zuccherosa.

0.8 Giuseppe Marrani 10.03.2003.

1 [Bot.] Albero sempreverde delle leguminose (ceratonia siliqua), dal legno duro e pesante e dai frutti a forma di baccello con polpa dolce e zuccherosa.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 13, 31-45, pag. 355.5: Onde finge Virgilio che quelle saette crescessono poi in mortella et in carubbi et altri legni di che si fanno l'astizziuole delle saette...

[u.r. 25.10.2012]