CATERATTA s.f.

0.1 catarate, cataratta, cataratte, cateratta, cateratte, catheratte, ccateratte,chateratta.

0.2 Lat. cataracta (DELI 2 s.v. cateratta).

0.3 Doc. fior., 1286-90: 3.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1286-90; Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.); Stat. sen., c. 1303; Metaura volg., XIV m. (fior.).

In testi mediani e merid.: Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.5 Locuz. e fras. aprire le cateratte dei cieli 1.1; aprire le cateratte del cielo 1.1; chiudere le cateratte del cielo 1.2.

0.7 1 Saracinesca per regolare la portata d'acqua in un canale. 1.1 Fras. Aprire le cateratte del cielo, dei cieli: piovere o far piovere a dirotto, diluviare. 1.2 Fras. Chiudere le cateratte del cielo: cessare di piovere a dirotto. 1.3 Tombino di fogna, scarico a cielo aperto. 2 Plur. Serie di salti d'acqua nel corso di un fiume dovuta a successive variazioni di pendenza del letto. 3 Inferriata abbassabile e alzabile che chiude un ingresso. 3.1 L'apertura delle trappole per topi. 3.2 Apertura che consente il passaggio da un locale sottostante ad uno soprastante; botola. 4 [Anat.] Sfintere, muscolo che chiude o apre un orifizio. 5 [Med.] Opacità del cristallino, che causa una riduzione della vista. 6 Plur. Caratteri magici.

0.8 Chiara Coluccia 13.05.2003.

1 Saracinesca per regolare la portata d'acqua in un canale.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 96, vol. 2, pag. 50.15: come et in qual guisa mellio et più utilmente si possa rempire nel fondo di fonte Branda, et ne l'abeveratoio et lavatoio de la detta fonte acciò che non sieno così cupi et profondi, et come si possa più tosto et più lievemente et più profondamente votiare, ponendo et reservando el capomallio o vero cateratta o vero altro modo...

[2] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 128, pag. 22: Lassamo star costor col buon costume / e ritorniamo al periglioso fiume, / sí come ruppe col suo gran volume / la forte porta, / quella alla Croce, ove la gente morta / tutta si tene, veggendo la scorta, / e 'ncontanente mandâr giú accorta / la cateratta.

1.1 Fras. Aprire le cateratte del cielo, dei cieli: piovere o far piovere a dirotto, diluviare.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 92, pag. 433.13: Di sotto, che rampollaro le fontane e crebbero i pozzi e i laghi e i fiumi; di sopra, che s'apersero le cateratte del cielo.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 1, vol. 3, pag. 3.15: onde quello dì de la Tusanti cominciòe a piovere diversamente in Firenze ed intorno al paese e ne l'alpi e montagne, e così seguì al continuo IIII dì e IIII notti, crescendo la piova isformatamente e oltre a modo usato, che pareano aperte le cataratte del cielo, e con la detta pioggia continuando grandi e spessi e spaventevoli tuoni e baleni, e caggendo folgori assai...

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 9.20, pag. 451: De lo profondo abisso e infernali / luoghi e de' ciel le cataratte aperse, / con tuon crudeli e saette mortali.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), Prologo, par. 3, vol. 1, pag. 111.1: perchè dopo sette dì, che Noè fu rinchiuso nell'arca, l'acque coprirono tutta la terra, e aperte le cateratte del Cielo, per quaranta dì continui non ristette la piova, e l'acque quindici gombiti alzaro sopra tutti i monti del mondo...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 15, pag. 136.1: Tutta la state passata operze Dio le cataratte dello cielo e mannao acqua spessa e foita, non granne.

[6] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 124.9: Altitudo aque Et salzero sopre la terra tucte le fontane de l'abisso e forono abperte le catarate del cielo et crebe tanto l'acqua sobre la terra che era alta l'acqua sopra li monti del mundo XV cubiti, excepto lo monte del paradiso terrestro.

[7] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 4 Re 7, vol. 3, pag. 485.15: [2] E respondendo uno de'capitani, nelle mani del quale il fatto del re stava, disse all'uomo di Dio: come potrà essere quello che tu di', eziandio se il Signore aprisse le cateratte nel cielo?

1.2 Fras. Chiudere le cateratte del cielo: cessare di piovere a dirotto.

[1] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Gen 8, vol. 1, pag. 52.4: [2] E chiuse sono incontinente tutte le fonti dell'abisso e le cataratte del cielo; e partite sono le piove del cielo.

1.3 Tombino di fogna, scarico a cielo aperto.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 59, vol. 3, pag. 131.24: E per alcuno della terra fu loro insegnato d'entrare per la fogna, overo cateratta, della gora delle mulina che corre per Arezzo... || Cfr. Giovanni Villani (ed. Moutier) a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 59, vol. 6, pag. 122.16: «E per alcuno della terra fu loro insegnato d'entrare per la fossa ov'erano le cateratte della gora delle mulina che corre per Arezzo...».

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 167, pag. 415.1: Costui tolse i vasi suoi, e ritornossi con essi, salvo che quando fu in Santo Martino, gli votò in una cateratta di quelli lanaiuoli, che ne corse il rigagnolo più di venti braccia; e tornossi a casa, mettendo in esecuzione ciò che 'l maestro Tommaso gli avea detto.

2 Plur. Serie di salti d'acqua nel corso di un fiume dovuta a successive variazioni di pendenza del letto.

[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 15, ch., pag. 251.8: imperciò che 'l Nilyo esce de' luoghi secreti di sotterra, e capita in Ethiopya, e qui fae un grande lago, il quale gira intorno cliii miglia; e di quello lato esce delle cateratte vecchie e capita in Egypto.

3 Inferriata abbassabile e alzabile che chiude un ingresso.

[1] Doc. fior., 1286-90, [1289], pag. 253.12: It. in un anello per la cateratta, d. iiij. p. It. a Salvi quando fece -l palco, dì iiij di ***, s. xviij.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 151.5: E però sono da cuoprire di ferro, e di quoia; ma più fa prode quello che dagli antichi è provato, che innanzi la porta s'aggiunga una cosa, là ove si combatta, nella cui entrata si ponga una cateratta che penda con funi, ed anella di ferro, che se i nemici v'entrano, lasciatala cadere vi rimangano rinchiusi.

[3] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 9, pag. 49.22: Chè quelli d'Italia, che spesso guerreggiano tra loro, si dilettano di fare torri, o alte magioni di pietre, molto forte; se ciò è fuori delle cittadi, e' fannovi fossi e palancati, o mura e merli, e ponti levatoi, e porte con cateratte.

[4] Stat. sen., c. 1303, cap. 34, pag. 94.10: e ferrisi la detta cateratta con buona chiave, sì che non si possa diserrare, o vero aprire, senza chiave, se e quando a li signori et al camarlengo de la detta Università parrà che si convenga.

[5] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 22, pag. 69.34: Ed esendo inn- una armata di galee per lo comuno di Pisa sopra Porto Venero, la cataratta de la galea dov'elli era li cadde in sul piede e malamente glil'infranse.

[6] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 28, pag. 243.1: Le guardie, sì come alle loro voci deste, a tumultuare, e a temere, e a mostrare di sforzarsi d'aprire la porta, la quale era chiusa colla cateratta: quella in parte co' bastoni levarono, e parte colle funi in alto tirarono in tanta altezza, che sotto entrare potevano gli uomini ritti.

3.1 L'apertura delle trappole per topi.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 76, pag. 167.7: e 'l detto Matteo essendo nel detto cerchio, venne per caso, che una brigata di fanciulli, di quelli che servano a' banchieri, che là sono, con una trappola, dove aveano preso un topo, e con le granate in mano si fermano in sul mezzo della piazza, e pongono la trappola in terra, e quella posta in terra, aprono la cateratta; aperta la cateratta, il topo esce fuori, e corre per la piazza...

3.2 Apertura che consente il passaggio da un locale sottostante ad uno soprastante; botola.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 550.34: il quale avendo la donna sentito, debole e della grave noia angosciosa, venne sopra la cateratta e postasi a sedere piangendo cominciò a dire...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 153, pag. 316.33: Per che da madonna Francesca e da Polo conosciuto, credendo Polo, per fuggire subitamente per una cateratta, per la quale di quella camera si scendea in un'altra, o in tutto o in parte potere ricoprire il fallo suo, si gittò per quella cateratta, dicendo alla donna che gli andasse ad aprire.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 154, pag. 317.2: Ma non avvenne come avvisato avea, per ciò che, gittandosi giù, s'appiccò una falda d'un coretto, il quale egli avea indosso, ad un ferro, il quale ad un legno di quella cateratta era...

4 [Anat.] Sfintere, muscolo che chiude o apre un orifizio.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 144, pag. 323.17: Martellino tenea i panni, e dicea quanto potea, perché i Genovesi accostassino il viso nella spera; e quando gli ebbono appunto dove vollono, e Stecchi disserra la cateratta, e schizza a costoro ciò che avea beùto di sotto, e tanto più, quant'era la lavatura, che erano alquante dramme, di feccia, che parve una doccia di mulino, per sì fatta forma, ch'e' Genovesi non ne perderono gocciola, che tutta l'ebbono tra sul viso e su'loro vestimenti, ed eziandìo in sul saggiuolo.

5 [Med.] Opacità del cristallino, che causa una riduzione della vista.

[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 92, pag. 38.5: Vaglono maggiormente alle cataratte ed alle oscuritadi ed alle caligini digl'occhi...

[2] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 96, pag. 39.7: Gli omori spessi del capo dipone e 'l viso fa chiaro e lle cateratte degl'occhi disfanno.

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 24, col. 2.8: Alle cateratte d'occhi. Alle cateratte curabile, isperimento provato se ella fossi di XX anni vecchia: R(ecipe) marcasita argentea nove peççi e falli così aspergere inn olio vecchissimo nove volte, e poi la pesta sottile e falla istillare con quello olio mescolato in che ttu la ispengniesti in limbiccho tre volte...

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 36, col. 2.30: Alle cateratte nuove che vengono agli occhi. Colorio assai fine a chiarificare il vedere e mandare via la caligine ecc.

[5] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Tb 6, vol. 4, pag. 514.16: [9] E lo fiele vale ad ungere li occhii, dove vi fosse bianco o cateratte, e sanerannonsi.

6 Plur. Caratteri magici. || Cfr. Branca, Commento Decameron, p. 943: «Probabilmente voce burlesca nel senso di caratteri magici».

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 543.7: Lo scolar, lieto di ciò che il suo avviso pareva dovere avere effetto, fece una imagine con sue cateratte e scrisse una sua favola per orazione; e, quando tempo gli parve, la mandò alla donna e mandolle a dire che la notte vegnente senza più indugio dovesse far quello che detto l'avea...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 5, pag. 610.30: il quale, tiratosi in una camera, scrisse in su quella carta certe sue frasche con alquante cateratte e portogliele e disse: «Calandrino, sappi che se tu la toccherai con questa scritta, ella ti verrà incontanente dietro e farà quello che tu vorrai.

[u.r. 16.10.2020]