CAUSA s.f.

0.1 cauça, causa, cäusa, cause, causi, cauza, cauze, cchausa, cchause, chausa, chause, chauses.

0.2 Lat. causa (Nocentini s.v. causa).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Lett. napol., 1356; Stat. cass., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Per audiere di causa > audiere.

Locuz. e fras. causa accidentale 2.1.8; causa agente 2.1.4; causa civile 4.2; causa criminale 4.1; causa deliberativa 3.2; causa dimostrativa 3.1; causa effettiva 2.1.5; causa efficiente 2.1.2; causa fattiva 2.1.6; causa finale 2.1.3; causa formale 2.1.1; causa giudiziale 3.3; causa materiale 2.1; causa motiva 2.1.7; causa movente 2.1.7; causa prima 2.2; causa primitiva 2.1.10; causa ragionevole 1.5; causa secolare 4.4; causa seconda 2.2.1; causa secondaria 2.2.1; causa sostanziale 2.1.9; mettere la causa 4.5; per causa di 1.3; per la causa di 1.3; prima causa 2.2; rendere causa 1.4.

0.6 N Alla luce della documentazione fornita in 4, che per l'area fior. rinviene solo attestazioni letterarie, sembra di poter condividere l'affermazione che «latinismi come causa 'processo' [...] non fossero ancora entrati nell'uso corrente fiorentino al principio del Trecento» (cfr. Castellani, Saggi, II, p. 208).

0.7 1 Ciò che produce o contribuisce al prodursi di un effetto; ciò che è origine, ragione determinante di qsa. 1.1 Ciò che procura vantaggio o interesse ad una persona o ad una parte; l'obiettivo perseguito da una parte. 1.2 La situazione, la condizione, lo stato di una persona o di un gruppo omogeneo. 1.3 Locuz. prep. Per (la) causa di: a motivo di. 1.4 Locuz. verb. Rendere causa: giustificare, fornire una ragione. 1.5 Fras. Causa ragionevole: motivo dettato dalla ragione. 2 [Filos.] Ciò che è a fondamento dell'essere e lo rende conoscibile. 2.1 [Nel pensiero aristotelico:] locuz. nom. Causa materiale: materia di cui una cosa è fatta. 2.2 [Nel pensiero teologico di matrice artistotelica:] locuz. nom. Causa prima, prima causa: Dio. 3 [Ret.] Caso contestato di rilievo pubblico. 3.1[Ret.] Locuz. nom. Causa dimostrativa: genere oratorio basato sull'argomentazione probatoria. 3.2 [Ret.] Locuz. nom. Causa deliberativa: genere oratorio finalizzato alla persuasione dell'uditorio. 3.3[Ret.] Locuz. nom. Causa giudiziale: genere oratorio che prevede l'intervento del giudice. 3.4 [Ret.] Causa congetturale: questione argomentata con dati non probanti. 3.5 [Ret.] Causa semplice (simpla): disputa che si sviluppa intorno ad un solo problema. 3.6 [Ret.] Causa congiunta: disputa in cui sono accorpati più problemi. 3.7 [Ret.] Trattare le cause: disputare; sostenere delle questioni. 4 [Dir.] Procedimento giudiziario; insieme di attività tese alla condanna o all'assoluzione di un accusato. 4.1 [Dir.] Locuz. nom. Causa criminale: processo penale. 4.2 [Dir.] Locuz. nom. Causa civile: processo che ha per oggetto lo stato delle persone e dei loro beni. 4.3[Dir.] Locuz. nom. Causa capitale: processo la cui sentenza potrebbe comportare la pena di morte. 4.4 [Dir.] Locuz. nom. Causa secolare: procedimento giudiziario dell'autorità civile. 4.5 [Dir.] Fras. Mettere la causa: intraprendere l'azione giudiziaria.

0.8 Chiara Coluccia 21.03.2003.

1 Ciò che produce o contribuisce al prodursi di un effetto; ciò che è origine, ragione determinante di qsa. || Spesso associato a cagione.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 509, pag. 544: Eh Dieu, per quale causa l'omo la femen'ama/ Ki bene perpensaselo, perdrïa 'nde la brama.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 7, pag. 38.22: Elisabbet tua cogniata ebbe figluolo in sua vechiezza; e settimo assegniò sufficiente causa e ragione e ad tutte queste cose, e disse: perciò che nonn- è appo Dio inpossevile ogne parola.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 12, pag. 253.11: La sesta causa perché l'uomo assalisce il tiranno, si è, che sono molti ch'amano molto il bene comune, donde vedendo il tiranno che fa tanto male, sì se 'l mette ad assalire ed a uccidere, acciò che 'l popolo e 'l paese sie dilivro di lui.

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 17, pag. 57.3: Pote·sse revocare, per quello ke, cessate la causa, cessa l'efetto, e per quello ke cosa ke de novo avene abisognanno de novo conselio.

[5] Neri de' Visdomini (ed. Contini), XIII sm. (fior.), 76, pag. 370: Non dico infra gli amanti / non esser gelosia, / c'anzi è dritta via - agli amadori / (se non gela inanti, / amar poi non poria: / dunque mi par che sia - causa in valori)... || (Contini, p. 370): «causa efficiente del valore amoroso».

[6] Stat. pis., 1304, cap. 74, pag. 727.12: Et ordiniamo, che s'elli averrà che li consuli della dicta arte volgliano, vel sia mestieri d'avere, tractamento vel parlamento con alcuni homini dell'arte della Lana, cagione vel facto vel causa, la quale cagione vel lo quale facto toccasse li lanaiuoli che fanno fare panni tanto, et non altri della dicta arte...

[7] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 4.304, pag. 144: Cessa l'effetto, se la causa è priva: / Allora chi è soggetto, a gran dolore / Verso la morte prende trista riva.

[8] Stat. pis., 1330 (2), cap. 99, pag. 538.19: Et che le 'ntrate delle terre, delle ville et delle castella di Callari, ke spectano al Comuno di Pisa, et che lo Comuno di Pisa ae et possiede in Kallari, correndo hora MCCCIIII, indictione prima, del mese d'aprile, non si possano vendere per lo Comuno u dal Comuno di Pisa, per alcuna cagione, u vero causa.

[9] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 201.15: il quale vento cade insieme con la mutabilitade delle cose: tolta la causa, tolto è l'effetto.

[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 21, pag. 61.29: et illu non sapia la causa per ky illa plangìa...

[11] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 7.6: Perkì ti pregu, o musa Calyopeya, ki ti plaza riduchiri in la menti mia quali fu killu deu, lu quali pocti essiri offisu di li Truyani, et qual fu la causa perkì dea Iuno, rigina di li dei, dulendusi, permisi et volzi ki killu homu nobili et piatusu incurrissi tanti fortuni et intrassi in tanti travagli in quanti intrau.

[12] Stat. catan., c. 1344, cap. 6, pag. 35.18: Ma si per alcuna causa supravenienti non si poza in la hura debita pruvidiri, cum licencia li kirichi pozanu in lu tempu di lu lavuru pruvidiri li loru licciuni e li altri cosi ki havinu a diri, e non vayanu a lu lavuru fini in tantu ki lu havinu pruvistu; ma poy divinu andari a ço ki sarrannu cumandati.

[13] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 23, vol. 1, pag. 448.6: Il quale Curradino però non lasciò sua impresa, né volle obbedire i comandamenti del papa, parendogli avere giusta causa, e che 'l Regno e Cicilia fosse sua e di suo patrimonio; e però cadde in sentenzia di scomunicazione della Chiesa, la quale ebbe a dispetto, e poco curò...

[14] Stat. pis., 1322-51, cap. 14, pag. 495.36: Da le quale veramente sententie, nè da alcuna di loro, da loro nè per loro u vero alcuno di loro, cusì come di sopra dicto è, modulati et condennati, nè da altra nè per altra alcuna persona, per sè nè per loro u alcuno di loro, in alcuno modo nè per alcuna cagione u causa, appellare non si possa nè debbia, u vero nulla dire, nè per remedio di restitutione, u vero supplicagione, u vero per exception, u vero replicagion, u altro qualumque modo, vitiare, ritractare, infringere, annullare, u vero contra venire u fare, in tutto u vero in alcuna sua parte, per loro u vero per alcuno di loro, u vero per altri, si possa nè debbia.

[15] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 22, pag. 103.16: illi inpetraru per la Ecclesia chi Missina fussi archiepiscopatu, et fu translatata la Ecclesia di Trayna ad Missina. Pensu eu, frati Simuni, chi chista translationi non fuy fatta sencza grandi causa; oy alcunu grandi delittu fu commissu in la persuna di lu Pontifici per li Traynisi, undi per rasuni foru privati di la sedia catredali di in tuttu et per tuttu, chì non rimasi nì archiepiscopatu, nì episcopatu, si non archidiaconatu sulamenti.

[16] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 15, pag. 277.21: Ove, idest in Vincenza, fo condempnato per questo pecato e morto da la Giesia de Roma per molte cause.

[17] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 6, par. 2, vol. 1, pag. 86.13: et pari ki satisfichi, kì, imperzò ki illu fu causa a la morti di Cristu, illu si impisi.

[18] Maramauro, Canz., p. 1374/78 (napol.>tosc./sett.), [1378?] 1.82, pag. 194: Queste tre donne, riguardando il cielo, / biasimavano il papa e' cardinali, / che son di tanti mali / principio e causa d'ongni nostro errore, / pervertendo le leggi e' decretali, / ed el noioso e ditestabil velo / che partorisce il çelo / di Cesare Romano imperadore, / che Italia a gran dolore / fa star sotto dominio de' tiranni; / et non raguardano gl'inganni / i quali sostiene nel suo tristo imperio / com'uon che non conosce vituperio.

[19] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 35, pag. 288.10: «Vero è monsignore lo re, che poy la capccione de Troya, de la quale capccione yo senza fallo son stato causa e grande parte, yo con grande compagna de familla mya, e con tucte le mey nave carricate de multe ricchicze de la preda de ly Troyani in grande quantitate d'oro e de argento, me partive et intray in mare per retornare a lo myo ryamo.

[20] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 147, pag. 286.2: Et cusì cessarane lu dolore ca, cessante la c(aus)a, cessa lu effe(ct)o.

1.1 Ciò che procura vantaggio o interesse ad una persona o ad una parte; l'obiettivo perseguito da una parte.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 49, vol. 3, pag. 413.2: Ma chi è quello che più volontieri sostiene la causa del povero, che quella del ricco, o del possente?

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 383.22: e tale era il Comune, che nullo vicino [opprimea], sì che non era cagione di guerra; e se difendea suo diritto, il prendea con tanta diliberazione anzi che venissi all'arme, che Dio aiutava la sua causa; e per questo non era mai essuto sconfitto, perchè sua arme fosse posta a ritroso, o vitiperata...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 3, vol. 2, pag. 207.11: 7. Eya, commu violentamenti operau la ira in lu pectu di tuttu lu populu rumanu in quillu tempu in lu quali era data la dedicaciuni di lu templu di Mercuriu per li suffragij a Marcu bannarisi, centuriuni et homu pretoriu, sprezandu et lassandu in zò li duy consuli, Appiu [l'unu consulu] però ki issu avia contrastatu que non se succurrissi a la munita strania, e Serviu, [l'altru cunsulu], però que issu avia difisa la causa di lu populu multu debilimenti.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 61, vol. 1, pag. 218.7: L'altr'anno appresso fu pieno di noie e di riotte, nel consolato di Lucio Valerio e di Tiberio Emilio, per le tencioni, che furono tra li tribuni e Padri, della legge agraria e per lo giudicamento d'Appio Claudio, il quale era fiero avversario della legge, e difendeva la causa di quelli che tenevano i campi del comune contra i tribuni, come s'egli fosse il terzo consolo.

[5] Lett. napol., 1356, 2, pag. 125.32: avengnadeo che no(n) si pocza chestu dicire, cha lu carricu v(ost)ro è n(ost)ro (et) lu n(ost)ro è vostro. Et cusì la causa è una, sencza divisione intra nui.

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 66, vol. 1, pag. 308.16: Il papa nonistante ciò favoreggiava oltre al modo onesto la causa del tiranno, onde per alcuno cardinale ne fu cortesemente ripreso...

[7] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 2, pag. 229.20: Ma colui il quale combatte co' vituperii soli, malvage cose parlando, insegna ch'egli difende ingiusta causa ed ingiusta parte.

[8] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 4, pag. 64.39: Mai in voi sí puro è l'occhio che tutto il corpo sia rilucente; ma voi sempre mescolate qualche poco di formento col quale voi corrompete tutta la massa, sprezate la causa de' poveri con indugio, commovete la causa de'richi con grande instantia; in quegli dimostrate severità, con questi dispensate con mansuetudine.

1.2 La situazione, la condizione, lo stato di una persona o di un gruppo omogeneo.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 133.8: 13. Ca issu, essendu accusatu in curti que per tradiri la republica issu avia riciputa munita da lu rigi Mitridati, diffisi la sua causa cun quisti paroli...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 263.6: De' quali non sofferendo che alcuno li ne fosse ordinato, nè per legge di popolo, nè per ordinamento del senato, quasi s'affaticò tanto in rifiutare li onori, quanto s'avea faticato in meritarli. Con quella fortezza d'animo difese elli la causa d'Annibale in senato.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 48, vol. 1, pag. 428.19: quando vedranno che i loro compagni hanno la bisogna impresa per acquistare la grazia della plebe, e ch'elli ne sono di fuori; elli s'inchineranno leggermente alla causa del senato per avere la sua grazia, e di tutti i principi de' Padri».

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 40, pag. 83.22: Venivano a Marcello quasi di tutte le città di Sicilia ambascerie. Era la loro causa dispari. Coloro che, innanzi che Siracusa fosse presa, o non s'erano da' Romani partiti, o erano nell'amicizia tornati, come compagni fedeli erano ricevuti e onorati...

1.2.1 Formulazione delle ragioni addotte ed esposte come giustificazione di una posizione assunta (un comportamento, una scelta, una tesi, ecc...).

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 3, pag. 166.2: Che essendo il consolo isciancato in questa battaglia a giacere in una lettiera, avea elli fatto tutto l'officio dello imperadore. Alora Calatino, prima che Lutazio cominciasse a narrare la sua causa, disse così...

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 2, par. 6, pag. 62.23: Dunque fa' ragione che quel giudicio che egli darebbe se la nostra causa sapesse, che egli l'abbia saputa, e dato, e per la sua medesima sentenza lascia stare questa andata a me e a te parimente dannosa.

1.3 Locuz. prep. Per (la) causa di: a motivo di.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 1 rubr., pag. 86.7: Come i Romani che molto ricordavano la distruzione di Mario e di Silla, stavano in grande paura; e come a maggiore pericolo credevano venire per causa di Pompeo e di Cesare.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 5, par. 8, pag. 29.3: La quale io lasscio quanto al presente per chausa di brevietà, e altressì ch'ella sarà indutta e amenata nel XIIIJ di questo libro nell'ottava parte.

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 18, vol. 1, pag. 134.29: Set ancora, a zo declarari, si cunveni intendiri ki in kista hostia esti lu corpu di Iesu Cristu per la causa di la transubstanciacioni...

1.4 Locuz. verb. Rendere causa: giustificare, fornire una ragione.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 50.25: Oy eciandeu non purria rindiri causa di chò qui se faci in la ysula di la Cephalunia?

1.5 Fras. Causa ragionevole: motivo dettato dalla ragione.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 17, par. 18, pag. 329.22: Dacchapo così de' dinanzi messi noi non dee essere ricielato, il fattore dell'umana leggie o dell'autorità di colui principante de' tenporali ecclesiastichi, cierto delle rivenute (cioè rendite) de' nostri moboli i quali diciamo benifici, se alquno rimanente sia alla sufficienza de' ministri dell'evangielo, talgliato e collette prendere podere lodevolemente secondo la leggie umana e divina, per la difesa del paese e de' pregionieri o servigi della fede ranzone o ssopportare le chariche piuviche, o altre chause ragionevoli, secondo la diterminazione del fedele latore umano.

2 [Filos.] Ciò che è a fondamento dell'essere e lo rende conoscibile.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 5, pag. 26.16: E secondo che in una cosa si truova quattro cause, cioè la cagione materiale e la cagione formale e la efficiente e la finale; così nel detto si posson trovare queste quattro cagione.

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 37, pag. 238.16: Se lo primo homo fue di terra, et tutti noi siamo discesi da llui et elli fue nostro padre, noi non possiamo essere d'altro se non di terra, però che lo causato è della materia della causa.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325(fior.), 65, pag. 142.17: La causa forma la matera, e mena, e volge dov'ella vuole, e fanne diverse opere.

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 2, 64-72, pag. 47, col. 1.8: Fuor ch'uno. Questo intende [esser] Deo, lo quale è solo principale casone, e in lui no è alcuno esser creato, sí che in lui no è da cercare, s'el fa diverso effetto, che in lui, ch'è principale causa, sia alcuna diversitade.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 15, vol. 1, pag. 112.5: Dall'altro lato convienci considerare, e per necessità confessare, che ogni cosa, che incominciò ad essere, ebbe alcuna causa precedente, sicchè quella cotal causa non è del numero di quelle cose, le quali incominciarono ad essere.

[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 1, par. 7, pag. 14.20: Ché a ricordare il numero e lla natura della chause che Aristotole ci à insengnate, sarebbono grande abondanza e maniera di superfruità...

- [Distinta da cagione].

[7] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 25: La cagione du(n)qua richiere efficiente, materiale, formale (et) finale; anco cagione pri(n)cipale (et) accide(n)tale, la qual si dè dire magiorme(n)te ca[usa] che ca[gione]; anco cagione p(ro)ximana (et) remota.

- Libro delle Cause: il Liber de causis di Aristotele.

[8] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 23, proemio, pag. 504.14: Li filosofi dicono, ch'è uno solo cielo, lo quale così è distinto da Aristotile nel libro delle cause delli Elementi...

2.1 [Nel pensiero aristotelico:] locuz. nom. Causa materiale: materia di cui una cosa è fatta.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 64, pag. 318.27: Le cause sono molte: è causamateriale, è causa efficiente, è causa in fine, è causa in exemplario, causa in continentia.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 6, par. 10, pag. 38.2: E per questa maniera o ssomilglante sono distinte le spezie dell'altre chause de' detti ofici, cioè a ssapere la chausa materiale, la formale e ll'efficiente, siccom'elli aparerà per le cose che ssegono.

[3] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 40, pag. 246.36: Causamateriale: è maestri, calcina, pietre e mattoni apparechiando, e altre cose a quella necessarie.

2.1.1 Locuz. nom. Causa formale: forma o struttura che una cosa possiede.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 7, par. 1, pag. 38.11: Ma però che nelle cose che rricievono e ànno loro acconpimento e perfezzione di pensamenti umani, la materia o chausa materiale prociede la causa formale inn essere e attualità, (come ancora è il ferro donde il coltello dé essere fatto, ch'è lla forma del coltello e ffazzone), e però parleremo avanti della chausa materiale.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 9, pag. 2.32: La causa formale è similmente doppia, per ciò ch'egli è la forma del trattato e la forma del trattare.

[3] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 40, pag. 247.2: Causaformale: è quando ella è composta e formata.

2.1.2 Locuz. nom. Causa efficiente: origine di una cosa, ciò che produce direttamente e attivamente l'effetto.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 64, pag. 319.13: L'altra si è causaefficiente: la cosa più nobile ha la virtù e la podestà di tutte le cose di sotto, sì come il papa hae tutti gli officii di sotto, e lo 'mperadore altressì, e il sole, ma io te ne potrei dare altri exempli, i quali sono molti e più nobili...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), Proemio, pag. 1.8: In questa casa, sì come il testimonia il Profeta, sono universalmente tre cose, gloria, ricchezze, e iustizia etterna, le quali sono causa efficiente a fare l'umana natura beata, e ricca, e perfetta.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 145.14: Ma questa loro proposizione è falsa, perocchè già non è bisogno, che l'effetto si assimigli alla causaefficiente, operante per volontà.

[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 7, par. 3, pag. 40.6: Ma lla chausaefficiente di coloro secondo ch'elli sono parte della città è ll'istituitore e ghovernatori umani, che 'cherichi chiamano legislator, sovente e quando in più, giassia che giaddì poco né non sovente e non punto fu ttutto il popolo d'uno o d'alquno, iddio è istato la causa movente non mezzana e ppiù procciana sanza umana diterminazione, siccome si dirà nel VIIIJ chapitolo di questo libro e nel XIJ e... di queste cose più apparrà.

2.1.3 Locuz. nom. Causa finale: il fine a cui una cosa tende, lo scopo per cui è stata fatta.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 21, pag. 162.3: Dicono li philosofi che, quando la causafinale è necessaria, conviene che l'effetto sia necessario.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 4, par. 5, pag. 23.31: E questa congregazione e raghunanza così perfetta e contenente per sé e in sé il numero di sua sufficienza fu chiamata città, della quale la chausafinale e lla pluralité e multiprichazione delle sue parti avemo dette qui di sopra conpiutamente e ppiù pienamente qui in seguente distingueremo.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 12, pag. 3.11: La causa finale della presente opera è: rimuovere quegli, che nella presente vita vivono, dallo stato della miseria allo stato della felicità.

2.1.4 Locuz. nom. Causa agente: lo stesso che causa efficiente.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 8, par. 5, pag. 200.20: Del quale altressì finale nec[ess]ité * e lla chausa agiente o ffacciente noi avemo assengniato 11, 12 e 13 p.e.

2.1.5 Locuz. nom. Causa effettiva: lo stesso che causa efficiente.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 13, par. 8, pag. 76.21: Alsì donde ch'ella sia l'auttorità dell'instituzione delle leggi, e cche dell'oservazione di quelle dare comandamento costringniente apartengha solamente all'università de' cittadini o alla maggiore parte di quella, come a chausaeffettiva, o a quello o a quelli al quale o a' quali la detta università avrà dato questa auttorità, per le cose di su ddette sufficientemente le crediamo avere mostrate.

2.1.6 Locuz. nom. Causa fattiva: lo stesso che causa efficiente.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 19, par. 3, pag. 116.24: E ccierto di quelli che 'npaccieranno per sé l'azzione di questa parte come di chausafattiva e efficiente venrebbe la discordia e intranquilità della città.

2.1.7 Locuz. nom. Causa motiva, movente: lo stesso che causa efficiente.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 22, proemio, pag. 401.28: Nella IIIJ Stazio satisfàe allo Autore, e pone le cause motive di suo cristianificare, e alcune cose di sua tepiditade, per la quale stette nel quinto circulo quattrocento anni e più...

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 9, par. 3, pag. 44.2: e apresso ciò della natura di quella milglore, noi argueremo la chausamovente, della quale ella dé solamente e ppuote provenire e dependere.

[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 17, par. 8, pag. 109.12: E questa medesima cosa è a vedere a ccolui che vuole intendere del prin[cipio] e chause alterative nella bestia, siccome della chausa motiva secondo lui, e così somilglantemente in tutto l'ordine de'moventi e de'movuti.

2.1.8 Locuz. nom. Causa accidentale: ciò che sopravviene a un soggetto in maniera casuale, non inerente la sostanza.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 21, pag. 151.24: Causa accidentale è quella che viene dal facto, sensa la intentione.

2.1.9 Locuz. nom. Causa sostanziale: ciò che sopravviene ad un soggetto essendo legato all'essenza del soggetto stesso.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 21, pag. 152.4: Così è del peccato, che non discende per causa substantiale, ma per accidente.

2.1.10 Locuz. nom. Causa primitiva: la prima in una serie di cause, perché non causata e fuori dalla contingenza.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 1, par. 3, pag. 11.13: Della quale discordia giassia che lle chause primitive sieno più, e lle seconde e mezzane altressì non sieno punto poche, le quali e come e per quali vie e maniere elle possono e ssono accostumate di venire, Aristotile il sovrano de' filosafi, nella civile scienza, cioè a ddire nel libro di Puleticha, à presso che tutto mostrato e scritto...

2.2 [Nel pensiero teologico di matrice artistotelica:] locuz. nom. Causa prima, prima causa: Dio.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 1, pag. 7.8: Augustino (etiam) dice «Dio ène prima causa omnium emptium», (id est) 'de tutte le cose'.

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 7, pag. 79.20: Diceno li phylosofi che, sì come la prima causa è in ciascuno causato, sì come è Dio, così quel primo mendacio è in tutti li altri decti del dimonio, cioè che promette scampamento di male.

[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 11, 1-21, pag. 192, col. 1.19: Ancóra quisti primi effetti... se pò referire a le prime casuni naturai, che sono li corpi celesti, açò che più ordene sia in lo mundo; la prima causa si ha delle prime cause naturai...

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 122.1: Da vedere, e da sapere è, che Dio, ch'è la prima causa della quale tutte le cose hanno a causarsi per le influenzie e delle spere, e circuli del Cielo, sì come per cause secundarie, in queste cose di sotto adopera, e fa influenzie alcuna volta per necessità, alcuna volta per disposizione e qualitade...

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 7, vol. 1, pag. 44.8: E come troviamo eziandio li nobili filosofi in quelle cose, che di Dio conoscere si possono per via di umano intelletto, si accordano con questa Fede, dicendo, e confessando, che non è se non una prima causa, ed un principio, e principe, cioè Dio, ed è eterno; e che le cose eterne sono di somma potenza, sapienza, e bontà...

[6] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 11, pag. 228.26: E questo è che Dio è prima causa, e poi el cielo, e poi è nostra arte, sì che 'l patre [...].

2.2.1 Locuz. nom. Causa seconda, secondaria: le cose contingenti.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 29, pag. 224.16: La seconda causa è la seconda dipo la causa di Dio, cioè la volontà dell'omo.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 122.3: Da vedere, e da sapere è, che Dio, ch'è la prima causa della quale tutte le cose hanno a causarsi per le influenzie e delle spere, e circuli del Cielo, sì come per cause secundarie, in queste cose di sotto adopera, e fa influenzie alcuna volta per necessità, alcuna volta per disposizione e qualitade...

[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 15, par. 4, pag. 83.29: E questa come la primaia noi diciamo essere il constituore e conditore della leggie, e ddiciamo che lla chausa secondaria o istromentuale ed essequtiva è il sengnoreggiante e 'l principante per auttorità a llui ottriata dal conditore della leggie e ssecondo la forma a llui data da ccolui costituitore della leggie, cioè a ssapere la leggie secondo la quale elli dee tuttodì fare e ordinare, tanto quant'elli può, i fatti civili, siccome mostrato è nel preciedente chapitolo.

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 7, pag. 187.25: Colui lo cui etc., cioè Dio, el qual fece li cieli e puose sopra essi angeli, li quali moveno queli cieli e chiamase «inteligentie», overo «segonde cause», le quale hanno a distribuire egualiter segondo la uniforme lor regola.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 11, par. 4, vol. 2, pag. 14.8: Kista opera di la voluntati racionali di Cristu concurrebat la vita divina, comu cuncurri ad omnem effectum cause secunde, et specialiori modo.

3 [Ret.] Caso contestato di rilievo pubblico.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 58.4: In questo convenente Pompeio e Catellina sono le persone de' parlieri; e la causa è questa: «Tu fai tradimento»-«Non fo»; e chiamasi causa però che ll'uno appone e dice parole contra l'altro e mettelo in lite.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 5, pag. 40.4: quella citatione [[scil. del giudizio universale]] sarà orribile per la causa della citatione.

[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 31, pag. 147.6: Et in quistu casu volci lu Papa ki non sia impachatu, nè la causa sua la potissi illu canuxiri in Sichilia, nè in Calabria, ma divissi mandari undi lu Papa lu fachissi chamari.

- Causa capitale: che può comportare la pena di morte.

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 5, pag. 40.7: Considera quando alcuno è citato per causacapitale et non puote fuggire, ché conviene pur ch'elli comparisca.

- [Specif.] Ciò che l'oratore difende.

[5] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 16.10: per eloquenzia difendemo noi la nostra causa dall'aversario e per sapienzia ne sostenemo di dire quello che a noi potesse tenere danno.

[6] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 249.21: Subiectio: questo colore si manifesta quando tu domandi l'aversario e di' quello a llui ch'elli ti potrebbe rispondere, poi tu sanza indugio rispondendo rendi ragione, la quale conseguita la tua causa e pregiudica alla sua...

3.1 [Ret.] Locuz. nom. Causa dimostrativa: genere oratorio basato sull'argomentazione probatoria.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 58.13: Dimostramento è una maniera di cause tale che per sua propietade il parliere dimostra ch' alcuna cosa sia onesta o disonesta, e per questo mostra che è da laudare e che da vituperare; e questa causadimostrativa è doppia: una speciale et un' altra che non si puote partire.

3.2 [Ret.] Locuz. nom. Causa deliberativa: genere oratorio finalizzato alla persuasione dell'uditorio.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 60.2: causa diliberativa è quella ch'è messa e detta a' cittadini a contendere il lor pareri et a domandare a lloro quello che nne sentono; e sopra ciò si dicono molte et isvariate sentenze, perché alla fine si possa prendere la migliore.

3.3 [Ret.] Locuz. nom. Causa giudiziale: caso conteso che prevede l'intervento del giudice.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 62.18: Et questa causa si pone in iudicio, cioè in corte davante a' iudici, acciò ch' elli iudichino tra lle parti quale àe iustizia; e questo si fae in corte palese in saputa delle genti, acciò che lla pena del malfattore dia exemplo di non malfare, e 'l guidardone de' benfattori sia exemplo agli altri di ben fare. [[...]] Et è questa causaiudiciale doppia: una speciale et un' altra che non si puote partire.

3.4 [Ret.] Causa congetturale: questione argomentata con dati non probanti.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 86.17: Quando la controversia è di fatto, perciò che lla causa si ferma per congetture, sì à nome constituzione congetturale. Sponitore. In questa parte dice Tulio che quando la contenzione è per alcuno fatto che sia apposto ad altrui, sì come davanti si dice, sì conviene ch' ella sia provata per congetture, cioè per suspezioni e per presunzioni.

3.5 [Ret.] Causa semplice (simpla): disputa che si sviluppa intorno ad un solo problema.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 122.2: quella causa è simpla la quale è pur d'uno fatto e che non è se non d'una questione solamente.

3.6 [Ret.] Causa congiunta: disputa in cui sono accorpati più problemi.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 122.16: quella causa è congiunta nella quale àe due o tre o quattro o più questioni.

3.7 [Ret.] Trattare le cause: disputare; sostenere delle questioni.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 36.17: Et poi dice le lode di rettorica, come tocca al comune et al diviso, e come per lei diviene l'uomo sicuro, cioè che sicuramente puote gire a trattare le cause, et appena troverai chi 'l sappia contradiare...

[2] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 181.16: E io ho già trattate molte cause con teco medesimo, quando la ragione delli onori ti tenea in corte.

4 [Dir.] Procedimento giudiziario; insieme di attività tese alla condanna o all'assoluzione di un accusato.

[1] Gl Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 82.8: è appellato causa tutto 'l processo dell'una e dell'altra parte.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 19, pag. 262.25: La seconda ragione si è, che 'l giudice die sapere per la legge, quello che è ragione e dritto a giudicare, e per quellino che piateggiano il fatto com'elli sta; donde perciò che dicere altre parole non è del fatto ma è impedimento del giudice, il giudice non le die udire, perciò ch'esse sono di fuore della causa.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 31, vol. 1, pag. 88.10: Foroneus fu il primo, che diè legge alli Greci, nella città d'Atene, e che stabilì che le cause e li giudicamenti fossero dinnanzi a lui giudicati, e 'l luogo ove si faceano giudizi fosse appellato ferone, per lo nome suo.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 367, vol. 1, pag. 545.36: providero et ordinaro li savi predetti, che se alcuna lite, questione, controversia, causa, discordia civile o vero pecuniaria è, o vero sarà per inanzi, denanzi a missere la podestà de la città di Siena, o vero alcuno suo officiale...

[5] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 51.8: Già di questo neuno dubita, di colui il quale ordinò la guardia a l'aqusato, e l'alegreza al questore, e 'l merito al giudicie, il quale di tutta la repu(blica) e de la causa giudicòe.

[6] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 7, pag. 31.10: Et sempre s'intenda, che colui che perde lo piaito paghi le spese facte in de la prima causa, et eciandio in de l'apellagione; et li notari de la Corte, a Pena di libbre X, siano tenute avendo di salario di quelli scripture la metà de quello che di prima avere denno per forma di Breve.

[7] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 120.18: poi che ha proveduto il fine, si ditermina a giudica[re]; onde si schiude che non trabocca, ma ottimamente essamina la causa, anzi ch'ella ditermini per giudicio.

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 132.30: 12. Eciandeu lu superiuri Cato multi volti citatu da li soy jnimici supra certi causi, ma nunca may convintu di alcunu peccatu a lu ultimu tanta confidencia appi in sua innocencia que supra una questiuni publica, la quali issu avia con quilli soy jnimici, issu Cato adimandau commu per judici delegatu Tiberiu Graccu cun lu quali per li facti di la republica issu avia grandi odiu et grandi jnimistati.

[9] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 39, par. 1, vol. 1, pag. 413.17: statuimo che meser la podestà e meser lo capetanio e ciascuno de loro possano, siano tenute e deggano, mossa la lite, questione, causa overo controversia, denante da loro overo da alcuno de loro [[...]] costrengnere le parte ad aleggere e compromettere de ragione e de fatto en doie comune parente overo affine overo altre amice comune....

[10] Stat. pis., 1322-51, cap. 2, pag. 459.9: Sì et in tal modo, che li dicti consuli, u vero du' di loro, di tutte et ciaschedune, et per tutte et ciaschedune, et sopra tutte et ciaschedune lite et questioni, discordie, cause, differentie et controversie...

[11] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 2, vol. 2, pag. 49.25: Pilatu, sapendu ki lu iudichi, quandu avi cunsciencia di lu inocenti et estili accusatu per legitimi accusaturi et per legitimi testimonii, divi delegari la causa, si illu pò, rispusi secundum Iohannem: - S'illu vi consta k'illu esti malfacturi, piglatilu et sicundu la vostra ligi lu iudicati.

- Procedimento di un tribunale ecclesiastico.

[12] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 50, vol. 1, pag. 281.24: La quistione fu grande in concistoro, e pendeva la causa in favore de· rre di Francia, e però inanzi che ssentenzia se ne desse, i· rre fece ristituire la terra di Guinisi a quello Inghilese che data liel'avea; e seguendo la morte di papa Clemento non ne seguì altra sentenzia.

4.1 [Dir.] Locuz. nom. Causa criminale: processo penale.

[1] Stat. pis., 1330 (2), cap. 162, pag. 633.21: Et che nullo nobile, u vero di patrimonio, undunqua sia, possa u debbia in alcuna cauza criminale, in alcuna corte, contra alcuno di populo rendere testimonia: et se la rendrà, la testimonia non vaglia nè tegna ipso iure...

[2] <Doc. ven., 1371 (08)>, pag. 129.13: Et vui quatro, over la maçor parte di vui, debiè examinare, disserner et çudigar tute le cause criminal che nasserà in lo vostro tempo.

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 19, par. 1, vol. 2, pag. 49.4: Intrari in casa di lu paganu fa lorda la Iudeca; ma lu sollepni iornu di la Pasca plaitari in curti causacriminali di sangui di homu non cuntamina la Iudeca!

- [In opp. a causa civile].

[4] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 16, pag. 212.25: Et se ad alcuno dato o vero assegnato fusse termine ad alcuna cosa provare, o vero a sè difendere o vero escusare in civile o vero criminale causa o questione o piato, et enfra al detto termine venisse o vero fusse alcuno dì di festa o vero feriata...

[5] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 29, par. 4, vol. 2, pag. 66.5: presentialmente conducemone a ordenare ke nulla femmena, de quegnunque condetione sia, per alcuna testemoniança de fare en causa criminale overo civile a palacço overo case del comuno de Peroscia overo albergo de segnore podestà overo capetanio overo d'alcuno de loro venire overo gire per alcuno modo sia costrecta.

4.2 [Dir.] Locuz. nom. Causa civile: processo che ha per oggetto lo stato delle persone e dei loro beni.

[1] Stat. pis., 1330 (2), cap. 93, pag. 535.3: Noi Ansiani siamo tenuti precisamente, sotto saramento, di non intrometterci delle cauze civili; et nullo che si lamenti delle cauze civili udiamo, cognoscendo u diffinendo.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 11, par. 3, pag. 58.22: Ma per quale maniera e'convengha difinire e diterminare o giudichare la tencione, piato o chausacivile che nonn è punto per la leggie diterminata, noi il diremo nel XIIIJ chapitolo di questo libro.

4.3 [Dir.] Locuz. nom. Causa secolare: procedimento giudiziario dell'autorità civile.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 29, par. 9, pag. 505.14: e' fu ottriato per li fedeli fattori di leggi e prenzi l'uficio giudiciale della 3 significhazione a' vescovi e a' principali dell'anime pastori sulle persone de' cherichi e ttenporali, che meno fossero travalglati e intorbidati e de' divini ofici e ppiù onestamente nelle chause sequlari fossero trattati.

4.4 [Dir.] Fras. Mettere la causa: intraprendere l'azione giudiziaria.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 14, pag. 233.33: La quarta cosa, che Ippodamo dicea, si era, che l'uomo dovíe avere due maniere di giudici nella città, l'uno fusse ordinario, dinanzi al quale l'uomo mettesse le cause; e l'altro giudice fusse principale, dinanzi al quale l'uomo appellasse, acciò che, se 'l giudice facesse malvagiamente e giudicasse male quello ch'elli dovesse, che 'l giudice principale lo potesse addrizzare.

[u.r. 12.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]