CAUTO agg.

0.1 cauta, caute, cauti, cautissimo, cauto, cautu.

0.2 Lat. cautus (DELI 2 s.v. cauto).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Stat. fior., a. 1364; S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. fare cauto 1.2.

0.7 1 Che agisce o si muove con prudenza, con avvedutezza, con circospezione. 1.1 Che raggiunge ingegnosamente lo scopo. 1.2 Locuz. verb. Fare cauto: avvisare, mettere in guardia. 2 Che rivela prudenza, circospezione, diffidenza. 2.1 Ispirato a prudenza, sicuro. 3 Garantito (mediante una cauzione).

0.8 Chiara Coluccia; Maria Fortunato 05.04.2003.

1 Che agisce o si muove con prudenza, con avvedutezza, con circospezione.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 13, pag. 74.20: domandandol da te, de' esser conosciente; e domandandol da altrui, de' esser cauto, cioè ingegnoso o mariscaltrito; e examinando 'l consiglio, de' esser discreto...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 10: [12] A Dio dèi essere devoto et savio, in te medesmo p(ro)vido, in altrui cauto...

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 3, pag. 26.12: Et ciascuno de' essere cauto in operarlo et in cavarne queste gratie.

[4] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, docum. 23.59, vol. 1, pag. 294: Non faccia lor bramare / la lor ragion, né troppo ancor gl'ingrassi, / ma con lor cauto passi / e secondo bontà meriti loro.

[5] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 10, pag. 121.26: Queste cose, figliuoli miei, v'abbo dette acciocché siate cauti e forti nel vostro proponimento.

[6] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 7, pag. 66, col. 18.25: ma Idio lo permette per loro humiliare: e perché sieno caute dagli inganni guardarsi.

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 8, pag. 623.13: In questi pensieri l'anima diventa timorosa e cauta, e guardasi da far male.

[8] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 139.6: domanda quello ch'elli vogliono, e chi li guida; e ch'elli sieno cauti sì nel venire, che loro audacia non riceva pena.

[9] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 11, pag. 52.14: Audendo zo, sanctu Benedictu mantanenti mandau a dirj a chillj monachi, pir missaiu spicialj, chi illj fusseru bene cauti et stassiru a lloru, ca lu demoniu andava ad ipsi.

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 3, vol. 2, pag. 123.28: Ca con zò sia cosa que gran multitudini di li Volsci fussi stata asembla a Ruma per acasuni di vidiri li ioki, issu Tullu dissi a li consuli que issu avia gran pagura que li soy non movissiru subitame[n]ti alcuna briga et amunestauli que illi fussiru plù cauti di zò.

[11] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 9, vol. 2, pag. 209.32: come veggiamo secondo lo mondo, che li servi, e li sudditi in presenza delli signori sono più cauti, e più solleciti, e riverenti.

[12] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 48, par. 29, vol. 1, pag. 184.3: Studiese anco el dicto masaio per possa êlgle deposete da qui ennante che se faronno maiuremente avere pecunia per deposeto e deposete che pengnora overo arnese overo almeno tagle pengnora e arnese soprevalente tolglere dei quagle biene a luie e al comuno sia cauto, sì che esse se non se recoglessero êllo termene de socta scricto possa vendere e alienare e la pecunia del preço êll'entrate ponere co'de socta se contiene.

[13] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 109, vol. 3, pag. 537.4: A l'ultimo: avegna Idio, amantissimo prencipe, che lla maestà reale la circunvenzione degli emuli e lle sforzate macchinazioni a suo podere con somma provedenza scacci, neentemeno la faccia di detti invidiatori, che con tante arti con tanti colori adornati con somma ragione noi proveduti e cauti ci rende, e ancora ci strigne la maestà reale di queste cose informare, e ancora più attentamente pregare, acciò che nelle vie de' suoi pregenitori fermamente perseveranti li sforzamenti di quelli emuli, siccome contagioso morbo, con sottile ingegno di lungi da ssé cacci e distrugga.

[14] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 52.13, pag. 597: Non se dé' seguitar lo reo inizio, / ma se non casto almen cauto esser dia / ciascuno en operar, se no ho follia.

[15] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 77.3: Sacha la tua cara fraternitati chi tali iornu septi Arabi solamenti ànnu deliberatu viniri a predari la terra tua. Siati cauti».

[16] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 124, pag. 25: Nanti che foxe jorno nell'oste se trovao; / Tanto privatamente così in campo intrao / Che nullo questo sappe, sì cauto calvacavo.

[17] Stat. fior., a. 1364, cap. 47, pag. 111.20: A rimuovere ogni quistione e brighe, e acciò che a ciaschuno de' contadini e anchora forestieri, i quali vendono i loro vini, sia cauto del precço e pregi de' vini, i quali si vendono per loro, statuto e ordinato è che l'arte de' vinattieri possa e debba avere e chreare sensali...

[18] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 6.55, pag. 354: Cauti in battaglia e ben si san guardare; / se v'è ferito o stanco, il tengon sempre / chiuso nel mezzo e lassanlo posare.

[19] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 16, pag. 287.13: Qui D., per questa cagione che vedea fare queste novitate a V., fa uno magistramento a li omini del mondo che debiano esser cauti presso a coloro che non vedeno pur l'ovra, ma mirano col senno per entro li penseri.

[20] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 142, pag. 323.13: e per farla cauta e prudente, ché imprudentemente non volti el capo a dietro, allentando la fame del santo desiderio: e però la indugio.

[21] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 29, pag. 244.33: Inperzò givano quisti cercando intre lloro multe vie per le quale potessero avere parlamiento co li Grieci con alcuna secureze de le dare in mano la citate per tradimiento, e chi ipsi fossero cauti da lloro che li Grieci le facessero salve dell'avere e delle persune con tutti l'ammici loro.

[22] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 49, pag. 278.2: E se la mente non è in ço monto cauta, spese vote è inganâ e receive monto illuxium da lo enemigo, lo qua spese vote sor predì'e far soniar monte varietae, açò che a lo ultimo posa l'anima inlaquà'd'alcunna farsitae.

- Moderato (nel bere).

[23] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 436, pag. 576: a stomaco et a fecato è multo molestuso; / se non è cauto lo homo, falo poi ebriuso...

1.1 Che raggiunge ingegnosamente lo scopo. || Con una connotazione spesso negativa.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 1, pag. 40.11: Del terso membro, cioè come lo demonio è sopra tutti li altri in pessimitade et in dell'arte dello 'ngannare, non voglio dire, però che assai abbo decto. Unde abbiamo la doctrina della guardia da così pessimo nimico, lo quale è così cauto in inducere le tentationi.

[2] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 544.2: Ulisse duca di Taccia la grande, savio, molto cauto e astuto...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 19, vol. 2, pag. 475.23: La gente d'arme maliziosa e cauta, veggendo i villani allargarsi all'esca del danaio, mandavano a uno e a due nel castello insieme colle mani piene di gigliati a comperare del pane, ed elli si stavano di fuori sanza fare alcuna guerra al paese...

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 10.22, pag. 365: Cauto, sagace e di malizia pieno, / de l'altrui vago e di fiero sembiante, / a' vizi sciolto fu e senza freno.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 3, pag. 194.11: E innamorossi d'uno assai valoroso uomo e di mezza età, tanto che, qual dì nol vedea, non potea la seguente notte senza noia passare; ma il valente uomo, di ciò non accorgendosi, niente ne curava, e ella, che molto cauta era, né per ambasciata di femina né per lettera ardiva di fargliele sentire, temendo de' pericoli possibili a avvenire.

1.2 Locuz. verb. Fare cauto qno: avvisare, mettere in guardia.

[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 3.8, pag. 31: Pertanto, cauto in ciò fatto, diviso / (perciò ched è diviso / del mi' cor fermo sempre ogne volere) / che non solo piagiere, / come nelli altri, in me confermi amanza, / ma sì sempre possanza / di piagimento, gentilessa e bene: / perciò che non disvene / inei gentil virtù sensa fallanza.

[2] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 987, pag. 387, col. 1: Profiliu respuse: / 'Ciò que vôi fare pose, / no se saperane, / scì cautuse farrane. / All'ora vespertina / ad terra vei et declina.'

[3] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 769, pag. 304.10: Il Vicario veduto che il torto si diè loro, si appacificò colla Parte, e loro promise, e cautili fece di non offendergli in niun modo...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 20, 46-51, pag. 527.4: Et aggiugne che già fu più appopolata che non era allora; cioè innanzi che la mattia di Casa Lodi ricevesse inganno da Pinamonte, però ti fo cauto et avvisato, che se mai tu odi altrimenti originare la mia terra, nulla menzogna frodi la verità.

2 Che rivela prudenza, circospezione, diffidenza.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 61.7: et in chò issu amissitau l'arti a la virtuti e la virtuti a l'arti, a chò que la arti, per impetu di la virtuti, fussi plù forti, et la virtuti, per insignamenti di la arti, fussi plù cauta et pluy avista.

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 12, pag. 29.25: Egli rade volte e onestissimamente vegnendo colà dove io era, quasi quel medesimo avesse proposto che io, cioè di celare in tutto l'amorose fiamme, con occhio cautissimo mi mirava.

[4] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. II, pag. 508.26: Io non comando ti armado montar en le selve de Menalia, né non te comando portar li redi in sul tuo collo, né non te comando dar li to' petti ale mandade saitte; li commandamenti de la mia cauta arte serà teneri.

[5] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 15, pag. 636.2: Cuuj diligenti occhij de cauta circumspectione, le provedute ragione ànno pensato le persone, i luoghi, i tempi e le altre circumstancie chi reddeno li delicti più grevi, che cusì como no se convene fia ordenato contra de loro più duramente, cusì non fia ordenato più remessamente in li delicti grevemente excessivi...

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 94.28: Onde, sapientissimo signore, non desdenghe la vostra curtisia de condescendere a le parole miey, concessa de cosa cha non èy cauta descretione de desprezare le parole de li savye, e maximamente per le quale, se lle observerrite, la vostra degnetate se nde non lede, e se nde farrite lo contrario porriande forse resoltare accaysune che forria dampnosa a la vostra salute, chà desiderati de mescare travagly co lo repuoso vostro e la vostra tranquillitate pacifica volite sottomettere a quilli partiti chi so' plini de omnen periculi.

[7] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 172, pag. 423.10: E Nuccio (che per lui si dice Nuccio Smemora) non facendo le cose sue caute, credendo guadagnare, perdé grossamente, e ancora ne rimase buon tempo come aombrato, come il Gonnella l'avea fatato.

2.1 Ispirato a prudenza, sicuro.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 282, pag. 334: un bon destreru donali, ke li debia menare / per succursu et adiutu: / dialu a la Pudicitia, facçala cavalcare / per camin cautu e tutu...

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 3.105, vol. 3, pag. 65: Né troppo ancor fidarsi / s'el non fa che lagnarsi, / ma cauta e buona guarda / fa del tuo che non arda.

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 9, cap. 2.76, pag. 267: ma se 'l fallo, / È grave, non lasci di punire. / Le porte faccia ben serrate stare, / E faccia cauta guardia delle chiavi; / Faccia portiera fedele, e maestra, / Che non si lasci ingannare ad alchuna, / E la portiera cautamente passi...

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 37, vol. 2, pag. 505.19: Della qual cosa a' Bolognesi parve rimanere i· male stato, per tema che quel camino no· fosse loro tolto, e per tal tema costretti rimissono mano a rifare la detta bastita, e a custodirla con più cauta e sollicita guardia, e poco appresso l'ebbono fatta e aforzata per modo non ne temieno.

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 5, pag. 468.20: E la donna avendo fatti serrar tutti gli usci, e massimamente quello da mezza scala acciò che il geloso sù non potesse venire, quando tempo le parve e il giovane per via assai cauta dal suo lato se ne venne; e andaronsi a letto, dandosi l'un dell'altro piacere e buon tempo...

3 Garantito (mediante una cauzione).

[1] Stat. fior., a. 1364, cap. 47, pag. 111.20: A rimuovere ogni quistione e brighe, e acciò che a ciaschuno de' contadini e anchora forestieri, i quali vendono i loro vini, sia cauto del precço e pregi de' vini, i quali si vendono per loro, statuto e ordinato è che l'arte de' vinattieri possa e debba avere e chreare sensali...

[u.r. 17.11.2022]