CIASCHEDUNORA avv.

0.1 cascadun'ora, ciascheduna ora, ciaschedun'ora.

0.2 Da ciascheduno e ora 2.

0.3 Rime Mem. bologn., 1301-24, [1311]: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?).

In testi sett.: Rime Mem. bologn., 1301-24, [1311].

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Sempre, continuamente.

0.8 Elisa Guadagnini 23.05.2003.

1 Sempre, continuamente.

[1] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1311] 64.12, pag. 93: De', mo cum faraço eo / per dir la mia inte[n]ça? / Perch'a vostra sentença / sonto cascadun'ora / menbrando vostra figura / de cui languisco sovente.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 3, ott. 42.6, pag. 340: Così li due amanti con sospiri / vivevan tutto il giorno discontenti, / e vegnente 'l mattino i lor martiri / avevan sosta, infin gli occhi lucenti / vedean d'Emilia, che li lor disiri / ciaschedun'ora facean più ferventi...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 149, pag. 444.1: Il tempo freddo il ratrappa, il caldo il dissolve, il giorno gli è noioso e la notte grave; ciascheduna ora, e in qualunque stagione, ha in sé, al giudicio del pigro, alcuno impedimento intorno alle cose che occorrono da fare, e così il tempo nuvolo e 'l sereno.

[u.r. 27.10.2020]