CISTERNA s.f.

0.1 cisterna, cisterne, citerna, citerne, gisterna.

0.2 Lat. cisterna (DELI 2 s.v. cisterna).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Savasorra, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Doc. venez., 1315 (02).

In testi mediani e merid.: Doc. perug., 1326; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 Per le forme del tipo citerna, v. Cella, I gallicismi, pp. 229-230.

Per acqua di cisterna > acqua.

0.6 T St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.): Cisterna.

0.7 1 Recipiente adibito alla raccolta dell'acqua piovana (per lo più costruito in muratura ed interrato); serbatoio, vasca. 1.1 Estens. Profonda cavità sotterranea, fosso; spelonca. 1.2 Fonte; acqua (in contesti fig. e in usi metaf.). 2 Locale adibito a deposito (di liquidi).

0.8 Elena Artale 16.05.2003.

1 Recipiente adibito alla raccolta dell'acqua piovana (per lo più costruito in muratura ed interrato); serbatoio, vasca.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 3, pag. 192.6: E s'elli avviene che pur convegna edificare in luogo dove elli non abbia buona acqua, Palladio dice che l'uomo die fare cisterne e ricevere l'acqua della piuova...

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 10, pag. 157.5: Ed ancora in tutte l'opere del comune, e ne' dificj degli uomini privati citerne diligentissimamente sono da fare, che raccolgano l'acque piovane che caggiono de' tetti...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 137, vol. 2, pag. 64.15: Et se colui o vero coloro e' quali riceveranno le dette XV libre di denari per la citerna fare, o vero far fare...

[4] Doc. venez., 1315 (02), pag. 130.1: anchor tute le quatro chaldere da fondamento in su, chon quatro fondi de bronço et do cisterne da aqua e llo chavallo e lla maxena [[...]], sì è tute la mitade d'ese mey propie e l'altra mitade de Marcholin mio nevo...

[5] Doc. perug., 1326, pag. 23.11: En mezzo dela dicta rocca vuole essere una piazza lunga L pieie e larga XXX, en mezzo dela dicta piazza una citerna de tenuta V.C some...

[6] ? Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 39, vol. 1, pag. 114.9: a mezzo giorno si à una bella capella, che si chiama santo Nicolaio; dentro v'à una citerna, quasi al mezzo della capella...

[7] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 56v, pag. 67.4: Colimbus bi... locus tenens aquas, ut gebia, gisterna.

[8] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 89.6: la septima fie di mizurare le corpora e i possi e le cisterne...

[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 233.7: Fatta la cavata sotto la cisterna, la cisterna fu rotta, l'acqua fu perduta.

[10] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 194.28: venne ad parturire una ranocchia in una contrada de Roma Laterano chiamata, poi lo cui parto la parturita ranocchia nascosamente fece nutrire in una cisterna plena de lacte.

- [In usi metaf.].

[11] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 2, cap. 5, pag. 27.25: vide uno che stava alla riva d'uno pelago, e traevane con uno vasello dell'acqua, e mettevala in una citerna forata e rotta, sì che non ne ritenea niente. E disse la voce: Questi significa coloro che avendo alcune buone opere, hanno tante delle ree, che fanno perire le buone.

1.1 Estens. Profonda cavità sotterranea, fosso; spelonca.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 33.133, vol. 1, pag. 578: sappie che, tosto che l'anima trade / come fec'ïo, il corpo suo l'è tolto / da un demonio, che poscia il governa / mentre che 'l tempo suo tutto sia vòlto. / Ella ruina in sì fatta cisterna...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 573.5: Nel fosso su ec. Qui li pruova il frate Alberigo, che il detto messer Branca, quanto all'anima, di più anni già cadde in quella cisterna...

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 10.115, pag. 69: il stare in caxa gli era molto amaro, / ançi habitava sol ne le caverne, / né alcuno a questo potea far riparo. / Più volte tracto fuor de tai cisterne, / vennia anodato con le gran catene...

1.1.1 [In contesto fig. in relazione alla profondità di senso delle Sacre Scritture].

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 33, pag. 171.3: io cavo la citerna per avere de l'acqua, ma io la ricuopro acciò che non ci caggiate, imperò che io lascio di dirvi le suttili cose e le profonde, però che nolle intenderesti.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 62, pag. 311.3: Or qui hae una grande cisterna profonda: non déi amare Idio sì come cosa utile, per nulla utilità di te, ché già sarebbe questo malo amore...

1.2 Fonte; acqua (in contesti fig. e in usi metaf.).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 20, vol. 3, pag. 287.6: l'uomo dee primieramente insegnare a sè medesimo, poi agli altri, secondo che Salomone disse: Bel figlio, bevi l'acqua di tua cisterna, e ciò che surge del tuo pozzo...

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 64, pag. 318.12: Cristo si rammarca per lo profeta, delle genti dicendo: «Dereliquistis me, fontem vivam», avete abandonato me, fonte viva, e siete iti a fonti secche, a cisterne secche.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.141, vol. 2, pag. 548: chi palido si fece sotto l'ombra / sì di Parnaso, o bevve in sua cisterna, / che non paresse aver la mente ingombra...

[4] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 84.14: ma io non mi doglio, pur c'ognun disserna / che quel mi fai che fece i· lupo a l'agno, / dicendo ch'io ti turbo la cisterna.

2 Locale adibito a deposito (di liquidi).

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 87.27: Per conducerlo dalla marina al magazzino o vero alla cisterna e stivare le botti dell'olio nella cisterna, secondo che 'l magazzino o vero cisterne sono presso o lungi dalla marina [[...]], da carati 3 in 12 per botte di mezzo migliaio di Puglia.

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 104.4: E per loghiera di cisterne in che si guarda l'olio avanti che si metta a cuocere, che conviene che la saponeria se ne fornisca, e guardilo nelle cisterne per averlo apparecchiato quando à bisogno di lavorare, [[...]] in somma da fiorini 1 1/3 d'oro.

[3] ? Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 105, vol. 1, pag. 230.3: A levante si è una piccola entrata; et entrando dentro, truovi una grande porta che risponde nella citerna. || Non è chiaro il signif. esatto; l'autore sta descrivendo la cripta di una chiesa, e pertanto forse 'cisterna' qui indica un magazzino sotterraneo (altrimenti non si spieghebbe la presenza della porta).

[u.r. 03.11.2020]