CITTADINA s.f.

0.1 citadine, citaina, cittadina, cittadine.

0.2 V. cittadino.

0.3 Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.).

In testi sett.: Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.).

0.7 1 Colei che risiede in una det. città, della cui comunità è membro. 1.1 Donna che appartiene alla medesima città, concittadina. 1.2 [Relig.] [Con rif. al destino ultraterreno dell'anima:] membro legittimo della comunità dei beati.

0.8 Elisa Guadagnini 10.04.2003.

1 Colei che risiede in una det. città, della cui comunità è membro.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 46, pag. 268.22: E femine di stranio paese aveva avuto assai; donde li cavalieri di Roma, in suo triunfo, dicevano appresso di lui: «cittadine guardate, guardate vostre femine e vostre figliuole!

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 9, proemio, pag. 150.27: Le ricchezze mondane non fanno l'uomo esser liberale, ma tenace; e queste ricchezze gravano, e tirano l'anima al centro della terra, e fannola cittadina di quella miserissima città chiamata Dite, piena di carnali e mondani tesori.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 168.4: che nuovo furore è questo? dove ora, dove andate voi, o misere cittadine? Voi non ardete i nimici nè i nimici campi de' Greci: ma ardete le vostre speranze.

[4] Libro fiesolano, 1290/1342 (fior.), pag. 60.17: onde le cittadine di Fiesole vegendosi in male stato si concordavano con quelle di Fiorenze che mal volontiere l'occidieno e vendaro a questi pacti, che 'l vescovo di Fiorenza insieme con quel di Fiesole vi trovassero mezo e accordo.

1.1 Donna che appartiene alla medesima città, concittadina.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 27, pag. 145.6: Né credo che più nobile o ricca cosa fosse a riguardare le nuore di Priamo con l'altre frigie donne, qualora più ornate davanti al suocero loro a festeggiare s'adunavano, che sono in più luoghi della nostra città le nostre cittadine a vedere...

1.2 [Relig.] [Con rif. al destino ultraterreno dell'anima:] membro legittimo della comunità dei beati.

[1] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 343, pag. 96: açò k'eo possa el dì de la mia morto / cun gran triumpho e cun gran conforto / suso en Jerusalem cità celeste / cun nova stola e cun nove veste / esro recevua per citaina / da lo Fijol de la Vergen raina.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 53.44, pag. 73: Et se cosa di qua nel ciel si cura, / l'anime che lassù son citadine, / et ànno i corpi abandonati in terra, / del lungo odio civil ti pregan fine...

[u.r. 16.03.2009]