CITTADINO s.m./agg.

0.1 cecthadina, çetadini, cetadino, çetadino, çetatino, chitadina, chitadini, chitadinu, chitatina, chitatini, chitatinj, chitatinu, cictadin, cictadini, cictadino, cictadinu, cicthadinu, cidadini, çidadini, ciptadini, ciptadino, citadhini, citadin, citadin', çitadin, citadina, citadine, citadini, çitadini, citadino, çitadino, citadins, citadinu, çitadiny, citaim, citain, citaïn, citaino, citajn, citatini, citatino, cittadin, cittadin', cittadina, cittadine, cittadini, çittadini, cittadinj, cittadino, çittadino, çittatin, zetadino, zitadini, zitadino; f: ciptadin.

0.2 Da città (attraverso la forma cittade).

0.3 Ritmo lucchese, 1213: 1.

0.4 In testi tosc.: Ritmo lucchese, 1213; Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Doc. pist., 1296-97; Stat. sen., 1298; Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Lett. sang., 1316; Simintendi, a. 1333 (prat.); Lett. volt., 1348-53; Doc. amiat., 1375.

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Doc. moden., 1353; Stat. mant., 1369; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Stat. assis., 1329; Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Doc. ancon., 1345; Doc. castell., 1354; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1349; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Per quercia cittadina > quercia.

Locuz. e fras. antico cittadino 2.1; assiduo cittadino 2.1; battaglia cittadina 1.4.1; briga cittadina 1.4.1; cittadina battaglia 1.4.1; cittadina quercia 6; cittadino d'onore e di franchigia 2.2; cittadino forestiero 2.3; cittadino giurato del porto 2.4; cittadino naturale 2.1; cittadino originale 2.1; cittadino originario 2.1; cittadino perpetuo 1.1; cittadino popolano 1.2; cittadino selvatico 2.5; corona cittadina 6; grande cittadino 1.3; maggiore cittadino 1.3; nuovo cittadino 2.6; principale cittadino 1.3.

0.6 A Doc. sen., 1231-32: Cittadino nipote Martini.

0.7 1 Persona che risiede in città (eventualmente in opposizione ad abitante della campagna o di un piccolo centro). 1.1 Fras. Cittadino perpetuo: persona che risiede stabilmente in una città. 1.2 Fras. Cittadino popolano: persona che appartiene al ceto popolare, membro della classe media. 1.3 Fras. Grande, maggiore, principale cittadino: membro della classe urbana dominante (da un punto di vista politico, economico o morale). 1.4 Persona che risiede nella medesima città, concittadino. 2 [Dir.] Persona che gode del diritto di cittadinanza di una città, sede amministrativa di un territorio (in opposizione ad abitante del contado ed a forestiero). 2.1 Fras. Assiduo cittadino; antico cittadino; cittadino naturale; cittadino originale (originario): persona che gode per nascita del diritto di cittadinanza. 2.2 Fras. Cittadino d'onore e di franchigia: persona che gode del diritto di cittadinanza ed è esentato da ogni onere. 2.3 Fras. Cittadino forestiero: persona che risiede in una città, ma senza diritto di cittadinanza. 2.4 Fras. Cittadino giurato del Porto: persona investita della carica pubblica di controllore del porto di Pisa. 2.5 Fras. Cittadino selvatico: abitante del contado che gode del diritto di cittadinanza. 2.6 Fras. Nuovo cittadino: persona cui è stata conferito di recente il diritto di cittadinanza. 3 Estens. Legittimo appartenente di una specifica comunità, membro di un'istituzione. 3.1 [Relig.] [Con rif. alla Chiesa o alla comunità dei Beati del Paradiso cristiano]. 4 Estens. Abitante. 5 Borghese, esponente del ceto medio. 6 Persona civile, usa al vivere associato. 6.1 Agg. Relativo al governo delle comunità umane. 6.2 Agg. [Con accezione pos.:] accostumato al retto vivere. Estens. Cortese.

0.8 Elisa Guadagnini 10.04.2003.

1 Persona che risiede in città (eventualmente in opposizione ad abitante della campagna o di un piccolo centro).

[1] Ritmo lucchese, 1213, 39, pag. 48: Di lui e li altri sia vendetta! / Di ciò Lucca non s'afretta! / Veggio che nd'arà disnore, / si no i punisce cum suo honore. / Punisca in prima li cittadini / ka metta mano ai contadini!

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 299.28: E lo inperio in Agrippina nobile siniore citade de Galitia lo recipeo, la quale ao modo nome Colonia, la quale abe diligentia de la repiubica de li cavaleri e fo piano a li citadini de Roma e largo a rrelevare la citade.

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 179.28: In lo tempo de Ottavian computado fo el numero deli citadini de Roma LXXXX fia CCC milia et LXXX milia.

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 75.55, pag. 382: Ma ben g'è un'atra raxon / chi de guerra è caxon: / quando g'è citain sì grandi, / chi statuti, leze e comandi / desprexian per so orgojo, / fazando a atri grande inojo; / sì che taor in tar guisa / ge nase guerra e divisa.

[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 546, pag. 563.14: Egli à molto ladito Dyomedes e molto biasmato, si vi dicho che' cittadini di Salemine l'atornaro così come morto sopra lo rivaggio del mare e, se non si fusse tosto partito, morto era a quella fiata, ké cittadini di Salemine gli avrebbero cara venduta la morte di loro signore.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 69.12: Issa medemma Athenes in prima introdussi la custuma di curunari li boni citadini soy, mittendu a lu nobili capu di Pericles una ghirlanda facta di duy ramustelli di oliva.

[7] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 120, pag. 23: Così continuato per molt'anni / se sum cacià e morti li visini, / mo l'un po' l'altro, citadin e villani...

[8] Lett. volt., 1348-53, pag. 174.15: a noi e a' nostri serebbe grandissimo piacere che la questione di Montealbano si levasse, acciò che ' cittadini di Volterre fusseno amici e figliuoli del comune di Siena come sono e nostri...

[9] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 46.16: Et intra li chitatini fu discordia. Alcuni dichianu: «Mora»...

[10] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 21, pag. 159.1: E dice alcuno che per tutto questo non volle rimanere in Roma, se con capo di ragione non fosse ribandito e alcun altro dice che rimase cittadino e riformò la città e molt'altre valenti cose fece in servigio della repubrica di Roma.

[11] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 974, pag. 224: «Io vollio essere con vui così né plu né mino, / Non como vostro capo, ma como citadino, / Et sempre trageragio con vui ad uno fino».

[12] Doc. fior., 1362-75, [1368] 214, pag. 218.18: pe gli singnori Priori e collegi e consoli di tutte l'Arti, che allotta erano, e grande numero di cittadini religiosi e secolari [[...]] fosse deliberato i' lavorio di Sancta Reparata si debba fare e seguire...

[13] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 9, pag. 386.9: Per che, amando più che mai né parendogli più potere essere cittadino come disiderava, a Campi, là dove il suo poderetto era, se n'andò a stare.

[14] Ingiurie lucch., 1330-84, 287 [1374], pag. 78.7: - E' co(n)vene ch'io ti tagli il volto e di pogho mi tegno ch'io no(n) tel facio hora, sosso villano facto citadino.

[15] Doc. amiat., 1375, pag. 116.22: crediamo che sia noto a voy et a l'altri citadini da Siena come <l'altr'anno> ugua(n)no e' ci fu tolta a Sien(a) una n(ost)ra co(r)regia d'a(r)gento, et i(n) Sien(a) non potemo trova(r)e di ciò rascione.

[16] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 93.31: Lo iuorno sequente lo re Priamo fece clamare a lo generale parlamiento tutti li citadini de la citate de Troya...

[17] f Iscrizione ferrarese: Li mile cento trenta cenque nato / fo questo tenplo a San Gogio donato / da Glelmo ciptadin per so amore... || GDLI s.v. cittadino (da fonte non specificata).

- Agg. Che pertiene ad una città.

[18] Cronica fior., XIII ex., pag. 105.12: advegnadio che poi cominciarono a governare la cittade per modo di ragione e di giustitia, conservando ciascuno in suo stato, tanto che da' consoli cittadini feciono electione di chiamare podestà gentili huomini possenti forestieri...

[19] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 30, par. 5, vol. 1, pag. 134.23: Possa enpertanto el notario dei priore eleggere e mandare quegnunche altro notario citadino de Peroscia vorrà con coloro che anderonno per gle signore ofitiagle denante dicte overo alcuno de loro.

1.1 Fras. Cittadino perpetuo: persona che risiede stabilmente in una città.

[1] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 108.23: Vennevi, secondo che testimonia la fama, tra' novelli reedificatori un giovane, per origine de' Frangiapani, nominato Eliseo; il quale, che che cagion sel movesse, di quella divenne perpetuo cittadino; del quale rimasi laudevoli discendenti ed onorati molto...

1.2 Fras. Cittadino popolano: persona che appartiene al ceto popolare, membro della classe media.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1.4, pag. 134.19: Il perchè, alcuni popolari gustando le parole si porgeano, si raunorono insieme sei cittadini popolani, fra' quali io Dino Compagni fui, che per giovaneza non conoscea le pene delle leggi, ma la purità de l'animo e la cagione che la città venìa in mutamento.

[2] Stat. fior., c. 1324, cap. 58, pag. 85.27: Ancora, che ciascuno popolare de' popoli de la cittade e de' piovieri del contado de la giurisdizione di Firenze, da XVIII anni in suso e da settanta in giuso, sia tenuto e debbia farsi scrivere ne' detti sindacati, sotto pena di lire X di fiorini piccioli per ciascuno cittadinopopolano, e di soldi cento di fiorini piccioli per ciascuno contadino popolare...

[3] Doc. aret., 1337, 771, pag. 657.7: Al sesto chapitolo che parla de do[di]ci ci piacie sì veramente che per lo Chomune di Firenze ssi faccia uficio di do[di]ci cittadinipopolari al modo e forma che sono quelli da Pistoia.

1.3 Fras. Grande, maggiore, principale cittadino: membro della classe urbana dominante (da un punto di vista politico, economico o morale).

[1] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 95.7: Non recevecte Roma giammai in uno solo dì sì grande dannaggio né perdeo tanti de soi boni cavalieri e grandi citadini.

[2] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 42.5: Et in quest'anno furon cacciati i Segnori de la Torre di Melano et sconfitti dal Marchese di Monferrato, et dall'Arcivescovo, et da gli usciti, et furonne morti et presi assai di loro gente, et furon disfatti, ch'erano allora li maggiori Cittadini di loro terra, et li più Segnori, che fossero tra i Cristiani.

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.15, pag. 196.29: Che eglino ebbono uno savio e buono frate di Santo Spirito, il quale mandorono a Pistoia a messer de' Vergellesi, de' principali cittadini, assai suo amico.

[4] Lett. sang., 1316, pag. 85.6: Sappiate che io sono istato in Genova già è piue di XVJ mesi sindacho e procuratore del Comune vostro a piatire contra messer Anbrogio, messer Sicurano e messer Aliano Salvatichi, i magiori citadini de la citae di Genova...

[5] Lett. pist., 1320-22, 8, pag. 45.16: Anco die che questi fuorono altro sedio d'anziani; e puoi anco dire che tucto lo die pregano per più persone contrarie quando sono grandi cittadini.

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 59, vol. 1, pag. 113.22: Queste furono cose di grande gravezza; ma tanto era l'utole che traeva il minuto popolo d'ogni cosa, che meno se ne curavano che ' maggiori cittadini.

1.4 Persona che risiede nella medesima città, concittadino.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 13 (50), pag. 240.10: reducemo al v(ost)ro (con)gnoscem(en)to che sere Petro, ch'è quialò n(ost)ro honorevele citadino, d(e) recevere, scì como lam(en)tando p(ro)pone, d(e) cutale v(ost)ro citadino C livre d(e)la n(ost)ra moneta...

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 234.25: Conpiti li .xviij. anni, Sertorio fo occiso da li soi citadini.

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 106.4: Democrito fue molto grande filosofo e fue gentilissimo di sangue e richissimo d'avere. Il quale lasciò tutto il suo patrimonio ai suoi cittadini e andonne ad Attena, là ove era la filosofia.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 5, pag. 158.30: Lo dono che tu ce ne vuoli rendare, si è, lo diretano, che noi ci combattiamo con nostri parenti e con nostri cittadini, e che malvagia battallia!

[5] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 251.8: et in quello anno la stimana di Sancto Luca, et lo popolo andò in Garfagnana per cagione che fue talliata la mano allo Iscariccio nostro cittadino di Lucca...

[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 8, pag. 85.20: et era sì sanctu homu, ki secundu ki tucti li chitatini soy dichìanu, illu avia spiritu de profecìa.

[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 902, pag. 206: La sera che venne, fecero un gran convito / Li nostri citadini, multo bello et fornito, / De multa bona gente, como io agio odito...

[8] <Doc. ven., 1364 (2)>, pag. 22.27: a ti, Cherve de Mora, nostro çetadino de Ragusa, salutem cum sincero amor.

- Fig.

[9] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Ef 2, vol. 10, pag. 227.19: [19] Adunque già non siete forestieri e ospiti; ma siete cittadini de' santi, e domestichi di Dio.

1.4.1 Agg. Che riguarda gli abitanti di una medesima città, concittadino.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 18, pag. 323.10: Silla, consolo, iurò che il sangue cittadino purgare non si potea se non col sangue de' nemici...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 13, vol. 1, pag. 344.18: E partiti loro, molti cittadini pensando che quello ch'era ordinato dovesse venire fatto, però che tra lli ambasciadori erano i più reputati caporali di cittadina setta, temettono, che essendo costoro al continovo collo 'mperadore, e di suo consiglio, che pericolo si commettesse al Comune e publica libertà di cittadini...

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 12.34, pag. 122: la terza, le mie genti cittadine / vivute senza fede e senza amore, / punte d'avare e invidiose spine.

- Locuz. nom. Battaglia, briga cittadina, cittadina battaglia: guerra civile.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 18, pag. 118.1: In quelli medesimi dì una battaglia cittadina, e ancora più che cittadina, in Persia si fece, la quale appena ebbe fine uccidendosi tra loro i fratelli.

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 111.23: Uno del popolo che la terra avea creato grida: non pigliare, e non ti mescolare nelle cittadine battallie.

[6] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 35.84, pag. 157: Vedevanvisi ancora le percosse / che Mario da Lucio sostenne, / quando la briga cittadina mosse.

2 [Dir.] Persona che gode del diritto di cittadinanza di una città, sede amministrativa di un territorio (in opposizione ad abitante del contado ed a forestiero).

[1] Doc. lucch., 1288, pag. 25.19: Luporo q(uond)a(m) Guill(ielm)i p(re)no(m)i(n)ato Guercio cittadino di Luc(ca) della co(n)trada di (Santo) Georgio...

[2] Stat. bologn., 1294, pag. 1.5: che non sia alcuna persona, cittadino, contadino o forestiero d'onne condizione e stato che vollono essere e sieno, che da mo enanze osi, o vero presuma fare nè far fare alcune nozze o vero correde...

[3] Doc. pist., 1296-97, pag. 158.22: Chon ciò sia chosa che Sinibaldo Iacopi (e) Boldo Franchini cittadini di Bolongna della chapella di San Michele di Merchato di Mezzo fosero astimati nella preditta chapella...

[4] Stat. fior., 1297, pag. 663.19: Ordiniamo che la detta compagnia abbia sempre sei capitani, uomini di buona e onesta conversaçione, cittadini da Firenze e che non siano piuvichi prestatori ad usura.

[5] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 25, pag. 157.7: Item ponemo et ordinamo, che neuno possa éssare signore di chesta Arte, se prima non starà V anni nell'Arte de' Lanaiuoli; e sia cittadino di Siena...

[6] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 3, pag. 70.24: E Scipione disse che non piacesse a deo ch'esso, ch'era cictadino e soctoposto a Roma, fosse compagno de la sua signoria, e tucto quello regno ed avere volse che fosse de Roma.

[7] Gl Stat. pis., 1304, cap. 1, pag. 655.3: Et intendasi cittadino quelli ch'è stato in della città di Pisa, cum familia et massaritie suoi, per X anni proximi passati, et ae fatti servigi reali e personali in della città di Pisa per lo dicto tempo.

[8] Doc. gen., c. 1320, pag. 23.15: e ancor li faci citajn, chi per la lor specialitae averan portao ree parolle e somenao zinzanie, sor per esser in gratia, sì como trajtor de so Comun e ancor de li vostri borghesi semeievementi.

[9] Stat. assis., 1329, cap. 4, pag. 166.35: A niuno, etiamdio, sia leceto alcuno forestiere o fore della terra o citadino a lecentiare, overo allocare per estare più che tre dì sença conscientia del priore o del sopriore, e dei descrite...

[10] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 202.3: MCCCXXV In quisto millessimo, dì XVJ de giungno, Fiorença con suoie citadine de cavalata e con grande quantitade de pedone e fante a soldo de Fiorença e del contado e con soldate a cavallo [[...]] usciero ad oste sopre Lucha...

[11] Doc. ancon., 1345, pag. 234.12: li nobili homini meser Grimaldo de Bonfigliolo, Marcone de Iacomo ac Zannectus de Pietri dicto Matarazo tucti ciptadini d'Ancona, ambasiatori et sindici de la dicta ciptà d'Ancona...

[12] Stat. palerm., 1349, pag. 42.4: Ki nullu ch[i]tadinu di Palermu n[ì] habitaturi di Thermini oy di qualuncata altra terra et locu poza nì digia extrahiri frumentu da la marina nì tutta la plagia di Thermini...

[13] Doc. moden., 1353, par. 1, pag. 195.29: Questa si è la divisione facta lo dicto die dentro mi Benfonato da una parte e Cichino so fradello da l'atra, fiolli et rede chi fono de Miser Anthonio de coça indreto fiolo de Misere Benfonato di Cortexi, citadini de Modena de la cinquantina de lo Castelaro...

[14] Doc. castell., 1354, pag. 116.16: Ancho che tutte le co(n)depnagioni che so(n)no facte e(n) la cità d'Ogobbio, d'alcuno citadino, co(n)tadino o destrictuale de Castello, da Mille iij.C.l en qua, p(er) cagion(e) dela guerra, siano casse e cancellat(e) e de niuno valore.

[15] Stat. lucch., 1362, cap. 65, pag. 112.38: lo qual messer Podestà possa debbia e sia tenuto [[...]] con quel cancillieri della Corte del Malificio, del Comune di Lucha cittadino, far cercare per la città di Lucha [[...]] sì e in tal modo che le cose, le quali ne' presenti statuti e capitoli si contegnono, inviolevilmente, e senza mancamento o difecto s'osservino.

[16] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 151.17: E tutti e' chavalieri e' pedoni che v'andarono per lo chomuno di Siena furono tuti richi della roba che egli avevano ghuadagniata de' Masetani e furono fatti citadini di Siena.

[17] Stat. venez., 1366, cap. 168, pag. 84.16: Ancora, che alcun, chosì citadino come forestier, condugando over façando condure legne o sàrcine da vendere a Venesia...

[18] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 243.16: Fecese promettere tre milia fiorini, e esso promise de rennerelli, e per merito promise farlo citatino de Roma e granne capitanio onorato...

[19] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 174.11: Et ad questo tempo de Alexandro era in Roma uno citadino romano chiamato Papirio...

- Agg.

[20] Doc. palerm., 1380, 5, pag. 243.28: Item ki nulla pirsuna tantu chitatina quantu furistera poza, nì ad illu sia licitu, portari da fora intra la chitati dinari di autru cugnu nè in altra parti cugnati, supta la pena di perdiri li dinari priditti.

2.1 Fras. Assiduo cittadino; antico cittadino; cittadino naturale; cittadino originale (originario): persona che gode per nascita del diritto di cittadinanza.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 30, vol. 1, pag. 62.5: Et coloro e' quali facessero a loro molestia o vero ingiuria punirò, secondo che punirei coloro e' quali ingiuria facessero a li assidui cittadini di Siena.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 4, cap. 59, vol. 2, pag. 176.4: Anco, statuto et ordinato è, che tutti et ciascuni capitoli sopradetti, non abiano luogo in quelli huomini et persone e' quali avuti sono per antichi cittadini per longa et continua et grande abitatione, la quale fecero essi et li loro anticessori ne la città di Siena et li quali sono avuti ne la città di Siena per cittadini antichi et veri, ma sieno avuti et difesi secondo che cittadini, secondo che da chinci indietro difesi et avuti sono, non ostanti le sopradette cose.

[3] Stat. fior., 1334, L. III, cap. 7, pag. 330.23: E non possano essere i famigliari dell'Opera san Giovanni oltra novero di sei uomini di non vile condizione, cittadiniorriginali di Firenze o del pioviere san Giovanni...

[4] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 92, par. 3, vol. 1, pag. 314.12: Ancoraché niuno, el quale non fosse esso overo el pate suo originario citadino e nato êlla citade overo borghe de Peroscia overo êllo contado pagante en citade e no êllo contado de Peroscia le colte e le date, possa essere electo overo essere, né altre eleggere, d'alcuno conselglo de la citade de Peroscia...

[5] Stat. sen., 1343 (2), L. 3, pag. 134.34: L'arte overo el mestieri de la sensaria neuno presuma di fare se non sarà naturale cittadino di Siena overo ricevuto per cittadino nel conseglio del Comune et del Popolo di Siena, sotto pena di L libr. di den. sen. per ciascheuno et ciascheuna volta...

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 59, vol. 1, pag. 113.11: Ma avedendosi il Comune che 'l minuto popolo era ingrassato e impoltronito dopo la mortalità, e non volea servire alli usati mestieri, e volieno per loro vita le più care e lle più dilicate cose che lli altri antichi cittadini, e con questo disordinavano tutta la città...

[7] Stat. fior., a. 1364, cap. 1, pag. 55.8: Statuto e ordinato è ch'e' consoli e rettori di questa arte sieno quattro originali cittadini, overo contadini, della città di Firençe e veri guelfi e divoti e fedeli della Santa Romana Ch[i]esa...

2.2 Fras. Cittadino d'onore e di franchigia: persona che gode del diritto di cittadinanza ed è esentato da ogni onere.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 41, pag. 258.22: Tutti li maestri di fisica e d'arti, che volevano dimorare in Roma a tenere scuola, fussero franchi d'ogni gravezza; et erano franchi ne la terra come cittadini d'onore e di franchigia, chè elli voleva che li altri maestri ne prendessero esemplo, e si ritraessero più volentieri verso Roma.

2.3 Fras. Cittadino forestiero: persona che risiede in una città, ma senza diritto di cittadinanza.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 36, vol. 1, pag. 65.19: Et che tutti li cittadini di Siena, abitatori assidui et li cittadiniforestieri, e' quali sono et saranno da XVIII anni in su in fino LXX anni, e' quali saranno ne la città di Siena, sieno tenuti venire et stare ne la città di Siena ne la vigilia de la detta festa, et andare col cero al vescovado di Siena con li uomini de la sua contrada.

2.4 Fras. Cittadino giurato del Porto: persona investita della carica pubblica di controllore del porto di Pisa.

[1] Stat. pis., 1318-21, cap. 37, pag. 1104.23: Et che noi consuli siamo tenuti, infra dì X della intrata del nostro officio, fare elegere a' consiglieri del nostro Porto, u alla magiore parte di loro, in nostra presensa, due cittadini iurati del nostro Porto; li quali cittadini così ellecti così siano tenuti per saramento, a pena di soldi XX di pisani, andare al Porto di Bagnaia a vedere e cercare qualunqua nave o legno fusse naulegiato per alcuno mercante, se li corredi fosseno sufficienti, u la nave bene concia per navigare.

2.5 Fras. Cittadino selvatico: abitante del contado che gode del diritto di cittadinanza.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 418, vol. 1, pag. 282.31: Et sieno tenuti et debiano, li predetti officiali, fare bandire publicamente per la città di Siena ne li luoghi usati, et spetialmente nel Campo del mercato, nel dì del mercato, tre dì di sabbato, che tutti li cittadini salvatichi et li quali volliono essere cittadini et per cittadini sè defendere, debiano comparire denanzi a li detti officiali et sè fare scrivere.

2.6 Fras. Nuovo cittadino: persona cui è stata conferito di recente il diritto di cittadinanza.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 186, vol. 1, pag. 166.29: Et che li signori IIIJ proveditori del comune di Siena sieno tenuti et debiano, per saramento, far fare uno libro di carte pecorine, nel quale si scrivano le promessioni d'essi nuovi cittadini, et de le ricolte loro.

3 Estens. Legittimo appartenente di una comunità, membro di un'istituzione.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 14.19: Ma quelli il quale s'arma sìe d'eloquenzia che non possa guerriare contra il bene del paese, ma possa per esso pugnare, questo mi pare uomo e cittadino utilissimo ed amicissimo alle sue et alle publiche ragioni.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 9: [5] Et dela discordia disse un altro savio: nessuna cosa è così mortale in nela cità come discordia deli citadini, et disscordia deli citadini è cagione di nimistà.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 3, pag. 88.24: e così vedemo noi alcuna città signoreggiare quando ei cittadini non dottano di méttare il loro corpo o la propria persona nei pericoli della morte, per lo bene e per l'utilità comune...

[4] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 70, pag. 100.21: Et alguni è sì crudel tyranni k'elli no s'enfida nè en citadhini nè en foresteri.

[5] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 1, pag. 10.1: Generalmente dunque conchiudo, che 'l buono uomo in questo mondo è pellegrino, e non ci pone troppo il cuore, ma usa queste cose temperatamente, e lo rio uomo ci è cittadino, ed ama di qui stare, e di qui godere...

[6] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 3, pag. 32.26: s'immaginava d'esser abitante e cittadino di tutto il mondo.

[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 5, vol. 1, pag. 21.33: Item Ovidius scrivi ki grandi mortalitati assaltau lu regnu di lu re Eacus, lu quali viddi grandi multitudini di formiki in una chercia vegla; pregau et dissi: -O utinam eu avissi tanti chitadini! -

[8] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 4.6.5, pag. 15: ch'el ce possa sì ben reçere e sì bom guidare, / ch'el possa le nostre terre e li citadini in paxe conservare, / e da lui chaçe via tuti li re' conscieri / e qui' chi fossone tragite e false e novoleri...

[9] Stat. mant., 1369, pag. 213.18: e che da qui inanço tuti li citadini e subditti de quigi magnifichi segnori meser Bernabò e meser Cansignor e cadauni altri de le lor citade e terri possa liberamente e seguramente vegnir a stare in la citade de Mantoa e in qualonchana parte de lo sso terreno...

3.1 [Relig.] [Con rif. alla Chiesa o alla comunità dei Beati del Paradiso cristiano].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 503, pag. 230: Quand plaqu'al Crëator, el venn la söa fin. / De la citá celeste el è fag citaïn: / Per lu fo po monstrao un miracol divin.

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 34 parr. 1-6, pag. 139.12: [par. 1] In quello giorno nel quale si compiea l'anno che questa donna era fatta de li cittadini di vita eterna, io mi sedea in parte ne la quale, ricordandomi di lei, disegnava uno angelo sopra certe tavolette...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 80.31, pag. 329: Divide de la terra mia speranza, / conducelame en ciel a vicinanza: / fame cittadin per longa usanza / de la gran cittate.

[4] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 19, pag. 323: È una cictade nobele, facta da Deo verace, / de sanctitate plena, / che Yerusalem clamase, k'è visïon de pace / e è stella mactutina. / Questa ène la Ecclesia, de virtute efficace / contra omne rüina; / ly cictadin che ç'abita so' cristïan sagaci / ke 'l mundu peregrina.

[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 24, 34-45, pag. 534, col. 1.9: Ma perché a questo, çoè che tutti li citadini de Paradiso convene essere fedili.

[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 528.14: che per gloriare la verace fede (per la quale egli e gli altri beati sono fatti cittadini del regno del Cielo, e il regno del Cielo li ha fatti suoi cittadini), buono è del mare della beatitudine arrivare all'uomo...

[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 35, pag. 120.31: «Grande hedificacione de vita sì este, quandu l'omu vide li pirsuni ki fàchinu miraculi, pir zo ki kisti pirsuni su chitatinide la chitate de Ierusalem superna, zo è de vita eterna».

[8] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 5, pag. 232.29: La qual cosa spesse volte addiviene alli giusti, che alla morte vedono queste cotali visioni di santi che sono passati, aciò che non temano la sentenza della morte, e, mostrandosi alla loro morte la compagnia de' cittadini celestiali, si partano dalla carne senza fatica di paura e di dolore.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 24, pag. 118.6: Lo vegnir de le Marie, lo parlar de gli angeli con quelle sancte done, lo menar-le dentro da quel monimento e mostrar-ghe 'l logo ond'era dormio lo corpo del Segnor. Lo confortar, lo dir-ghe bonne nove, lo parlar sì dolce d'i citain beai.

[10] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 49, col. 2.28: ma il giogo di Cristo in tanto lieva colui che 'l sostiene che coloro che conversano in terra gli fa abitare in cielo, acciocchè gli faccia compagni de' superni cittadini, istendendoli e levandoli sopra loro medesimi...

[11] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 24, pag. 303.17: Creò Iddio gli angeli nella regione del cielo, e di quella li fece cittadini...

[12] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 80, pag. 156.14: - E tanto è perfetto el suo vedere che non tanto ne' cittadini che sonno a vita eterna ma nelle creature mortali vede la gloria e loda del nome mio...

[13] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 11, pag. 233.27: La qua spese vote adevem a li iusti, che a la morte vên cotae visium de li santi chi sum pasai, açò ch' eli non teman la sentencia de la morte e, mostrandose a la lor morte la compagnia de li citaincelestriai, se partam da la carne sença afano de paura e de dolor.

[14] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.144, pag. 126: Ma quando quella turba citadina / dela vera citate per quel colle / fu tanto gita ch'alo sguardo mio / in tutto dispario...

4 Estens. Abitante.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 56.18: se voi per ciò il mettete a morte, ve ne possa intervenire, come intervenne a uno cittadino di questa terra, d'una sua gazza.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 237.15, pag. 299: Io non ebbi già mai tranquilla notte, / ma sospirando andai matino et sera, / poi ch'Amor femmi un cittadin de' boschi.

[3] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 3, pag. 117.12: se mise per fante d'um citai[m] de la contrâ a paxe' porci e dexirava de saciarse de le vianda de li porci e non ave...

5 Borghese, esponente del ceto medio.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 9, pag. 690.33: E quantunque il Saladino e' compagni fossero gran signori e usi di veder grandissime cose, nondimeno si maravigliarono essi molto di questa, e lor pareva delle maggiori, avendo rispetto alla qualità del cavaliere il qual sapevano che era cittadino e non signore.

- Agg.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 9, pag. 691.20: E fattesi venire per ciascuno due paia di robe, l'un foderato di drappo e l'altro di vaio, non miga cittadine né da mercatanti ma da signore...

6 Persona civile, usa al vivere associato.

[1] Gl Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 13.9: Cittade èe uno raunamento di gente fatto per vivere a ragione; onde non sono detti cittadini d'uno medesimo comune perché siano insieme accolti dentro ad uno muro, ma quelli che insieme sono acolti a vivere ad una ragione.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 3, vol. 3, pag. 19.3: Natural cosa è all'uomo, ch'egli sia cittadino, e che ei costumi con gli uomini, e con gli artefici; poichè non è naturale all'uomo abitare ne' diserti, ne' quali non sono genti, perchè l'uomo naturalmente ama compagnia.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 213.1: Io ti domando dunque, se per l'uomo sarebbe il peggio in terra ch'elli non fosse cittadino (ed è cittade acoglimento ordinato a politicamente vivere)...

- Agg. Che pertiene al buon cittadino. Fras. Cittadina quercia, corona cittadina. || Per la resa del medesimo uso romano cfr. civico 1, civile 4.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 307.15: Guata chi sono quelli giovani e quante forze mostrano e portano le tempie coperte di cittadina quercia...

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 20, vol. 2, pag. 112.34: tra' quali furo due corone murali, le quali gli furo donate, però ch'egli fu il primo che salì in sulle mura de' nemici; e otto altre corone cittadine, le quali elli aveva guadagnate per sua prodezza.

6.1 Agg. Relativo al governo delle comunità umane.

[1] Fiore di rett., red. delta1, a. 1292 (tosc.), cap. 1, pag. 149.13: questa scienzia di rettorica-, la qual sormonta tutte l'altre scienzie per la bisogna di tutto giorno parlare † ne le valenti cose, sì come in fare leggi e piati civili e criminali, e ne le cose cittadine, sì come in fare battaglie e ordinare schiere e confortare cavalieri, ne le vicende de l'imperii e regni e principati, in governare popoli e regni e cittadi e ville e strane e diverse genti, siccome conversano nel grande cerchio del mappamundo de la terra.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 27, pag. 371.33: E in queste medesime così laudevoli cene s'ordina e solida lo stato della republica, diffinisconsi le quistioni, compongonsi l'oportunità cittadine e i fatti delle singulari persone; ma il come nel giudicio de' savi rimanga.

6.2 Agg. [Con accezione pos.:] accostumato al retto vivere. Estens. Cortese.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 178.10: Unde vedete voi se vostra terra è cità, e sse voi citadini homini siete. E dovete savere che non cità fa già palagio nè rughe belle, nè homo persona bella, nè drappi ricchi; ma leggie naturale, ordinata giustisia, e pacie e ghaudio intendo che fa cità, e homo ragione e sapiensia e costumi onesti e retti bene.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 1, pag. 334.35: non solamente la rozza voce e rustica in convenevole e cittadina ridusse, ma di canto divenne maestro e di suono...

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 140, S. Michele, vol. 3, pag. 1229.3: E conviensi a noi di fare loro onore per molte ragioni: e di lodarli, però che sono nostri guardiani; e di lodarli, però che sono nostri servidori, e nostri fratelli, e insieme cittadini portatori de le nostre anime in cielo, e rappresentatori de le nostre orazioni appo Dio...

[u.r. 19.12.2017]