COMARE (1) s.f.

0.1 chomadre, chomare, comadre, comadri, comar, comare, comari, commare, commari, conmare, cummadre.

0.2 Lat. tardo commater, commatrem (DELI 2 s.v. comare).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.) : 1.

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Rustico Filippi, XIII sm. (fior.); Doc. pist., 1294-1308; Stat. sen., Addizioni c. 1320-75, [c. 1320]; Stat. lucch., 1362.

In testi sett.: Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.); Memoriali bologn., 1279-1300; Elucidario, XIV in. (mil.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

0.7 1 La donna che tiene a battesimo; madrina. 1.1 Madrina di cresima. 1.2 La donna il cui figlio si è tenuto a battesimo come padrino o madrina. 2 Colei con la quale un'altra donna intrattiene rapporti di amicizia, vicinato, collaborazione. 3 [Rif. ironicamente ad un omosessuale] donniciola, donnetta.

0.8 Gian Paolo Codebò 18.02.2003.

1 La donna che tiene a battesimo; madrina.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 10, pag. 170.15: doppio è parentado, spirituale e carnale, così è doppio inciesto, carnale come detto è di sopra, e spirituale è come comare (et) chonpare...

[2] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 391, pag. 170, col. 1: In una braida Rainald intrà, / una cavra sì ne trovà: / «Deo te salve, comare cavra, / que fas-tu in questa braida?»... || Il senso si evince dal prosieguo del testo.

[3] Doc. pist., 1294-1308, pag. 135.6: Sappie ched òe p(er) male no(n) mi scrivesti del filioccio mio ched èe lo più bello fanciullo che tuo abbie. Di(n)de buone novelle ala chomare.

[4] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 51, pag. 162.2: Eio no posso intendere com sia cossa no-licita tore per muliere la comare on le fiole levade del batesmo.

[5] Stat. sen., Addizioni c. 1320-75, [c. 1320], pag. 122.22: Anco statuimo et ordiniamo, che neuno de' frati, o vero suoro, obblati, dentro o di fuore del detto Spedale, debbia o vero possa en alcuno modo diventare conpare o conmare d'alcuna persona senza expressa licenzia e volontà del rettore e Capitolo de lo Spedale.

[6] Stat. lucch., 1362, cap. 38, pag. 104.9: E che neuno [[...]] lo quale o la quale farà bactezare alcuno fanciullo o fanciulla, o vero altra persona per lui o per lei, quel dì o vero lo dì che 'l compare o la comare va a visitare la comare nel parto, possa o vero debbia dare mangiare al compare o alla commare o ad altra persona...

[7] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 4.7.3, pag. 16: Ancora pregarem per tuti gi nostri benefactore / e per choloro chi èn del nostro parentore, / e compadre e cummadre, padrim e confessore...

1.1 Madrina di cresima.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 27, pag. 128.19: La confermacion del santo cresma la qual dan hi vescoi con lo segno de croxe sul fronte e la maselaa per aregordançça e la binda bianca la qual se porta per conservar l'oncion sancta e per reverencia del sagramento; hi conpar e le comar de questo sagramento e del sancto batesmo chi son un parentao sancto e spiritual...

1.2 La donna il cui figlio si è tenuto a battesimo come padrino o madrina.

[1] Stat. lucch., 1362, cap. 38, pag. 104.9: quel dì o vero lo dì che 'l compare o la comare va a visitare la comare nel parto...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 10, pag. 497.14: avvenne che Tingoccio divenne compare d'uno Ambruogio Anselmini, che stava in Camporeggi, il quale d'una sua donna chiamata monna Mita aveva avuto un figliuolo. Il quale Tingoccio insieme con Meuccio visitando alcuna volta questa sua comare, la quale era una bellissima e vaga donna, non obstante il comparatico s'inamorò di lei...

2 Colei con la quale un'altra donna intrattiene rapporti di amicizia, vicinato, collaborazione.

[1] Memoriali bologn., 1279-1300, (1282) 3.13, pag. 9: Disse l'altra comadre: «Per Deo, quel buso stagna, / ché fat'hai tal lavagna, - podrisi navegare».

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 2, pag. 281.11: essendo madonna Lisetta con una sua comare e insieme di bellezze quistionando [[...]] disse: «Se voi sapeste a cui la mia bellezza piace...

3 [Rif. ironicamente ad un omosessuale:] donnicciola, donnetta.

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 1.1, pag. 23: A voi, messere Iacopo comare, / Rustico s'acomanda fedelmente...

[u.r. 11.03.2015]