ÀBITO s.m.

0.1 abbito, abit', abiti, abito, abitto, abitu, habiti, habito, hàbito, habitu.

0.2 Lat. habitus (DELI 2 s.v. abito).

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 2.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1305; Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. volt., 1348; Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Elucidario, XIV in. (mil.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Stat. casert., XIV pm.; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. castell., XIV sm.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. abito d'animo 2.2; abito dell'animo 2.2; abito della penitenza 5.3.3; abito del vestimento 4.1; abito di penitenza 5.3.3; abito di vestimento 4.1; abito secolare 5.4; pigliare abito di religione 5.3.2; pigliare abito di santa conversazione 5.3.4; pigliare abito religioso 5.3.2; pigliare l'abito 5.3; prendere abito 5.3; prendere abito di religione 5.3.2; prendere abito religioso 5.3.2; prendere l'abito 5.3; prendere abito di santa conversazione 5.3.4; ricevere l'abito della religione 5.3.2; vestire d'abito di santa conversazione 5.3.4.

0.7 1 Uso frequente, tendenzialmente costante di qsa; cognizione, pratica di qsa. 2 Disposizione intrinseca ad agire o a svilupparsi in un certo modo. 2.1 [Filos.] Stato sviluppato di una determinata potenza; virtù acquisita (distinta dalla virtù di natura). 2.2 [Filos.] Fras. Abito d'animo (dell'animo). 3 Contegno, atteggiamento o portamento di una persona; espressione del viso. 4 Modo di vestire, tipo di abbigliamento. 4.1 Fras. Abito di vestimento: 5 Abbigliamento caratteristico di una comunità religiosa o altra categoria simile. 5.1 [Prov.] L'abito non fa monaco né frate, né l'arme il cavaliere. 5.2 [Per meton.:] ordine religioso. 5.3 Fras. Prendere (pigliare) abito (l'abito): entrare in un ordine religioso, abbracciare la vita monastica. 5.4 Fras. Abito secolare, stato di laico non appartenente ad alcun ordine religioso né sottoposto ad alcuna regola.

0.8 Pär Larson 14.05.2003.

1 Uso frequente, tendenzialmente costante di qsa; cognizione, pratica di qsa.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 7, pag. 125.20: E anco dovemo sapere, che sì come noi avemo detto questi costumi né queste maniere in niuna persona fanno necessità, donde ciascuno si die isforzare ed inchinarsi a seguire quelli costumi e quelli abiti che maggiormente fanno da lodare, e fuggire quelli che fanno da blasmare.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 92, pag. 433.21: Che credete che sia a vedere i peccati e le vanitadi, che ssi fanno tuttodì? Non è sanza grande pericolo e morte d'anima. Altressì ne piglia l'anima un malo abito dentro troppo reo.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 6, pag. 25.13: Lo latino conosce lo volgare in genere, ma non distinto: ché se esso lo conoscesse distinto, tutti volgari conoscerebbe, perché non è ragione che l'uno più che l'altro conoscesse; e così in qualunque uomo fosse tutto l'abito del latino, sarebbe l'abito di conoscenza distinta dello volgare. Ma questo non è: ché uno abituato di latino non distingue, s'elli è d'Italia, lo volgare [inghilese] dallo tedesco...

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 52-57, pag. 244, col. 2.3: Ed io: Maestro, molto sarei vago. Qui vuole mostrare D. che a soa disposicione de animo despiaxe tal vicio o vero abito de vicio, toliendo per autorità quelo che dixe Aristotile in lo segondo de la Etica...

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 187.21: Poi ch'ebboro mangiato, e fuoro chiari per lo dono del nobile Bacco, Perseo domanda de' cultivamenti e de' modi della contrada. Lincide gli dice incontenente gli costumi e gli abiti degli uomini. || Cfr. Ov., Met., IV, 768: «narrat Lyncides moresque animumque virorum».

[6] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 4, pag. 19.23: In anima separata remanet etiam habitus scientiae hic acquisitae. Dice che la scienzia si debbe tenere cara per molte ragioni; massimamente perchè l'abito di lei rimane in noi poi che siamo fuora di questa vita: cioè, quello che l'uomo impara in questa vita, non lo perde nell'altra per la morte.

2 Disposizione intrinseca ad agire o a svilupparsi in un certo modo.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 39.21: oramo' vene a mi tante paure ke né la mea mente né le mei parole remase con mi, né le mei vertude né le mei force non è a mi, sì ke tremando a mi li mei pei e le mei mane, et algun bon abito né alguna convignivole volontade non è a mi. || Cfr. Pamphilus, 158: «Attonitoque nullus congruus est abitus».

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 30.6: Costui morto, Semiramis sua moglie gli succedette nel regno: uomo per animo, ma per abito portatore di figliuoli.

[3] Orso Orsini, XIII ex. (rom.>tosc./sett.), 1, pag. 366: Habito laudevele i(n) cui p(er)sona posa / che p(er)mane e sta sempre cun lei / parme che sia fonte d'ogne cosa / e qual segnore, a questa roxa / tenirla cara se conviene.

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 44, pag. 228.18: E Cristo quelle parole non disse per lei, ma per noi, ch'egli sapea bene che Santo Ioanni le dovea scrivere e noi leggere, ché ella non ne prese altra utilità, se non un buono abito, un buono disponimento.

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 103-111, pag. 125, col. 1.17: Ma sozunze D. che intorno a queste mura era uno fiumexello, lo quale hae a significare la disposizione e l'abito dell'intelletto umano abile e dato a scienzia.

[6] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 5.17: col pulito specchio del verace e sovran libro, che infra molti compuose, della Filosofica Consolazione; el quale, io naufragato, [[...]], ho redutto di gramatica in volgare, a utolitade de' volgari che sanza lettera hanno intrinseco abito virtuoso.

2.1 [Filos.] Stato sviluppato di una determinata potenza; virtù acquisita (distinta dalla virtù di natura). || Cfr. ED s.v. abito, pp. 14-15.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 16, pag. 329.11: Allegramente sono da amare le virtù, però che dice Augustino: la virtù è abito de la mente bene ordinata a modo dell'umana natura, convenevole a la [ra]gione.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 3: [1] Òti dicto che le v(er)tù deno essere amate; or sappi che la vertù è habito di me[n]te, be(n) conposta a modo dela vita humana, co(n)sentente ala ragione, dela qual dice Tulio...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 5, vol. 3, pag. 23.3: La beatitudine si è in acquistare le virtudi, e nello uso loro. Ma quando la beatitudine è nell'uomo in abito e in potenza, e non in atto, cioè quando egli potrebbe fare il bene ma non lo fa; allora si è virtuosa, come l'uomo che dorme, la cui virtù e la cui opera non si manifesta. Ma l'uomo beato, di necessitade è bisogno che adoperi secondo l'atto.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, canz. 3.86, pag. 257: Dico ch'ogni vertù principalmente / vien da una radice: / vertute, dico, che fa l'uom felice / in sua operazione. / Questo è, secondo che l'Etica dice, / un abitoeligente / lo qual dimora in mezzo solamente; / e tai parole pone.

[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 4.997, pag. 188: Dunque, virtù è un abito elettivo / Che sta nel mezzo di due parti estreme / Onde procede lo bene effettivo; / E quel che senza il mezzo contraddice / E l'una delle parti sempre preme, / Per lui si priva tutto il ben felice.

[6] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 1, pag. 2, col. 18.1: Quando la gratia comincia a riducere gli habiti negli acti: sì riduce più tosto e più perfectamente quelli habiti a' quali la creatura è in anima e in corpo meglio disposta. Accompagniando quelli habiti a lloro virtuosi acti, gli habiti crescono in perfectione e l'aptitudine a peccare in mente e in corpo in parte s'adormenta.

[7] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 6, par. 10, pag. 37.9: Ché lle chause finali di quelli ofici secondo ciò che sono abiti e qualità o accidenti del corpo umano o dell'anima, sono l'opere che di quelli o per quelli venghono sanza moiano e primieramente, siccome la nave è lla fine dell'arte o uficio di fare le navi, eziandio l'usagio dell'arme a bbattalglia è lla fine dell'oficio di chavalleria, che Aristotole chiama propungnativa, e lla fine dell'uficio del prete si è la predichazione della leggie e ll'aministrazione de' sagramenti secondo quelle, e così somilglantemente in tutte l'altre.

[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 16, 1-9, pag. 427.25: per l'uso convertito in natura, del quale dice il Filosofo che di molti atti si genera l'abito, e che segno dell'abito generato è la delettazione che l'uomo piglia nell'opera...

2.2 [Filos.] Fras. Abito d'animo (dell'animo).

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 4, cap. 2, par. 14, pag. 109.9: Aristotile ivi medesimo. La virtù è uno abito dell'animo ad eleggere ciò che nel mezzo dimora.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 94, pag. 291.24: La filosofia, dic'egli, si divide in scienzia, e in abito d'animo, perocché colui, ch'ha apparato le cose, che sono da fare, e da schifare, non è ancora savio se 'l su' animo non è trasfigurato in quelle cose, ch'egli ha apparate.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 18, proemio, pag. 407.29: Justizia, secondo che dice Tulio nel primo libro della Retorica, è abito d'animo, comune utilitade conserva, dante a ciascuno la sua dignitade.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 139.1: Eciandeu ad issu Fabiu, essendu dittaturi, lu Senatu egualau e fici sou compagnu Minuciu, lu quali era statu sutta di issu mastru di li cavaleri. Issu Fabiu no ndi fici muttu. Et, ultra chò, issu, ricipputi multi iniurij, sempri rimasi in unu medemmi habitu di animu, nìn iamay non si curuzau a la republica, ma perseverau continuamenti in l'amuri di li citadini.

[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 2, pag. 474.5: Quello genere della felicitade discriveròe io ora, il quale tutto risplende nello abitode l'animo, e non si cura per li desiderii, ma è nato nelli perfetti petti di sapienza ornati, colli detti o fatti savii.

3 Contegno, atteggiamento o portamento di una persona; espressione del viso.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 14, pag. 104.3: un'altra volta i Catanesi mandaro ambasciadori a quelli d'Atena, i quali con rigidi capelli, e con grande barba, e nere vestimenta di pianto, misericordia e adiuto con abito e con boce addomandaro.

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 12, pag. 42.3: Se la casone, per la quale noi semo venuti tra voi, è de grande amaritudine et dolore manifestamente se pote percevere in l'abitu de tuti quilli k'ènno in nostra terra...

[3] Dante, Rime, a. 1321, 31.10, pag. 107: Con lei non state, ché non v'è Amore, / ma gite a torno in abito dolente / a guisa de le vostre antiche sore.

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 33, 1-21, pag. 730, col. 1.6: Umile, çoè in tutti li toi abiti et atti.

[5] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 353.6: Ma poste giù le vergognose faccie e preso habito d'arditissime, il suo o vero loro giudice a Firenze con altri ambasciadori mandarono...

[6] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 201.23: E tu rispondi: «Se 'l vostro cuore non è vecchio, la persona nell'abito suo giovane si mostra: perché pare che fiorita giovinezza risplenda nel cuore, e l'abito di fuori manifestamente mostra la disposizione della mente dentro.

[7] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 16, 1-9, pag. 427.23: Et è qui da notare che l'abito si può intendere per lo vestimento e per l'apparenzia della faccia e per l'uso convertito in natura...

4 Modo di vestire, tipo di abbigliamento.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 9, parr. 9-12.4, pag. 37: Cavalcando l'altr'ier per un cammino, / pensoso de l'andar che mi sgradia, / trovai Amore in mezzo de la via / in abito leggier di peregrino.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 97.9, pag. 196: Così vo io mi' abito divisando / Ched i' per lupo non sia conosciuto, / Tutto vad'io le genti divorando...

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 49, pag. 275.4: Elli udì dire uno giorno che li Franceschi avevano assediata sua oste in una isola: elli si tramisse e passò tra' suoi nimici in abito di francioso.

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 187.20: Questo don fina tanto che 'l regnasse, el mandà Philippo nobile roman in Egyto, azò che 'l fosse prefeto de Alexandria; del qual soa fya Eugenia, con II soi eunuchi, Protho e Iacinto, segreta mente partandose del pare zentil, in abito de homo, Eugenio chiamandose, se fe' bathezare...

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 20, 115-123, pag. 507, col. 1.13: E dixe l'A. poetando che ne' fianchi è poco, imperò che i Spagnoi in lo so abito fanno strette vestimente, e spezialmente in le gaide, le quae àno a fare larghi li panni circa li fianchi.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 6, vol. 1, pag. 127.12: 2. E chò adimustra la sua statua amantellata, la quali nuy vidimu a lu Capitolyu: di lu quali habitu issu volsi que la sua statua fussi figurata, però que alcuni fiati end'avia usatu.

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. III, cap. 7, vol. 1, pag. 108.21: E l'abito de' Longobardi che prima vennono in Italia, si aveano raso il capo, e lunga la barba, e lunghi vestimenti e larghi, e di lino gli più, a modo di Frosoni, e le calze sanza peduli infino a' talloni, legate con coregge.

[8] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. III, cap. 5, pag. 609.20: el preite, vestito de vestimenta biancha o d'altro habito decente, cum intrambe le mani denançi dal pecto lo porte reverentemente a l'infermo, lo chieregheto o lo ministro andandogli innançi in habito de chierego, cum la campanella e cum la lume.

[9] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 2, vol. 2, pag. 140.16: Apparsi, quinto, a Cleofas et a santu Luca, disscipuli di Cristu, sicundu ki si cridi probabiliter, et andau cum issi in habitu di peregrinu per VII migla, et parlau cum issi di li Santi Scripturi per tucta la via.

- Fig.

[10] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 144.16: [3] Et quando e' sento lo morso de 'ste bestie che van a salti chomo cavai sardeschi e portan l'abito de moneghe negre e fan la gran guera tuta la 'stae, o quando un de quî vermi chi corran con sexe pé e han l'abito grixo me morde e me picia e me fa strafriçer tuta la carne dal chò fin a la cima...

4.1 Fras. Abito di (del) vestimento.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 35, pag. 61.10: Pudicizia è virtú per la qual non solamente si rifrena lo 'ncendio della lussuria, ma rinfrenasi i suoi segni; e sono i segni della lussuria i reggimenti del corpo e l'abito del vestimento.

[2] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 14, pag. 281.16: [8] E feci come uno che avea uno suo parente che molto amava, ched era in gaptività, e perché alcuno no -l conoscesse lassó tucto lo suo abito di vestimento e presene un altro e andosine lae u' quelli era, e diliverolo di gaptività.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 5, vol. 1, pag. 126.23: 6. Adonca eu ende retrahirò lu pedi e suffrirò que li laydi umbri yachanu in lu fundu di la lur suzzura, ca asay melyu vali ricuntari quali nobili homini se alargaru in habitudi vestimenti oy in altru ritu di vita, facendu in chò alcuna novitati.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 282.12: E Augusto, sedendo nel candido templo di Febo, riconosce i doni de' popoli e attali nelle superbe porte, e con longo ordine passano le genti vinte molto varie di lingue, e sì per abitodi vestimenta come d'armi.

[5] San Brendano ven., XIV, pag. 188.18: E mo' io è trovado qua uno servo de Dio, lo qual è omo como li altri et è in altro stado de ziò che iera li altri e per stanzia de luogo e de abito de vestimente.

5 Abbigliamento caratteristico di una comunità religiosa o altra categoria simile.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 218.39: e Lothario el XV anno del so imperio abiando partido el regno dentro suoi filgioli, elo renuncià el mondo, e po fe' penitencia in un monestiero, abiando ello recevudo l'abito de monego; e non molto driedo el passà de questa vita...

[2] Stat. sen., 1305, cap. 52, pag. 71.6: nessuno lo quale porti el segno e lo abito del detto Spedale, se non sarà offerto del detto Spedale com la persona e com tutti li soi beni, possa e debbia avere alcuno offizio nel detto Spedale...

[3] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 74.32: «Guai ad me che porto abito monacile, et soct[o] [m]e n'à molti socto nome di quello ordine...

[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 101.34: Tali religiosi sono in molto grande pericolo di condannazione, e non hanno se non l'abito di religione.

[5] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 8, pag. 140.4: [D.] Que dixe tu, magistre, de quilli [ke] abandonano ... l'abito e la vita de religione e poy fin pezori k'illi no erano denanze?

[6] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 11, 85-93, pag. 263, col. 2.4: Né per parer. Qui tocca l'abito di fra' minuri, lo quale è despettuoso e cença vanagloria mundana quando proprie se somigliano a quelle del ditto santo.

[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 16, pag. 141.10: Dichi adunca sanctu Gregoriu ki jn killu tempu ki illu si fichi monacu, una vitrana ki si chamava Redempta stava jn abitu monacalj a Ruma, appressu la ecclesia di Sancta Maria...

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 13, vol. 1, pag. 431.7: E nota che' frati godenti erano chiamati cavalieri di santa Maria, e cavalieri si faceano quando prendeano quello abito, che lle robe aveano bianche e uno mantello bigio, e l'arme il campo bianco e la croce vermiglia con due stelle...

[9] Stat. volt., 1348, cap. 16, pag. 32.16: e qualunque de' frategli a la sepoltura non sarà, sia mandato per el priore a Sancta Margarita coll'abito indosso de la disciplina, disciplinandosi...

[10] Stat. lucch., XIV pm., pag. 88.1: Et se alcuno colla mollie sua pillierà l'abito della nostra religione, non sia tenuto colla mollie sua in una casa overo in una villa.

[11] Stat. casert., XIV pm., pag. 62.8: Nulla p(er)sone ch(e) no(n) è (con)frate i(n) vita sia receputa i(n) morte coll'abito, né preca, né autre sollepnetate deli frate, ma se nce voleno gire lemosinalit(er) lu porteno ala chyesia.

[12] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. III, cap. 10 rubr., pag. 611.4: De li clerici chi no vadano sença la tonsura e sença l'abito e ch'igli non se immeschierà in li acti seculari et inhonesti. Robrica.

[13] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 38.11: Era di buona coscienza: vivette da cinquanta anni, e con buona fama; e sotterrossi coll'abito degli Scopatori di Firenze, al tempo della mortalità 1348.

[14] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 6, pag. 25.8: L'abito, lo quale questo frate Venturino li avea dato, era che questi portavano una gonnella bianca, longa, passata mesa gamma.

[15] Stat. castell., XIV sm., pag. 146.32: el detto novitio sia tenuto d'ofrire quaranta soldi sul'altare, e puoi se parta dela fratenita, sì che la prima volta i conpanni non conosca; dela quale oferta el camorlengo li debbia far fare el suo habito, la co(r)da e la desciuplina enfra octo die.

- Fig.

[16] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 144.15: [3] Et quando e' sento lo morso de 'ste bestie che van a salti chomo cavai sardeschi e portan l'abito de moneghe negre e fan la gran guera tuta la 'stae, o quando un de quî vermi chi corran con sexe pé e han l'abito grixo me morde e me picia e me fa strafriçer tuta la carne dal chò fin a la cima...

5.1 [Prov.] L'abito non fa monaco né frate, né l'arme il cavaliere.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 46.7: come sono molti che sono in religione, se 'l cuore non v'è, che l'abito non fa monaco nè frate, nè l'arme il cavaliere, ma il buon cuore e la prodezza dell'opera.

5.2 [Per meton.:] ordine religioso.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 3.104, vol. 3, pag. 48: Dal mondo, per seguirla, giovinetta / fuggi'mi, e nel suo abito mi chiusi / e promisi la via de la sua setta.

[2] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 104.2, pag. 649: Fraterno e puro amor sol me conduce / ne lo abito vostro essere converso; / per che polito me parete e terso, / sì che vertù ciascuna in voi traluce.

[3] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 4, pag. 122.8: I monaci, canonici, frati, religiosi di qualunche abito o religione, si debbono confessare da loro prelati, o l'uno dall'altro della loro licenzia, e prosciogliere de' peccati in quanto i detti prelati commettono loro.

[4] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 1, pag. 2.1: Venne a Firenze del mese di maggio anni MCCCLXXIV, quando fu il capitolo de' frati Predicatori, per comandamento del maestro dell'ordine, una vestita delle pinzochere di santo Domenico, che à nome Caterina di Iacopo da Siena, la quale è d'etade di venzette anni, quale si reputa che sia santa serva di Dio, e co llei tre altre donne, pinzochere del suo abito, le quali stanno a sua guardia; e della quale udendo la sua fama, procacciai di vederla e prendere sua amistà.

[5] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 189.4: «Oimè dolente ch'io porto abito di monaco indosso, lo quale mi cuopre lo dosso e lla carne e tienimi caldo la persona, e sotto me e a mio nome e a mio comandamento sta molti uomini e sotto lo nome dell'ordine mio e del mio abito, ma come poss'io piacere a dDio in questo mio stato?

[6] San Brendano ven., XIV, pag. 190.20: E in quela fiada san Brandan umelemente el domandà como elo aveva nome e de qual abito de frari elo iera stado e onde elo iera e quanto tenpo iera ch'elo iera stado luogo a far questa penetenzia.

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 242.24: La soa moneta deo alli mercatanti e commannao alli frati che avessino fra loro pace, non fecessino contenzione; ché, puoi che lli aveva allocati, intenneva de servire allo abito sio. Gìo fra Monreale aitrove per aitri suoi mestieri fare.

5.3 Fras. Prendere (pigliare) abito (l'abito): entrare in un ordine religioso, abbracciare la vita monastica.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 3, proemio, pag. 51.15: Circa la V parte è da sapere, che lla condizione di quelle anime, le quali introduce l'Autore, si è che nella prima vita s'erano botate a Dio, e proferte di mantenere una sua certa regola spirituale, e preso abito partito dal mondo...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 3, proemio, pag. 51.35: Certo è, che se lle predette anime aveano fatto voto d'osservare alcuna spirituale vita, ed andare a quelli monasterj, e per lo abito, che in esse erano concorse quelle tre cose; deliberazione, in quanto elessero d'andare più a uno luogo che a un altro; proponimento di volontade, in quanto andarono a quelli luoghi, e presero abito; promissione, in quanto furono professe sotto loro ab[a]te, o abadessa del detto monisterio.

[3] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 23, pag. 241.14: Sonone alquanti altri, che non avendo che mangiare a casa, mettonsi l'arme di Dio, e prendono alcuno abito, e mostransi sergenti di Dio; e avvegnaché molta fatica durino, e mostrinsi nemici del Mondo, sono di sì vile cuore, che la loro principale intenzione non è se non alla vita corporale, e ad alcuno guadagno.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 9.105, pag. 364: Giovanetto era, quando a quel felice / e beato Domenico mi diedi; / l'abito presi, ch'è la sua radice.

[5] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 294.12: e prese la detta monna Tice l'abito per scampo del marito al tempo del Duca d'Atene...

[6] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 8, pag. 8.14: Questa visione revelando ella al confessore suo, prese partito di presente di farsi pinzochera di santo Domenico, e così fece, e non solamente ella, ma eziandio la madre indusse a pigliare l'abito con esso lei.

[7] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 27, pag. 203.9: E' fu uno uomo infante d'arme, valoroso e forte quanto natura potea fare; e avendo di ciò avuta gran fama nel mondo, quando fu d'età di quaranta anni gli venne voglia di lasciare il mondo e d'andare a servire a Dio, e entròe in una Badia di monaci, pigliando l'abito.

5.3.1 Con specificazione del genere di vita abbracciata.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 8, cap. 3, par. 2.38, pag. 258: Ella, pensando che potea forse / Esere ritratta da sì buono Sposo, / Disse c'andar volea a Nostra Donna. / Mossesi sol con due sue compangnie, / E prese quell'abito che volse, / Cioè di quelle di San Franciesco; / Promise continenza incontanente, / E ritornò vestita a sua magione.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 23, pag. 402.4: Questa risposta di Dante è aperta; ma qui nota, che dice la gran villa, al parlare oltramontano, dove forse costoro usarono anzi che pigliassero l'abito godente...

[3] Stat. lucch., XIV pm., pag. 88.1: Et nessuno lo qual vollia ricevere l'abito della religione della nostra casa, per alcuna cosa overo conventione, si debbia ricevere altrementi se non secondo lo statuto della regula della casa dello spitale. Et se alcuno colla mollie sua pillierà l'abito della nostra religione, non sia tenuto colla mollie sua in una casa overo in una villa.

[4] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 10, pag. 23.12: La çovene vergene con lagreme disse questo ke ella aveva vezudo e fo trovado che en quela ora medesma una grande contessa era morta; unde la predita donçella, la qua' era zentil dona, abandonà incontinenti le cosse mondane e prese abito regular.

[5] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 41.4: E ivi stando, commosso da spirito, una mattina di Lazzero di quaresima nel 1350, sanza saputa di persona, avendo in prima aspreggiatosi la persona e con digiuni e mal vivere e mal dormire, e provato come ciò potesse sofferire, se n'andò a Monte Aguto a Certosa, e ivi prese l'abito del detto Ordine: nel quale perseverò bene e francamente infino appresso al tempo della professione, cioè presso a l'anno.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 6, pag. 26.1: Puoi se muossero li moiti Fiorentini e presero quello medesimo abito e sequitano frate Venturino. Viengo a Vitervo.

5.3.2 Fras. Prendere (pigliare) abito di religione (religioso), ricevere l'abito della religione: entrare in un ordine religioso, abbracciare la vita monastica.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 6, cap. 1, pag. 203.11: Questa è la sesta Parte, Dove si tratta di colei ch'è rimasa Senza marito, e vedova s'apella; [[...]], E como [se] de' beni Del suo marito riman donna, E como se prendesse abito o panni Di religione, e di molte altre cose C'a suo materia fanno.

[2] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 2, pag. 257.28: [1] Quando la terra d'India era in tale errore, uno proposto de· rei [[...]] mispregió la vanità di questo mondo tanto fortemente che prese in sé medesmo abito di religione e andosine al dizerto...

[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 24, pag. 32.6: Apreso mi contò come ciò gl'era avenuto che 'l diavolo l'avea così travagliato, e ciò era per uno peccato ched egli avea fatto, ed e' no si ricordava che uomo mortale se ne potese guardare di quello peccato se no solamente colui da cu' egli ricevette primieramente l'abito de la rilegione.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 3, vol. 2, pag. 119.5: 9. Que cosa esti plù meskina di quilla necessitati, la quali cummandau que lu officiali di la republica andassi per la citati lassandu li signali di lu hunuri et piliandu habitu di religiuni strania?

[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 7, pag. 235.3: Incontanente dunque che 'l suo marito fu morto, pigliò abito religioso ed entrò in un monasterio presso alla chiesa di S. Pietro, e quivi molti anni menò una santa vita in semplicità di cuore e in continua orazione e con molte elemosine.

[6] Stat. fior., 1356 (Lancia, Ordinamenti), pag. 435.6: Item che neuno corpo d'alcuno morto o morta si possa vestire o debba, se non solamente di bianca stamigna [[...]]: salvo che chi in sua vita avrà preso abito di religione, si possa vestire il corpo suo sanza pena l'abito della eletta religione.

[7] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 12, pag. 28.14: Ed acciò ch'ella non perdesse lo fructo centesimo copioso, lo quale è conceduto a coloro che la perfectione evangelica servano diligentemente, sì prese habito religioso di panni bigi e despecti, servando continentia e perfecta obedientia...

[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 13, pag. 235.17: Incontenente dunqua che lo so mario fu morto, piglò abito religioso e intrà in un monester preso a la çexa de San Pero e lì monti agni menò santa vita, in simplicitae de cor e in continua oratium e monte limoxene.

5.3.3 Fras. Abito di (della) penitenza: regime di vita improntato all'osservanza dei precetti religiosi.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 7, pag. 136.20: Questo venerabile uomo menando vita molto virtuosa e come santo vescovo guardando la sua castitade, in ciò fu incauto, che una femina d'abito di penitenza, la quale inanzi che fosse vescovo avea tenuta, non la volle cacciare del vescovato; ma, quasi certo della continenza sua e di colei, per una indiscreta pietade la permise abitare nel vescovato.

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 15, pag. 155.2: Or dice che nelle contrade di Norcia furono due santissimi uomini, li quali abitavano insieme in abitodi penitenza, e l'uno avea nome Eutichio e l'altro Florenzio.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VI, cap. 1, vol. 1, pag. 229.7: I Romani feciono al chericato di Roma prendere la testa di santo Piero e quella di santo Paolo, e portarle a processione per tutta Roma; per la qual cosa i Romani si crocciaro tutti contra lo 'mperadore, e 'l primo che lla prese fue messere Matteo Rosso il vecchio degli Orsini, avolo che fu di papa Niccola terzo, e per vecchiezza avea lasciate l'armi e preso abito di penitenzia....

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 27, 67-84, pag. 700.17: Ahi! miser lasso, e giovato sarebbe; dolendosi e riconoscendo la sua miseria, che non è degno, o ver non fu, di star fermo ne l'abito della penitenzia; e dice: Ahi...

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 1, pag. 112.15: E desprexiando li studi de la sciencia mundana per li quai temete de definar da la via de Dee, renunciando eciamdee a la hereditae paterna, desiderando de piaxei' a solo Dee, cercà e piglà habito de penitencia e dae santa conversatium.

5.3.4 Fras. Prendere (pigliare, vestire) abito (d'abito) di santa conversazione. || Espressioni attestate soltanto nei volgarizzamenti dei Dialoghi di san Gregorio.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, prol., pag. 37.14: Minisprezandu lu mundu et la scola et li parenti et la hereditate sua, e desiderandu sulamenti de plachiri a Deu, chircau [[scil. Benedictu]] et prise unu habitu de sancta conversationi; et partiuse da lu mundu, sapendu la via de Deu, e non sapendu pir opirationj lj currutionj de lu mundu. || Cfr. Greg. Magn. Dial. II, proem.: «sanctae conversionis habitum quaesivit».

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 1, pag. 61.3: Disprezzati dunque gli studii delle scienze mondane, per li quali temeva di disviarsi dalla via di Dio, rinunziò eziandio alla eredità paterna, e desiderando di piacere solo a Dio cercò e pigliò abito di santa conversazione.

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 1, pag. 62.16: ed è lunge da Roma quasi quaranta miglia. E fuggendo egli per venire al detto deserto, uno monaco che avea nome Romano trovandolo per la via lo dimandò dove andasse. Lo desiderio del quale poi che per la sua risposta ebbe saputo, tennelo secreto, e diedegli ajuto e vestillo d'abito di santa conversazione, e in quanto potea gli ministrava. || Cfr. Greg. Magn. Dial. II, 1: «monachus quidam Romanus nomine [[...]] adiutorium inpendit, eique sanctae conversationis habitum tradedit».

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 1, pag. 113.18: E fuçando ello per venì' a lo dito deserto, un santo monago chi avea nome Romam, trovandolo per la via soreto, spiàlo unde andava. Lo desiderio e l'intencium de lo qua poa che per soa reposta conoscé, tenelo secreto e dè·lli a ço aitorio e vestìlo d'abito de santa conversatium e in quanto poea, sì lo sovenia.

5.4 Fras. Abito secolare, stato di laico non appartenente ad alcun ordine religioso né sottoposto ad alcuna regola.

[1] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 15.10, pag. 181: Non da pregiar poc'èe / Nostro Signore in tee, / e tu en Esso già, siccome aviso; / ché, se 'l corpo tuo veste / abito seculare, / religïoso el core veste vertute.

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 1, pag. 155.17: udendo la fama d'Antonio, della cui mirabile virtù quasi tutto 'l mondo parlava, acceso di desiderio di lui vedere, andossene all'eremo, e incontanente che l'ebbe veduto, fu sì all'aspetto di quella faccia, nella quale riluceva la grazia divina, mutato e compunto, che spogliandosi l'abitosecolare e vestendosi panni di penitenzia rimase con lui.

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 14, pag. 139.12: Mortu adunca soy maritu, mantinenti sta dopna abandonau lu habitu sicularu e sì si arrindiu a lu sirviciu di Deu omnipotenti, jn unu munasteriu lu quali è appressu di la ecclesia di Sanctu Petru a Ruma.

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 28, pag. 268.24: Essendo io anco laico in abito secolare avea presso me una donna la quale avea nome Galla, la quale aveva uno figliolo che aveva nome Eumorfio...

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 34, pag. 258.7: Seando mi laico e in abitosecolar, avea preiso a mi una dona chi avea nome Galla, la qua avea un fiio chi avea nome Emorfio...

[u.r. 22.03.2017]