CECĄGGINE s.f.

0.1 cecaggine, cegaggine, ciecaggine.

0.2 Da cieco.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Mancanza di discernimento (fig.). 2 Perdita di qno o qsa.

0.8 Chiara Coluccia 24.06.2003.

1 Mancanza di discernimento (fig.).

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 3, pag. 27.11: Viene da ciecaggine, perņ ch'č cieco: non vede che sempre č apparecchiato lo 'nferno profondo, lą unde elli č in periculo.

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 891, pag. 388.3: Li Boscoli, come capo d'Arezzo, che se per la cegaggine de' Fiorentini, che sempre cui pił servono poco č tenuto a mente per li serviti, come vengono in istato...

2 Perdita di qno o qsa.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 77.3: La nobile ischiatta, e per novero e per potenzia, de' Fabi pigliando contra quelli di Veiento battaglia, quanta cecaggine abbia fatta alla cittą di Roma la loro morte, gl'infamati nomi infino ad ora di fluvio che li perdeo, e della porta unde usciero il manifesta. || Cfr. Oros. Hist., II, 5, 8: «quantam reipublicae orbitatem».

[u.r. 23.01.2009]