0.1 cece, ceci, cecie, cici, cieci, ciecie.
0.2 Lat. cicer, cicerem (DELI 2 s.v. cece).
0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.
0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. fior., 1277-96; Stat. sen., c. 1303.
In testi mediani e merid.: Doc. assis. (?), 1354; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. castell., 1361-87.
0.5 Locuz. e fras. curare meno d'un cece 1.1.1; curare meno di tre ceci 1.1.1; non curare un cece 1.1.1; non valere tre ceci 1.1.2; non valere un cece 1.1.2.
0.6 A Libro mem. Donato, 1279-1302 (lucch.): Gremo[n]delo Ceci da Charaia.
0.8 Chiara Coluccia 27.06.2003.
1 [Bot.] Pianta leguminosa dai semi commestibili.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 4, pag. 158.16: e emperciò trovamo tale anno molti fichi e poche uve, e molti ceci e poche fave, e molto grano e poco mellio, e trovamo tale anno econtra; e così en tutte.
[2] Doc. fior., 1277-96, pag. 435.8: E de avere s. VIIJ per una imina di cieci. So(mma) lb. IIIJ e s. XIIJ e d. VIIJ.
[3] Stat. sen., c. 1303, cap. 74, pag. 125.2: Anco, imperciò che li garzoni e le persone non molto savie grande danno diano e facciano ne le biade de le fave e de' ceci; statuto et ordinato è, che chiunque danno darà, o vero colliarà fave o vero ceci o vero peselli o vero cicerchie de le terre del detto Padule, sia punito e condannato per ciascuna volta al comune de la detta Compagna in V soldi di denari senesi.
[4] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 167.10: i quali ceci prese per noi [...] [Nicho]lò Bichi nostro per lo suo contio e avelli scri[tti] [...] a sua posta ne llibro de' conti...
[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 4, pag. 152.9: Cieci sono di [loro] natura chaldi e umidi, e sono di diversa maniera, sì come verdi e sechi.
[6] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. [113], pag. 51.16: Anco statuto e ordinato si è, che qualunque persona cogliessi baccelli di fave o di ceci o d'altro legume de campo altrui, paghi, per nome de pena, per ongni uno e per ongni volta V s. de denari cortonesi, e mendi el dampno, e di nocti el doppio.
[7] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 6, pag. 172.21: Or avvenne che una fiata venne ad Esichio, e recòe uno fastello di ceci verdi, li quali ceci ponendo Esichio poi la sera in mensa per cenare, Ilarione sentendone uscire una grande puzza, quasi gridando disse...
[8] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 4, pag. 139.16: Il cece si semina aguale in terra lieta, e cielo umido; e vuolsi un die dinanzi macerare, sicchè nasca più tosto.
[9] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 17, pag. 282.8: Se lo suo testiculo manco sarae dato a bere con acqua dove sieno cotti ceci neri et con uno poco di vino purissimo, provoca la volontade dela luxuria et riscalda le reni et purifica la verga.
[10] Doc. assis. (?), 1354, pag. 53.7: Item per .I. r. de cici lb. .VI.
[11] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 290.33: hoc cicer, ris, el cece.
[12] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 62.35: A tolgliere via la mufa, tolgli fave bianche e cieci bianchi e sagina, e metansi in una sachetina lungha per due ispanne, chor una chordella.
[13] Doc. castell., 1361-87, pag. 183.13: Mccclxxiiij ite(m) àvve e(n) presto, dì x de maggio, tre giomelle de cecie de q(ue)llo seme più bello.
1.1 Fig. Cosa piccola e di scarso valore.
[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 326.5, pag. 308: Molte bugie e scuse Africo fece, / per ricoprir l'amoroso disire, / il qual, piú che non fa 'l foco la pece, / l'ardeva piú che mai, a non mentire; / e pareali aver fatto men ch'un cece, / e 'nfra se stesso incominciava a dire...
1.1.1 Fras. Non curare un cece; curare meno d'un cece, di tre ceci: considerare scarsamente.
[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 40, pag. 10: Illo re Carlo animuso no llo curava un cece; / Per la soa gran vigorìa gran parte ne desfece.
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 21, terz. 50, vol. 1, pag. 241: Pognan, che ne curar men di tre ceci, / e dispregiar la scomunicazione, / siccome que', ch'eran di fede bieci.
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 27, terz. 91, vol. 2, pag. 43: e co' Lucchesi, e co' Fiorentin fece / compagna, e lega d'altro, che di salci, / contro a' Pisani, siccome gli lece, / e 'l Conte prese poi la signoria, / curando della Lega men d'un cece.
1.1.2 Fras. Non valere un cece, tre ceci: avere poco valore.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 71, terz. 52, vol. 3, pag. 292: Appresso si partì lo 'mperadore, / ed a Velletro se ne fu andato, / ed in Roma lasciò per Sanatore / Renier della Faggiuola, ch'arder fece / per parole due uomini a furore; / perchè dicien, ch'e' non valeva un cece / quell'Antipapa, e che quel da Vignone / era Vicar di Dio al mondo, e Vece.
[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 20, terz. 13, vol. 1, pag. 226: ciascheduno scosto / da Santa Chiesa, perchè gli occhi bieci / avevan verso Iddio, e la lor fede / in molti casi non valea tre ceci...
[u.r. 01.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]