CECITÀ s.f.

0.1 cecchità , cechetade, cechetate, cechità , cechitá, cechitade, cechitate, cecità , cecitade, cecitae, ceghedhá, ceghitae, cegità , cegitae, chekitate, chichitati, chicitati, chikitati, ciechità , ciechitá, ciechitade, ciecità , zachitade.

0.2 Lat. caecitas, caecitatem (DELI 2 s.v. cecità ).

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.); Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. cecità d'animo 2.1; cecità del cuore 2.2; cecità della mente 2.3; cecità di cuore 2.2; cecità di mente 2.3; cecità d'intelletto 2.3.

0.7 1 Assenza della vista. 2 Fig. Offuscamento della mente. 2.1 Fras. Cecità d'animo: oscuramento dell'intelletto. 2.2 Fras. Cecità di (del) cuore: mancanza di sentimenti. 2.3 Fras. Cecità di (della)mente, d'intelletto: oscuramento dell'intelletto. 3 Mancanza o scarsità di luce; oscurità.

0.8 Chiara Coluccia 27.06.2003.

1 Assenza della vista.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 107, pag. 294: Li serv col soe man proprie devan la caritá, / E dén in man a Alexio la söa quantitá, / E no 'l poén cognosce per söa ceghedhá, / Ma lu cognov ben lor segond la veritá.

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 21.35, pag. 136: A me venga cechetate, / mutezza e sordetate, / la miseria e povertate, / e d'onne tempo en trapparia.

[3] Gl Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 42, pag. 218.15: il difetto non è nulla, come de la luce e degli occhi, che non ha contrario, ché la tenebre e la cechità non è contrario, ma difetto di vedere...

[4] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 2, pag. 138.4: Donka lo mal è niente, zoè a dir lo mal, illò o' ell'è, no è ben; sì com cegitae, illò o' ell'è, no è veder, e illò o' è tenebrie no è lux...

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 133.10: Ma pur solo Penteo, vituperatore dell'iddiei, dispregia costui, e schernisce le provedute parole del vecchio, e rimproveragli la ciechità e la pistolenza del tolto vedere.

[6] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 365.22: a più grave che non si convenìa; dannolo delli occhi a perpetuale cechitade...

[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 29, pag. 112.17: A kista novitate, lu episcupu arrianu fo ferutu de chekitate, tantu ki pir manu de autre pirsuni de fo purtatu allu allibergu soy.

[8] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 29, pag. 189.20: e venendo lume grande di sopra tutte le lampade furono accese, e 'l vescovo ariano, il quale era venuto per entrare per forza nella chiesa, fu percosso di subita cecità e sì sbigottito, che fu bisogno che a braccia nel menassero li suoi uomini nell'albergo.

[9] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 291.22: Onde, come gli occhi son tenuti cari e riguardati dagli altri membri, così i dottori e predicatori dal popolo; e come la cechità degli occhi è iscandolo di tutto il corpo, così la 'gnoranza de' prelati e de' dottori è iscandolo e pericolo di tutto il corpo della santa Chiesa.

[10] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 51, pag. 98.31: Ma perché l'occhio non discerne per la ciechitá sua, non cognosce la veritá...

[11] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 30.75, pag. 205: «E questo il figlio vostro che dicevi / che de la cegità sempre ebbe il morbo?

[12] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 10, pag. 102.6: lo qua fidermenti demandando la sua aìa fu alumenao; ché incontenente che Fortunao fé lo segno de la croxe sovra li ogli soi, e rendìli la luxe e fu caçao la note de la cecitae.

2 Fig. Offuscamento della mente.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 5, pag. 182.3: E voi a cui utilitade e diletto io scrivo, in quanta cechitade vivete, non levando li occhi suso a queste cose, tenendoli fissi nel fango della vostra stoltezza!

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 11, pag. 103.26: Grande cecità è questa.

[3] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 4.10, pag. 51: La quarta è quella c'à tal cechità / che contra 'l su' factor leva la 'nsegna / et è radice d'ogni iniquità.

[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 4, pag. 58.21: Se nol sa, che beata fortuna può essere con cechitade d'ignoranza?

[5] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 1, pag. 129.23: In tal maynera - dichi sanctu Gregoriu - intravinnj a nnuy: simu nati in kista chicitati, in la quali nuy claramenti non vidimu Deu, nì sapimu pir vista li cosi eternj e chilistialj...

[6] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 22, pag. 127.19: Onde dispregiando e riprovando egli li tempi di questa ignoranza e cechitade dell'idolatria, annunzia per noi, e induce ogni uomo a penitenza...

[7] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 4, 36, pag. 63.26: «Questa preson e quisti tormenti aspeta ti e li toy seguaçi. E da poy che eo t'è mostrado quelo che li zudei merita per soa malicia, mo te voio eo mostrar lo ben ch'eli à perdudo per soa cechitade».

[8] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 1, pag. 37.12: Ma, come dice san Bernardo, la cechità degli uomini è tanta, che del lavarsi si vergognano, ma non del bruttarsi.

[9] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 31, pag. 597.29: La cecità de l'avaricia e l'improbità della cupidità da fir dampnata, in tanto ha occupato li animi d'alcuni già se fa dì passati, che 'l grano, l'orço e le altre biave, grassia e molta victualia, de le quale li habitatori de la provincia doveanno menare la vita sua, fora de essa provincia e fora de le fine de quella ànno portato e tracto, per terra o per mare, continuamente, cum exquisiti inganni, non temenno de portare e de trare...

[10] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 36, pag. 122.25: Unde io non mi penso molto stare, e voi mi raccomandate a Cristo, e pregovi che sempre sollecitiate quelle dentro e quegli di fuore, che tutti stiano caldi di Cristo, però che sì grande pena è la cecchità del mondo, che più ratto è da eleggiere la morte, che questo vedere.

[11] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 9, pag. 76.6: per questa Medusa, overo Ghorghone, che faciea diventare gl'uomini di pietra chi lla ghuardava, ne sono istate assai e sonne e sarannone, che facciendosi ghuardare cholle loro belleççe e addornezze fanno diventare gl'uomini ciechi e mutoli e disensati e smemorati, che paione istatue e fanno perdere il corpo e ll'anima di chi vive in questa ciechitade.

[12] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1373/74] lett. 18, pag. 75.1: Or che grande miseria e cechità è quella della creatura, a vedere sé, creato alla imagine e similitudine sua, e anco riformato in gratia [[...]] e ella è tanto cieca che abandona l'affetto e l'amore che l'à fatta grande per la sua bontà, e dàssi ad amare quelle cose che sono fuori di Dio...

[13] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 37.87, pag. 252: Quello ch'el disse n'è da mente cuppe, / ma da sano intellecto et pura fede, / che cecità no(n) l'ofusca né occuppe...

[14] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 1, pag. 222.25: Così li omi nai in la cegitae de questa (vita) prexum de lo mundo, odando parlà' de le cose some e invisibile, dubitan se sum veire o non, perçò che non san atro se non queste cose infime in le quai sum nai e norigai.

2.1 Fras. Cecità d'animo: oscuramento dell'intelletto.

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 471-80, pag. 127.17: Ma furonti sì gli occhi corporali nella testa travolti, che tu non vedessi lei essere vecchia e già stomachevole e noiosa a riguardare, e oltre a ciò, qual cechità d'animo sì quelli della mente t'aveva adombrati, che cessando la speranza del tuo folle disiderio in costei, con acerbo dolore ti facesse la morte disiderare?

[2] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), cap. 8, pag. 204.5: Sarà ne' cattivi tanto oblivione di mente, tanta cecità d'animo, ranta confusione di ragione, che di rado o non mai possono levarsi a pensare di Dio, né ancora possono respirare a confessarsi, imperò che la confessione perisce da l'uomo morto come da colui che non è, perch'egli è scritto...

2.2 Fras. Cecità di (del) cuore: mancanza di sentimenti.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 82, vol. 3, pag. 512.10: Da lussuria viene cecità di cuore, e non fermezza, amore di sè medesimo, odio di Dio, volontà di questo secolo, e dispetto dell'altro, fornicazione, adulterio, e peccato contro natura.

[2] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mc 3, vol. 9, pag. 191.7: [5] E con isdegno guardando quelli, contristato sopra la cecità de' loro cuori, disse all'uomo: istendi la tua mano.

2.3 Fras. Cecità di (della) mente, d'intelletto: oscuramento dell'intelletto.

[1] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 5, v. 31, pag. 208.15: La terza cosa si hè che 'l suo movemento è con zachitade de mente, la quale non pò provedere a le percosse ch'insemme se dano...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 9, vol. 1, pag. 56.5: Onde, come veggiamo e leggiamo, ed eziandio li filosofi il dicono, ogni peccato viene e procede da cecità di mente, cioè da non considerare e mirare quello, che l'uomo fa, e a che fine ne può venire.

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 7, pag. 225.10: Onde, con ciò sia cosa che la superbia, come dice san Gregorio, sia una cechità della mente...

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 84, pag. 344.25: Che modo tengo, quando sento le tenebre e la cechità della mente, che non pare che ci sia punto di lume unde io mi possi attaccare a speranza?

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 4, 1-12, pag. 117.8: Benché questo sia conveniente secondo la lettera; non lo disse sanza intendimento d'allegoria, intendendo che di tanta oscurità sieno li dannati, tanta profondità di malizia è in loro, e tanta cechità d'intelletto, che l'uomo virtuoso, benché inchini il suo intelletto a considerare secretamente queste cose basse e vili, non vi discerne veruna cosa...

[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 25-45, pag. 156.32: Cechità di mente è quando la ragione superiore, che è da considerare le cose celestiali che ci inducano a sapienzia, sta sì occupata et attuata per lo detto peccato, che delle cose di sopra non pensa niente, se non come animale bruto.

3 Mancanza o scarsità di luce; oscurità.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 8, proemio, pag. 106.23: lo quale inno la Chiesa fa in quella ora in susidio de' fedeli Cristiani contra le illusioni del demonio, il quale ama la cechitade della notte.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 25-45, pag. 157.27: e questa è la prima e seconda pena che finge essere a loro per convenienzia: ché chi è stato cieco nel mondo, degna cosa è che sia in cechità nell'inferno.

[u.r. 24.08.2020]