CONSERVARE v.

0.1 cconservare, cconservati, chonserva, chonservare, chonservava, chonservavi, chonserverà , chonserverallo, chorxevar, comservare, comservo, conserba, conserbanno, conserbe, conserva, conservà , conservá, conservace, conservada, conservade, conservadi, conservado, conservagli, conservai, conservala, conservale, conservali, conservalle, conservalli, conservallo, conservalo, conservame, conservami, conservamine, conservan, conservando, conservandola, conservandole, conservandoli, conservandosi, conservane, conservani, conservano, conservanse, conservansi, conservante, conservanu, conservao, conservaole, conservar, conservarà , conservaragi, conservarai, conservaranno, conservararai, conservare, conservargli, conservari, conservarj, conservarla, conservarle, conservarli, conservarlli, conservarllo, conservarlo, conservarmi, conservarne, conservaro, conservarò, conservarono, conservarse, conservaru, conservarvi, conservasene, conservasi, conservasse, conservassegli, conservassele, conservasseli, conservassero, conservassi, conservassiru, conservasti, conservata, conservate, consèrvate, conservati, conservato, conservatu, conservatur, conservava, conservavano, conserve, conserveme, conservemo, conservenno, conserveno, conservense, conserverà , conserverae, conserverai, conserverallo, conserveràllo, conserveranno, conserverebbe, conserveremo, conserveresti, conserverete, conserverò, conserverollo, conservese, conservi, conserviamo, conserviamogli, conserviate, conservilo, conservin, conservino, conservinsi, conservisi, conservj, conservo, conservò, conservoe, conservòe, conservolli, conservollo, cunserva, cunservanti, cunservanu, cunservare, cunservari, cunservassimi, cunservisilu, cunsirvari, cunsirvatu, cunsirvau.

0.2 Lat. conservare (DELI 2 s.v. conservare).

0.3 Doc. montier., 1219: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Doc. montier., 1219; Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Sommetta, 1284-87 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1280-97; Stat. pist., 1313; Stat. collig., 1345; Stat. prat., 1347; Stat. volt., 1348; Doc. amiat., 1370.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. bologn., 1295; Doc. venez., 1302; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Stat. perug., 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Ranieri volg., XIII pm. (viterb.); Poes. an. urbin., XIII; Orazioni abruzzesi, XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Lett. palerm., 1371 (2).

0.5 Locuz. e fras. conservare senza danno 7.

0.7 1 Mantenere in essere, preservare da alterazione, logoramento, distruzione, serbare in buone condizioni. 1.1 Preservare, proteggere, difendere. 1.2 Salvare. 1.3 Tenere con cura, custodire (rif. anche a qualità morali). 1.4 Trattenere qno in un luogo o presso di sé. 1.5 Nascondere allo sguardo al fine di preservare? 2 Mantenere, far durare, garantire la continuità di qsa. 3 Mantenere in una condizione. 3.1 Tenere unito (anche pron.). 4 Continuare ad avere una qualità, una disposizione, una forma. 4.1 Mantenere il possesso di un bene (morale o materiale), continuare ad avere qsa. 5 Risparmiare, mettere da parte. 6 Osservare, seguire, rispettare (una legge). 7 [Dir.] Fras. Conservare senza danno qno: risarcire.

0.8 Ilaria Zamuner 07.06.2003.

1 Mantenere in essere, preservare da alterazione, logoramento, distruzione, serbare in buone condizioni.

[1] Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.), pag. 205.28: Come scrive lo marito a la moglie. 'M. a la karissima donna sua molto honorare, Adalagia, manda salute con perfecto amore', vel 'salutem con puro amore', vel 'salutem con honestà di puro matrimonio conservare castamente'.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 4: [5] Questa fede co(n)serva la santità, rafforsa la castità, adorna la dingnità; in deli fancelli risprende, in deli giovani fiorisce, in deli pió maturi appare.

[3] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 156, pag. 567: se lo to corpo regere voli in temperamento, / carne mangia laudabele e pane de frumento, / vino bive odorifero, che non sia violento; / altra dieta no volere fare, / se voli tua salute conservare.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 3, vol. 2, pag. 17.9: proponarò et dicerò de le castellacce, cerchii et fossi et carbonaie d'esse, et de le vie intorno a le castellacce fare et mantenere, et racconciare et compire et in buono stato servare, et de le mura o vero pettorali de le mura, de la terra de le castellacce conservare che non si guastino nè druvinino.

[5] Stat. pist., 1313, cap. 31, pag. 194.7: Lo quale kerico sia tenuto di salvare e di covernare le cose e i beni di Santo Jacopo, e tenere e cons(er)vare la cappella e la sacristia e le figure, la taula e le ymagini nette e spaççate, e acendere le lampane e ' ceri, siccome si conviene e usato è di fare.

[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 4, pag. 663.33: prima per lo Papa e per tutti i prelati e tutt' i dottori e per tutti i religiosi e per tutti gli ordini ecclesiastici, che Dio gli conservi e dia loro grazia di salvarsi e di bene reggere il popolo cristiano in grazia e in virtude.

[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 73, pag. 15: «...Credo che quisto popolo, se foxe bene tractato / Et li loro signuri lo avessero conservato, / Se tanto no llo avessero allo vivo scortecato, / May non vorrìa in Aquila essere rencasato».

[8] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 3, pag. 572: O summo prince de l'eterno regno, / Chi movi i cieli in fermeça eternale / E conservi natura in via diversa, / Chè non profundi questo mundo pregno / D'ogni nequitia e de venen mortale, / Sol per la humanità sevo e perversa?

- Mantenere in buono stato, senza guastare. || In dittol. sinon. con guardare.

[9] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 4, pag. 128.40: Ancora prendete la radicie del totomaglio e fatella bollire in vino, e della cocitura predetta vi llavate due volte o tre il mese, che ciò è una cosa che fa buono alito e guarda e conserva i denti di dolore e d'altre malatie, sì come disse Avicienna.

[10] Virtù del ramerino, 1310 (fior.), pag. 755.26: XIIII. S'alquno metterae le foglie de· rramerino i· la botte, sì ghuarda e conserva il vino da ongne acierbitade e da ongnie malsapore. XV.

1.1 Preservare, proteggere, difendere.

[1] Doc. montier., 1219, pag. 49.25: It. sì iurano di quelle cose ke -l signori u co(n)suli son tenuti di fare p(er) seram(en)to d'aitareli a fare a bona fede sanza frode, (e) d'aitareli a co(n)s(er)vare lo suo seram(en)to.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 49.8, pag. 196: «Da puoi che eo fui creata, Deo ordenò mia natura, / e aiola sì conservata, che no l'ho fallata a null'ura...».

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 23.107, vol. 1, pag. 393: «...Frati godenti fummo, e bolognesi; / io Catalano e questi Loderingo / nomati, e da tua terra insieme presi / come suole esser tolto un uom solingo, / per conservar sua pace; e fummo tali, / ch'ancor si pare intorno dal Gardingo».

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 122.17: Ma se tu raguarderai quanto io femmina ti do, allora quando conservo gli confini della notte col nuovo dì, tu penserai ch'io sia degna d'averne guiderdoni: ma l'Aurora non ha aguale pensieri nè stato di domandare gli meritevoli onori. || Cfr. Ov., Met., XIII, 592: «tum cum luce nova noctis confinia servo».

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 107.20: Et disse Cristo al pare: «Mò che vegno a tì e' no te prego mia che tu hi toglij del mondo ma e' te domando che tu gli conservi e guardi da ogne mal e da quel maligno chi gli vol crivelar».

[6] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 141, par. 35, vol. 2, pag. 521.18: e ad altra ciascuna spetial persona, nobele, conte, potente overo spetiale popolare persona per guardare, conservare, mantenere esse pilastre, termene e confine, secondo cho' desegnate e racomandate fuoro.

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 183.10: Lassai mea cappa de fore dallo albergo. Credeva che vostra signoria me lla conservassi. Ora me ène furata.

1.2 Salvare.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 31, pag. 143.24: Ancora la memoria del sangue di Cristo libera e conserva l'uomo dall'ira di Dio...

1.3 Tenere con cura, custodire (rif. anche a qualità morali).

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 6.12, pag. 58: Perché l'amore è dato / a gioia e a conforto senza inganno; / ché, se patisse inganno, fôra strutto / lo ben d'amor, che tanto è conservato, / né fôra disiato / s'avesse men di gioia che d'afanno.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 25, pag. 55: Dis lo Segnor a l'anima: «Conserva toa bontá. / Sover lo corp te do e forza e libertá / Ke tu 't poss ben deffende da soa perversitá...».

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.276, pag. 135: La quar cossì joiosamente / se dexeá enconte[ne]nte, / trovandose l'anelo in man, / chi de l'aotri fo sovram. / E questo conservá tachim / a lo dì de la soa fim, / de la quar fim dirà adesso / l'istoria chi vén apresso.

[4] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 14, par. 4, vol. 1, pag. 63.32: le quagle carte el scendecatore predicto sì tenga e conserve chiuse, cuscite e sogelate che esso, né altre vedere overo leggere non possa enfinatantoché seronno restituite al sucessore le quagle restituire sia tenuto ai masare el dì de l'avenemento del sucessore overo el sequente.

[5] Stat. collig., 1345, cap. 3, pag. 6.22: L'officio del quale sia di ricevere, conservare e tenere a buona fede sença frodo tucte e ciascheune quantità di pecunia, condempnagioni et altre cose qualunque pertinenti et expectanti all'università predecta, et essa pecunia none spendere nè ad alcuno dare in tucto overo parte.

[6] Stat. volt., 1348, cap. 28, pag. 46.21: Anco è ordinato che per la detta compagnia e per bene evidente utilità de la detta compagnia, si elegga e debbia eleggere uno de' nostri frategli buono e leale, el quale sia depositario a tenere e conservare denari, cera, la quale perverrà o fusse al presente nella detta compagnia.

[7] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 303, pag. 22: O in excelsis, o tu rè de gloria, / tu sai che ogni parola da ti dita / io chonservava nela mia memoria.

[8] Lett. palerm., 1371 (2), pag. 146.8: Reverende pater, pir altri mei licteri vi scripsi ad complementum, nuper vero supra li cosi ki mi aviti scriptu vi rispundu et pir serenari la vostra consciencia vi mandu la lictera, la quali ipsu mi mandau, scripta ut puto manu sua, la quali conservati.

[9] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 74, pag. 33.1: compresero questo essere reliquie dell'altro dì di non avere bene netto e forbito il calice di vino e d'ostia, ed avendo bene esaminato il fatto, con grandissima riverenza questo conservarono in un'ampolla e con grandissima divozione al popolo si offere il venerdì santo e le loro feste principali.

1.4 Trattenere qno in un luogo o presso di sé.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 8, cap. 1.51, pag. 253: Or odi qui le parole che dicie / La Contenenza a questa donna, e taci: / Io son vertù di Contenenza, e volglio / Che, se ttu vuolgli venire in Paradiso, / Fino alla morte teco mi conservi.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 370.10: La quale novitade di così maravigliosa veduta, da lui al suo capitano, dal capitano de' soprastanti al pretore, dal pretore al consilio de' judici portata impetrò a la femina perdono della pena. Ove non passa, o che non pensa la pietade, la quale trovò novo modo di conservar la madre nella carcere?

1.5 Nascondere allo sguardo al fine di preservare?

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 447, pag. 227: Lo mongo fò dra boca molt ros marin butava, / E quella nobel dona la qual seg cavalcava / Le ros entro mantil prendeva e conservava. / Nïent vedheva 'l monego de tut zo k'incontrava.

2 Mantenere, far durare, garantire la continuità di qsa.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 20, pag. 235.6: E sopra tutto questo è la potenzia de Deo altissimo, sublime e grande, lo quale regge e conserva lo mondo.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 6: lo inge(n)gno inferma se elli no(n) si co(n)s(er)va (con) cotidiano leggere.

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 36, pag. 121.23: e prigaru a Deu ki li plachissi recepere le loru animj, poy ki ad illu avia placutu de dare le corpura loru ad una morte sì pagurusa et orribilj. Ma Deu omnipotente, lu quale avia spaguratu sì terribilemente li coragi de kisti, multu plu miravillusamente sì cunsirvau la vita loru.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 3, vol. 2, pag. 29.34: Themmistocles esti clarissimu exemplu di quilli qui privaru per experiencia la ingratitudini di la lur patria, jà sia chò que issu Temistocles la avia conservata et aviala facta nobili et rika et donna et principissa di tutta Grecia.

[5] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 44.2, pag. 589: Per che tu vede me più d'alcun vago / de conservar e d'accrescer tuo onore / e vede quanto io amo el tuo valore, / che d'onorarte morendo m'appago, / nïente cure del doglioso lago / nel qual s'annega quasi el debel core; / ma pur pietà te prenderà, Amore, / sì che nella infortuna io non desmago.

[6] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 4.2.38, pag. 13: Et açò che Deo conserve la nostra religion, / nu ne baterem questa segonda volta cum gran devotion.

[7] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 34.4, pag. 81: La ola che per poco focho spuma, / tosto perde el fervore et tosto scinde; / ma quella che più tardi el bolor prende / conserva quello et longo tempo fuma.

[8] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 214.26: açò che Deo ge dia prosperitae al corpo e a l'anima de l'homo, a i quieti beatitudene, consolacione perfeta, absolutione libera e porto quieto cum paxe perfeta a tuti dia e conservi.

- Pron.

[9] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 5, pag. 91.16: E se lo mondo se dea conservare, lo quale è composto de cose contrarie e oposite l'una a l'altra, è mestieri ch'elli sia tanto lo bene, che non se lassi vénciare né superare al male.

3 Mantenere in una condizione.

[1] Poes. an. ven., XIII, 64, pag. 138: Mo io prego la vergene biada, / Che l'anima mia sia salvada. / - O anima, tu me die bem loldar, / Che in bona hora io t'è facto pensar, / Che io te debia perdonar / Et in quela gloria conservar.

[2] Orazioni abruzzesi, XIII, A.3, pag. 105: Deu de misericordia, Siniore de consolatione, / Agi misericordia ad me et ad onne peccatore. / Quilli ke stau 'n penete[n]sa conservali nu teu amore, / Quilli ke stau ni peccati condulli a pportu de salvatione, / Quilli ke stau ne le pene condulli cicto a la toa visione.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 13.93, pag. 569: Alta regina, per cui è salvato / tucto lo mondo ked era dannato, / tu mme conserva sença peccato / et ià in me non sia ypocrisia.

[4] Stat. assis., 1329, cap. 2, pag. 165.11: e allora prieghe Dio per la fraterneta nostra e per la citade che Dio la conserve em buono stato.

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 121, pag. 508.21: e questa giovane con indissolubile matrimonio cerco di congiungermi, al quale congiungimento ti priego niuna cosa possa nuocere, niuno vivente dividerlo né romperlo, niuno accidente contaminarlo, ma per la tua pietà in unità il conserva.

- Pron.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 16.12, pag. 56: Deo, a cui non fo celato, ha scoperta la falsata. / Vergene me conservai, el mio corpo macerai, / ad omo mai non guardai, che non fosse puoi tentata.

3.1 Tenere unito (anche pron.).

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 18, cap. 3, par. 4, pag. 413.2: Lo gienerale amore è uno mezzo intra due estremi, per la chui grazia quelli insieme si conservano.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 22.11: e aventata al collo del marito, lo priega con parole e con lagrime, che vi mandi aiuto sanza se; acciò ch'elli conservi due anime in una.

4 Continuare ad avere una qualità, una disposizione, una forma.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 2, pag. 153.23: E non trovamo che la virtude del cielo erri e·lle specie de li animali; ché tuttavia trovamo la spezie de l'aseno èssare conservata e·lla sua forma, e quella del cavallo e·lla sua, e così de tutte; secondo lo sugello, che conserva e non muta forma.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 34, pag. 178.1: Ed avvegnachè più grave paia talotta la spesa, guadagno si dice che è, imperocchè più durano, perchè gli aguti di ferro per lo mare la ruggine tosto consuma, e di rame ancora nel mare la propria sustanza conservano.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 90.158, pag. 373: Tutte le cose qual aggio create, / sì so fatte con numero e mesura, / ed al lor fine son tutte ordenate, / conservanse per orden tal valura: / e molto più ancora caritate / sì è ordenata ne la sua natura.

4.1 Mantenere il possesso di un bene (morale o materiale), continuare ad avere qsa.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6: [19] A cui noi diamo elimozina no(n) la p(er)diamo, ma a noi la co(n)serviamo (et) per quella in nela casa di Dio siamo riceuti.

[2] Doc. venez., 1302, pag. 35.15: Se li sovraditi no avexe dato lo dito savon a ser Lucha Nani o a ser Nicolao Novelo o no lo dexe a te(n)po che plaxexe a ser Lucha Nani e a ser Nicholao Novelo, che lo dito ser Cristofalo Chostati et ser Nicholò Deto et ser Bertuçi Chalina sì sé tignuti da chorxevar segondo cho' xé scrito de sovra.

[3] San Brendano ven., XIV, pag. 190.11: Mo' no te cognoses-tu che tu è' andado sete ani conplidi alò per lo mar, mo' in qua mo' in là, sostignando de gran paure e de gran tribolazion, e à'-te pasado infina a lo dì d'ancuò con tuti li tuo' frari e à'-te conservado indoso le vestimente?

5 Risparmiare, mettere da parte.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 1: [1] In guadangnare (et) co(n)servare (et) ritenere le ricchesse studia assai, avendo se(m)pre tre co(m)pangnie ina(n)si li occhi - cioè Dio (et) buona coscientia (et) la buona fama.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 5, pag. 13.1: Di cupidità vuol esser servito, perché vuole che l'uomo sia cúpido di guadagnare, acciò che rauni molte ricchezze; d'avarizia vuol esser servito, acciò che le ricchezze guadagnate strettamente conservi e ritenga.

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 172, par. 1, vol. 2, pag. 255.27: Statuimo e ordenamo ke nullo faccia overo fare faccia overo presuma dovana overo governança de biado overo d'olio comparando enn alcuna parte de la cità, contado overo destrecto de Peroscia en fraude, per cagione de conservare overo retenere overo vendere overo mercatare overo mercantia fare oltra la quantitade necessaria a sé e la fameglia sua per victuaglie.

- [Rif. al tempo].

[4] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 20, pag. 160.3: A conservare il tempo c'inducono tre ragioni, l'una delle quali è la sua brevità; perciocchè essendo la via lunga, il tempo brieve, e i debiti molti, non è da perderlo in oziosità, nè da male spenderlo.

[5] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 8, pag. 23.2: Temporis solius avaritia honesta est. Dice che l'avarizia solamente è permessa nel conservare del tempo: però che tutte l'altre ricchezze sono cose di poterle riparare, ma el tempo è una cosa che non si può racquistare.

6 Osservare, seguire, rispettare (una legge).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, Prologo, pag. 2.19: seguitando l'orma delli suoi padri e delli suoi antecessori, ne' quali largamente e perfettamente stette e permane l'amore della fede e la religione cristiana, non per malvagia volontà, ma per legge e buono intendimento, le regole del suo regno justissimo desíderi conservare.

7 [Dir.] Fras. Conservare senza danno qno: risarcire.

[1] Ranieri volg., XIII pm. (viterb.), pag. 226.21: E sopra çò tu, ser Petru, p(ro)metti p(er) stipulatio(n)e al dectu co(m)paratore ke di q(ue)sta cosa, di tutta oi di pa(r)te, non ài facta nulla vendita, nullu concedim(en)tu, nullu alienam(en)tu, nè ccontracta froda d'alienam(en)tu; la qual cosa si tu ll'avesse facta e -l co(m)paratore di sostennesse çertu danno per q(ue)sta cosa, a llui (e) ale sue redi sì prometti di co(n)servare sença danno, sotto pena del doplu d(e)la decta cosa; e la pena pagata tute le cose ke dect'avemo p(er)manganu ferme.

[2] Doc. bologn., 1295, pag. 191.23: E che se per alchun tempo per chasone d'alchun debito che fosse fato per cason de la staçone lo dito ser Bertholomeo avesse alchuna greveça o danno, gli prediti miser Uberto, Francesco e Betuço in solido prometono conservare çença danno lo predito miser Bertholomeo çenç'alchun plado.

[3] Stat. sen., 1280-97, par. 9, pag. 6.1: Item, statuimo et ordiniamo che qualunque fusse ricolta d'alcuno principale, se quella ricolta fusse in dubbio del principale, faccia quella ricolta a quello principale pagare quello debito al creditore, o fermare la ricolta di trarre e conservare lui senza damno, se richiamo ne farà a la corte.

[4] Stat. prat., 1347, cap. 2, pag. 11.7: E se spese overo danno che di quella lite overo quistione uscise, sieno tenuti e debbiano a quello cotale, overo a quelli cotali che avessono sostenuto lo predecto danno, overo spesa, per parte di tuct'i compagni, sanza danno ne li debbino conservare.

[u.r. 16.03.2017]