CONTENZA (2) s.f.

0.1 contença, contensa, contenza, contenze.

0.2 Fr. ant. contence, prov. contensa (DEI s.v. contenza 1).

0.3 Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.).

In testi mediani e merid.: Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.6 N Doc: cit. tutti i testi.

0.7 1 Controversia, disputa, contesa.

0.8 Valentina Gritti 28.06.2003.

1 Controversia, disputa, contesa.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), Indice delle rubriche, pag. 603.23: Capitolo .ccviij. Come al rimontare d'Agamenon fu molto grande contenza.

[2] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 3, pag. 461.21: Poichè l'auctore àe di Vergilio e di sè detta la contença verso il portulano, udendo quelle parole che a lloro diriçava corrispondenti al titol della porta sança serrame; dice ch'erano lasse, però che la morte stancha ciaschuno...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 3, vol. 1, pag. 280.17: perché sia notorio a ciascuno il cominciamento di tanta guerra e dissensione che ne seguì appresso, e grandi aversità e battaglie e pericoli in tutta Italia, e massimamente in Toscana, e alla città di Firenze e di Pisa; e cominciossi per così vil cosa, come fu per la contenza d'uno piccolo cagniuolo, il qual si può dire che fosse diavolo in ispezie di catellino, perché tanto male ne seguìo, come per innanzi faremo menzione.

[4] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1020, pag. 66: et catuno de li cavalieri / la parte sua ebbero presa, / k'enfra loro no 'nd'è contensa, / salvo çò, d'una gonella / la quale era molto bella...

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 872, pag. 199: Tucti li promettevano de fare la defenza / Ad qualunca li era contra, ad tucta loro spenza. / Sì che li fo perdonato senza farevi contenza.

[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 29, par. 7, pag. 503.10: E cche sequlari, non ispirituali sieno e debbono essere detti i fatti di questa maniera de' cherichi, apertamente testimonia sant'Anbruogio nella chiosa di suso detta, quando le chause contenziose de' preti e de' cherici, che dinanzi lui son fatte, chi era vescovo, chiamato «noisenses perplexites di chause de' fatti sequlari», non facciendo di queste cause o contenze differenza per le condizioni delle persone.

[u.r. 19.11.2020]