ACQUIDOCCIO s.m.

0.1 acquidocci, acquidoccio, aquidocci.

0.2 Lat. aquaeductium / aquiductium (LEI s.v. aquaeductium / aquiductium).

0.3 Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Conduttura di acqua; canale di scolo. 2 Fig. Canale di trasmissione di beni spirituali.

0.8 Pär Larson 03.07.2003.

1 Conduttura di acqua; canale di scolo.

[1] Gl Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. III, cap. 1, vol. 1, pag. 97.11: E come giugnevano in Campidoglio, passando ad uno ad uno per uno valico di camera, gli facea uccidere e amazzare, non sentendo l'uno dell'altro, e poi gli facea gittare nelli acquidocci del Campidoglio, cioè la gora d'Arno ch'andava sotterra per lo Campidoglio, acciò che niuno se n'acorgesse. E così ne fece morire in grande quantità, che niente se ne sentiva nella città di Firenze, se non che all'uscita della città ove si scoprivano i detti acquidocci, overo gora, e rientravano inn Arno, si vedea tutta l'acqua rossa e sanguinosa.

[2] Doc. fior., 1353-58, [1357], pag. 114.15: Del consiglio usato del campanile. - Delle foglie de' chapitelli. - Degli aquidocci della chiesa. - Del tirare su la quarta colonna. - Della chiocciola dinanzi.

2 Fig. Canale di trasmissione di beni spirituali. || Cfr. acquedotto 1.1.

[1] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 51, col. 2.5: Quando adunque l'anima si divide e sparte da quel fonte sanza il quale nulla si trova allegrezza, non è maraviglia se ella divisa da lui diventa terrena. Imperciocchè [l'acquidoccio] d'amore per lo quale l'anima possedeva dal creatore giocondità e cognoscimento per sperienzia è rotto e tagliato. || Come informa la nota ad loc., la forma è dovuta a un'interpolazione editoriale (al posto di una lacuna del ms.), basata su aquaeductus dell'originale latino.

[u.r. 22.03.2017]