CONDIRE v.

0.1 chondita, condì, condia, condidi, condio, condir, condire, condisca, condisce, condiscele, condisco, condiscono, condissero, condita, condite, conditi, condito, condivano.

0.2 Lat. condire (DELI 2 s.v. condire).

0.3 Tesoro volg., XIII ex. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Poes. an. pis., XIV in. (?) (2); Gloss. lat.-aret., XIV m.; Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.); S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.7 1 Rendere più saporita e sostanziosa una vivanda con l'aggiunta di ingredienti. 1.1 Mescolare con ingredienti atti a rendere più consistente. 2 Fig. Alimentare, insaporire; unire in aggiunta, completare, perfezionare. 3 Fig. [Detto di un sacrificio:] rendere sacro, avvalorare. 4 [Con rif. all'unguento:] cospargere (un corpo prima della sepoltura). 5 Fig. Arricchire (le parole) per rendere più incisivo un discorso. 6 [Detto della fama:] trasmettere ai posteri, celebrare in versi, esaltare.

0.8 Sara Ravani 21.08.2003.

1 Rendere più saporita e sostanziosa una vivanda con l'aggiunta di ingredienti.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 46, pag. 157.16: fendono la pelle per mezzo la schiena, e scorticanlo infino al terzo delle coste, e cavano quello scrigno, ch'è tutto grasso, e quello insalano, e serbanlo molto, e condiscono loro vivande.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 21, 106-120, pag. 481, col. 1.4: Che pur con cibi, quaresemai, condidi con olio, e non cun altro grasso.

[3] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 8, pag. 8.27: Se vuoli fare burro di cascio fresco per condire alcuna chosa, togli sei casci freschi e pestali quanto puoi il più...

[4] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 300.5: condio, dis, per condire.

[5] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 49.1: Prendi la fava infranta, e sia chondita chon olio rosato e mescholatovi a bolire un pocho d'asceto.

[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 159, pag. 295.18: Et levale da lu foco et condiscele con unu poco d(e) moscato voi d(e) ambra et mesteca on(n)e cosa <o> e(n)semura ch(e) oglia b(e)n.

1.1 Mescolare con ingredienti atti a rendere più consistente.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 175, pag. 309.17: agi la mir(r)a, et l'aloe, et lo sangue d(e) lu dragone, et l'auropum(en)to, et lo stirco d(e) l'oca et lu sapone (con)dito con olio lau(r)inu et coll'olio d(e) la uliva et (con) l'aceto et facciase(n)ne ung(u)ento et ungase(n)ne le loco(r)a i(n)fe(r)me, fi' sianu curate.

2 Fig. Alimentare, insaporire; unire in aggiunta, completare, perfezionare.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 21, vol. 2, pag. 333.8: Per l'olio dunque s'intende la divina grazia secondo alcune sue proprietà, cioè in quanto è penetrativo, e medicinale, e condisce, e raddolza, ed è materia, e cagione di lume...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 88, vol. 3, pag. 183.5: le dette due colonne, [[...]] per la loro potenzia, quando erano in buono stato, condivano colli loro traffichi gran parte del traffico della mercatantia di Cristiani, ed erano quasi uno alimento...

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 281.24: e la soavità della dolce lingua non vale niente, se non si condisce col sapore della santa vita.

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 89, pag. 173.20: Sí che è di bisogno che si condisca l'uno con l'altro, altrementi verrebbe a presunzione, nella quale intrarebbe uno vento sottile d'una propria reputazione, e cadrebbe dall'altezza infino alla bassezza del primo vomito.

3 Fig. [Detto di un sacrificio:] rendere sacro, avvalorare.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 31, pag. 44.4: E tutte volte lo fanno ardere e orano quello fuoco come dio; e tutti li sacrifici che fanno condisco di quello fuoco; e quando si spegne, vanno a l'orig[i]nale, che sempre sta aceso...

4 [Con rif. all'unguento:] cospargere (un corpo prima della sepoltura).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.375, pag. 194: Li disípori, con pjanto, / faxeam l'aparejamento / de sepelir lo corpo santo, / condio de tar unguento...

[2] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 378, pag. 85: Co grande honore ['l] fece soterare: / prima 'l condì con spresïosi ungue[n]ti, / e ffu da quelle genti / sì come sancto da [tu]tti adorato.

5 Fig. Arricchire (le parole) per rendere più incisivo un discorso.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 136.221, pag. 552: Toe parole dei condir; / che pezo è lengua per ferir / ca nixun atro costorer.

6 [Detto della fama:] trasmettere ai posteri, celebrare in versi, esaltare.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 134.28: E però dice l'Autore, che con queste rime volentieri condisce la fama di Torquato, di Quintio, de' Deci e [de'] Fabi; e per conservarla in perpetuo, però che [in] latino stile non [è] inteso da tutti...

[u.r. 13.11.2020]