QUOTIDIANO agg.

0.1 cotidian, cotidïan, cotidiana, cotidiane, cotidiani, cotidiano, cotidïano, cotidianu, cottidiane, cottidiani, cutidiana, cutidiani, cutidiano, quotidiana, quotidiane, quotidiano.

0.2 Lat. quotidianus (DELI 2 s.v. quotidiano).

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Stat. lucch., XIV m.; Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Elucidario, XIV in. (mil.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. febbre quotidiana 1.1; pane quotidiano 1.2; peccato quotidiano 1.3.

0.7 1 Che avviene, si esegue o si manifesta ogni giorno; di tutti i giorni. 1.1 [Med.] Locuz. nom. Febbre quotidiana: variante della malaria caratterizzata da accessi febbrili che si manifestano ogni giorno. 1.2 [Relig.] Fras. Pane quotidiano: il sostentamento richiesto dal cristiano nella preghiera del Padre nostro. 1.3 [Relig.] Fras. Peccato quotidiano: peccato leggero perdonabile con il pentimento e con le buone opere, senza ricorso alla confessione; peccato veniale.

0.8 Pär Larson 21.08.2003.

1 Che avviene, si esegue o si manifesta ogni giorno; di tutti i giorni.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 579, pag. 583: Pensar ni grand gremeça sempre tegnir no val, / anco 'n moraf ben l'om sì tost con' d'un gran mal; / pensar cotidïan aucì l'om: o el pena / o almen enmatise; fol è cui lo demena.

[2] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 33.19: Eu sovraston pregando e clamando mercé a ti, e certo en viritade lo crudel dolore sovrasta a mi, e quelo dolore sì parturise e sostene cotidiani pregi».

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 180.10: Et Seneca dice: che cotidiana fornacie ène la nostra lingua.

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 2: [5] Sì come l'acqua dela fonte u del posso p(er) lu(n)ga et cotidiana uzansa d'actingere sempre è migliore, così l'amore invecchiato se(m)pre migliore che 'l nuovo si trova.

[5] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 105.2: La natura dunque medesima c'insegna che fare ci conviene; perché, se alcuna cosa nella vita veggiamo picole, usitate e cotidiane, siamo usati di non ricordarcene, perché di niuna cosa, se non è nuova o grande, si muove l'animo.

[6] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 8, pag. 49.12: fo sepelido cum grandissimo honore, façando li citadini de Bologna lo maore pianto che mai fosse facto, digando: «Padre nostro spirituale, chi çe dée omai mostrà' via de sal[va]tione? Padre nostro temporale, chi çe sovignirà omai in le necessitade nostre? Padre nostro cotidiano, cum chi mostraremo nui le nostre bexogne?

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 54.10: 6. Dicisi que la dea consecutau quistu nomu, però que issa apagava li mariti a li lur mulyeri: dea da essiri reveruta et cultivata non sachu se di pluy principali, ma di nutabili sacrificij commu guardiana di la cotidiana et di la domestica paci.

[8] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 64.15: Ora mi dimandi se è pro a connoscere l'ancella anzi che la donna: dicoti che in cutali peccati è gran dubbio; ché la servente è pronta e cutidiana a esser teco e la donna tardia; la servente tempera lo dono de la donna e prendene a sé.

[9] Stat. lucch., XIV m., pag. 210.17: Ancora ke nulla monaca tegna appo ssé pecunia oltra s. X o vero altra propietade di cose se non se quelle k'all'uso lor cotidiano è mestieri, ma dipognala appo lla dipositaria ciascuna ongna cosa c'arae con saputa della badessa, se schifare vuole la danpnatione eterna.

[10] Gl Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 14, par. 9, pag. 274.16: Ma però che insiememente a questo vacquer non puote, e' conviene colui della medesima cosa intendere più sofficienze cotidiane (cioè di chatun giorno) di vivanda e di beveraggio prendere eccessivamente tuttavia di quelle medesime cose.

[11] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 200.27: De poy lo re Priamo deputao una grande compagna de prievete a celebrare li officii cotidiani in quillo tiemplo ad honore de quillo dio Apollone et a dicere le altre oratiune secundo la costumanza loro...

1.1 [Med.] Locuz. nom. Febbre quotidiana: variante della malaria caratterizzata da accessi febbrili che si manifestano ogni giorno. || Cfr. quotidiana.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 32, vol. 1, pag. 302.8: E le malattie che sono per cagione di flegma sono rie di verno troppo duramente, sì come sono febri cotidiane.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 143.18: Quelli che sono vechi sono di malvagia natura, e perciò la charne loro non è buona a usare perciò che ingienera sangue malinconoso e fa venire febri cotidiane e quartane e altre somigliante malatie.

1.2 [Relig.] Fras. Pane quotidiano: il sostentamento richiesto dal cristiano nella preghiera del Padre nostro.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 10.32: Molto c'insegna il nostro maestro a parlare umilmente e saviamente, quand'elli ci apprende a dire, bel dolce padre, nostro pane cotidiano ci dona oggi. Che puote meno il figliuolo addomandare al suo padre che del pane sanza più per lo giorno passare?

[2] Gl <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 11.40: Noi l'appelliamo nostro pane cotidiano, cioè a dire di ciascun giorno, che ciò è la cutidiana distribuzione, che Dio dona a' suoi calonaci ciascuno giorno che fanno suo servigio, e cantano suo officio, cioè ciascun buon cuore che ciascuno giorno dolcemente fanno memoria, e rimembranza di sua passione.

[3] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 21.23, pag. 298: Fructo sovrano, / pan cotidiano / che pasci ogn'afamato.

[4] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 35, pag. 227.2: Da' oggi a noi il pane nostro soprasustanziale cotidiano e perdonaci i debiti nostri sì come noi perdoniamo ai nostri debitori.

[5] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 51.6, pag. 119: Sì come in celo et in terra hè amore, / lo nostro pam ne da' cotidiano, / e sì dimitte a noy per lo to honore / la debita ch'abiam cum gram peccato, / sì como nuy dimitano ogni staxon / a quilli chi son nostri debitori...

[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 7.188, pag. 48: Et che il pane nostro oggi se accatta / cotidïano et superstanciale.

1.3 [Relig.] Fras. Peccato quotidiano: peccato leggero perdonabile con il pentimento e con le buone opere, senza ricorso alla confessione; peccato veniale.

[1] Gl Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 94, pag. 178.22: [D.] Que vale a li infirmi la dereana unctione? M. Per questa unctione fi perdonadi li peccadi cottidiani, zoè li peccadi veniali, e li peccadi mortali confesadi.

[2] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 6, pag. 151.14: E questo s'intende in due modi. L'uno si è ch'altri si confessi spesse volte per li peccati cotidiani ch'altri fa, e acciò che per lo indugiare non si dimentichi i peccati, e acciò che per la virtù delle chiavi che s'aopera sempre che 'l prete assolve, o la contrizione, se non fosse stata bene compiuta, si compia...

[u.r. 30.08.2019]