CHIAVE s.f.

0.1 chavi, chiav', chiave, chiavi, chlave, chyave, ciave, ciavi, clave, clavi, clavo, giav, ihave.

0.2 Lat. clavis (DELI 2 s.v. chiave).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1262; Doc. prat., 1275; Stat. fior., a. 1284; Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm.; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.); Stat. pist., 1313; Stat. pis., 1321.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ver., XIII sm.; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Doc. venez., 1305; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Doc. perug., 1322-38; Doc. orviet., 1339-68, [1339]; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. a chiave 1; allacciare con mille chiavi 2.3; avere chiave 4.2.1; avere la chiave 4.1, 4.2.1; chiave cavata 1.2; chiave contraffatta 1.3; chiave falsa 1.3; chiave non cavata 1.1; chiave non pertusata 1.1; chiave pertusata 1.2; essere chiave 4.1; fare chiave a sceda 1.4; fermare il cuore con una chiave 4.2.2; menare la vita sotto mille catene e mille chiavi 2.2; mettere la chiave 4.2.2; porre la chiave 4.2.2; portare la chiave 4.1, 4.2.1; portare le chiavi 4.2.1; sotto chiave 1; stringere la chiave sopra 4.2.2; tenere chiuso sotto a mille chiavi 2.1; tenere la chiave di 4.1, 4.2.1; tenere le chiavi 4.2.1; togliere la chiave 8.1; volgere la chiave 4.2.3.

0.6 N Non si registra chiave 'barricata' di TB e GDLI, sulla base di A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 25, terz. 5, vol. 2, pag. 12 e della sua fonte Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 93, vol. 1, pag. 552 e ss., perché vi si tratta di una battaglia navale, e il passo è chiaramente corrotto (chiavi non rima con mani e sani; il ms. Magliabechiano ha «con diserti di chiavi» anziché «con discrete chiavi»).

0.7 1 Strumento di metallo atto ad aprire o chiudere serrature o lucchetti, per lo più a cannello, sul quale è applicata ad una estremità la mappa con i riscontri (o congegno), mentre dall'altra parte termina ad anello. Locuz. avv. A chiave, sotto chiave: (chiuso) con la chiave. 1.1 Locuz. nom. Chiave non pertusata, non cavata: chiave a cannello pieno; chiave maschio. 1.2 Locuz. nom. Chiave pertusata, cavata: chiave a cannello vuoto che s'impernia e ruota attorno all'ago della toppa; chiave femmina. 1.3 Chiave contraffatta, falsa (e attrib. adultera): chiave non appartenente al legittimo proprietario fabbricata a scopi illeciti prendendo l'impronta della toppa o delle chiavi originali indebitamente sottratte. 1.4 Fare chiave a sceda: duplicare una chiave. 2 Dispositivo meccanico per chiudere porte, coperchi, cassetti, manovrabile con chiave; serratura (in contesti fig. e usi metaf.). 2.1 Fras. Tenere chiuso sotto a mille chiavi: imprigionare senza alcuna possibilità di fuga. 2.2 Fras. Menare la vita sotto mille catene e mille chiavi: vivere nella più completa schiavitù. 2.3 Fras. Allacciare con mille chiavi: legare, unire in modo indissolubile. 3 Cassa di medie dimensioni e munita di serratura per conservare valori e documenti (in contesti fig.). 4 Fig. Autorità di comando e di dominio. 4.1 Fras. Avere, portare, tenere la chiave di qsa: essere l'unico o il principale proprietario, signore, depositario di qsa. Fras. Essere chiave di qsa: chi ne dispone, chi ne può procurare. 4.2 Ascendente, influenza che si esercita sull'animo proprio o degli altri. 5 Simbolo d'autorità, di possesso, di comando. 5.1 Simbolo del governo di una città, di una terra, che si offre come atto di sottomissione, segno di amicizia o di alleanza, atto di devozione. 6 Simbolo dell'autorità pontificia e del magistero papale e sacerdotale. 6.1 Simbolo dell'assoluzione dai peccati che necessita del pentimento e del sacramento della confessione. 6.2 Simbolo del magistero sacerdotale nella confessione: la chiave d'argento simboleggia la scienza e la sapienza; quella d'oro la potestà di assolvere. 6.3 [Arald.] Insegna della giurisdizione pontificia che reca impresse due chiavi, una d'oro e l'altra d'argento. 7 Fig. Ciò che causa uno stato d'animo, un sentimento. 8 Fig. Ciò che permette di accedere alla virtù, alla conoscenza, a beni spirituali e intellettuali in genere. 8.1 Fras. Togliere la chiave diqsa: privare della facoltà di godere di qsa. 9 Fig. Ciò che permette di accedere all'intendimento (di un testo, un problema, una disciplina). 10 Punto strategico di importanza fondamentale. 11 [Mar.] Parte strutturale della galea. 12 [Armi] Nella balestra, leva che regola il meccanismo di rilascio della corda tesa (in contesto fig.).

0.8 Sara Sarti 24.07.2003.

1 Strumento di metallo atto ad aprire o chiudere serrature o lucchetti, per lo più a cannello, sul quale è applicata ad una estremità la mappa con i riscontri (o congegno), mentre dall'altra parte termina ad anello. Locuz. avv. A chiave, sotto chiave: (chiuso) con la chiave.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 174, pag. 606: Mai ben devì savere senç'altro sagramento / c'unca encontra la morte non è defendimento: / no ie val strolomia ni art d'encantamento; / palasïo ni torre né nigun bastimento / né roca ni castel, clave ni fermamento / no la pò destegnir q'ela no saia dentro...

[2] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 664, pag. 551: Lo canto de la serena tant'è dolz e soave, / ke fa perir li omini qe per mar va ê nave: / quand vol, canta le moneche canti dolci e soave, / ch'apre 'nde 'l cor ai omini con seratura e clave.

[3] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 60.25: Et non vengate ad Troia, ka Antimacus non ao date li clavi ad li guardiani de le porte».

[4] Lett. sen., 1262, pag. 277.25: chostumano di rendare l'achomande q(ue) ricievono a cholui q(ue) le fa v(e)l a chi aporta le chiavi o la taglia q(ue) ne fuse...

[5] Doc. prat., 1275, pag. 518.5: Be(n)cive(n)ni fabro p(er) j chiave (e) p(er) racho(n)catura d'una toppa che ssi puose alla Paglaçça, d. xxvj.

[6] Stat. fior., a. 1284, II, par. 1, pag. 44.24: li loro camarlinghi reddaro ragione a' capitani nuovi e a' loro camarlinghi del'entrata e del'uscita, rassegnando loro le cose dela Compagnia; e poi reddaro le chiavi a' chamarlinghi nuovi.

[7] Stat. fior., 1294, pag. 660.12: Anche ordinia[mo] che 'l notaio de la detta conpagnia debia e sia tenuto di guardare e di tenere la cassa pichola al suo desco incatenata, e ne la cassa che li fie data per li capitani sotto sua chiave ne la bottega de la conpagnia tenere e guardare...

[8] Stat. fior., 1294, pag. 667.5: E debbia guardare la picciola cassa dove si mettono li pagamenti di quelli de la compagnia sotto sua chiave dentro da la bottegha de la compagnia in quella cassa che lli sia assegnata...

[9] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 22.7, pag. 65: Non so se 'l fa, ma 'l suo sì serra a chiave / che 'l medesmo, che 'n tôrre è sì saccente, / non credo che del suo potesse avere.

[10] Doc. venez., 1305, pag. 38.26: que sé in una chasela che àe IIJ clave, eo è quela clave de meço et Viligelmo à le IJ...

[11] Stat. pist., 1313, cap. 7, pag. 184.7: ke li ditti operari, overo l'uno di loro, quello ke terrà e avrà le chiavi, sia tenuto e debia ciascheduna mattina p(er) tempo aprire la sacristia et acce(n)dere le luminaria...

[12] Stat. pis., 1321, cap. 72, pag. 251.29: Et le chiave del sopidiano et dello scrigno in de li quali si tegnano li acti...

[13] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 139.2: lu templu di deu Martis, in lu quali eranu dui porti di ferru et chentu clavi: et intandu lu re per nullu modu li volci apriri, anti si partiu...

[14] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 130.11: issu Scipiu, essendu privata persuna, adimandau li clavi di lu erariu et, aperendulu, constrinsi la ligi ad ubediri a la utilitati...

[15] Doc. perug., 1322-38, pag. 122.42: De(m)mo a Pietro de Ricuccio p(er) una chiave e p(er) raco(n)ciatura e apicciatura la serratura dela dictta casa, a dì xviiij d'octovere...

[16] Doc. orviet., 1339-68, [1339], pag. 123.16: XXXIII s. VI d. diedi al figliolo di mastro Icho frabo p(er) III chiavi e una serratura e uno paio di salescienni p(er) l'uscia.

[17] Stat. trent., c. 1340, cap. 47, pag. 40.6: E somienter sì se faça de li clave de la casa de la disciplina, e quando se remuta li masari sì se remuto le clave, plaçando al ministro, et a li consieri.

[18] Doc. bologn., 1350, pag. 561.25: inseme la metano in una caxa che abia doe chiavi finisime...

[19] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 959, pag. 220: commandò che foxe speczata; / Non abero l'accepte, cercaro per la contrata; / Nanti vindero le chiavi, fo operta et spalaczata.

[20] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 255.26: uno guardiano e portiere chi se clamava Symuone; a lo quale aveano date certe chyave a guardare...

[21] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 84, pag. 188.35: Era questa bottega con una porta dinanzi, la quale si serrava a chiave di fuori, però che uno giovene che stava col detto Mino, ogni mattina l' apriva...

[22] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 103.14: Hec clavis id est la chiave.

- Fig.

[23] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 17.11, pag. 43: ben sai che chiusa sempre soto chiave / anichilata è tosto ogni vertute...

[24] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.524: però, frottola mia, / per tutta Lombardia, / per Franza e per Soria, / fa' che la conpagnia - te ricognosca / non ti far plui da losca, / di' che tu sei la mosca - de la nave, / con la chiave - del passo / che fa queste superbie andare in fasso. || Intendere 'mosca che apre la strada alla rovina'?

1.1 Locuz. nom. Chiave non pertusata, non cavata: chiave a cannello pieno; chiave maschio.

[1] Stat. sen., 1324, Pt. 3, cap. 5, pag. 243.26: che neuno sottoposto de la detta Arte possa o debba comparare alcuna chiave da alcuno che non sia sottoposto, più che uno denaro la chiave non pertusata o cavata, e più che due denari la chiave pertusata o cavata.

1.2 Locuz. nom. Chiave pertusata, cavata: chiave a cannello vuoto che s'impernia e ruota attorno all'ago della toppa; chiave femmina.

[1] Stat. sen., 1324, Pt. 3, cap. 5, pag. 243.27: che neuno sottoposto de la detta Arte possa o debba comparare alcuna chiave da alcuno che non sia sottoposto, più che uno denaro la chiave non pertusata o cavata, e più che due denari la chiavepertusata o cavata.

1.3 Chiave contraffatta, falsa (e attrib. adultera): chiave non appartenente al legittimo proprietario fabbricata a scopi illeciti prendendo l'impronta della toppa o delle chiavi originali indebitamente sottratte.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 339.6: Che farà il guardiano, conciosiacosa che la chiave contrafatta c'insegni per augurio che noi facciamo, e sola la porta non dea quelle vie che tu domandi?

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 32, pag. 167.19: feciero fare chiavifalse, e di notte tempo apriro la porta e miservi dentro e bianchi e molti ghibellini di Toschana.

[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 130.25: e conciosiacosa che la chiave, avoltera per nome, no insegni quel che facciamo e non solamente la porta dia le vie che dimanda?

1.4 Fare chiave a sceda: duplicare una chiave.

[1] Stat. sen., 1324, Pt. 3, cap. 1 rubr., pag. 241.4: Di non portare a provare chiave, nè fare chiave a sceda d'alcuna forma.

[2] Stat. sen., 1324, Pt. 3, cap. 1, pag. 241.8: nè fare fare alcuna chiavea sceda da altra chiave, nè a sceda, nè a forma di cera, o di pasta, o d'alcuna altra forma...

2 Dispositivo meccanico per chiudere porte, coperchi, cassetti, manovrabile con chiave; serratura (in contesti fig. e usi metaf.).

[1] ? Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 11.15, pag. 45: Serrato l'amore ave / lo core con forte chiave / e dentro da le porte / sì forte, / che per voi, bella, volesi morire.

[2] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 25.3, pag. 277: Il vago lume acceso nel tuo viso / e gli atti onesti e 'l bel parlar suave / m'han posto in megio il petto una tal chiave, / che mai da lei non credo esser diviso. || Cfr. Bellucci, Ant. da Ferrara, p. 111.

2.1 Fras. Tenere chiuso sotto a mille chiavi: imprigionare senza alcuna possibilità di fuga.

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 23.5, pag. 25: Tal mi tien chiuso sotto a mille chiave, / che, con sua faccia angelica e polita, / or pena etterna or dolcezza infinita / mi mostra...

2.2 Fras. Menare la vita sotto mille catene e mille chiavi: vivere nella più completa schiavitù.

[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis I.87, pag. 185: Nudrito di penser dolci soavi, / Fatto signore e dio da gente vana. / Qual è morto da lui, qual con più gravi / Leggi mena sua vita aspra ed acerba / Sotto mille catene e mille chiavi.

2.3 Fras. Allacciare con mille chiavi: legare, unire in modo indissolubile.

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 68.4, pag. 157: E gli aurati capelli e 'l vago aspetto, / Ove Amor m'allacciò con mille chiavi...

3 Cassa di medie dimensioni e munita di serratura per conservare valori e documenti (in contesti fig.).

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 7 parr. 3-6.6, pag. 23: attendete e guardate / s'elli è dolore alcun, quanto 'l mio, grave; / e prego sol ch'audir mi sofferiate, / e poi imaginate / s'io son d'ogni tormento ostale e chiave.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 9.1276, pag. 204: Chi vuole che la spesa non lo offenda, / Tegna misura con le aperte chiavi.

4 Fig. Autorità di comando e di dominio.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 9.240, vol. 3, pag. 143: qui si tegna / gagliarda e pro' tua gente / e sia ciascun credente / di vincer o morire, / ché tu non puoi fuggire / dove riman di nave / in altrui man la chiave. || Nel commento dell'autore: «clavis idest potestas».

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 281.1, pag. 184: Conserbanno le clave ancor fin qui, / lo çentil çiglo poy sfogli ça e là... || Con rif. al giglio di Francia.

4.1 Fras. Avere, portare, tenere la chiave di qsa: essere l'unico o il principale proprietario, signore, depositario di qsa. Fras. Essere chiave di qsa: chi ne dispone, chi ne può procurare.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 12 parr. 10-15.35, pag. 50: E dì a colui ch'è d'ogni pietà chiave, / avante che sdonnei, / che le saprà contar mia ragion bona...

[2] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 30.7, pag. 532: tanto soave / e tanto queta, cortese e umìle, / ch' i' dissi lor: «Vo' portate la chiave / di ciascuna vertù alta e gentile. / Deh, foresette, no m'abbiate a vile...

[3] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 62.6, pag. 507: Gieso Christo, s'alcuno ti domanda, / per me, priego che non ti sia grave, / dàgli cibo di quella vivanda, / onde la tua madre tiene la chiave...

[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 2.38, pag. 8: Dòlemi che tua vita quella prema / ch'à de la rota chyave / o per destino - il camino - ti scora, / over segno superno.

[5] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1126, pag. 72: ave / gratia plena, e za questo te niego, / perchè io non ò d'alguna grazia chlave.

[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 6.229, pag. 41: Et guai cui àn de letitia le clave, / perché essi plureranno.

[7] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Ap 1, vol. 10, pag. 492.10: ed ecco sono vivente in secula seculorum, e ho le chiavi della morte e dell'inferno.

4.2 Ascendente, influenza che si esercita sull'animo proprio o degli altri.

[1] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 92.9: Ma elli è sì ben serrato inn un solo servigio che io non lo poterei diserrare, ché le chiave non soe, e non sono punto in mia balia, e voi non la volete avere, che le chiave n'avete voi portate.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 9, docum. 1.6, vol. 3, pag. 289: ma ell'è venuta / a punir quel ch'à la chiave perduta. || Nel commento lat. si legge «qui clavem per exemplum loquitur ob hoc intelligens de omni re cui est custodia adhibenda cum res soleant ut plurimum sub clavibus custodiri et specialiter loquitur de cordis custodia et refert se ad prohemium totius libri» (p. 288).

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 91.5, pag. 124: Tempo è da ricovrare ambe le chiavi [[della gioia e del dolore]] / del tuo cor, ch'ella possedeva in vita...

- Fig.

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 29.56, pag. 42: qual cella è di memoria in cui s'accoglia / quanta vede vertù, quanta beltade, / chi gli occhi mira d'ogni valor segno, / dolce del mio cor chiave?

4.2.1 Fras. Avere (nelle mani), portare, tenere la chiave del cuore, della morte, del pensiero, dello spirito, della vita di qno: avere qno in proprio potere. || Cfr. Brugnolo, N. de' Rossi, p. 270.

[1] Mino da Colle, Rime, XIII sm. (tosc.), 1.3, pag. 109: A buona se' condotto, ser Chiavello, / se tu favelli a posta di Durazzo; / ma far lo ti conviene, ché chiav'ello / porta d'ogn'om, che di sé no' è durazzo.

[2] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 28.13, pag. 530: lo quale spiritel spiriti piove, / ché di ciascuno spirit'ha la chiave, / per forza d'uno spirito che 'l vede.

[3] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Canz. 5.59, pag. 713: ver è [sire chi] ave / di sé medesimo clave / e pò gir là dove 'l voler lo move.

[4] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 25.6, pag. 384: ch'i' vo' portar de lo tuo cor le chiavi / ed a mio modo converrà che navi, / ed io ti guiderò sì come meve.

[5] Dino Fresc. (ed. Marti), XIII ex.-a. 1316 (fior.), 8.12, pag. 372: Questa mi pon co le sue man nel core / un gentiletto spirito soave, / che piglia poi la segnoria d'amore. / Questo ha d'ogni mi' spirito la chiave, / accompagnato di tanto valore, / che star non pò con lui spirito grave.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.58, vol. 1, pag. 213: Io son colui che tenni ambo le chiavi / del cor di Federigo, e che le volsi, / serrando e diserrando, sì soavi, / che dal secreto suo quasi ogn'uom tolsi...

[7] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 199.6, pag. 132: e quella che de mi porta la clave, / quando deleto, quando pena grave / mi dona, che contradire non oso.

[8] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 304.3, pag. 195: De dìe en dìe, di nuovo me constrençi / servir custey, Amor, che, poy ch'ella ave / de mia vitta, deletto e ben la clave, / consumi me, e ley punto non strençi.

[9] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4 ott. 143.3, pag. 149: e tu sola hai nelle tue man la chiave / della mia vita e della morte...

[10] Poes. an. perug., c. 1367, 4.6, pag. 377: con tuoie loçenghe m'aie più che robato / quando teneie le chiave del mio core...

[11] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 63.11, pag. 85: Del mio cor, donna, l'una et l'altra chiave / avete in mano...

[12] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 72.30, pag. 100: empiendo d'un pensier alto et soave / quel core ond'ànno i begli occhi la chiave.

[13] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 37.35, pag. 52: Ogni loco m'atrista ov'io non veggio / quei begli occhi soavi / che portaron le chiavi / de' miei dolci pensier'...

[14] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 26.44, pag. 279: e altro ben non chieggio, / perch'ella tien de me tutte le chiave: / a ciascun'altra donna elle son prave.

[15] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 71, pag. 50.10: Bello e dolcissimo e leale amante, fatevi inançi e pilgliate la rosa che tanto v'ò guardata en estança e singnificança del mio core, del quale voi portarete le chiavi da hora inançi...

4.2.2 Fras. Porre, mettere la chiave a qno; stringere la chiave sopra qno; fermare il cuore con una chiave a qno: farsi padrone di qno.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 4.1, pag. 8: Con una chiave d'or mi fermò il core / L'Amor, quando così m'eb[b]e parlato...

[2] Dante, Rime, a. 1321, 47.87, pag. 178: Ma questo foco m'àve / già consumato sí l'ossa e la polpa / che Morte al petto m'ha posto la chiave.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 3.24, pag. 11: quine sentilla / l'aspra saetta che percosso m'ave, / tosto che sopra me strinse la clave.

[4] Bel Gherardino, a. 1375 (tosc.), II, st. 12.4, pag. 124: tanto fiso il mira, / ch'Amore nel core le ne mise una chiave...

4.2.3 Fras. Volgere la chiave di qno: mutare l'atteggiamento di qno.

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 142.4, pag. 203: In cor di marmo accenderei favilla / E di lui [[di Amore]] volgerìa pietà la chiave.

5 Simbolo d'autorità, di possesso, di comando.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 46, pag. 582.32: Primocerio adpo li Greci dico papia . Et esso deo habere guardia de li clavi de lo palazo, et deo essere honorato adpo lo imperatore. Et de die et de nocte deo stare ne lo palazo.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 616, pag. 24: Pos li oltri mis de l'anno tut zo ke sia dedré, / Per dignitá e per seno e' debio ess lo premé / Ke dé andá e venir, e' sont lo portané / E ò le giav in forza, perzò ò nom Zené.

[3] Fr. di Giov., Ricord., 1342-48 (fior.), pag. 141.16: sì lli fue posto in mano tutte le chiavi del Veschovado, e fue alotta veschovo di Firençe...

[4] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 22, vol. 6, pag. 460.11: E porrò la chiave della casa di David sopra lo suo umero; egli aprirà, e non sarà chi chiuda...

[5] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Ap 3, vol. 10, pag. 499.7: scrivi: questo dice quello il quale è santo e vero, che ha la chiave di David; il quale apre, e nessuno serra; serra, e nessuno apre...

5.1 Simbolo del governo di una città, di una terra, che si offre come atto di sottomissione, segno di amicizia o di alleanza, atto di devozione.

[1] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 60.31: che per via di mercede dovessero andare e dare la terra, portando le chiave al re C[arlo] siccome a legitimo loro signore.

[2] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3789, pag. 149: De tuta Persia, che ello à aventa, / Le clave pe nuy ve aprexenta, / Per so prodeça e per so senno; / E si ll'à messa tuta quanta a freno...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 60, vol. 3, pag. 134.24: Fu dato il gonfalone del popolo d'Arezzo e lle chiavi delle porti al sindaco del Comune di Firenze con nobile diceria e grandi autorità...

[4] Poes. an. sic., 1354 (?), 67, pag. 25: Sichilia, guai miskina! di so bonu è caduta: / disulata è Missina, Palermu è pur pirduta, / Girgenti clavi fina et Trapani capu tuta, / Saragusa zaffina; omni terra è minuta.

[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 8, pag. 35.4: Prisa la chitati et havuti li chavi, lu conti Rugeri li mandau a lu duca Rubertu...

[6] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 58.25: E 'l vescovo, chor una solene procesione, dettero le chiavi in mano a la Vergine Maria...

[7] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 97.27: per la giente de' Sanesi, la quale era gionta in Fiorenza in aiuto de' Fiorentini, e anco aveva udito come e' Fiorentini avevano dato le chiavi di Fiorenza in mano a' detti Sanesi...

[8] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 4, vol. 1, pag. 330.15: E in quello consistoro piuvico, avendo per li suoi ambasciadori rendute le chiavi al papa in segno della restituzione di Bologna...

[9] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 240, pag. 90.17: ma sconobbonsi troppo i Lucchesi, conciosiacosacchè erono arbitri non signori, benchè avessono le chiavi ed il dominio...

[10] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 9, terz. 17, vol. 1, pag. 100: Coll'oste cavalcò sopra 'l Pisano, / qual sentendo venir quel popol franco, / incontro gli mandò a mano a mano / le chiavi della Terra, e 'l foglio bianco, / dicendo: scrivi i patti, che tu vuoli, / che saran fatti sanza niun manco, / e vogliamo esser frategli, e figliuoli / de' Fiorentini...

[11] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), II, ott. 29.1, pag. 208: Non so, s'è ver; ma 'ntendo, che le chiavi / portár di Pisa a' Signor di Milano, / pregando, ch'agli lor bisogni gravi / per Dio piacesse loro por la mano.

[12] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 227.18: che gli banderesi di Roma chol popolo tucto, cholle chiavi della città di Roma se ne andarono al sancto padre in Roma...

6 Simbolo dell'autorità pontificia e del magistero papale e sacerdotale.

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 12c.12, pag. 63: e quella chiave che 'l peccato amorza, / sie tosto restituita, und'io m'apago, / de Simon mago a Petro, a cui fa forza.

[2] Tomaso da Faenza (ed. Orlando), XIII sm. (tosc./faent.), son. 1.3, pag. 57: Se fare al corvo penna di cristallo / vòl quel che serra e avre in ogne verso / per la maestra chiave ca riverso / fatt'ha del dritto...

[3] Poes. an. ver., XIII sm., 74, pag. 17: a vui cometé la clavo / ch'el Paraiso sera e avro, / en vosta chura.

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 49, pag. 144.3: Petro negao tre vicende, et hebe misericordia da Deo, e dè·li le clave de paradiso e fecelo principo de l'apostoli.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 45.96, pag. 267: Donde e' prego semper De', / e pregem lui li amixi me', / che quelo gran segnor sobré / chi le ihave tém de cê, / oitava degne e far comande / a questo santo cossì grande, / e sso officio adojar...

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 98.36: Ancor a hi so' discipoli Cristo donò le chiave del so' santo regname...

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 63, vol. 2, pag. 117.28: e colla corona di Gostantino in capo, e colle chiavi e croce in mano, in su la sedia papale si puose a sedere.

6.1 Simbolo dell'assoluzione dai peccati che necessita del pentimento e del sacramento della confessione.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 30, pag. 156.2: Il cielo è fortissimo, non si può rompere, né non ci puoi aggiugnere, né non ci puoi entrare per tetto, ch'è troppo alto: e però è mistieri che cci entri per chiavi. L'una si è quella che Cristo diede a Sam Piero, l'altra si è la penitenzia: se queste due chiavi non hai, non ci puoi entrare, cioè ch'abbi contrizione e confessiti.

6.2 Simbolo del magistero sacerdotale nella confessione: la chiave d'argento simboleggia la scienza e la sapienza; quella d'oro la potestà di assolvere.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 5.57, vol. 3, pag. 73: Ma non trasmuti carco a la sua spalla / per suo arbitrio alcun, sanza la volta / e de la chiave bianca e de la gialla...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.117, vol. 2, pag. 150: Cenere, o terra che secca si cavi, / d'un color fora col suo vestimento; / e di sotto da quel trasse due chiavi. / L'una era d'oro e l'altra era d'argento; / pria con la bianca e poscia con la gialla / fece a la porta sì, ch'i' fu' contento.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.121, vol. 2, pag. 151: «Quandunque l'una d'este chiavi falla, / che non si volga dritta per la toppa», / diss'elli a noi, «non s'apre questa calla...

[4] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 100, pag. 380: Et le due chiavi che [[lo sacerdote]] tenea latente / mostran l'auctorità et discretione, / che l'una togle et l'altr' à nella mente.

6.3 [Arald.] Insegna della giurisdizione pontificia che reca impresse due chiavi, una d'oro e l'altra d'argento.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.35, pag. 181.24: e con la sua insegna e con quella del Patrimonio, cioè delle Chiavi.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 27.49, vol. 3, pag. 447: né che le chiavi che mi fuor concesse, / divenisser signaculo in vessillo / che contra battezzati combattesse...

6.3.1 [Arald.] Simbolo araldico della Chiesa impresso nello scudo degli Estensi.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 94.109, pag. 92: Ma le due chiavi nel campo vermiglio / con l'aquila e con la [sca]la / fan che tua speme cala / in quel disio che più ti notrica...

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 149.23, pag. 140: Veggio due chiavi già, s'io ben riguardo, / serrarti il gozzo...

6.3.2 [Arald.] Simbolo dell'apostolo Pietro sulle insegne di quartieri intitolati al santo.

[1] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 14.23: e diceansi Porta Santa Maria, Porte Sanpieri, Porte del Duomo, et Porta San Pancrazio, ed erano le 'nsegne allora così fatte, che nell'una era la Porta, nell'altra le Chiavi, nella terza il Duomo, et ne la quarta una branca di Leone.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 4, cap. 2, vol. 1, pag. 149.23: e porta San Piero da sezzo colla insegna delle chiavi.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 18, vol. 3, pag. 343.29: quarto quartiere fu tutta porta del Duomo col rimanente di porta San Piero, e chiamarlo il quartiere di San Giovanni, coll'arme il campo azurro e colla cappella di San Giovanni ad oro, con due chiavi dal lato al Duomo per contentare in parte quelli di porte San Piero...

7 Fig. Ciò che causa uno stato d'animo, un sentimento.

[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 42.12, pag. 550: Ancor dinanzi m'è ritta la chiave / del su' disdegno che nel mi' cor verso, / sì che n'ho l'ira, e d'allegrezza è pianto.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 8.8, pag. 16: Se mastro Argus[so], che fece la nave / In che Giason andò per lo tosone, / E fece a conto regole e ragione / E le diece figure, com'on save, / Vivesse, gli sareb[b]e forte e grave / Multiplicar ben ogne mia quistione / C[h]' Amor mi move, sanza mesprigione; / E di ciascuna porta esso la chiave...

[3] Gianni Alfani, XIII/XIV (fior.), 6.8, pag. 613: Però, parole nate di sospiri / ch'escon del pianto che mi fende 'l core, / sappiate ben contar de' miei martiri / la chiave, che vi serra ogni dolore, / a quelle donne c'hanno il cor gentile: / sì che, parlando umìle, / prieghin colei per cui ciascuna vale / che faccia tosto il mi' pianto mortale.

[4] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 266.6, pag. 375: Di mort'e pena al cor sento la chiave.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 155.12, pag. 211: e que' detti soavi / mi scrisse entro un diamante in mezzo 'l core; / ove con salde ed ingegnose chiavi / ancor torna sovente a trarne fore / lagrime rare et sospir' lunghi et gravi.

[6] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 104.12: costui t'acora, costui tien la chiave / d'amari toi sospiri...

8 Fig. Ciò che permette di accedere alla virtù, alla conoscenza, a beni spirituali e intellettuali in genere.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 19, pag. 340.6: però che la paura di Dio è chiave ad ognie bene...

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 2, pag. 5.19: perché domandare spesse volte delle cose dubbiose è una delle cinque chiavi della sapienza, per la quale puote l'uomo savio divenire.

[3] Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), canz. 61a.18, pag. 209: ed è creduto / ch'a le vertù del mondo è l'a[uro] chiave...

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 13, pag. 46.1: quello ke dise lo nostro Segnore a li scribe et a li pharisei: «Gua' a voi ki tollistiti le clavi de la sapientia e de la scientia, e voi no le intrasti, e vetastiti ad altri non intrare»...

[5] Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm., 2.49, pag. 17: Madre, non mi sarà grave: / ciò che vuo[l]i m'è soave, / ch'io t'ho fatto di me chiave / e porta sacratissima.

[6] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 9.11, pag. 39: Ched egli avanza e passa ogn'altro grave / che fosse o sia o possa essere al mondo, / e di cciò porta ben seco la chiave.

[7] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 147, pag. 492: e de la canoscenza siete chiave...

[8] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 7.68, pag. 84: Amor dolce e suave, / de cielo, amor, se' clave: / a porto mene nave, / e campa el tempestato.

[9] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 4, 25-42, pag. 111, col. 2.17: lo quale baptexemo si è chiave de la fede cristiana...

[10] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 351.5, pag. 219: Però se può ben dir ch'el porta clave / di bel costume e di vertute entera, / se l'omo l'usa per cotal maynera / chente l'alma da rason primo el'ave...

[11] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1429, pag. 93: tu via del paradiso, tu la chlave, / tu ponte del pericholoso flume...

[12] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), VI, ott. 33.1, pag. 252: E parve, che costui fosse la chiave, / che diserrasse la lor prima schiera...

8.1 Fras. Togliere la chiave di qsa: privare della facoltà di godere di qsa.

[1] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [FraLan] ball.117.14, pag. 218: e di te è la colpa, / che tolto gli hai di libertà la chiave.

9 Fig. Ciò che permette di accedere all'intendimento (di un testo, un problema, una disciplina).

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 2.54, vol. 3, pag. 26: «S'elli erra / l'oppinïon», mi disse, «d'i mortali / dove chiave di senso non diserra, / certo non ti dovrien punger li strali / d'ammirazione omai, poi dietro ai sensi / vedi che la ragione ha corte l'ali.

[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 13, pag. 106.2: perciocchè la chiave (dice egli) de' veri intendimenti della Scrittura, abbi per fermo, è la santa orazione.

[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 43.63, pag. 299: Poi cominciando con parlar suave / da Moÿxè et da proffetti tutti, / di quel ch'era venuto apria le clave.

[5] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 160.1, pag. 162: Ben che savio non sia e le mie chiavi / non abbian tanti ingegni, qui aduno / tre detti antichi, là dove ciascuno / mi par che 'l vostro dubbio sciolga e lavi.

[6] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 1, 9.4, pag. 9: E poi mandò per tutto quanto el regno, / e tosto raunò cinquanta savi, / c'ognuno avea sottile e buono ingegno / e sì tenien d'astrologia le chiavi.

- Commento? || Ma si tratta di una citazione non identificata.

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 10, vol. 2, pag. 27.27: E fu quegli che spuose la Rettorica di Tulio, e fece il buono e e utile libro detto Tesoro, e il Tesoretto, e la Chiave del Tesoro, e più altri libri in filosofia...

10 Punto strategico di importanza fondamentale.

[1] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 163.34: Giaffe si è molto nobile luogo ed è uno delli migliori luoghi che sia sopra marina. Elli è così come fondamento e chiave del paese di torno.

[2] A. Pucci, Al nome sia, 1337 (fior.), 69, pag. 853: Cresciuto oggi ho pensieri / al mie cor grave: / Padova, ch'era al mio distretto chiave, / inver di me fatt'ha contraria trave...

[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 22, pag. 102.16: Et im pirò chi Missina sì riputava in la chavi di Sichilia, et illu sì ordinau in guardia di la chitati li pluy fidili homini chi illu havissi...

[4] Doc. fior., 1364 (2), Lett. di J. degli Alberti, pag. 64.4: Questo dì fui a Pietrabuona, et dichovi ch'ella è migliore cosa ch'io non credeva, per[ciò] ch'ella è la chiave di tuta questa valle...

11 [Mar.] Parte strutturale della galea. || Forse la sbarra di legno o di metallo a sezione quadra che negli alberi dei velieri, passando attraverso un apposito foro praticato nella parte inferiore (rabazza) dell'albero di gabbia e dell'alberetto e poggiando con le sue estremità sulle barre costiere della coffa e della crocetta, serve a sostenere rispettivamente l'albero di gabbia e l'alberetto impedendo che scorrano verso il basso.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 163, vol. 2, pag. 41.16: E la galea s'incominciava ad aprire in proda, che non potavamo tanta acqua trarre, quanta dentro ve ne entrava; e due delle chiavi della galea ruppe in quell'ora, sì che allora tutti ci tenemo anegati...

12 [Armi] Nella balestra, leva che regola il meccanismo di rilascio della corda tesa (in contesto fig.).

[1] Petrarca, Disperse (ed. Debenedetti), a. 1374, Non veggio homa' rimedio, 9, pag. 104: Biasmo i falsi occhi, che scocchar la chiave / Di tal balestra, e' miei che 'nforchat'ànno / El corpo forte e per sè stesso grave.

[u.r. 07.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]