CHINA s.f.

0.1 cchina, china, chine.

0.2 Da chinare.

0.3 Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Metaura volg., XIV m. (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

0.5 Locuz. e fras. a china 1.1; alla china 1.1; andare a china 1.2; fuggire alla china 1.4; mettere alla china 1.3.

0.7 1 Terreno scosceso; pendice, declivio. 1.1 Locuz. avv. A china, alla china: in discesa; in giù, verso il basso. 1.2 [Detto del mare:] locuz. verb. Andare a china: diminuire di quantità, abbassarsi di livello. 1.3 Fras. Mettere alla china qno: ridurre in miseria qno. 1.4 Fras. Fuggire alla china: darsi ad una fuga precipitosa. 2 Rapporto fra la differenza di quota di due punti e la loro distanza in orizzontale; pendenza. 3 Differenza di livello o di quota tra due punti; dislivello.

0.8 Sara Sarti 27.08.2003.

1 Terreno scosceso; pendice, declivio.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 27, pag. 35.20: Ed ancora i cavalieri armati, e divisi per ischiera simigliantemente faceano altrettanto viaggio in tal modo che, ad usanza di cavalieri, talora caccino, e talora fuggano, ed ora con un grande furore a cacciare si rivolgano, e non solamente ne' campi del piano, ma alla china, ed all'erta salire e scendere erano costretti sì i cavalieri come i pedoni, sicchè neuna cosa, o avvenimento potesse a' combattitori incontrare, che non d'innanzi i buoni combattitori avessero provato.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 80.27: E però i pedoni cotidianamente, quando è neve o piove, sotto i tetti, e gli altri dì nel campo si vogliono provare, ed affaticare, e simigliantemente i cavalieri non solamente nel piano, ma nella china, e ne' monti, e colà ov'ha molte fosse, e strette vie...

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, docum. 8.197, vol. 3, pag. 110: Cavalca tosto in piano, / soave nel montano; / a le gran chine iscendi, / al gran montar actendi.

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 7, 16-35, pag. 202.27: la terza, quivi: Come fa l'onda ec.. Dice adunque: Così scendemmo; io Dante, e Virgilio, nella quarta lacca; cioè nella quarta china, o scesa, o lama...

1.1 Locuz. avv. A china, alla china: in discesa; in giù, verso il basso.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 34, pag. 47.18: Di capo de le VIJ giornate truova una montagna, ove si scende, ché bene si cavalc[a] due giornate pure a china, tuttavia trovando molti frutti e buoni.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 120, pag. 191.5: Quando l'uomo si parte di questa provincia ch'i' v'ò contato, l'uomo discende per una grande china, ch'è bene due giornate e mezzo pur a china.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 40, pag. 86.19: Che può l'uomo dire di loro, e che si può giudicare dell'animo loro, il parlare de' quali è brieve, e confuso, e sanza riposo, trascorrente sanza potersi rifrenare, a guisa di que', che corrono alla china, non potendosi arrestare dove vogliono, per lo forte movimento del corso?

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 94, pag. 294.29: Egli non avea volontà d'andare innanzi, ma e' non potea essere in pace, com'avviene delle cose gravi, che son gittate alla china, che non possono restare, se non truovano dove fermarsi.

1.2 [Detto del mare:] locuz. verb. Andare a china: diminuire di quantità, abbassarsi di livello.

[1] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 22, ch., pag. 272.33: E in merizzo per lo grande caldo consumasi tanto dell'acqua che non riempe il suo letto, secondo la sua latezza e la sua profondità: e imperciò [[il mare]] è più alto in aquilone che non è in merizzo e va a cchina d'aquilone i· meriggio.

1.3 Fras. Mettere alla china qno: ridurre in miseria qno.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 152.7, pag. 306: A que' ribaldi che tanta viltanza / Me diceano da sera e da mattina: / Tutti gli met[t]erai anche a la china, / Se ttu sa' ben tener la tua bilanza.

1.4 Fras. Fuggire alla china: darsi ad una fuga precipitosa?

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 41, vol. 1, pag. 374.23: quelli di Malacoda non vedendo venire soccorso, impauriti delle grida delle femine abbandonarono il poggio, fuggendo alla china.

2 Rapporto fra la differenza di quota di due punti e la loro distanza in orizzontale; pendenza.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 9, pag. 116.23: Ma quando li fu detto che più là non riparava gente, sì guernio due navi e misevi uomini e disse: «andate tanto avanti, che voi mangiate di questa vivanda le tre parti, e la quarta vi basti a rivenire, per ciò che a la china dell'acqua verrete più tosto tre tanto, che andare al contrario; e ciò che voi trovarrete, mi raccontiate.»

3 Differenza di livello o di quota tra due punti; dislivello.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 63, terz. 83, vol. 3, pag. 207: Nota Lettor, che fra gli altri trattati, / che fe Castruccio, crudeli, ed alpestri, / perchè i Fiorentin fossero annegati, / fu, ch'el cercò con solenni maestri, / di rimurar la Pietra Golfolina, / acciocchè 'l fiume d'Arno in quà balestri, / per allagar la Città Fiorentina; / ma e' trovaron, secondoch'io 'ntesi, / che più di cento braccia era la china.

[u.r. 16.03.2009]