CHINO (2) s.m.

0.1 chino.

0.2 V. chinare.

0.3 Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

0.5 Locuz. e fras. a chino 3; al chino 3; andare al chino 3.1, 3.4, 3.5; cadere al chino 3.1; campare al chino 3.6; cavalcare la capra verso il chino 4; essere al chino 3.2; essere al chino a 3.3; mettere al chino 3.1, 3.5; venire al chino 3.5.

0.7 1 Terreno scosceso; pendice, declivio. 2 Rapporto fra la differenza di quota di due punti e la loro distanza in orizzontale; pendenza. 3 Locuz. avv. A chino, al chino: in discesa, in pendenza, in basso. 3.1 Fras. Andare, cadere al chino: andare in rovina, cadere in miseria, essere sconfitti. Fras. Mettere al chino: mandare in rovina, sconfiggere. 3.2 Fras. Essere al chino: essere in pericolo. 3.3 Fras. Essere al chino a qno: essere devoto a qno. 3.4 Fras. Andare al chino: diventare vecchio? 3.5 Fras. Andare al chino: cessare di vivere, morire; fras. Mettere al chino: far morire, uccidere; fras. Venire al chino: giungere in punto di morte. 3.6 Fras. Campare al chino: salvarsi dalla rovina? 4 Fras. Cavalcare la capra verso il chino: fare male i propri affari.

0.8 Sara Sarti 02.10.2003.

1 Terreno scosceso; pendice, declivio.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 101.5, pag. 487: In questa venner, non per un cammino, / quasi in un punto, li due gran Tebani; / e qual, qualora a Libero divino / fa sacrificio ne' luoghi montani / la dircea plebe, s'ode infino al chino / di quai vi son li vallon più sottani, / di voci e d'altri suoni e di romore, / tal s'udì quivi allora e non minore.

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 33, pag. 343.28: Nè solamente opprimettero quelli che loro furono d'incontro, ma essendone alcuni attorniati per le parti inferiori del chino, sè dalle spalle, acciò che i più n'intracchiudessero, si gittarono incontro, e maggiore uccisione fu, che quello che fare solevano per discorsioni le lievi zuffe.

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 10.7, pag. 165: Poscia si fece el segno de la croce, / acomandossi a Dio pietosamente. / Tutto quel dì andò per quella foce, / che non mangiò né bebbe mai nïente; / di ringraziare Dio con umil voce / non si ristava, e talor con la mente; / quando la sera venne elli, in un chino, / d'acqua trovò un rigol piccolino...

2 Rapporto fra la differenza di quota di due punti e la loro distanza in orizzontale; pendenza.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 20, 61-81, pag. 529.22: Ove la riva intorno più discese; descrive lo luogo ove è posto Peschiera; cioè in su lo lago, da quella parte dove lo lago à più chino.

3 Locuz. avv. A chino, al chino: in discesa, in pendenza, in basso.

[1] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 382, pag. 309: Ronzino per camino, / a l'erta e al chino.

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 53, pag. 168.17: Ed il cavallo di Cintareto, duca di Galazia; che quando il suo signore fu morto, e lo re Antioco montò per combattere, lo cavallo corse al chino per lo monte in tal modo ch'egli uccise sè e il suo cavalcatore.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 9, cap. 11, pag. 230.9: Ma se ella [[l'acqua]] si mena per piano, facciasi la doccia sì al chino, che in ogne C ovver LX braccia sensibilmente chini VI piei, sicch'ella possa liberamente correre.

[4] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 2, cap. 22: Nell'arida terra, o in quella che è posta in pendio ovvero a chino, più profondamente si piantino [[le radici]].

- Fig.

[5] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 8, pag. 86, col. 18.15: Et la sua celestiale habitatione è a morte inchinata: e tutte le sue vie sono al chino inverso l'inferno dirizzate.

[6] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 21.3, pag. 737: San Marco e 'l doge, san Giuvanni e 'l giglio / hanno sì accanato il gran Mastino, / che da la scala è sceso alquanto al chino...

3.1 Fras. Andare, cadere al chino: andare in rovina, cadere in miseria, essere sconfitti. Fras. Mettere al chino: mandare in rovina, sconfiggere.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. D. 14.3, pag. 399: Lo nome a voi si face, ser Pacino, / ch'avete, e megliorar non si poria, / ché noi vedemo il mondo andare al chino, / perché la pace nonn ha segnoria...

[2] F Lapo Saltarello, XIII sm. (tosc.): [C]onsiderando ingegno e presio fino, / ch'a tu' dimino tène, e gran valença, / che Salamòn, Sansòn e 'l bon Merlino, / Davi· divino à' vinto per sentença, / che tutti fur per donne missi al chino... || CLPIO L 372 LaSa.5.

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 5. par. 41.3, pag. 359: Donna che non piangier vuole / Del dannaggio del vicino, / O sse 'l vede andare al chino: / Almen rider non conviene; / Ch'esto è peggio, e più disviene.

[4] f Bindo Bonichi, Rime, a. 1338 (tosc.): E quale ha gran coraggio / e' prende, e, se tener può, 'l mette al chino. || Crusca (5) s.v. chino s.m.

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 21.33, pag. 148: Erano un meno d'ottocento e due / ed eran che Silvestro a Costantino / diede il battesmo quattrocento e piue, / ed ancora dal tempo d'Albuino, / primo re longobardo, da dugento / in fin che Desiderio cadde al chino.

[6] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 17, terz. 2, vol. 1, pag. 192: Regnando Carlo in Toscana Vicario, / Don Arrigo di Spagna suo Cugino, / e Sanatore, fatt'era suo avversario. / Onde il Sanese, e 'l Pisan Ghibellino, / e dimolti altri con lui fecer lega, / per metter Carlo, e Parte Guelfa al chino.

[7] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 62, terz. 13, vol. 3, pag. 189: per la qual cosa insieme, ciò mi pare, / fur Messer Cane, e Messer Passerino, / e' Marchesi con gente, per fornire / il Borgo, acciocchè non cadesse al chino; / e nel Po navi, e gente con ardire, / con molta vettuaglia per difesa / miser, pensando non poter fallire.

[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 75, terz. 11, vol. 4, pag. 2: Onde sdegnato, ad un gran Cittadino / disse: Io so cosa, ch'io potre' campare / questa Città, ch'è per andare al chino.

3.2 Fras. Essere al chino: essere in pericolo.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 56, terz. 24, vol. 3, pag. 124: Poichè 'l Marchese gli ebbe a suo dimino, / intorno, intorno assediò i Recanati. / Avvenne allora, che 'l Conte d'Urbino / fe grande imposta a' suoi, come Signore, / per dar soccorso a que', ch'erano al chino.

3.3 Fras. Essere al chino a qno: essere devoto a qno. || (Egidi, Gloss. Vat. lat. 3793, p. 528, s.v. alchino).

[1] F Poes. an. Di dolore mi· comviene cantare, XIII (tosc.): E dirò, oimè tapino, / di colei chu' sono al chino... || CLPIO V 052.8.

3.4 Fras. Andare al chino: diventare vecchio?

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 32, terz. 55, vol. 2, pag. 94: In rima fu solenne dicitore, / nè fu in Firenze a' suo' dì Cittadino / con più ingegno, nè di più valore. / Salendo Dante, e quegli andava al chino, / e fe menzion nel suo primo Trattato / del sopraddetto Brunetto Latino.

3.5 Fras. Andare al chino: cessare di vivere, morire; fras. Mettere al chino: far morire, uccidere; fras. Venire al chino: giungere in punto di morte.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 69.12, pag. 140: Se ttu lo sfidi o batti, e' griderà, / Chéd egli è di natura di mastino: / Chi più 'l minaccia, più gli abaierà. / Chi Mala-Bocca vuol metter al chino, / Sed egli è sag[g]io, egli lusingherà: / Ché certo sie, quell'è 'l dritto camino...

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), pag. 397.7: E poi ch'ella è in tale maniera, mia dolce dama, che voi meco volete morire, elli è mistieri, se Dio m'aiuti, che noi moriamo anbendue insieme. Ora m'abracciate, se vi piace, che mia fine s'apressima molto. Io sono T. che sono venuto al chino...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 26, terz. 69, vol. 2, pag. 30: E nota, che nell'anno sopraddetto / quattro maggior Signori andaro al chino, / che fosser tra' Cristiani, in vero effetto: / il Re Carlo di Puglia, e po' vicino / gli fu il Re di Francia, e Pier fu il terzo / Re di Raona, e poi Papa Martino.

3.6 Fras. Campare al chino: salvarsi dalla rovina?

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 63, terz. 19, vol. 3, pag. 201: Veggendo i Bolognesi tal fracasso, / in isconfitta fuggír con affanno, / così li mise la speranza in basso. / E' ricevetter però piccol danno: / trecento da caval camparo al chino, / e mille a piè; di questo non t'inganno.

4 Fras. Cavalcare la capra verso il chino: fare male i propri affari.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 10, pag. 172.12: Per la qual cosa, donne mie care, mi pare che ser Bernabò disputando con Ambruogiuolo cavalcasse la capra inverso il chino.

[u.r. 16.03.2009]