CONCIARE v.

0.1 cconzari, choncare, chonçare, choncciarli, chonciai, chonciare, chonciaremo, choncio, chonzar, comciar, comciare, comcio, conça, conçà , conçà', conçade, conçadi, conçali, conçandola, conçar, concare, conçare, conçarli, conçasse, conçava, conce, conçè, conceralo, concerano, concerò, conçerò, concese, conci, concia, conciai, conciala, cóncialla, cóncialle, concialli, cónciallo, concia'mi, conciammo, conciamo, concian, conciando, conciandola, conciandolo, concianli, conciànli, concianlo, conciano, conciante, conciar, conciarà , conciaràe, conciaranno, conciarci, conciare, conciarete, conciarla, conciaro, conciaronne, conciarono, conciarsi, conciársi, conciasi, conciasse, conciassero, conciate, conciati, conciato, conciava, conciavono, concie, conçiè, concierà , concieranno, concino, concio, conciò, conció, concioe, conciòe, conciono, conciorono, conciossi, conse, conz, conza, conzà , conzá, conzano, conzanu, conzao, conzar, conzare, conzarj, conzarse, conzassino, conzava, cunçà , cunçar, cunçare, cunçarle, cunçava, cunchiamu, cunçi, cunçò, cunczare, cunczari, cunczata, cunczàtinche, cunczatu, cunzar, cunzari, cunzarila, cunzarisi, cunzati, cunzatu, cunzau, cunzavanu.

0.2 Lat. parl. *comptiare (DELI 2 s.v. conciare).

0.3 Doc. pist., XII ex.: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. pist., XII ex.; Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Lett. sen., 1260; Doc. prat., 1275; Doc. fior., 1286-90, [1286]; Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Lett. volt., 1348-53; Gloss. lat.-aret., XIV m.; Ingiurie lucch., 1330-84.

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. bologn., 1287-1330, [1290]; Lett. ver., 1297; Doc. venez., 1305 (2); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. friul., 1360-74, [1360]; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. march., XIII m.; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Doc. perug., 1322-38; Doc. orviet., 1339-68, [1361]; Doc. castell., 1361-87; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Stat. mess. (?), 1320; Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Ambrosini, Stratigrafia, p. 78, sostiene l'esistenza in sic. di un conciare dal fr. conchier (lat. concacare), di cui però si ritiene che gli ess. cit. nella voce (in partic. 4.3) non si possano considerare attestazioni.

Nota il part. forte concio.

0.7 1 Mettere o mettersi d'accordo, fare pace (più frequentemente pron.). 2 [Falc.] [Detto degli uccelli:] rendere domestico, ammaestrare. 3 Forgiare (un metallo), modellare. 3.1 Rappresentare, dipingere. 4 Ridurre in cattivo stato, danneggiare, sconfiggere. 4.1 [Con rif. al martirio:] uccidere. 4.2 [Con rif. alla violenza della passione d'amore]. 4.3 Pron. Imbrattarsi, macchiarsi (della colpa del peccato). 5 Mettere in assetto, allestire, preparare. 5.1 Fig. Disporre (l'animo) a fare qsa. 5.2 [Detto di un cavallo:] addobbare, disporre per un viaggio. 5.3 [Con rif. alla preparazione di cibi e bevande]. 5.4 [Detto delle pietre:] squadrare, sbozzare. 5.5 Cospargere di balsami e unguenti prima della sepoltura. 5.6 [Pell.] Sottoporre a trattamento preliminare una pelle d'animale grezza. 5.7 [Agr.] Rendere fertile (un terreno), concimare. 6 Badare a qsa, salvaguardare. 7 Pron. Prendere dimora in un luogo, accamparsi. 8 Sistemare, accomodare. 8.1 [Rif. a una ferita o a una parte del corpo:] curare, guarire, medicare. 8.2 [Detto di elaborato scritto:] correggere. 8.3 Migliorare l'aspetto di qno o qsa, agghindare; acconciare, pettinare (i capelli). 8.4 Portare a termine, rifinire (un'opera). 8.5 Porre rimedio (ad una condizione che suscita sdegno).

0.8 Sara Ravani 24.09.2003.

1 Mettere o mettersi d'accordo, fare pace (più frequentemente pron.).

[1] Doc. pist., XII ex., pag. 10.28: Gradalone sì fue na(n)ti Bon(us), ke e(ste) aguale ep(iscopu)s de Pisto(r)ia, (e) na(n)ti l'arcip(re)ite Buoso, sì si c(on)cioe c(on) tuti q(ue)sti omini...

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 44, pag. 78.8: E fuoro certi demonî che diedero per consiglio che con Dio onnipotente cominciassero la guerra e dessesi sí grande impedimento alle sue operazioni, che li venisse voglia di conciarsi co·lloro...

[3] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 45.17: Io mi sono volluto conciare col re Carlo molte volte, e non posso trovare con lui acordo...

[4] Novellino, XIII u.v. (fior.), 96, pag. 344.4: Bito fece cessare le genti e disse: «Ser Frulli, io mi voglio conciare con voi. Non ci abbia più parole...

[5] Disciplina Clericalis, XIII ex. (fior.), pag. 76.21: E que' non volendola, e que' dandoglile, e' convenne ke la toglesse; e conciossi co' parenti dela fanciulla, sì che si ne chiamaro pagati...

[6] Doc. pist., 1300-1, pag. 253.10: Ebi da Martino Bernardi da Treppio, che dovea dare a ccharta al xlvj folli, dì v <di março> d'abrile, lb. j s. xvj: co(n)cia'mi cho· llui del prode.

[7] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 108.1: Ma per iscusare riotta f[u]mo consegliati di conciarci co· lui acciò che alla conpagnia none venisse meno che bene ed esso sì è mala persona.

[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 66, terz. 61, vol. 3, pag. 238: D'Agosto appresso il Fiorentin Legato / mandò a Roma, credendo potere / conciare il Re con quel popol crucciato...

2 [Falc.] [Detto degli uccelli:] rendere domestico, ammaestrare.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.42, pag. 892: Conciare uccelli, af[a]itar bracchi, / so far reti e gabbie e giacchi, / cordon, stamigne e bon fresac[c]hi, / cacciar so e prender volpac[c]hi / e far monete.

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 12, pag. 102.3: e quelli che hanno grosso il capo, e l'ale lunghe, la coda curta, e' piedi grossi e formati, sono buoni, tutto ch'elli siano duri a conciare, ma chi lo fa mudare tre volte, ne può prendere ogni uccello.

[3] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 4, pag. 12.10: Se verrà alle mani d' alcuno alcuno astore Schiavo [[...]] e se avere si puote salvatico, non si addimandi di nido, imperocchè sono semplici, e di più fatica a conciare.

[4] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), cap. 8, pag. 25.13: Questi cotali falconi, quando se conzano, molto si dilletano ne li merli, ed imperò se poi, [procura] d'avelli.

3 Forgiare (un metallo), modellare.

[1] Poes. an. march., XIII m., 14, pag. 9: Stranea è la figura / qe la gente n'à paura, / ben se semella a Julio Cessare u a Pilato. / Ma ç'ave· men lo fabro / qe no cunçò lu labru, / launde lo mostaço n'è sbadato.

3.1 Rappresentare, dipingere.

[1] Doc. sen., 1302-60, [1319], pag. 40.13: Ancho VIIJ libr. a sSegna Buonaventure dipegnitore per dipentura che fece in conciando la fighura de la beata Vergine Maria la qual è dinanzi al Concestoro de' Nove.

4 Ridurre in cattivo stato, danneggiare, sconfiggere.

[1] Lett. sen., 1260, pag. 269.25: (e) sapi che a noi chostarà asai ala borsa, ma Fiorença chonciaremo noi sì che giamai no ce ne miraremo drieto, se Dio di male guardia mess(er) lo re Manfredi, a chui Idio dia vita, ame(n).

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 47.93, pag. 190: Tal m'hai concio a questa volta, che de me sì sta securo, / che ià mai a te non torno, sì t'aio trovato duro!

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 119.7, pag. 240: Così 'l conciò la mogl[i]e di Baratto, / Però ch'e' mi rompea tutti mie' giri. / Chéd e' sì fu per lei sì discacciato...

[4] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1.15, pag. 143.19: I Ghibellini ci torranno la terra, e loro e noi cacceranno, e che per Dio non lascino salire i Ghibellini in signoria: e così scomunati, concianli per modo che mai più non si rilievino...

[5] Ingiurie lucch., 1330-84, 162 [1358], pag. 51.4: Ch(e) se io ti giu(n)g(n)erò fuora della po(r)ta, io ti concerò sìe ch(e) tu no(n) serai mai homo tra lli altri.

[6] Contrasto Zerbitana, XIV (merid.), 4, pag. 19: Se per li capelli préndoto, come ti voler conciare!

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 2, pag. 81.2: «Eri sera per li mei peccai incapai in un legno e così me conçà'».

4.1 [Con rif. al martirio:] uccidere.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 26, pag. 179.35: Lo demonio fue incominciatore delle pene che l'omo sostiene in questo mondo, però che le trovoe: unde elli fece ponere Cristo in croce et fece li martiri così conciare.

4.2 [Con rif. alla violenza della passione d'amore].

[1] Dante, Rime, a. 1321, 36.3, pag. 120: Chi guarderà già mai sanza paura / ne li occhi d'esta bella pargoletta, / che m'hanno concio sí che non s'aspetta / per me se non la morte, che m'è dura?

4.3 Pron. Imbrattarsi, macchiarsi (della colpa del peccato).

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 97.8: Et in pir zo nuy tantu minu simu exauduti da Deu in li nostri prigerij, quantu plu ni cunchiamu in li nostri stulti e pachi, ociusi e malvase parole...

5 Mettere in assetto, allestire, preparare.

[1] Doc. prat., 1275, pag. 506.31: Parente Gierbini, p(er) farne cho(n)care la porta di Porta Fuia, j spa(n)ga di ferro la quale mi ra(p)presentoa Cenio, * * *.

[2] Doc. fior., 1286-90, [1286], pag. 149.25: It. demmo a uno maestro e a uno manovale ke conciare i tini e le bocti in villa e in Firenze, s. xxxiij per tre dì.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 15, pag. 239.1: nel quale luogo [[...]] con fuoco e con ferro fece le vie conciare...

[4] Lett. ver., 1297, pag. 537.8: P(er) certo sapiay ch'el fi conçà l'uxo del canpanilo e sí g'è dui maistri...

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 133.42, pag. 515: Ché tar nave par ben compia / e ben conza e ben fornia...

[6] Doc. perug., 1322-38, pag. 108.19: Ancho de(m)mo a Vegnatolo p(er) xiij some d'acqua, a dì xx de lulglo, s. iiij d. iiij. Ancho de(m)mo a Cola de Cinello p(er) j dì che co(n)ciò el matone illo ditto dì...

[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 130, pag. 263.8: et quelle ch(e) so' da tritare se trite et concese et conficiese, et fazasenne ungue(n)to; et d(e) lo d(ic)to ung(u)ento se ung(n)a lu pede, como aio d(ic)to...

5.1 Fig. Disporre (l'animo) a fare qsa.

[2] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 20, pag. 139.16: Temperanza è la quarta virtù principale che nasce all'uomo e alla femina della buona volontà, per la quale si concia e ordina l'animo dell'uomo a rifrenare i disiderî della carne...

5.1.1 Pron. Predisporsi, accingersi (a compiere un'azione).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 484, pag. 579: no vadha om trop corendo: tost poraf sclapuçar; / ni con omo cativo no se conz a mançar.

5.2 [Detto di un cavallo:] addobbare, disporre per un viaggio.

[1] Tristano Forteguerr., XIII sm. (pis.), pag. 13.4: E da poi che lo giorno fu venuto, e Governale si levó e conció li cavalli. Da poi che lli ebbe acon[ciati]...

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 70, pag. 131.24: E alo matino per tenpo si leva Pallamides e concia lo palafreno di Braguina e ppoi sì piglia le sue arme e monta a ccavallo e ppartesi dalo monisterio reale e cavalca inverso Tintoil...

[3] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 89, pag. 155.34: La sera dormìno a la intrata d'una foresta a uno frascato ch'elli feno intr'amburo e pensòno di conciare lor cavalli e lor medesmi al meglio ch'elli poteno.

[4] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 109.1: e ci ponemmo a dormire, e dopo sonno picciolo destati istudiammo di conciare li cavalli isvagati. Ma perché il mio cavallo per la pastura era più isvagato che gli altri, tanto mi tenne l'apparecchiare di quello...

- Custodire, governare.

[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 71, pag. 257.22: E fuggendo Tristano uno giorno, uscìssi della sala una mattina e tantosto vae giù per le scale; e appresso quivi sì era uno scudiere, il quale forbiva e conciava lo buono destriere di Tristano.

5.3 [Con rif. alla preparazione di cibi e bevande].

[1] Doc. fior., 1286-90, [1288], pag. 200.23: It. in xl uova per conciare lo vino, dì iij d'agosto, s. iij e d. vj. p.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 100, pag. 161.2: Egli fanno una pogione di riso e co molte altre buone spezie, e cóncialla in tale maniera ch'egli è meglio da bere che nullo altro vino.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 21, pag. 161.17: Dice Marziale, che le cariche di fichi secchi si serbano, e concian per serbare in diversi modi, avvegnachè l'una ragion basti.

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 55.8: E non beono altro che latte di giumente per vino e concianlo per modo ch'è assai piacevole a bere, e così bestialmente vivono.

5.4 [Detto delle pietre:] squadrare, sbozzare.

[1] Doc. perug., 1322-38, pag. 110.21: Ancho de(m)mo a Vita maestro p(er) iij dì che co(n)ciò le pietre, a dì iij d' agosto, s. xviiij d. vj.

[2] Doc. orviet., 1339-68, [1361], pag. 147.2: El Rosso di Ligho muratore tolze a cottimo cie(r)ta qua(n)tità di pietre di macinello a co(n)ciare, al te(n)po di s(e)r Va(n)ni di Lona(r)do.

5.5 Cospargere di balsami e unguenti prima della sepoltura.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 91, S. Maria Maddalena, vol. 2, pag. 801.7: Il cui santissimo corpo san Massimino seppellìo onorevolemente, conciandolocon divisate maniere di spezie, e comandòe che dopo la sua morte fosse seppellito a lato a lei.

[2] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 104.29: E poi reguardano la nostra donna ch'ella se compense de cunçare lo cavo e le spalle, che la teniva in scoso, e tuti recomençàno a piançere.

5.5.1 [Con rif. all'imbalsamazione di animali].

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 162, pag. 246.8: gli uomini pelano quelle scimmie, salvo la barba e 'l pettignone, poi l[e] lasciano secare e pongolle in forma e cóncialle con zaferano e con altre cose, che pare che sieno uomini.

5.6 [Pell.] Sottoporre a trattamento preliminare una pelle d'animale grezza.

[1] Stat. pis., 1302, Esordio, pag. 959.4: Io coiaio de la Spina, conciante le cuoia in calcina et mortella, et operando l'arte de le cuoia dell'aqua calda, et facciendo del bianco nero et vermiglio et iallo et arancino...

- [Detto di un panno grezzo].

[1] Stat. sen., 1298, dist. 3, rubricario, pag. 134.1: II. Di ricévare promessione da coloro che conciano a cardo, di réndare e' panni a coloro da cui essi torranno a conciare.

5.7 [Agr.] Rendere fertile (un terreno), concimare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 99, pag. 6: E' conz e semno li orti, dond godhe tuta zente: / De tug quist ben ke fazo Zené no fa nïente.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 56.4: I campi grassi, e secchi si vogliono fendere, ed arare, e già si possono conciare.

6 Badare a qsa, salvaguardare.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 5: Et cosi ali pigri ongna tenpo nuoce, et li molti riposi fa(n)no li ho(min)i pigri che quazi li lor facti no(n) curano (et) li lor beni no(n) conciano...

[2] Doc. castell., 1361-87, pag. 233.34: (e) p(er) li septe anni che debbo(no) seguitare tre lbr. p(er) ceschu(n)o a(n)no, (e) guardar la selva (e) co(n)ciare (e) no(n) da(n)pnegiare nè p(er)mectare ad alcu(n)o che ce da(n)pneggi, e se niu(n)o ce da(n)pnegiasse reportarlo.

7 Pron. Prendere dimora in un luogo, accamparsi.

[1] San Brendano ven., XIV, pag. 72.28: E questa isola iera plena de piere e no 'nde iera erba in alguna parte e lo lido non aveva sablon, mo pur tera ferma. Puo' se conzà tuti li frari in orazion per diversi luogi e lo abado romase in nave...

8 Sistemare, accomodare.

[1] Doc. venez., 1305 (2), pag. 43.22: ancor no posa questa parte far lavorer so la corte se no per conçar ço che sé fato...

[2] Stat. mess. (?), 1320, pag. 28.21: comu di cunzari lu vassellu [[...]] lu mircadanti scarricassi in terra sua mircatantia, cunzatu lu vassellu oy sublata quilla necessitati, poza lu signuri di la mircatantia in quillu midemmi vassellu ricarricarila...

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 69, pag. 75.38: Con ciò sea cosa che li decti mezi corbelli et sani sono sconci e guasti [[...]] Et quando li decti corbelli si scandiglirano, si debbia eligere per lo Consiglio de la decta Villa homini due, che siano con lo Camarlingo insieme ad conciare li decti corbelli.

[4] Doc. bologn., 1287-1330, [1290] 4, pag. 65.10: fa'-li cunçare intro dui de quili manisi, sì chi li se 'n posano trare e metere tute le ore che nui voremo, e fa'-li cunçare sì de sovra che lo si meta uno clodelo, quando nui li voreme metere intro li manisi.

[5] Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 301.22: sterno, nis, ni, tum, per apianare e per conciare el lecto et per piantire el palco et per sellare et per abattere, unde versus: Sternitur equivoce mare, lectus, asellus et hostis.

[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 25, pag. 113.7: Et lu primu iornu di ottubru incominczandu a ffari reparari et cunczari lu so naviliu...

[7] Doc. friul., 1360-74, [1360], pag. 190.21: A dì 22 de Settember dey a Blasut per che 'l conzá glu chandileri che teyn glu dupleris delg morti, zoé vj chandileri lib. parv. 6 ½.

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 31, pag. 264.15: quelle XXII nave le quale portao Paris in Grecia, cha erano multo sconze et aveano gran mestiede de reparatione, et a lluy erano multo neccessarie per lo suo viayo, e che a lloro placesse de darele spacio perché lle potesse conzare.

8.1 [Rif. a una ferita o a una parte del corpo:] curare, guarire, medicare.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.78, pag. 894: Doppie so fare e bilance, / concio denti, af[a]ito guance, / so' buferi et uso ciance, / cedro vendo e mele arance / e fo cassette.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 188, pag. 328.14: Ma istando in cotale maniera, ed egli sì gli concioe le ferite.

[3] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 97.22: Se volli conçar lo stomego, toi una onça de charvi e do onçe de semença de fenoglli e VJ onçe de semença de anexi e fa' nde pollvere e uxalla a mançiar la sera e la maitina e variras.

[4] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu mali..., pag. 578.10: Poi conza la bucca di la firita kí nun di poza ixiri lu risalgaru pir mixunu modu...

- Fig. [Detto dello spirito].

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 22.25: «Se l'omo nostro de for, zoè 'l corpo, se guasta e se corronpe, quel dentro, çoè 'l spirito, se conça e se renova de dì in dì continuo».

8.2 [Detto di elaborato scritto:] correggere.

[1] Doc. venez., 1311 (4), pag. 83.2: M infra IJ mesi e sie fora dela co(m)messarìa; e s' elo sé ninte in questo testamento che sia encontra statuto, che vui commessarii habié balia de farlo conçar e redurlo a statuto.

[2] Doc. cividal./ven., 1340, pag. 188.4: Dedi a dì 15 di mazo a queli chi furin a chonzar lu Statuto denari XI per uno.

8.3 Migliorare l'aspetto di qno o qsa, agghindare; acconciare, pettinare (i capelli).

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 83, pag. 113.5: Onde sì co nu vedemo ke l'omo se studia de ornar e cunzar honorevelmente la testa...

[2] Doc. venez., 1317 (4), pag. 150.1: per staçio de mia mare, conçandola chon' parerà ali me' chomesarii, fin ch' el' è viva stagando vedoa en persona en la cha' predicta...

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 7.61, pag. 129: Ché in quel paese così è ll' usanza, / Concian sua testa e avolgon le treccie; / Stannole intorno, aiùto'la spolgliare.

[4] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 21v, pag. 53.12: Apto tas... ornari, cunczari.

[5] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 3, pag. 221.8: Absalon sì fo la più bella criatura che Deo fesse may, e no se contentava de çòe, ma per parere più bello no se faxea mai cunçare li cavilli.

8.4 Portare a termine, rifinire (un'opera).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 12, vol. 2, pag. 176.27: A la perfini issu, inflammatu di curruzu, pilyau la sponza plena di ogni maynera di culuri qui li stava a lu latu casualimenti et urtaula a la tavula commu per cunzari la sua opera.

8.5 Porre rimedio (ad una condizione che suscita sdegno).

[1] Lett. volt., 1348-53, pag. 175.24: considerando come per lo comune di Siena si tiene occupata la possessione di Montealbano [[...]] gli animi de' nostri cittadini sono per questo sì isdegnati che dubitiamo che, ragionando ora altre cose, se prima questo facto di Montealbano non si conciasse, che più sdegno non ne nascesse...

- Appianare, risolvere (una discordia).

[2] <Doc. ven., 1359 (2)>, pag. 277.37: E, se cum quelle parole che te parerà da dir tu non lo podesse aquietar, et tu li dì' che, s'el vignirà ala marina, la terra mandarà de' zentil homini da esso a conzar questa discordia...

[u.r. 13.11.2020]