COPPA (1) s.f.

0.1 chopa, choppe, cop, copa, cope, coppa, coppe, coppi, cuppa, cuppa, cuppi.

0.2 Lat. tardo cuppa (DELI 2 s.v. coppa 1).

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc.: Mattasalà, 1233-43 (sen.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Doc. fior., 1299-1300; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1291 (2); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. friul., 1360-74, [1367].

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. servire della coppa 1.2; servire di coppa 1.2.

0.7 1 Tazza per bere di forma emisferica, fatta di metallo, vetro, legno o altro materiale. 1.1 Oggetto simile nella forma a una tazza per bere. 1.2 Fras. Servire di, della coppa: servire le bevande a tavola (anche in contesto fig.). 2 Misura di capacità per liquidi (il contenuto di una tazza per bere).

0.8 Pär Larson 23.09.2003.

1 Tazza per bere di forma emisferica, fatta di metallo, vetro, legno o altro materiale.

[1] Mattasalà, 1233-43 (sen.), c. 4v.2: It. ij s. tra in chope (e) inn una guastarda per dispesa dela chasa.

[2] Doc. venez. (>pis.-lucch.), 1263, pag. 27.26: E ancho abeo j chopa choperchiata di christallo lavorata chon argiento e cho pietre e cho perle e ij altre cope di christallo lavorate con argiento e cho pietre e cho perle, le qual iij cope s(oprascri)te sono di ser Paulo Dandolo venesiano e di li suoi cho[n]pagnoni.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quinquaginta curialitatibus ad mensam, 47, pag. 317: Zascun hom prenda al desco la copa quand ghe plas, / E quand el ha bevudho la dé met zos in pax. / La dodhesena è questa: quand tu di' prend la coppa, / Con doe ma la receve, e ben te furb la boca.

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 22: i ca(m)pi dele te(r)re, (et) le ricchesse, (et) le muraglie, (et) le gran case, et la gran me(n)sa, (et) l'abondantia deli manicari, (et) li adornati lecti, (et) le belle coppe, (et) li nappi, (et) li grandi vestiri li quali sono (con)trari ali honesti costumi...

[5] Doc. venez., 1291 (2), pag. 19.25: Ave ser Nicholò [......] Çanaxini s. XXX [.....]. Una chopa chover[.....].

[6] Doc. fior., 1299-1300, pag. 767.24: Raschasso giudeo di Sallone de dare, dì XV di magio anno treciento, lb. LXXXXV s. XJ d. VIIJ to.: <ch> avenne cinture e coppe e ghirlande ed altre chose...

[7] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 12.4, pag. 417: E di novembre a Petrïuolo, al bagno, / con trenta muli carchi di moneta: / le rughe sien tutte coperte a seta; / coppe d'argento, bottacci di stagno; / e dare a tutti stazzonier' guadagno...

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 321, vol. 1, pag. 237.15: Et la detta nominatione fatta, sieno tenuti presentare a la podestà di Siena, et esso podestà, essa nominatione ricevuta, sia tenuto essi tre nominati fare scrivere in tre brevi, et essi brevi mettere in una coppa. Et la podestà di Siena mettere debia la mano ne la detta coppa et prendere uno de li detti brevi, et preso el breve, colui sia loro rettore et signore, el quale in esso breve preso, scritto si trovarà.

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 44.6, pag. 262: A omo chi è senza fe / fianza dar no se gi dé. / Ma quelo chi unca mar no fé / e fa lo bem che da far vé, / serve a De' se 'l à de che / porze la copa e dixe: «be'», / bem pò esse apelao re.

[10] Doc. fior., 1311-13, pag. 111.20: E dè dare, dì 27 d'ottobre anno decto, per una coppa di mazero, pagòe Cornachino: ponemo che dè avere ne la decta karta, fior. 4, 1/2 d'oro.

[11] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 541.37: fra Calavra e Messina, e là è profondissimo mare, dove è apellato Faro. Nel decto luogo Enço Re de Sardegna, figliuolo che fu de Federigo imperadore, gittò una gran coppa d'ariento, e pregò el dicto Nichola pescie che lile retrovasse.

[12] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 4, pag. 25.10: Andando sul monte de Synay, e tolse lo pè de sancta Katerina vergene; de la citade d'Efexo si ave la copa cum che beve san Çoane evangelista lo tosego, segundo che ten[o] e che rendeno quilli de la provincia d'Axia, che quella si è veramente dessa.

[13] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 181.1: Fo donato al re dal comuno de Peroscia una coppa d'auro con VIIJ C fiorini e a la regina sua mogle una altra coppa con fiorini CC d'oro. MCCCX In quisto millessimo, dì XVIIJ de decembre, egl cavaliere del comuno de Peroscia cavalcaro a Deruta.

[14] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 5, pag. 82.21: Mictendu lu sirviture la coppa alla bucha pir bivere, lu episcupu gridau e dìxelli: 'Non bivere, dami la coppa, e va e di' allu archidiaconu ki ti fachìa fare zo, ki eu viverò lu venenu, ma illu non serà episcupu'. Fachendu lu episcupu lu signu de la cruche alla coppa, bippi securamente...

[15] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 12, pag. 209.13: Et vinendu in lu campu, fichiru sacrificiu in li autari, li quali avianu ià factu; et cum ferru taglaru li testi di li pecuri et cum li coppi di l'oru bagnavanu li autari.

[16] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 26.7: [30] Et se tu no havessi tanto in tuto 'l mondo chome un pugno de farina, almen no te mancherà una copa o una chaça d'aqua fregia: çò m'arê tu ben creer.

[17] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 39, pag. 284.14: Bere in coppa o in pentola, solicitudine significa.

[18] Doc. friul., 1360-74, [1367], pag. 191.18: Fo spendut per comperar una cope per meter li ariquile sot l'altar, soldi 17.

[19] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 166.3: Puoi sequitavano quattro menescalchi colli loro cavalcanti usati. Puo' questi sequitava Ianni de Allo, lo quale portava la coppa d'ariento inaorato in mano collo dono a muodo de senatore.

[20] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 91.13: Et alora Cristo tollè el pane e speçòllo e benedìxello e disse: «Tolì e mandugà', che questo sì è lo corpo meo, el qual serà tradito per vu.» E poi tolse la copa del vino e disse: «Tollì e bevì, che questo sì è lo sangue meo, lo qual serà sparto per vu in remissione d'i peccati.

[21] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 102.23: Hec patera, re, hec cupa, pe, hec cratera, re, hec obba, be id est la coppa.

- [In similitudini].

[22] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 4, 130-144, pag. 139.10: non volle possedere alcuna cosa, se non una tonica et uno mantello, et una tasca ove portava il cibo, et uno nappo di legno con che potesse bere dell'acqua: e vedendo bere al fiume un fanciullo con la mano, disse che non s'avea ancora posto a cura che la natura ci avesse data la coppa, et allora gittò via la coppa e la tasca come cose d'avanzo...

[23] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ct 7, vol. 6, pag. 72.6: Le giunture de' fianchi tuoi, sì come gli ornamenti pettorali, fabbricati per mano dello artefice. [2] L'ombellico tuo, coppa torniata che mai ha bisogno di nappi.

1.1 Oggetto simile nella forma a una tazza per bere.

[1] Doc. tosc., a. 1362-65, pag. 250.35: I ghobbello smaltato con piè di leone, di mar. VI, onc. I, per fior. VIII mar. fior. XLVIIII. I coppa d'una nacchera con coperchio et con più chastoni, di mar. V, onc. II, den. XII, per fior. VII il mar.

1.2 Fras. Servire di, della coppa: servire le bevande a tavola (anche in contesto fig.).

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 97.20: Molto debbono essere per ragione più casti e più netti i preti de' cristiani, che servono alla tavola del nostro Signore, che è santificata et appropriata a Dio servire. Ancora debbono elli essere più santi, perciò che elli servono alla tavola del nostro Signore, che è santificata et appropiata a Dio servire di sua coppa, di suo pane, e di suo vino, e di sua vivanda.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 47, pag. 98.33: Ben'è cattivo colui, che non vive per altro, che per saper bene ismembrare un uccello. E più è isventurato colui, che questo gli fa apprendere per suo diletto, che colui, che per necessità è constretto dell'apprendere. L'altro, che serve della coppa, pare in guisa di femmina, e combatte colla sua età, perocché non può uscire di fanciullezza, rattraendosi per forza addietro, e tutta la notte divide tra inebrezza, e 'n lussuria del segnore.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 133.16: e perchè la favola di Ganimedes non ingeneri dubbio, dice colui, che allegorizza questa favola, che Jove, sì come principe di genti, con armati sotto il segno de l'aguglia prese per forza il detto Ganimedes in una battaglia; e perch'elli era bello, e di nobile sangue nato, il fece suo donzello a servire della coppa, e dice in verità.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 3, vol. 1, pag. 165.21: furono per dicreto ordinati sette lettori dello 'mperio in Alamagna, e ch'altri non potesse degnamente essere eletto imperadore, se non per gli detti prencipi. Ciò furono l'arcivescovo di Maganza cancelliere d'Alamagna, l'arcivescovo di Trievi cancelliere in Gallia, l'arcivescovo di Cologna cancelliere in Italia, il marchese di Brandimborgo camerlingo, il duca di Sassogna che gli porta la spada, e 'l conte Palatino del Reno che oggi succede per retaggio al duca di Baviera, e servelo a tavola del primo messo, e 'l re di Boemme che 'l serve della coppa: e sanza lui consentire non vale la lezione.

[5] Bel Gherardino, a. 1375 (tosc.), II, st. 20.4, pag. 126: Ed ella, raguardandol nel visaggio, / sì 'l domandò: - Sapresti tu servire? - / Ed e' rispuose: - Molto di vantaggio, / di coppa e di coltello me' ch'altro sire.

2 Misura di capacità per liquidi (il contenuto di una tazza per bere).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 210, pag. 568: Tanto val ad un mato donar onor del mondo / com'una copa d'aigua çetar en mar perfondo.

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 57, pag. 100.4: Allora lavoe Governale una coppa e Braguina mescieo cola coppa e Governale diede bere inprima a messer T., e T. la beve bene piena la coppa, inpercioe che gli faciea bene sete, e ll'altra coppa sì enpieo e diedela a madonna Isotta.

[3] San Brendano ven., XIV, pag. 106.23: E elo no fo de queli che tene lo so conseio de lo abado, e li altri tene altro muodo, sì che tal ne bevè una copa e tal do e tal tre. Queli che ne bevè per una copa, ela non li fe algun inbrigamento, mo queli che ne bevè do, dormì do dì e do note e queli che ne bevè tre, dormì tre dì e tre note.

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 197, pag. 176.13: E Tristan, lo qual era caldo et talento [avea de ber] et avea gran ssede, beve la copa tuta plena, et sì crete che questo fosse bon vin, et vin era quello sença falo, mo çià avea molte altre cosse cha lo vin, dele qual ello non se prexe a gardar.

[u.r. 24.11.2020]