DELFINO (1) s.m.

0.1 dalfin, dalfina, dalfini, dalfino, dalfinu, dalphino, dalphyn, delfin, delfini, delfino, delfinus, delphini, delphyn, dolfin, dolfini, dolfino, dolphyn

0.2 DELI 2 s.v. delfino 1 (lat. delphinum).

0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.6 A Doc. pist., 1296-97: Dalfino di Chastello; Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.): Dalfini; Doc. venez., 1300: Rigo Dolfin.

0.7 1 [Zool.] Mammifero marino, dei Cetacei, comunemente definito come un pesce dagli autori medievali. 1.1 [Altra specie, nominata e descritta dal Tresor]. 2 Nome di una costellazione.

0.8 Pietro G. Beltrami 07.11.2003.

1 [Zool.] Mammifero marino, dei Cetacei, comunemente definito come un pesce dagli autori medievali.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 2, pag. 562.33: In paradiso de Santo Pietro ene lo Cantaro, lo quale fece Simachus papa. Et fo adhornato [[...]] Et de sopre avea iiij.or delphini de rame, li quali gettavano l'acqua per la vocca.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 20, pag. 230.12: e perché li animali de ciascheduna specie non fuoro magiuri né menori, e de magiure vita o de menore vita (come l'omo, che non passò lo termene, né l'aquila, né 'l toro, né lo dalfino né altri)...

[3] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 208, pag. 495: Ed ag[g]io di voi mag[g]io gelosia, / veg[g]endo chi vi parla o chi vi mira, / che non ha il pappagallo di bambezza o 'l dalfino.

[4] Gl Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 5, pag. 67.2: Dalfino è un grande pesce, e molto leggiere, che salta di sopra dell'acqua...

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3 cap 10, pag. 118.31: La pietra si mise per lo fiume correndo come uno dalfino; e dice uomo che ella ritornò und'ella venne.

[6] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 44.13: Capitol del dalphyn.

[7] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 4.3, pag. 408: Di marzo sì vi do una peschiera / di trote, anguille, lamprede e salmoni, / di dèntici, dalfini e storïoni, / d'ogn'altro pesce in tutta la riviera...

[8] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 5, pag. 247.15: Incominciano il giuoco, siccome giuocano i dalfini in mare.

[9] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 11.2615, pag. 284: Chi mangia del delfin, se fosse in nave, / Subito lui lo sente per natura / E verso lui muove per l'onde prave.

[10] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 13-24, pag. 533, col. 2.6: Qui exemplifica lo nodar di peccaduri in la pegola, e dixe sí come li dalfini, quando senteno che se turba lo tempo, sí se adunano inseme e lassano lo pellago e vegnono notando verso le piazze e rive, notando cun la sena sovr'aqua e po' somergendosse, la quale adunanza è segno de turbamento in mare...

[11] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 65.17: I pesci fuggono a fondo; e' piegati delfini no ardiscono di levarsi sopra l'acque contra gli usati venti.

[12] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 92.3: Et incumminzaru a iucari, sì comu solinu fari li dalfini in mari.

[13] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 8, par. 6, pag. 236.1: e quivi con gravissimo pianto la mi pare vedere riguardare il morto amante sospinto da uno dalfino e ignudo giacere sopra la rena...

[14] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 75v, pag. 55.33: Delfinus ni... quidam piscis, qui dicitur dalfinu.

[15] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 77, pag. 164.3: Lo suo idolo si facea insù uno carro e li delfini lo tiravano.

[16] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 9.29, pag. 279: E presemi a contare / la forma del delfino e la natura / e quanto è velocissimo il suo andare, / e come ancor gli piace la figura / umana di vedere e propio quella, / ch'a riguardare è più pargola e pura.

[17] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 22, pag. 345.28: D. fa questa comparatione de' dalfini, li quali sono pessi negri. E noi Napolitani li chiamamo «periculi», però che essi quando pareno dano segno de future tempestate in mari; e mostrano l'arco de la schienna però che essi sono guobbi e l'altro ascondeno.

[18] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 29, pag. 40.15: [11] Item lu grassu di lu dalfinu di mari, isquaglatu tuctu, datu a biviri cum vino, cura et sana la tropichia.

[19] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 143, comp. 23.13, pag. 94: La suocera de Pluto tanto amò / che per amor de ley caval se fe'. / Ancor la forma de Enipheo vestì / e con la moglie se solaççò lì. / E per Melantho delphyn deventè. / Cossì Neptuno complì l'amor so.

1.1 [Altra specie, nominata e descritta dal Tresor].

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 5, pag. 68.6: E sappiate che nel fiume del Nilo è una generazione di dalfini che hanno sul dosso una lisca che taglia come uno rasoio, con ch'egli uccide lo coccodrillo.

2 Nome di una costellazione.

[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 83.3: Dalfino à nome quest'altra figura. E chiamasi in latino delfinus, e in fiorentino dalfino, e in castellano dolfin, e in arabico adelfin. E sono X stelle in lei.

[u.r. 18.12.2017]