PERNICE s.f.

0.1 perdice, perdichi, perdici, perdigie, perdirichi, perdis, perdise, perdisi, perdixe, perdris, pernice, pernichi, pernici, pernicie, pernis, pernise, pernisi, pernixe, pirnichi.

0.2 Lat. perdix, perdicem (DELI 2 s.v. pernice).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Stat. perug., 1342; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Doc. palerm., 1380.

0.7 1 [Zool.] Uccello del genere Perdix, le cui carni costituiscono un consumo di lusso. 1.1 [Cit. dai bestiari per alcune caratteristiche attribuitegli]. 1.2 [Oggetto di trattazione medica]. 2 [Zool.] Lo stesso che starna.

0.8 Pietro G. Beltrami 28.10.2003.

1 [Zool.] Uccello del genere Perdix, le cui carni costituiscono un consumo di lusso.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 377, pag. 613: qé tanto ie plase le calde peveradhe, / bele lonçe rostie, fugacine rassadhe / e fasani e pernise et altre dignitadhe...

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1473, pag. 227: E ho visto persone / ch'a comperar capone, / pernice e grosso pesce, / lo spender no· lli 'ncresce...

[3] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 42.15: Capitol de la pernis.

[4] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 23.6, pag. 382: per ben fornirsi di ciò ch'è mistieri; / annona, pane e vin dà a' forestieri, / manze, pernici e cappon per ingegno...

[5] Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.), 13.7, pag. 63: Sie certo ch'i' sapre' mangiar pernici, / e giucar, e voler lo mascolino / sì ccome tu, ma aggio abandonate / queste tre cose, perch'om non potesse / dir: - Quegli è giunto in gran[de] povertate!

[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 179, vol. 2, pag. 307.14: et a ciascuno sia licito le starne o vero perdici tollere, pagato el prezo sopradetto di ciascuno paio di starne o vero XII denari per ciascuna starna, et

[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 45.57, pag. 265: Che, sapjai, el'è cossa certa / che ognuncana santo vô oferta: / 'lo no vor oche ni pernixe; / ma se 'lo averà un ixe / promise e scrite in cartorario, / mai no troverei contrario».

[8] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 26, pag. 32.22: Vette alguno sen Çane Vangelista çugar cum una pernise, e dèsse meraveja che omo de tanta oppinion desmontasse a così liçer solaço.

[9] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 29, 121-132, pag. 701, col. 2.15: Questo fo messer Nicholò Saglimbeni da Sena, lo qual fo largo e spenderezo e fo 'l primo che trovò meter in fasani e in perdixe arosto garofani.

[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 68.20: La matri terra generau tal Fama, la quali poy fu fortificata per la ira di li dei, et plui forti vola ka pirnichi.

[11] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 51, par. 5, vol. 2, pag. 397.2: Statuimo ancoké nullo piçicarello overo piçicarella overo alcun altro ardisca comperare poglie de galina proveniente, perdigie caciatìe overo cacciagione, né altre victualie [[...]] per cagione de revendere, da la mane per tempo enfina la ora de la nona.

[12] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 50, pag. 677.8: salvo che nessuno della provincia, barone o cav[a]liero o altra ciascuna persona singulare ardisca o presumisca d'oxellare o de prendere perdice o quaglie a schutto o ad ingiegno o a lo instrumento lo quale fi dicto bucino.

[13] Doc. palerm., 1380, 4, pag. 242.19: li pirnichi, paru unu: dinari XXXVIJ.

[14] San Brendano ven., XIV, pag. 220.15: Là iera gali belisimi, deluzi(di) de pene plu de paon e iera mazor ca oche, e fasiani e pernise e colonbi et altre cose molte in quantitade...

[15] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 110.19: Hec perdix, cis id est la perdice.

1.1 [Cit. dai bestiari per alcune caratteristiche attribuitegli].

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 31, pag. 130.5: Pernice è uno uccello che per bontà di sua carne sempre è cacciata per gli uccellatori. Ma molto sono peccatrici per lo calore della lussuria. Elle si combattono per le femine in tal maniera ch'elle perdono la conoscenza della loro natura, ed usano li maschi insieme sì come con le femine. E sì dicono molte genti, che quando le femine sono di calda natura, elle concepono di vento che viene da lato del maschio. E sì dicono molti di loro malizie, ch'elle furano l'uova l'una all'altra. E quando sono nate, udendo la boce della diritta madre, sì si partono da quella che l'ha covate, e vannosene con lei.

[2] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 37.1, pag. 814: De la perdice potemo pigliare / molto delicato amaiestramento; / alcuna è ke non pò filioli fare, / a la vicina gioca a tradimento: / furali l'ova, ponese a covare / finké ·lle so' venuti a nascimento; / valli gridando, guasi a demostrare / k'avessaro da liei comenciamento.

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 44, pag. 64.17: La pernice si è uno ucello di cutal natura che quando ella fa le vuova per covarle, se un'altra pernice le può involare, sì le l'invola e alleva quelli filliuoli...

1.2 [Oggetto di trattazione medica].

[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 340, pag. 573: delle perdice dicote, ferma credença d'agi, / carne ànno dura e non cotanto sana, / che paragiare poçase a fasana.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 147.20: La charne degli ucielli salvagi, ciò è di pernicie, sì è chalda tenperatamente, e sopra tutte charni d'ucielli salvatichi sì è migliore e gienera migliore sangue...

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 13, col. 1.7: E lli fieli di pernici, di gru, di gallo, di sparvieri, di cavretto e altri fieli di tutti ucelli che vivono di rapina e ànno il becco runcinato, sì confortano l'occhio e aomentano il vedere...

[4] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 6, pag. 12.15: [14] Item lu feli di li pernichi leva omni caligini di l'occhi.

2 [Zool.] Lo stesso che starna.

[1] Gl Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 24, pag. 126.1: Il dente cavallino è veleno a l'omo, e la perdice, cioè la starna, se ne notrica quando ne trova.

[u.r. 27.04.2018]