SÈNAPE s.f./s.m.

0.1 sanape, senapa, senape, senapo, senavra, senavre, senavro, senepa, senepe, sennape, senova, sinapi, sinapio, sinapo, sinapu.

0.2 Lat. sinapi (DELI 2 s.v. senape).

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1286-90, [1286]; Stat. sen., 1301-1303; Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Ricette bologn., XIV pm.; Doc. imol., 1350-67; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Doc. assis. (?), 1354; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).

0.5 Nel Mezzogiorno e in area lomb. sono diffuse forme piane del tipo senàpa, senàpo, senàvra, senàvro.

Locuz. e fras. granello della senape 1.1; granello di senape 1.1; grano della senape 1.1; grano di senape 1.1; senape macinata 1.

0.6 N In Serapiom volg., p. 1390 (padov.) si registra un'occorrenza lat. nel sintagma sinapis persicum, di signif. non accertato (cfr. Ineichen, Serapiom, vol. 1, p. 378 e vol. 2, p. 204).

0.7 1 [Bot.] Pianta delle Crocifere di due tipi (Sinapis nigra e alba), i cui semi, ridotti in polvere, vengono adoperati in cucina e in farmacopea (per le loro proprietà revulsive). Estens. I semi della pianta (interi o polverizzati). 1.1 [In contesti fig. e in usi metaf., soprattutto in relazione alla fede:] grano, granello di, della senape (per esprimere qsa di piccole dimensioni che racchiude enormi potenzialità, virtù o doti). 2 [In contesto fig.:] signif. non accertato.

0.8 Elena Artale 18.01.2007.

1 [Bot.] Pianta delle Crocifere di due tipi (Sinapis nigra e alba), i cui semi, ridotti in polvere, vengono adoperati in cucina e in farmacopea (per le loro proprietà revulsive). Estens. I semi della pianta (interi o polverizzati).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 293, pag. 288: La grana dra senavre, quant ella fi plu tridha, / Tant ella fi plu forte, plu utel, mei condia...

[2] Doc. fior., 1286-90, [1286], pag. 156.1: It. per senape ke si mandò in villa, d. vij. It. per lengname ke si comperò per lo dificio da la fava, s. iiij.

[3] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 211, pag. 569: De senape arrecordote, se -nde avisse appetito, / la sua malicia tollele amendole et acito...

[4] Stat. sen., 1301-1303, cap. 11, pag. 13.5: La soma de la senape, XIJ denari kabella; et passagio XIJ denari.

[5] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 58.27: Capitol de la senavre.

[6] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 19, pag. 118.36: e ghuardisi di cipole, di ruta, di senape, di menta, di bassilico, d'agli e di porri, e di tutte amare cose che malvagio sanghue fano.

[7] Quatro partite del corpo, 1310 (fior.), pag. 244.18: Poi apresso prenda la detta dicozione e tengane in boca più mattine, che molto purga la testa; e usi anche nel suo cibo dele granella dela senape.

[8] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 43, pag. 302.29: Et se alcuna persona vuole mangiare di sua carne, mangila con aceto et con coriandro et sugo di senape.

[9] Ricette bologn., XIV pm., pag. 268.25: Toi stercho de collunbo, senape polveriçato sotilamente de çascaduna unça meça, cantarelle bene polveriçate drama j, mele che basti.

[10] Doc. assis. (?), 1354, pag. 55.10: Item adì .XXI. d'otobre a Grigorio de Corado per lb. .XXII. de senepe lb. .III., s. .VI.

[11] Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 294.7: hec sinnapis, pis, la sennape, idest herba. hoc sinnapi, eius semen.

[12] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 356, pag. 396.6: Le suò vertù: El senavre è caldo e secco in qua(r)to grado. Ma el silvestre ha vertù abstersiva, deseccativa e generativa de mali humore, mesceandolo cum li cibi.

[13] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 14, pag. 23.27: [5] Item fa' cochiri la simenta di lu sinapu cum canni grossa: fallu di la sira quandu vai a dormiri et aprirà li omori grossi...

[14] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 175, pag. 309.14: E l'altro: agi la fa(r)ina d(e) la senapa et mestecala co lo aceto fo(r)tissimo et ung(ni)ne lu loco voi tu ce lo pui a(m)modo d(e) emplasto...

- Senape macinata.

[15] Doc. imol., 1350-67, Debitori 7.3.1364, pag. 359.28: Nani chavalaro, per senovamaxenada s. 1.

1.1 [In contesti fig. e in usi metaf., soprattutto in relazione alla fede:] grano, granello di, della senape (per esprimere qsa di piccole dimensioni che racchiude enormi potenzialità, virtù o doti).

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 30.24: e Dio parla nel vangelio, e dice ch'ella [[scil. la fede]] è altresì [[...]] come un granello di senape; lo granello di senape è molto picciolo, ma egli è molto forte ed aspro...

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 26, pag. 38.14: che elli trovava in uno Va[ngelo] che se alcuno cristiano avesse tanta fede quant'è uno grano di senape, per suo priego che facesse a Dio, farebbe giugnere due montagne insieme...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 161.7: non sarebbe contento l'Autore, che uno uomo di vivace intelletto stesse pure alla corteccia della favola; ma vuole che cerchi la sua significazione, e aplichila alla materia, [[...]]; e allora sarà trito tra lli denti il grano della senepa, e darà opera la sua virtude; o vero intendi l'alegoria di questa figura...

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 22.36: la virtù della Fede non mostra il suo vigore, se non quando le occorrono cose gravi, e difficili. Onde, e però da Cristo è assimigliata al granello della senapa, la quale non mostra la sua virtù, se non quando è contrita.

- [Detto del regno dei Cieli].

[5] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 74, pag. 251.4: A cui è simigliante il regno de' cieli [[...]]? Esso è simigliante al granello della senape, il quale granello prendendolo l'uomo seminollo nell'orto suo; e è il minore seme di tutti gli altri, e l'albero che ne nasce è sì grande che gli ucelli del cielo vengono e abitano ne' rami suoi.

[6] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Mt 13.31, vol. 9, pag. 78.7: Proposeli etiam un'altra parabola, dicendo: egli è simile il regno de' cieli a uno grano di senapa, il quale tollendo l'uomo seminollo nel suo campo.

2 [In contesto fig.:] signif. non accertato.

[1] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), [p. 1343] 3.77, pag. 30: ogni uom vi sta come coltello e cavra: / però che tanto punge la senavra / a' Taliani ed a quel di Provenza, / che più non posson sofferire il puzzo.

[u.r. 10.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]