COMPRENDIMENTO s.m.

0.1 comprendimento.

0.2 Da comprendere.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Ottimo, Par., a. 1334 (fior.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Atto del contenere, inclusione. 1.1 Estensione del giro delle mura (intorno a una città); le mura stesse. 1.2 Estensione di territorio. 2 Atto o capacità di comprendere (intellettualmente).

0.8 Fabio Romanini 10.11.2003.

1 Atto del contenere, inclusione.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 65, pag. 322.24: L'anima è nel corpo, chi contiene l'uno l'altro? [[...]] Come de la casa tua: or che comprendimento n'ha di te la casa?

1.1 Estensione del giro delle mura (intorno a una città); le mura stesse.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 8, vol. 1, pag. 18.1: Intanto la città cresceva di die in die e di giro e di fortezza, giafossecosach'egli guernisse il comprendimento più a speranza della moltitudine ch'era a venire, che di quella che allora v'era.

1.2 Estensione di territorio. || Nell'unico es., l'Africa.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 9.87, pag. 29: Tutto ciò che m'hai detto intendo e sento; / ma com'è ciò, che sì poche province / mi nomi in così gran comprendimento?

2 Atto o capacità di comprendere (intellettualmente).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 14, pag. 325.28: la ragione è discernimento del bene, e del licito e del non licito, et dell'onesto e del nonn- onesto, comprendimento del bene e fugimento del male.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 564.17: In questo modo la scienza di teologia si è sopra ogni nostro comprendimento naturale, e sopra ogni nostra potenza.

[3] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 5, pag. 95.30: Gaudio si è uno spargimento dell'animo per comprendimento di cosa convegnente e dilettevole.

[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 82, col. 2.34: E conciossia cosa che ogni comprendimento d'intelletto, [[...]], sia fuori di questa mistica teologia e levamento, nondimeno anche in questo levamento conviene che sia ignoranza, cioè che al tutto si tolga e rimuovi l'occhio dello intelletto.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 140, S. Michele, vol. 3, pag. 1220.8: perpetuale comprendimento, ovvero usamento, appresso del quale si piglia l'ordine de' Troni, che sono detti sedie, però che in essi siede Iddio e riposavisi, mentre che loro fa riposare in se medesimo.

[u.r. 18.03.2009]