0.1 contacti, contacto, contatto, contattu.
0.2 Lat. contactus (DELI 2 s.v. contatto).
0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 1.2.
0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Ottimo, Par., a. 1334 (fior.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Il fatto che qsa tocca qsa altro. 1.1 Congiungere in contatto: unire due cose in modo che si tocchino. 1.2 Fig. Contatto di virtù. 2 L'avere a che fare con qsa (e trovarvi origine o motivazione).
0.8 Ilaria Zamuner 24.09.2003.
1 Il fatto che qsa tocca qsa altro.
[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 1-12, pag. 540, col. 1.27: Facea con l'ombra, çoè, che l'ombra soa andava verso la montagna per la fiamma, e perché l'ombra è più oscura che l'altra parte de l'aere, sí parea in quel contatto la fiamma più bura, e per consequens più iniqua e fumosa e dolente.
1.1 Congiungere in contatto: unire due cose in modo che si tocchino.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 17.25: Intorno a questa metafora sono da notare due cose; la prima è, che congiugnendo linee in contatto, sempre comporrano una croce meno del numero delle linee, però che d'una linea non si può fare croce...
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 2, cap. 4, pag. 40.9: R(espond)o ke l'angelo non se move secondo loco continuo inperciò k'ène innel loco secondo contactodi v(er)tude, sì che 'l movimento de l'angelo d'alcun loco non è altro ke diversi toccamenti de diversi locora successivi, (et) non è insieme inperciò ke non puote insieme essere in diversi locora...
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 1, pag. 54.9: E questo dice el phylosofo inel octavo libro de la Fisica, el quale dice ke, quando alcuna parte se congiunge coll'altra, ke la mova l'altra, ke ène per contacto di v(er)tude...
2 L'avere a che fare con qsa (e trovarvi origine o motivazione).
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 21.8: 1. Eciandeu la observantia di li adivinallgi esti agrupata d'alcunu contattu di religiuni, ca non veni issa per motu di fortuna, ma cridisi que aya fermeza per divina provedenzia.
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 5, pag. 59.9: L'osservamento di tutti li agurii è congiunto con alcuno contatto di religione però che non per movimento di fortuna, ma per divina providenza si crede che stia quello osservamento.
[u.r. 19.11.2020]