0.1 chontinovi, chontinovo, chontinuvo, chotinovo, contino, continoa, continoi, continova, continove, continovi, continovo, continua, continüa, continue, continui, continuj, continuo, continüo, continuovo, continuu, continuvi, continuy, cuntinua, cuntinui, cuntinuu.
0.2 Lat. continuus (DELI 2 s.v. continuo).
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Stat. sen., 1298; Cronica fior., XIII ex.; Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Doc. lucch., 1336; Lett. sang., 1340; Stat. volt., 1348.
In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. venez., c. 1330; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Doc. orviet., 1334; Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.5 Locuz. e fras. a continuo 4.2; al continuo 4.2; del continuo 4.1; di continuo 4.1; febbre continua 1.2; in continuo 4.3; per lo continuo 4.4.
0.7 1 Che avviene, si produce, esiste, si estende senza interruzione nel tempo (o entro un certo lasso di tempo) o nello spazio (o entro un certo spazio). 1.1 [Attrib. di periodi di tempo det.:] in successione immediata, uno dopo l'altro. 1.2 [Med.] Locuz. nom. Febbre continua: febbre costante lungo tutto il decorso della malattia. 2 Praticato, rinnovato, reiterato con costanza e assiduità; assiduo. 2.1 Che agisce con costanza e assiduità; assiduo. 3 Avv. Senza interruzione. Sempre di nuovo. 4 Sost. 4.1 Locuz. avv. Di, del continuo: senza interruzione; sempre di nuovo. 4.2 Locuz. avv. A, al continuo: senza interruzione; sempre di nuovo. 4.3 Locuz. avv. In continuo: senza interruzione; sempre di nuovo. 4.4 Locuz. avv. Per lo continuo: senza interruzione; sempre di nuovo.
0.8 Valentina Gritti 20.10.2003.
1 Che avviene, si produce, esiste, si estende senza interruzione nel tempo (o entro un certo lasso di tempo) o nello spazio (o entro un certo spazio).
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 34.29: . Compito lo tempo fecero un altra vactalgia grannissima continua per .xij. dii.
[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 217.4: «La femina è confondimento dell'uomo, fiera da non saziare, continua sollicitudine, battaglia sanza triegua, naufragio e rompimento d'uomo non contenente, serva dell'uomo».
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 7, pag. 123.30: E questo è inconveniente, emperciò che s'al più alto loco de la terra esce fore l'acqua e vene de sotto terra, ' ella è continua, secondo quello che noi dicemmo de sopra, e ha ' andare e a respóndare alli altri monti o a l'altra terra ch'è più bassa de quello, è mestieri ch'ella vegna e abia radice del mare, e altra guisa non durarea...
[4] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 65, pag. 296.3: . Salvo che se v'avesse muro in mezzo dall'una bottiga all'altra, el quale muro fusse continuo, senza usciale o senza altra roctura...
[5] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 2, cap. 4, pag. 40.7: Dumqua l'angelo stando in loco et movendosi del loco movaràsse secondo loco continuo, o per aere o per terra continua.
[6] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 48, pag. 137.3: Sì como quello ke longo tempo e continuamente à fatigato [e de dì] e de nocte volenter ama reposo, per longa fatiga e continua potrebe amar tranquilitate e reposo...
[7] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 4, cap. 59, vol. 2, pag. 176.4: Anco, statuto et ordinato è, che tutti et ciascuni capitoli sopradetti, non abiano luogo in quelli huomini et persone e' quali avuti sono per antichi cittadini per longa et continua et grande abitatione, la quale fecero essi et li loro anticessori ne la città di Siena et li quali sono avuti ne la città di Siena per cittadini antichi et veri...
[8] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 6.21: Austro pieno di piove imbagnoe la contraria terra con continue nebbie.
[9] Stat. perug., 1342, L. 4, cap.140, par. 1, vol. 2, pag. 508.21: E ciascuno el quale verrà e venire vorrà e continua demorança trare, aggia dal comuno de Peroscia del terreno del comuno de Peroscia en la ditta contrada posto...
[10] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (i), par. 8, pag. 636.8: aggiugne «spessa» a dimostrare che in tutto il suolo di quel luogo non era alcuna interposizione d'alcun'altra spezie di terreno, e perciò ella era spessa, cioè continua.
1.1 [Attrib. di periodi di tempo det.:] in successione immediata, uno dopo l'altro.
[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 128.8: In questo anno lo 'nperadore Federigo secondo asediò Faenza, una nobile città di Romangna, che s'era da llui rubellata; e VIJ mesi continui vi stette l'asedio...
[2] Stat. venez., c. 1330, cap. 60, pag. 53.16: sì co' elli perde li so officii, s'elli sta enfermi certi dì continui, sì co' se conten en li soi capitolarii, perda li so officii s'elli starà maladi XXX dì interpolladi çoè altri dì sano et altri malado, e no se de' entender li dì en li quali no era tegnudi de vegnir al so 'ficio.
[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 41.25: E vidutu cu admiracioni religiusa di tutti tri iorni continui dimustranti commu alegria manifesta, la quali paria qui avissi di una nobili et desyiata siegi...
[4] Stat. palerm., 1343, cap. 2, pag. 10.10: Et si alcunu di li frati nostri stassi per III duminiki continui ki non vinnissi a la casa, eceptu ki non avissi ligitima acasuni, li sia scripta per una correcioni...
[5] Stat. volt., 1348, cap. 30, pag. 48.11: Anco che qualunque de' nostri frategli sterà per innanzi quattro domeniche continue che non venisse a fare penitentia de' suoi peccati co' suoi frategli, come è usanza, e stesse senza licentia del priore, sia tenuto e debbia el detto priore quello cotale nostro fratello incontanente fare cassare del libbro del numero de' frategli...
[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 12, pag. 55.15: Chista tempesta durau per quatru misi continuy...
[7] San Brendano ven., XIV, pag. 48.12: E sen Brandan con elli sì à ordenado de far uno dezunio de XL dì continui e puo' andar via al so viazo.
1.2 [Med.] Locuz. nom. Febbre continua: febbre costante lungo tutto il decorso della malattia.
[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 8, pag. 109.12: apresso, de nostro figlio e frate uno, che la domenica avante di Sancto Andrea, notte già fatta, continua el prese febra, e 'l giovedì notte apresso rendè l'anima a Dio!
[2] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 36.11: Capitol de la fevra continua.
[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 7, pag. 81.11: Poni che uno avesse una febbre continua in del lecto: falli cantare innanti optimamente, mostrali figliuoli, o vuoli oro quantunqua vuoli, che di nulla si rallegrerrà!
[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 21, pag. 166.11: Dice qui che questa suocera era tenuta da grandi febbri, ma molte sono le febbri: le maggiori sono sì come è la febbre aguta et l'altre continue, et sono altre che sono picciole, che vengnono da picciola corruptione.
[5] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310- a. 1330 (fior.), 36, pag. 39.22: lo villano amalò d'una febbre continua ch'e' ne morì in sette dì.
[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 87, vol. 2, pag. 626.15: sì gli prese una febbre continua, onde cadde forte malato.
[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 51, vol. 2, pag. 358.12: In questi giorni, colle febri lente continove dell'isola di Cicilia, le nostre, civili mali, ne' loro principi non curate, si perseguia l'amunire chi prendesse o volesse prendere uficio, e no· vero Guelfo, o alla casa della parte confidente.
[8] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 117.12: per la qual cosa si puose giù, e una febbre continua gli diè addosso: di che essendo stato malato da XII dì, ultimamente piacque al nostro Signore Iddio chiamarlo a sè.
[9] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 234.2, pag. 275: Mastro Bernardo mio, un gran lamento / fanno febri continue con terzane, / etiche, flematice e quartane...
2 Praticato, rinnovato, reiterato con costanza e assiduità; assiduo.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 14, pag. 229.18: perciò che, per l'amistà loro e per la loro continua usanza co loro, si corrompono li buoni costumi...
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 3: [7] Et lo verace amadore è ditenuto di continua inmaginasione di quella che ama...
[3] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 457.24: Mentre che queste parole e altre più dure con continue lamentanze la predetta Cassandra sì dicea...
[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 619.34: Anche gli altri confessori che andorono ne' deserti, stando soli sanza ogni speranza d'umana vita, abitando con le bestie orribili: serpenti e dragoni, in continua orazione e contemplazione, e discipline e aspre penitenzie...
[5] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 3, pag. 42.23: Ka quandu lu omu è distractu per continua sollicitudinj, tantu intendj ipsu supra la cosa in la qualj à misu lu soy jntendimentu, ky de sì pocu quasi pensa, et per lu pocu penserj de sì, quasi è fora de sì».
[6] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 162, pag. 392.15: Levinsi dunque con esercizio, con vigilia, con umile e continua orazione...
2.1 Che agisce con costanza e assiduità; assiduo.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.40, pag. 389: quanto unca ben e' vosi far / m'à faito sempre induxiar; / semper alegandome in contrario, / m'è staa continuo aversario...
[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 25, pag. 97.26: e spero che 'l Signore sarà continuo con voi, e faravi molti beni e smisurate grazie.
[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 23.28: Misia, mia fante, e Licisca, di Filomena, nella cucina saranno continue e quelle vivande diligentemente apparecchieranno che per Parmeno loro saranno imposte.
[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 291, pag. 242.24: Fu negli studi continuo e sollicito dimostratore agli uditori suoi.
3 Avv. Senza interruzione. Sempre di nuovo.
[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 29, pag. 348.15: Agio e piacere tuo meco departi, continuo confortando e solassando, adolzandomi tutto amar mio.
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 1, cap. 5, pag. 81.11: Nel quinto chapitolo si manifesta ond'è tanta imfluenzia e abondanza d'acqua che chontinovo chorre il fiume e non viene l'acqua meno...
[3] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 376, pag. 574: la fisica vetopera lo pesce ch'è viscuso / o stéctesse continuo in loco ch'è limuso; / de pesce che stai in lago et in stagnone / cussì te guarda como da scorçone.
[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 11.19, pag. 37: Non è per tempo el corrotto che co per te deio fare, / piagnenno continovo el botto, devennome de te privare: / o cor, e co 'l pòi pensare, che non te vai consumanno?
[5] Novellino, XIII u.v. (fior.), 35, pag. 208.2: Maestro Taddeo, leggendo a' suoi scolari in medicina, trovò che, chi continuo mangiasse nove dì di petronciani, che diverrebbe matto; e provavalo secondo fisica.
[6] Conv. papa Clemente, 1308 (?) (fior.), pag. 9.14: dove furono dodici fanciulli cherici, che 'l maggiore à dodici anni, che sono tutti nipoti del papa o streti di parentado, e continuo da una pezza in qua vanno e stanno co lui dove che sia, ed àno maestri, cavalieri, scudieri, che gli amaestrano e costumano e servongli.
[7] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 360.23: Io vidi quella fedita, la qual prima si potea sanare, tanto perlungata, ch'avea portato danno per dimoranza; ma però ch'elli ci diletta di cogliere il frutto de la lussuria, continuo diciamo: «Domani sarà altretale».
[8] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 14, par. 3, pag. 370.28: poi ch'era gravida d'uno cavaliere della corte, guardava continuo la fighura del re, quando in persona vedere nol potea; e per questo modo i filgluoli di colei rasomilgliavano sì il re, che il re amava lei più che la reina e più che tutte l'altre.
[9] Stat. pis., 1321, cap. 32, pag. 217.7: . Et qualunque dei dicti misuratori fusse u stesse continuo absente dalla cità di Pisa u contado, similliantemente quel cotale del dicto officio casserò in tucto, et altro in luogo di lui chiamerò, et chiamare farò, et porrò.
[10] Stat. assis., 1329, cap. 4, pag. 166.26: Etiamdio a niuno sia leceto dentro dal nostro loco bevere, overo mangiare se no aqua, sença lecientia del priore, overo del sopriore, salvo i guardiane della dicta casa che ce demorano continovo...
[11] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.7: Invidia continuo ci infiamma, dolendoci del bene del prossimo, spirituale o temporale, godendo nel lor male.
[12] Doc. orviet., 1334, docum. 24 agosto, pag. 175.22: che 'l comuno d'Orvieto lo' dia uno capitano con C huomini a ccavallo, d'arme, vivi e netti da ogni paga morta di conestavili, bandiere e trombette e di qualunque altra rascione fusse, sì che continuo sieno huomini a ccavallo, d'arme, a ffare la detta briga, e che 'l detto capitano sia generale capitano, cossì loro e de la loro gente, chome di quella del comuno.
[13] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 12, pag. 56.1: Et canuxendu zo, lu Conti cum li soy Normandi, li quali continuo stavanu viglanti, manu armata, tutti vannu ad andari adossu di li inimichi...
[14] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1117, pag. 260: Ad omne porta stava continuo dui scripturi / Che scrivevano le some che recava altrui...
4.1 Locuz. avv. Di, del continuo: senza interruzione; sempre di nuovo.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 75, vol. 3, pag. 498.18: E sì come l'aquila ficca li suoi occhi di continuo contra li raggi del sole, e non li torna se non per suo pasto; così li santi uomini si tornano alcuna volta alla vita attiva, però ch'è di bisogno agli uomini.
[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 58.18: Messere, disse la gazza, di poi che fu mezza notte e' non à fatto altro che piovere e tonare, e del continovo m'è l'acqua piovuta addosso, e poco falla ch'io non sono morta.
[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 95, pag. 299.40: Indi viene ancora il rustico colore nel volto, e la debolezza ne' membri, che si corrompono in loro medesimi, e intermentiti i nodi, e le dita ritorte, e il raffreddare de' nerbi, che sono sanza sentimento, e 'l crollare de' membri, che del continuo triemano.
[4] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 536.23: Tucte queste maravelglie e molte altre aparvero proprio in quel tempo che li Romani adunano gente per combattere con Cesare, secondo che dichono gli autori, che quando novità grande essare debbia, del continuo solgliono precedere questi pronostichi con diversi signi.
[5] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310- a. 1330 (fior.), 12, pag. 13.18: Tu te n'andrai nella terra tua sanza che persona lo sappi: e 'l prete, perché vi sta di continuo, vi sarà.
[6] Doc. lucch., 1336, lettera 1, pag. 306.2: et che le scite della Camera di Lucca ànno soperchiato et di continuo soperchiano la intrata...
[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 2, pag. 7.27: [4] E questa iniquitae cussì grande e dexingual e fuor de mesura contraria a la iustixia se fa del continuo, no pur in le citae ma for'ai campi per le castele e vile e borghi, et no pur in terra ma eciande' per mar e in ysole s'aovra tanto mal e peccao.
[8] Lett. napol., 1356, 6, pag. 130.6: res(er)va(n)do i(n) mezzo della n(ost)ra me(n)te de (con)tinuo ciò reconoscere (et) gratificare co(n) tucti li studii n(ost)ri i(n) tuo (et) delli toi accrescime(n)to de stato (et) de honore.
[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 251.24: Solo esso Cola de Rienzi de continuo aveva l'uocchi sopra Pellestrina.
4.2 Locuz. avv. A, al continuo: senza interruzione; sempre di nuovo.
[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 1-12, pag. 530, col. 1.12: sí che a continuo quigli che [sono] ascheradi fano sonare le lor trombe azò che stiano atenti e non trasuniati, l'altra parte de lor che travasano stano in tremito de non esere assaglidi, e per consequens se spazano; et è tra loro grande caza et avilupamento.
[2] Lett. sang., 1340, pag. 139.9: Or come piacque a Dio el fatto per alcuno si manifestò a' priori onde che da presente ieri passato vespro per lo popolo di Firençe .... di fare serrare le porti e come attardò sonando al continuo la campana a martello soldati e altri furono alle case...
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 214, vol. 2, pag. 780.11: e al continovo erano nella detta oste i due quartieri del popolo di Bologna e tutta la loro cavalleria...
[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 58, vol. 1, pag. 109.17: e nella quaresima sino alla Pasqua della santa Ressurressione, al continovo fossono in Roma romei dalle mille migliaia alle dodici centinaia di migliaia.
[2] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 4.6.11, pag. 16: Dio gi dia tanto senno e tanto bom cognoscimento, / chi possan al continuo fare quello reçimento, / che a Deo et a la soa madre el ge sia a piaçimento.
4.3 Locuz. avv. In continuo: senza interruzione; sempre di nuovo.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 81, pag. 217.37: ma il savio fa il contradio, ch'egli adorna, e accresce il beneficio, e lodalo a se medesimo, e dilettasi in continuo ricordarlo.
[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 21, vol. 2, pag. 159.23: e della perdita della gente e delle terre piccole no· ssi curavano, in continovo ogni mese avieno fornite e ricresciute le loro masuade...
4.4 Locuz. avv. Per lo continuo: senza interruzione; sempre di nuovo.
[1] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 9, pag. 41.5: Ma non vego che questo poteste bene fare né avere, né adempire el mio desiderio, se non per continuo e per affocato amore, e per lo continuo acostarvi e unirvi senza negligentia nel vero lume e sapientia, fuoco e calore della divina carità, el quale fu manifestato a noi per l'unione che Dio fece con l'uomo.
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), Prologo, pag. 47.1: Avengadio che per lo continuo le cose antique se renuzeno per nove, ma so' stati alcune de li facti vechy passati che inde llore grande memoria so' digne de recordio e de lectura azò che vechyeze antiqua le non poza storvare, né lontano tiempo le poza concludere ad amentecamento...
[u.r. 19.11.2020]