CORATA s.f.

0.1 corada, corata, corate, corathe, curata, curate, curati.

0.2 Lat. parl. *corata (DELI 2 s.v. corata).

0.3 Doc. pist., 1240-50: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. pist., 1240-50; Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Dante, Commedia, a. 1321.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Doc. assis. (?), 1354.

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Gli organi interni del ventre degli uomini e degli animali nel loro insieme; viscere. 2 Fig. Lo stesso che cuore; animo.

0.8 Elena Paolini 10.11.2003.

1 Gli organi interni del ventre degli uomini e degli animali nel loro insieme; viscere.

[1] Doc. pist., 1240-50, framm. 1, pag. 60.4: Pagati al Copia da Prato l. iiij p(er) le corathe ch'ebe Filipo.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 28.26, vol. 1, pag. 475: Tra le gambe pendevan le minugia; / la corata pareva e 'l tristo sacco / che merda fa di quel che si trangugia.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 76.4, pag. 479: E molte bianche agnellette bidenti, / elette al modo antico e isvenate, / si fé recare avanti alle sue genti; / e tratti loro i cuori e le curate, / ancor li caldi spiriti battenti, / sopra gli accesi fuochi l'ha posate...

[4] Doc. assis. (?), 1354, pag. 58.12: Item per .V. corate de porco per la sera lb. .II., s. .II..

[5] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 283, pag. 314.5: Le femine ànno la gioia e lo duolo di questo secolo, perciò ch'elle lo debono avere, per ragione, più che gli uomini, ch'elle ànno lo sangue e la curata più legiere che gli uomini...

2 Fig. Lo stesso che cuore; animo.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 9.58, pag. 93: Ciò che non puoi con mano, la lengua lasse fare: / non hai lengua a centura de saperle gittare / parole d'adolorare, che passan le corate?

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 73.5, pag. 191: Qualunqu'om vuol purgar le sue peccata, / sed e'n'avesse quanti n'ebbe Giuda, / faccia pur sì ched egli abbia una druda, / la qual sia d'un altr'uomo 'nnamorata. / Se non gli secca 'l cuor e la curata, / mostrandosi di lui cotanto cruda, / ch'e'mi sia dato d'una spada gnuda, / che pur allotta allotta sia arrotata.

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 7, vol. 2, pag. 88.6: tamen la virgini matri si cunfortau quandu lu figlu santu li parlau, quandu lu figlu santu si disminticau li duluri di la cruchi et arricurdausi di li duluri, di li curati di la virgini matri.

[u.r. 24.11.2020]