CORPICELLO s.m.

0.1 corpicegli, corpicelli, corpicello.

0.2 Da corpo.

0.3 Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.); Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

0.7 1 [Con connotazione riduttiva:] il corpo, contrapposto all'anima. 1.1 [Rif. alla fragilità della dimensione corporea umana, soggetta a mali e tentazioni].

0.8 Mariafrancesca Giuliani 31.10.2003.

1 [Con connotazione riduttiva:] il corpo, contrapposto all'anima.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di s. Maria Egiziaca, cap. 3, pag. 211.26: vide a capo di questo corpo una scritta, che dicea: «Abate Zozima seppellisci in questo luogo lo corpicello di me misera Maria, e ora per me a Dio...

[2] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 151, pag. 356.25: Sí che i ricchi stanno in tristizia e i dolci miei povarelli in allegrezza. Io me gli tengo al petto mio, dando lo' del latte delle molte consolazioni: perché tutto lassarono, però tutto mi posseggono; lo Spirito santo si fa baglia dell'anime e de' corpicelli loro in qualunque stato e' sieno.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 67, Ascensione, vol. 2, pag. 625.6: «Chi è questo re di gloria?» A i quali gli altri dissero: «Questi è quello candido e vermiglio, questi è quelli che non ebbe bellezza, infermo in sul legno, forte ne lo spogliante, vile nel corpicello, armato nel combattere, sozzo ne la morte, bello ne la resurressione, candido de la vergine, vermiglio ne la croce, intenebrato nel vituperio, chiarito nel cielo».

1.1 [Rif. alla fragilità della dimensione corporea umana, soggetta a mali e tentazioni].

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 5, pag. 384.15: E se alcuna volta tu sentissi lo tuo corpicello sospirare, e desiderare lo fiore, e la vanità dell'adolescenza per la rifezione del cibo, che tu hai preso...

[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 39.5, pag. 94: Contro alla castità è la lussuria: / Il qual è vizio di molte maniere, / Focoso e arrabbiato e pien di furia. / E 'l primo modo, con che questa fiere / I nostri immoderati corpicegli / Col süo insaziabile trafiere, / Discende propiamente e viene in quegli, / Che si congiungon sanza matrimonio / Aver contratto, o preso pe' capegli.

[u.r. 22.06.2009]