COTTURA s.f.

0.1 coctura, cocture, cocturi, cottura, cotture, coturi, cuctura, cucturi, cutturi, cuturi.

0.2 Lat. coctura (DELI 2 s.v. cotto).

0.3 Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.7 1 Il cuocere, il cuocersi; l'azione del calore su una sostanza. 1.1 Il risultato del processo del cuocere; concozione, decotto. 2 Azione del calore sulla pelle o sulla carne; bruciatura, scottatura, o il segno che ne resta (in partic. sulla pelle). 2.1 [Med.] Cauterizzazione.

0.8 James C. Kriesel 10.12.2003.

1 Il cuocere, il cuocersi; l'azione del calore su una sostanza.

[1] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 90, par. 5, vol. 2, pag. 446.17: Ma glie panecuocoglie e glie fornare del contado de Peroscia non siano costrecte, né costrengnere se possano per alcuno per cagione de la factione e coctura e recatura e vendigione de pane...

- Fig.

[2] f S. Caterina, Epist., a. 1380: Non più unguento, per amor di Dio! Usate un poco la cottura, incendendo e cocendo il vizio per santa e vera giustizia, sempre condita con misericordia. || GDLI s.v. cottura.

1.1 Il risultato del processo del cuocere; concozione, decotto.

[1] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 12, pag. 584.35: oi cochi in aqua la pagla di lu granu e la chinniri e li resti di l'agli e la chinniri di li malvi; e cun kista coctura, tantu calda quantu la pò sustiniri, di bagna li nervi di li gambi...

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 99, pag. 215.3: Ad id(em) recipe la he(r)ba di gebli co le radicine et cocase troppo b(e)n; et dein(de) quella coctura d(e) quella erba ferme lave spessem(en)te q(ue)lle ga(m)be inflate et sa(r)rà curate.

2 Azione del calore sulla pelle o sulla carne; bruciatura, scottatura, o il segno che ne resta (in part. sulla pelle).

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, osservazioni, pag. 451.11: Onde ritratto della fiamma San Franciesco sanza nulla cottura di carne e di panni, il Saladino, vedendo il miracolo, non volle più oltre provare.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 549.39: Il sole, il quale era ferventissimo essendo già al mezzogiorno salito, feriva alla scoperta e al diritto sopra il tenero e dilicato corpo di costei e sopra la sua testa [[...]]; e fu la cottura tale, che lei che profondamente dormiva costrinse a destarsi.

2.1 [Med.] Cauterizzazione.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 37, pag. 169.24: E perchè alcuni infermi si sogliono curare per cottura, e per ventose, le quali si fanno con fuoco e con ferro pungendo, però Cristo volle esser tutto flagellato, e punto il capo di spine, ed in molti luoghi pertugiato, e tagliato con ferro.

[2] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), cap. 43, pag. 46.9: A tutte gotte tollere e rimovere fa questa medicina: del mese di marzo falli de sotz los olhs, çoè di sotto da l'ochio, una cottura con uno ferro caldo, e un'altra in cima de la testa, e un'altra in la pianta del piede.

[u.r. 27.11.2020]