CURULE agg./s.f./s.m.

0.1 curruli, curule, curúle, curuli, quruli.

0.2 Lat. curulis (DELI 2 s.v. curule).

0.3 IV Catilinaria volg., 1313 (fior.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: IV Catilinaria volg., 1313 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. sedia curule 1; sella curule 1.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Locuz. nom. Sedia (sella) curule: sedia pieghevole intarsiata di avorio, insegna delle più alte magistrature di Roma antica. 1.1 S.f. Lo stesso che sedia curule. 2 Che aveva per insegna la sedia curule (detto di magistrati e magistrature di Roma antica). 2.1 S.m. Magistrato con dignità curule di Roma antica. 2.2 S.m.pl. Giochi circensi di Roma antica.

0.8 Pär Larson 12.11.2003.

1 Locuz. nom. Sedia (sella) curule: sedia pieghevole intarsiata di avorio, insegna delle più alte magistrature di Roma antica.

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 53, pag. 33.7: Gneo Flavio, [[...]] quand'elli venne a vedere il suo compagno ch'era infermo, non gli fue facto luogo da' gentili uomini, de' quali era piena la camera, e però elli comandoe che lli fosse recata la sua sedia curule e ivi sopra essa tra loro sedette...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 4.8, pag. 94: Costui [[scil. Nerone]], malvagio, ne' tempi passati / Dava le sedie curuli insozzate / A' Padri, meno in ciò d'onor fregiati.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 66.13: 32. Gayu Neyu Fulviu, [[...]] essendu vinnutu a vidiri unu so compagnu qui era malatu nì issu era statu invitatu di sediri da li nobili homini di li quali tucta la camara end'era plena, issu cumandau que li fussi purtata la sella curruli et assettaussi...

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 7, cap. 1, vol. 2, pag. 153.20: i tribuni della plebe non si potero tenere che non si lamentassero, che per uno consolo della plebe li gentili [uomini] s'aveano presi tre onorevoli magistrati, i quali sedevano in sedie curuli a guisa di consoli...

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 15, pag. 471.2: Quivi Massinissa primieramente fu da lui chiamato re, e d'altissime laudi ornato, e donogli una corona d'oro, e una patera d'oro, e una sella curule e uno scipione d'avorio e una toga dipinta e una tunica palmata.

1.1 S.f. Lo stesso che sedia curule.

[1] Gl Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 53, gl. ç, pag. 33.17: «Curule» era una sedia in carrucole.

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 16, 100-111, pag. 373, col. 2.6: Curúle. Èno le sedie di senaturi de Roma, e cussí in le altre terre quelle degli anciani, consuli o vero retturi...

1.1.1 S.f.pl. Fig. Le più alte cariche dello stato.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 16.108, vol. 3, pag. 270: Grand'era già la colonna del Vaio, / Sacchetti, Giuochi, Fifanti e Barucci / e Galli e quei ch'arrossan per lo staio. / Lo ceppo di che nacquero i Calfucci / era già grande, e già eran tratti / a le curule Sizii e Arrigucci.

2 Che aveva per insegna la sedia curule (detto di magistrati e magistrature di Roma antica).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 5, vol. 2, pag. 129.24: 3. lu Senatu se nde gluriava, con zò sia cosa que issu, essendu ancora juvini, adimandassi lu officiu di la edilitati curruli...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 1, pag. 406.12: Marco Claudio Marcello edile curule avea assegnato il dìe a Gajo Scantinio Capitolino tribuno del popolo, ch'e' si venisse a scusare al popolo, che chiamasse il figliolo d'avolterio.

[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 374.4: Conciofossecosachè la republica fosse senza magistrato curule, li patricii si ragunarono e fecero un introrege...

2.1 S.m. Magistrato con dignità curule di Roma antica.

[1] Gl IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 47.8: questa sedia d'onore - sedia de' quruli - (i quruli erano cierti uficiali) mai fu vota di pericolo di morte e di guati.

[2] Gl Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 534.2: none hostante la grandissima moltitudine che in Roma habitava in grande abundantia d'ogni bene se trovava e per buono denaio. Altri officiali c'erano che se chiamavano Curuli: costoro erano sopra fare reconciare le strade, vie, ponte, mure e case.

2.2 S.m.pl. Giochi circensi di Roma antica.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 11, pag. 397.5: I giuochi romani plebei tre volte furono instaurati, i curuli sette volte. Erano edili Gneo e Lelio Cornelii Lentuli. Lucio aveva Ispagna in provincia, e assente portò quello onore.

[u.r. 02.12.2020]