CURVARE v.

0.1 curba, curvado, curvando, curvandose, curvate, curvati, curvato.

0.2 Lat. curvare (DELI 2 s.v. curvo).

0.3 Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Piegare ad arco. Anche pron. 1.1 Pron. Fig. Venire meno, cedere. 1.2 Fig. Stornare dalla retta via. 2 Voltare, girare.

0.8 Pär Larson 03.12.2003.

1 Piegare ad arco. Anche pron.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 391.1: con ira tese l'arco, e lungamente il trasse infino che quasi si congiungessero intra se i capi curvati, e già toccasse colle mani uguali co la sinistra la punta del ferro, per la destra e col nervo la papilla.

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, pag. 809.36: e timido, non sappiendo che farmi, in ultima disperazione, posto con le ginocchia curvate sopra la salvatica terra, levato il viso al cielo, cotali voci porsi al nostro iddio...

[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, Exc. 9.8, pag. 366: Le dolce braccia il colo m'abraciava; / curvandose: - Or vane, amor mio caro.

1.1 Pron. Fig. Venire meno, cedere.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 32.205, pag. 223: A tal parole rispuoxe la turba: / «Ditto ne àe cui ben la lege mira: / Cristo in eterno è fermo et non se curba. / Ma come dici che de l'uomo il Figlio / conven che ad exaltarlo ognun se furba?

1.2 Fig. Stornare dalla retta via.

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Pr 31, vol. 5, pag. 793.11: e per lo suo grande rigoglio cadde del cielo nello abisso, e fu mutato di bellezza in rustichezza; e con esso lui anderanno chi terrà sua parte, e hanno i loro cuori sì forte curvato a malizia, che non si possono dirizzare a fare bene della intenzione di coloro.

2 Voltare, girare.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 40, pag. 166.15: Ca p(er) llo trare d(e) lli de(n)ti lu cavallu se fa più grassu de corpo, ca p(er) questo p(er)de la fericitate et la sup(er)bia et lo ferire. Facta la sterpat(i)o(n)e d(e)lli denti, como è d(ic)to, cavalch(e)sae a ppiççulo salto, remove(n)do et cu(r)vando et spesso, et più spesso intrando et escendo, ch(e) pare et accustumese audacem(en)te para(r)e da illo medesmo...

[u.r. 02.12.2020]