COMMEDIA s.f.

0.1 chomedia, comedia, comedìa, comedie, comedìe, commedia, commedía, commedìa, commedie.

0.2 Lat. comoedia (DELI 2 s.v. commedia).

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Accento: commedìa (sicuro nei testi in versi).

0.7 1 Componimento e genere letterario di origine classica destinato alla rappresentazione scenica, il cui intreccio presenta un susseguirsi di casi movimentati e imprevisti e ha scioglimento lieto. 2 Componimento e genere letterario in versi in volgare, definito in base ai canoni della teoria stilistica classica (materia non aulica, personaggi di condizione per lo più bassa, esito lieto a partire da casi intricati o dolorosi, stile mezzano o umile). 2.1 [Titolo del poema dantesco]. 2.2 Componimento poetico 'mediocre' per materia e stile. 2.3 Fig. [Detto di persona:] chi possiede qualità molteplici e straordinarie?

0.8 Linda Pagnotta 16.04.2003.

1 Componimento e genere letterario di origine classica destinato alla rappresentazione scenica, il cui intreccio presenta un susseguirsi di casi movimentati e imprevisti e ha scioglimento lieto.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 5, pag. 21.13: Per nobilità, perché lo latino è perpetuo e non corruttibile, e lo volgare è non stabile e corruttibile. Onde vedemo nelle scritture antiche delle comedie e tragedie latine, che non si possono transmutare, quello medesimo che oggi avemo; che non aviene del volgare, lo quale a piacimento artificiato si transmuta.

[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 18, pag. 162.5: Ancora per simigliante della presente qualità, secondo che per Terenzo in alcuna sua comedia si tratta, d'una femmina nominata Taide cosí si ragiona...

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 40, gl. a, pag. 26.32: Tre sono li modi del poetare, cioè tragedia comincia altamente e finisce vilmente, come fece Lucano; comedia fa il contrario, come fece Plauto...

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 20, 106-114, pag. 506, col. 1.6: la comedia tratta novelle de quilli che nel principio sono stati pizoli, fieveli e de pizolla fortuna, e in le fine grandi, forti e graziusi...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 9, vol. 2, pag. 171.4: Et ià sia zò que alcuna fiata issu parlassi contra la vuluntati di lu populu, la parola sua nienti menu era alegra et popularisca. Adonca la maldicenti lingua di la vecha comedia, ià sia zò que issa disyava di abatiri la virtuti di Pericles, non pertantu issu confessava que in li soy labri hintava unu dulzuri di parlari qui era plù dulci ca meli...

[6] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 286.8: molti di loro studiano le commedie di Terrenzio e di Giovanale e d'Ovidio, e ramanzi e sonetti d'amore; che è al tutto illecito.

[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 25, pag. 6.20: Il tutto della comedìa è, per quello che per Plauto e per Terrenzio, che furono poeti comici, si può comprendere, che la comedìa abbia turbulento principio e pieno di romori e di discordie e poi l'ultima parte di quella finisca in pace e in tranquillità.

2 Componimento e genere letterario in versi in volgare, definito in base ai canoni della teoria stilistica classica (materia non aulica, personaggi di condizione per lo più bassa, esito lieto a partire da casi intricati o dolorosi, stile mezzano o umile). || Ma già in Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), cit,. in 2 [2] prevale il signif. di 'genere comprensivo di tutti gli stili, atto a rappresentare l'intera gamma dei sentimenti e delle situazioni umane'. Sul signif. di Commedia come titolo del poema cfr. ora Tavoni, Titolo Commedia.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.128, vol. 1, pag. 275: e per le note / di questa comedìa, lettor, ti giuro, / s'elle non sien di lunga grazia vòte, / ch'i'vidi per quell'aere grosso e scuro / venir notando una figura in suso...

[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), Proemio, pag. 86.7: in quattro stili ogni autentico parlare si conchiude: de' quali il primo 'tragidia' è chiamato, sotto 'l quale particularmente d'architettoniche magnificenze si tratta, sí come Lucano, e Vergilio nell'Eneidos; il secondo 'commedia', sotto il quale generalmente e universalmente si tratta de tutte le cose, e quindi il titol del presente volume procede...

[3] Gl Ottimo (terza red.), a. 1340 (fior.), pag. 144.15: 'Comedia' è uno stile quando il poeta scrive cose di private e basse persone con stile et mecçano, et alcuna volta tratta ystoria e di persone auctorevoli; et è così chiamata da 'comos', che è la villa, et 'odos' che viene a dire 'canto'...

[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 99.28: L'andar quieto significa l'umiltà dello stilo, il quale nelle comedie di necessità si richiede, come color sanno che intendono che vuole dire «comedia».

[5] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), Prologo, pag. 79.8: Ed è a dire «comedia» 'canto villano', el quale se comenza da cosse vile, basse e dolorose e finisse in cosse onorate, digne e gratiose; e càntasse ne li lochi ove se congregano li vilani le feste. E però non senza cagione Dante intitola questa soa opera Comedia e per versi lirici, li quali se solean cantare ne la [piazza] da' poeti. E così scripse Plauto poeta comico, Ennio, e Nievio e Romolo, cioè Isopo.

[6] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 18, pag. 4.27: «comedìa» vuole tanto dire quanto «canto di villa», composto da «comos», che in latino viene a dire «villa», e «odòs», che viene a dire «canto»: e i canti villeschi, come noi sappiamo, sono di basse materie...

[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), Proemio, pag. 7.9: Ecco che nella prima cantica in due luoghi chiama la sua opera comedia. E la cagione che il mosse credo che fosse questa, che la comedia à torbido principio e lieto fine, e così à questo poema, che prima tratta dell'inferno e de' vizi, che sono cosa turbulenta e all'ultimo tratta delle virtù e della felicità de' beati che è cosa lieta.

[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 1-18, pag. 543.32: Sarebbe dubbio, se questo poema dell'autore si dee chiamare comedia o no; ma poi che li piacque chiamarla comedia debbalisi concedere.

2.1 [Titolo del poema dantesco].

[1] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), Titolo, pag. 85.3: Chiose d'Iacopo figliuolo di Dante Allighier sopra alla «Commedia»...

[2] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 1.13, pag. 35: I'chiamo spina l'alta Comedìa / ch'è fabricata dal grande doctore / per cu' vive la morta poesia.

[3] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 3, pag. 376: Però che sia piú fructo et piú dilecto / a quei che ssi dilectan di savere / de l'alta comedìa vero 'ntelletto, / intendo in questi versi profferere...

[4] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 49, pag. 824.6: Questa oppinione delli uccisi tocca Dante quivi nella sua Comedia, parte prima...

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), Proemio, pag. 3.12: e così poeticamente compie suo trattato, e chiude la sua Commedia, toccando nel suo processo la gloria e ricchezze date da Dio per la sua justità a l'anime beate...

[6] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 5, pag. 31.4: Mostrasi che Gianciotto era in vita quando Dante compose questa sua Commedia.

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 97, vol. 3, pag. 509.28: E nota che bene disse il nostro poeta Dante il propio nella sua Commedia, ove scramando contro a' Fiorentini disse cominciando: «Godi Firenze etc.»...

[8] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 115, pag. 232.29: Dante eziandio nel XIII canto della seconda cantica della sua commedia, ove parla contro la invidia, induce tre amori...

[9] Rubriche Commedia, 1321-55 (fior.), Inf. c. 1, pag. 3.1: Incomincia la Comedia di Dante Alleghieri di Fiorenza, ne la quale tratta de le pene e punimenti de' vizi e de' meriti e premi de le virtù.

- Divina Commedia.

[10] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 83.14: a Iacopo, il quale in ciò era molto più che l'altro fervente, apparve una mirabile visione, la quale non solamente dalla stolta presunzione il tolse, ma gli mostrò dove fossero li tredici canti, li quali alla divina Comedia mancavano, e da loro non saputi trovare.

2.1.1 [Specif.:] una delle tre cantiche del poema dantesco.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 17, 13-24, pag. 330, col. 1.7: E questo s'acorda con quel ch'è detto in lo IIIJ Capitolo de questa seconda Comedia...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 20, proemio, pag. 357.14: Del primo modo non hae a trattare la presente Commedia, però che l'Autore intende solo a trattare di quelli che sono dannati, e nello Inferno puniti; e però del IJ, e del IIJ modo paleserassi, secondo le distinzioni che d'essa appartengono.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 32, pag. 465.4: E de tute quante queste tracta in questo capitulo e ne li altri che sequeno infin a la fine de questa prima comedia chiamata Inferno.

2.1.2 [Titolo di opera letteraria postdantesca].

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, Incipit, pag. 679.1: Qui comincia la Comedia delle ninfe fiorentine.

2.2 Componimento poetico 'mediocre' per materia e stile.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 368.4, pag. 227: S'eo voyo dir d'Amor per trayedìa, / el èe cortese, nobelle e çentile; / e fuçe la cosa rusticha e vile, / e questo per modo di comedìa; / poy reprende caschuna vilania / per satyra cum aprobato stile...

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), Prologo, par. 2, vol. 1, pag. 105.20: Della quale Opera nostro mezzano intelletto oltramodo invaghito, pensò di ridurre in volgare Commedia, versificando la prosa della detta Cronica sobriamente composta...

2.3 Fig. [Detto di persona:] chi possiede qualità molteplici e straordinarie ?

[1] x Poes. an. tosc., a. 1374 (3), 3: O del settimo ciel fermo vivagno, / Colonna e spera del cerchio vulcano: / O lustro, o comedia di quel buon Giano, / Che di Tarpea fusti fermo alemagno...

[u.r. 10.11.2020]