COPIA (2) s.f.

0.1 chopia, copia, copie.

0.2 Da copia 1.

0.3 Doc. pis., 1264 (3): 3.

0.4 In testi tosc.: Doc. pis., 1264 (3); Libro Guelfo, 1276-79 (fior.); Stat. sen., 1298; Doc. prat., 1296-1305; Doc. sang., 1317; Stat. pis., 1321; Doc. assis., 1336; Lett. volt., 1348-53; Doc. pist., 1352-71.

In testi sett.: Doc. bologn., 1295; Stat. venez., c. 1334.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Lett. napol., 1356.

In testi sic.: Lett. palerm., 1371 (2).

0.5 Locuz. e fras. copia pubblica 1.3; dare copia 1.4; fare copia 1.4; levare copia 1.5; levare la copia 1.5; prendere copia 1.5; prendere la copia 1.5; pigliare copia 1.5; togliere copia 1.5; trarre copia 1.5.

0.7 1 Trascrizione fedele di un testo, e anche lo stesso documento recante tale trascrizione. 1.1 Fig. 1.2 [In contesti scherzosi]. 1.3 [Dir.] Locuz. nom. Copia pubblica: trascrizione autenticata (da un giudice o da altra persona dotata di publica fides) di un documento di carattere giuridico, con lo stesso valore probante dell'originale. 1.4 Fras. Dare, fare copia a qno: eseguire e consegnare a qno una trascrizione di un testo. 1.5 Fras. Levare, prendere, pigliare, togliere, trarre (la) copia: eseguire una trascrizione di un testo. 2 Tenore di un documento giuridico. 3 Signif. non accertato.

0.8 Pär Larson 18.02.2004.

1 Trascrizione fedele di un testo, e anche lo stesso documento recante tale trascrizione.

[1] Libro Guelfo, 1276-79 (fior.), pag. 178.20: Di q(ue)ste due p(ar)tite di sopra è copia in su· libro dela P(ar)te p(er) mano di s(er) Rugieri f. s(er) Guilglielmo Berova(r)di.

[2] Doc. bologn., 1295, pag. 195.24: che questa scritta debia esser posta in la sacristia di fra' Minuri e lì stare in perpetua per auctentico, e ch'ella non possa esser tratta se non per comunal concordia de tuti loro inseme. Ma chi 'n vorà copia de loro, possa torn'asemplo.

[3] Doc. prat., 1296-1305, pag. 290.23: Ite(m) p(er) la copia dela carta del <....> ficto che ssi diede al giudice, dr. XVIIJ.

[4] Lett. sen., 1305, pag. 76.1: come voi n'avete fatta carta, e che chonviene che noi ne faciamo altresì carta: sie ch'io Guccio l'òe fatta nel modo che ci mandaste, e la copia guardaremo...

[5] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 29, pag. 24.9: E quella cotali questione si conosca e difiniscasi per la Corte, secondo la forma de la ragione e de lo Statuto; excepti debiti, unde aparesse piubica carta, de' quali non si dia libello, ma copia de la carta, s'el reo la dimandarà con termine de tre dì ad opponere a la dicta carta.

[6] Doc. sang., 1317, pag. 91.30: Mandia(n)vi la copia della rappresaglia predecta, e sc(r)itta la quantità da la quale in giù lo Conte dicie che farebbe (con)cordia, a cciò ch(e) sentiate quello che è e ch(e) di ciò far si puote.

[7] Stat. pis., 1321, cap. 119, pag. 298.28: la dicta extimagione si trovi in de li acti de la corte, e lo compratore del dicto oro si possa quinde avere copia quando lo venditore venisse a la cità di Pisa...

[8] Doc. assis., 1336, pag. 247.28: De(m)mo per .I. quaterno de carta de banbagio .III. solde. De(m)mo per la copia del brevelegio papale .V. solde.

[9] Doc. fior., 1333-52, pag. 165.15: Qui apresso iscriveremo la chopia e asenpro della divisa che ssi fecie in tra loro Charoccio Duccio e Alberto del mese d'aprile anno 1334, sichom'è ordinatamente iscritto a libro picciolo dell'assi di charte di pechora di Charoccio Duccio e Alberto...

[10] Lett. volt., 1348-53, pag. 203.23: vi mandiamo le copie dele decte carte perché le mostriate loro e che n'abbino consiglio, e se sono fermi, vedute le carte predecte, che faciamo la commissione che scriveste...

[11] Lett. napol., 1356, 5, pag. 129.24: Scrivimo a lu conte Lando p(er) li nostre licter(e) de li quale 'de ma(n)damo la copia a lu Imp(er)ator(e) fratre nostro, p(er) chi tte potiray informar(e) de la continenc[i]a sua.

[12] Stat. venez., 1366, cap. 156, pag. 74.2: uno memoriale facto in MCCCXLIII, indicione XII, dì XII de november, del quale quel medesmo memorial la copia xé scripta in Cancellaria predicta, in alcun memorial lo quale xé sotto lo tempo del presente millesimo...

[13] Doc. pist., 1352-71, Ricordo tavola d'argento, vol. 1, pag. 133.17: Franciescho Nicholai e conpangni orafi da Firenze tolsono a fare da noi la testa del'altare di messer san Jacopo, quella da la parte dove si dicie lo vangniello, d'ariento e smalti e fregi e pietre, come la tavola dinançi, in nove quadri cholle store del Vechio Testamento, come in una scritta di mia mano che 'l detto Franciescho à aposse, e li nuovi operari n'ònno una copia di mia mano...

[14] Lett. palerm., 1371 (2), pag. 148.22: Plazavi, si concordia aviti a fari, di mandarimindi la copia di la cautela inanti ki la fazati, ka eu la voglu vidiri, nì pir aventura si fachissi cum nostro gravamine ultra quam deceat.

1.1 Fig.

[1] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 93.12, pag. 638: ma pur sovrano / amore è de dongella; onde lontano / non sia dal cor, se desia d'onor fama; / nel qual devete aver sua emmagen propria / e tenerla sì cara come el core, / perché da dritto e razionale amore / del bello originale avete copia...

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 15.50, pag. 380: Così di sopra al paese di Batria / l'altra formò, per dare asempro e copia / ch'a cercar d'ir più là è una smatria: / Ercules, dico, in quella parte propia, / per mostrar sua vittoria pose un segno / e altri alcun che quel terren s'appropia.

1.2 [In contesti scherzosi].

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 10, pag. 434.29: Egli primieramente mi mostrò il dito dello Spirito Santo così intero e saldo come fu mai, e il ciuffetto del serafino che apparve a san Francesco, e una dell'unghie de' gherubini, e una delle coste del Verbum-caro-fatti-alle-finestre [[...]]. E per ciò che io liberamente gli feci copia delle piagge di Monte Morello in volgare e d'alquanti capitoli del Caprezio, li quali egli lungamente era andati cercando, mi fece egli partefice delle sue sante reliquie...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 145, pag. 329.28: E come dice questo, ser Domenico tira un peto che stordì il judice con tutti quelli che erano al banco; dicendo il giudice e guatando or l'uno or l'altro, dice: - Per le budella di Dio! se posso sapere chi buffa a questo modo, io lo farò savia buffare per altro verso. - E tornato su la questione, e ser Domenico dicendo: - Noi vogliamo la copia della petizione, - e tirare un altro peto fu tutt'uno.

1.3 [Dir.] Locuz. nom. Copia pubblica: trascrizione autenticata (da un giudice o da altra persona dotata di publica fides) di un documento di carattere giuridico, con lo stesso valore probante dell'originale.

[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 9, pag. 553.34: Li notarij de le banche de la corte de ciascuni judici, sì generali come presidali, sianno tegnudi e debianno registrare tutte le scripture chi se produxeno denanci da loro interamente e, per le scripture ch'gli non registrasseno, non possano recevere alcun pagamento. Da questa cosa exceptemo li acti publichi o copie publiche de acti facti in altra corte o denançi d'altri judici, officiali o arbitri o arbitradori chi se produxesseno denançi da loro notarij o loro çudexi...

1.4 Fras. Dare, fare copia (a qno): eseguire e consegnare a qno una trascrizione di un testo.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 7, pag. 206.6: Et non si possa nè debbia dare copia di quella carta, o vero alcuna esceptione d'esso convento ammettere in alcuno modo o vero cagione...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 21, vol. 4, pag. 350.9: E quando egli ha tutto letto, lo signore l'affermi. E comandi, che quelli della persona immantinenti sieno dannati, e gli altri paghino a certo termine assignato, e diane copia al camerlingo del comune, e dia comiato alle genti.

[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 32, pag. 281.28: «Anche questa carta te ne conviene portare e mostrare agli amanti, nella quale sono scritte le regole d'amore, le quale anche lo re d'amore medesimo n'à fatta copia a tutti gli amanti, se ttu vuogli portare lo sparviere in pace».

[4] Stat. pis., 1321, cap. 67, pag. 242.6: Et de' dicti ghirbelli buoni et leali dai dicti mercatanti trovati et designati, quelli ghierbelli stare faroe apo 'l carmarlingo della corte, che quelli guardino, per fare copia a tucti mercatanti comperanti et vendenti delle dicte cose.

[5] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 86, pag. 271.25: E se alcuno domandasse copia d'alcuna scritta, la qual dicesse d'appertenere a sè, o che gli fosse asemprata per piuvica carta, debbia sodare dinanzi a' Consoli di stare alla scritta di quel libro, e ragione del dato e ricevuto, e a' patti e condizioni e parole in quella ragione, libro e libri di quella compagnia scritti: e allora e non altrimenti i Consoli gliele facciano assemplare o copia dare.

[6] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 32, par. 17, vol. 1, pag. 141.19: Volemo ancora che el notario de l'arte overo altro a quisto deputato non degga dare copia dei nomora dei rectore overo ei rectore dare enn escricte ad alcuno e, se el notario contrafarà, tenuto sia de pagare per nome de pena diece livre de denare per fiada ciascuna quante fiade contrafarà.

[7] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 82.17: Egli era suo costume, quale ora sei o otto o più o meno canti fatti n'avea, quegli, prima che alcuno altro gli vedesse, donde che egli fosse, mandare a messer Cane della Scala, il quale egli oltre ad ogni altro uomo avea in reverenza; e, poi che da lui eran veduti, ne facea copia a chi la ne volea.

1.5 Fras. Levare, prendere, pigliare, togliere, trarre (la) copia: eseguire una trascrizione di un testo.

[1] Libro Guelfo, 1276-79 (fior.), pag. 198.14: fue p(re)sente quando questa scritta si fece s(er) Rinaldo not. da Signa, e levo(n)ne la copia scritta di sua mano.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 134, vol. 1, pag. 127.5: el quale statuto stia et stare debia legato ne la Biccherna, acciò che le povare persone et l'altre persone che non sanno gramatica, et li altri, e' quali vorranno, possano esso vedere et copia inde trare et avere alloro volontà.

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 20, cap. 4.82, pag. 436: Prego la Vostra Exciellenza possente, / Che piaccia a llei di confermar lo livro, / E comsegrarlo colle vostre mani, / Sì ch'el nol possa poi toccare hom vile, / O donna che non sia colt[a] [e] gientile; / Ed a nme poi licienzia dar, ch'i' possa / Levar[n]e co[p]ia per me, e per quelgli / c'alla gran vostra provedenza pia[ci]e.

[4] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 45, pag. 152.17: Et se dimandasse la copia de la carta o d'alcuno delli suprascripti instrumenti, che lo creditore debbialo fare ammonire che prenda la copia de la Carta...

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 731.16: con sugo d'alcuna erba scrivea in su le foglie delli arbori; le quali scritture tanto duravano, quanto durava la foglia verde; e se la copia non era tolta prima che si seccasse la foglia, diveniva arida, e la scrittura tale che non si discernea, e così si perdea.

[6] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 29, par. 2, vol. 1, pag. 397.6: Ma se la persona citata per sé overo per procuratore en giuditio comparirà e a esso sirà el termene asegnato per lo giudece a toglere copia del libello e a oponere le exceptione, le quale empedementescono la 'ntrata de la lite, overo a toglere copia del libello tanto, overo a proponere l'exceptione; e puoie citata, secondo cho' de sopre ditto è, non comparirà, alora semeglantemente se proceda e procedere se possa secondo el modo e ordene de sopre dicto.

[7] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. V, cap. 16 rubr., pag. 693.7: De li acti e delle carte producte come debiano fire restituiti dato lo termine a tore copia.

[8] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 302.440, pag. 364: Dietro a santa Anna fu pinto il misterio / de la passion, com'a tutti è plenerio, / e scritto quella orazion visibile, / che tra li Bianchi è così sensibile; / e di là molti stran<i> già preson copia, / e forse alcun la ne portò in Iscozia.

- Fig.

[9] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 5.73, pag. 15: Non fra Tedeschi, né fra gente gallice, / non credo che, cercando tutta Eropia, / donna si ritrovasse tanto angelica, / che quanto il viso isvelica / di sua biltá pigliar non si può copia, / ma fa segnare altrui per gran miracolo: / e tu ne se' ricetto e tabernacolo.

[10] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 100.4, pag. 430: Se ciaschedun di vo' con li occhi vostri / la passïon veduta, non più propia / v'aparie 'n Cristo ch'Isaia dimostri; / prendete dunque del chiar dir suo copia!

2 Tenore di un documento giuridico.

[1] Stat. venez., c. 1334, cap. 82, pag. 396.14: meser Çanachi Çorçi et meser Marin Grimani iustixieri vieri, et lo terço compagnon meser Nicolò Moresini no siando de consciencia, vegando la forma et la copia del dicto compromesso esser in danno et in preçudixio de li homeni de la predicta arte et de tutta la comunança de la cittade et contra la forma del so capitolar, sì disse et sentencià che al postuto el ditto compromesso fosse cancellado et taiado sì che 'l no fosse d'algun valore...

3 Signif. non accertato.

[1] Doc. pis., 1264 (3), pag. 391.9: De la copia de lo elmira. Et che li consuli deli Pisani una volta ogna mese possano (et) debbiano andare ad vedere lo signore ut vero lo soldano, lo quale Dio mantegna; et similia(n)te me(n)te in ciascheduna citade debbiano intrare li consuli de li Pisani ali signori che quine fusseno una volta lo mese.

[u.r. 28.09.2018]