0.1 corporea, corporee, corporei, corporeo, corporeu, corporey.
0.2 Lat. corporeus (DELI 2 s.v. corpo).
0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.
0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Dante, Convivio, 1304-7; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).
0.7 1 Che ha corpo e sostanza fisica; di struttura materiale. 2 Del corpo dell'uomo o di altro essere animato; appartenente al corpo umano, adatto al corpo umano; relativo al corpo (inteso come parte deteriore dell'uomo, soggetta a mali e tentazioni).
0.8 Mariafrancesca Giuliani 18.12.2003.
1 Che ha corpo e sostanza fisica; di struttura materiale. || V. corpo 7.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 4, pag. 8.17: E la virgine significò la virginità e le cose nette e pure, cum tutte le sue similitudini, e trovamola desegnata da li savi cum doe ale; e questo se vede e·lla spera corporea, la quale fo fatta per essemplo del cielo da li savi...
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 4, pag. 9.5: e questo se vede e·llo cielo e·lla spera soda, la quale è chiamata corporea, la quale è afigurata a modo del cielo, e è fatta per essemplo del cielo da li savi.
[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 11, pag. 174.10: l'uomo participa propiamente e nature sechondo nobiltà di tutte le chreature, ch'elli à ad essere colle pietre e chon quelle chreature che sono solo corporee, a vivere cholle piante e chon tutte quelle che sono vegitabile, a sentire chon tutti li animali e a ratiocinare cogl'angieli...
[4] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 8, pag. 105.10: vedemo continua esperienza della nostra immortalitade nelle divinazioni de' nostri sogni, le quali essere non potrebbono se in noi alcuna parte immortale non fosse; con ciò sia cosa che immortale convegna essere lo revelante, [o corporeo] o incorporeo che sia...
[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 191.14: E creata fu la virtù de' cieli, che informa la materia corporea ch'è qua giù...
[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 29, pag. 153.24: Petru sì spia a sanctu Gregoriu et dichi: «Pir qualj raiunj poy tu pruvari ki una cosa ki non è corporea - zo è l'anima - si pocza distiniri e puniri pir cosa corporea?» - zo è pir lu focu di lu jnfernu -.
[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 21, pag. 259.1: Onde in questo modo dico che lo spirito è tenuto dal fuoco, cioè che nella pena del fuoco sia vedendo e sentendo. Chè in ciò sostiene lo fuoco, che lo vede; e però che si vede ardere, però arde; e per questo modo la cosa corporea, cioè lo fuoco, arde la incorporea, quando dal fuoco visibile riceve ardore e dolore invisibile.
[8] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 16, pag. 259.24: De' quali i primi sono li animali formali che hanno corpo e forma, come sono i cieli, il sole, la luna e le stelle, le pietre preziose, i metalli, le minere, le pietre comuni, e tutte l'altre cose corporee e formate.
[9] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 27, pag. 252.5: Ma incontenente ancora retorno in dubio: como cosa incorporea posa esse' tegnua e aflita de cosa corporea vedei' non posso. Gregorius: Di-me, pregote, li apostati angeli li quai caìtem da cel, crei-tu che seam corporei o non?
2 Del corpo dell'uomo o di altro essere animato; appartenente al corpo umano, adatto al corpo umano; relativo al corpo (inteso come parte deteriore dell'uomo, soggetta a mali e tentazioni). || V. corpo 3.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 21, pag. 393.1: E s'elli aviene che, per la puritade dell'anima ricevente, la intellettuale vertude sia bene astratta e assoluta da ogni ombra corporea, la divina bontade in lei multiplica sì come in cosa sufficiente a ricevere quella, e quindi sì multiplica nell'anima di questa intelligenza [dotata la divina influenza] secondo che ricevere puote.
[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 33, 22-39, pag. 734, col. 1.23: 'vinca' omne alteratione umana, çoè corporea, che quelle potesse imbrigare.
[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 85.17: Ma queste sono quelle cose, che acquistar gli uomini vogliono; e per questa cagione le ricchezze, le dignitadi, i regni, la gloria e la volontade corporea desiderano, che per esse a sè sofficienza, reverenza, potenza, solennitade e letizia credono che vegnano.
[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 13, proemio, pag. 238.26: L'altro, stimando il bene secondo la sensualitade, e appititi corporei, e in questo modo odia se stesso l'uomo, in quanto non opera secondo lo 'ntelletto razionale.
[5] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 23, proemio, pag. 430.2: Manifesta cosa è, che voi siate anime, e l'anima è sustanzia incorporea; adunque non si pasce di cibo corporeo, e per conseguente se n'ha difetto, non ne perde sua essenzia...
[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 209.4: E quando la vita abbandona i corpi nell'ultimo lume, impertanto non se parte dalle misere ogni male, nè si parte al tutto ogni peste corporea, e al postutto è bisogno che molti mali per lungo tempo raccolti crescano e si conglutinino per infiniti modi.
[7] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 411-20, pag. 114.22: Né altrimenti ti posso dire del lezzo caprino, il quale tutta la corporea massa, quando dal caldo o da fatica incitata geme, spira...
[8] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1121.28: O dolce e dilettevole compagnia e molto più che la corporea da volere!
- Occhio corporeo.
[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 330.12: E la resurressione de' corpi dee essere al dì del giudicio; e li beati debbono essere nel cospetto di Dio colla doppia stola splendientissimi: come fia che l'occhio corporeo possa sofferire tanto lume?
[10] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 75, pag. 166.16: Grande avvedimento è quello di uno vertuoso uomo, come fu costui. Molti vanno e guardano più con la bocca aperta, che con gli occhi corporei, o mentali; e però qualunche vive non può errare d'usare con quelli che più che lui sanno, però che sempre s'impara.
- Sensi corporei.
[11] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 14, 1-18, pag. 316, col. 1.7: E se rimane. Çoè come seranno suffitienti li sensi corporei a çò comprendere, ch'elli non si corrompa, per quello ditto del Filosofo nel secondo De anima: «Excellentia sensus corrumpit sensum».
[12] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 9.33, pag. 109: Tu gli elementi leghi con bell'arte, / A proporzione di noveri estensi, / Ch'a certa concordanza gli comparte; / Sì che col freddo il calido conviensi, / E 'l liquido col secco osserva pace, / Congiunti a' nostri corporei sensi...
[13] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 162, pag. 318.34: Ma, vegnendo a quello che alla nostra materia apartiene, dico che questo Cupidine, o Amore che noi vogliam dire, è una passion di mente delle cose esteriori e, per li sensi corporei portata in essa, è poi aprovata dalle virtù intrinseche, prestando i corpi superiori attitudine a doverla ricevere.
- Fig. Tela, veste corporea; velo corporeo: il corpo umano inteso come involucro dell'anima (che ne offusca le capacità cognitive, la bontà e la libertà spirituale).
[14] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 3.6: Però che la nostra cognizione - velata dalla corporea tela - a dicernere la veritade de' singulari effetti e le loro cagioni per se medesima è insofficiente e poca - a la qual cosa la dottrina particulare grandemente l'aiuta...
[15] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 264.114, pag. 332: né posso il giorno che la vita serra / antiveder per lo corporeo velo; / ma varïarsi il pelo / veggio, et dentro cangiarsi ogni desire.
[16] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 32.178, pag. 222: Qual che me serve col suo voler fervo / serrà honorato dal Padre ch'è in celo, / unde doglia no avrà sua polpa o nervo. / Or turbat'èe per il corporeovelo / l'anima mea.
[17] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 169.79, pag. 174: Vana speranza, dove se' involta, / ché ogni cosa qui che ami tanto / convien che ti sia tolta / e dispogliata dal corporeo velo? / Guai a l'alma, ch<e> ha perduto il cielo!
[18] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 181.78, pag. 196: Ben veggio giovenetti assai salire / non con virtù, perché la curan poco, / ma tutto adopran in corporeavesta...
[u.r. 25.11.2020]