0.1 chortigiani, corteggiani, cortegiani, cortegiano, cortesani, cortesanj, cortesano, cortianne, cortigiana, cortigiane, cortigiani, cortigiano, cortisciani, curtisanu.
0.2 Da corte.
0.3 Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.): 2.
0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.); Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.
In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Anonimo Rom., Cronica, XIV.
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).
0.6 N Il lemma compare nella forma curtesani 'affittuari di una corte' in un doc. lat. campano del 1047, e come antrop. in un doc. lat. tosc. del 1179 e un doc. lat. ven. del 1084: cfr. GDT, p. 223.
0.7 1 Relativo alla corte di un signore. 2 Sost. Chi vive a corte o la segue nei suoi spostamenti (spesso coinvolto in un clima d'invidia e malversazione).
0.8 Rossella Baldini 11.12.2003.
1 Relativo alla corte di un signore.
[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 34, pag. 21.21: il detto Fabio, censore con Postumio Decio, per grazia (gl. h) divise tutta la turba cortigiana (gl. i) solamente in quatro tribi e appelogli cittadineschi...
[2] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 19, pag. 88.4: Coloro che sono vestiti di panni nobili e delicati, sono da stare nelle corti dei re, e sono uomini cortigiani.
[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 109.15: lo star muto de Criste, lo refuar de H[e]r[o]des e le cortianne beffe [[...]] fè dar rea sentencia contra Yesu Cristo...
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 21, vol. 3, pag. 65.9: E lui eletto papa, ciascuno s'amirò, e elli medesimo ch'era presente disse: «Avete eletto uno asino», o per grande umilità non conoscendosi degno, o profetizzando il suo stato, però che fue uomo di grosso intelletto quanto ne la pratica cortigiana, ma sofficiente assai in iscrittura.
[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 8, pag. 144.16: Il conte, veggendo questo e dubitando forte più della invidia cortigiana che della sua conscienza...
2 Sost. Chi vive a corte o la segue nei suoi spostamenti (spesso coinvolto in un clima d'invidia e malversazione).
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 31. par. 13, pag. 199.20: \Cortigiani\ Addio, madonna, gran merciè a voi. || Si tratta di una didascalia, assente in Sansone, Reggimento, p. 92.
[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), canto 13, pag. 138.11: d'alcuno della presente qualità, nominato Piero delle Vigne, qui si ragiona; il qual, sí come naturale e isperta persona, nella corte dello 'mperadore Federigo in sí grazioso stato si vide, che solamente in lui ogni segreto del segnor si volgea [[...]]: di cui per gli altri cortigiani tanta invidia si prese che, falsamente dinanzi al segnore abominandolo piú volte, in disgrazia ricadde.
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 17, 58-69, pag. 391, col. 2.1: Tu proverai, çoè tu deverrai cortesano. La compagnía malvagia... Çoè lo vitioso vivere e idioma degli altri cortesani, li quai adovrerano contra ti invidiose insidie e pugne...
[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 33, pag. 156.33: Kistu Maximianu cuntau ki unu curtisanu a Saragusa tinnj una fimmina juvinj a lu bactisimu...
[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 13, pag. 71.22: Questa meretricie si è la Invidia, che fa quasi a tutti venire voglia d'essare signiori, e à astio di chi signoreggia o di chi à meglio di lui: e questo si è viçio comunalmente in tutte le corti, che infamò tutti e corteggiani contro di lui...
[6] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 59, par. 2, vol. 1, pag. 235.17: niuna casa êlla quale avetasse alcuno cortegiano overo alcuno sequente la corte del signore papa se possa per cagione alcuna scarcare overo de essa gl'uscia trare, mentre la Romana corte en Peroscia permarrà...
[7] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 16, pag. 567.21: siano intesi cortesani tutti li famigli del Rectore e de li suoi zudesi e li soldati de la Ghiesia de Roma e i loro veraci famigli in lo ministerio de servire e li veraci bayuli de la corte, scripti in la matricula di baylij, e li altri bechari, fornari o pistori, vinateri e chi facciano pane da vendere, trecole o trecoli e ciascuni altri artifici, serventi e ministri chi seguano continuo la corte e chi siano aprovati per lo Rectore...
[8] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 17, vol. 2, pag. 306.11: il papa e' cardinali avieno fatta la 'mposta a tutti i cittadini e cortigiani, la quale era certa tassa in nome di capo censo...
[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 40.22: l'abito loro era moito devisato dallo abito delli cortisciani; imperciò che portavano cotte de nuobili panni, strette alla catalana...
[u.r. 25.08.2009]