0.1 ccorta, chorta, chorte, chorto, churta, cort', corta, corte, corti, cortissima, cortissime, cortissimo, corto, culta, curta, curte, curti, curto, curtu.
0.2 Lat. curtus (DELI 2 s.v. corto).
0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 2.3.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Lett. sen., XIII u.v.; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Lett. volt., 1348-53.
In testi sett.: Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Attaviano da Perugia, XIV pm. (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm. (?), 1351.
0.5 Per a corto termine > termine; al più corto termine > termine; avere corta veduta > veduta; avere corta vista > vista; avere corte le ali > ala; avere corto vedere > vedere; avere la fede corta > fede; avere la vista corta > vista; in corto spazio > spazio; in corto spazio di tempo > spazio; in corto tempo >tempo; in corto termine > termine; in tempo corto > tempo; la corta via di > via; la più corta via a > via; la più corta via di > via; mettere a più corto valico > valico; nel tempo corto > tempo; per corta via > via; per misura d'uno corto spazio > misura; venir corto ad effetto > effetto; vita corta > vita.
Locuz. e fras. a corta 1.2.1; a corto 1.7, 2.1.1; a corto andare 7.3; a dire in corto 6.1; andar corto 2.1.2; di corto 7.2; legar corto 1.2.2; non esservi corto 2.1.3; per corto 1.3; tener corto 1.8; tener corto 1.8.1; viver corto 3.1.
0.6 A Doc. sen., 1231-32: Luctieri del Corto.
0.7 1 Di poca lunghezza. 1.1 [Di abiti:] che lascia scoperte le gambe. 1.2 [Rif. a legami e guinzagli, in contesto fig.]. 1.3 Locuz. avv. Per corto: lungo il lato minore. 1.4 Non alto. 1.5 Estens. Piccolo, angusto. 1.6 [Mat.] Il più corto numero: il minimo comune mutiplo. 1.7 Locuz. avv. A corto: a portata di mano, comodo. 1.8 Locuz. verb. Tener corto: star vicino all'avversario o alla preda, incalzarlo; tenere sotto controllo qno per mancanza di fiducia, così da non permettergli qsa. 2 Meno lungo del normale; non abbastanza lungo, non sufficiente. 2.1 Fig. Scarso, manchevole di qsa; che non raggiunge l'obiettivo; insufficiente. 2.2 Fig. Inadeguato. 2.3 Fig. Che arriva poco lontano; poco intelligente; di strette vedute, gretto; di scarso spessore morale. 3 [Con valore temporale:] di breve durata. 3.1 Locuz. nom. Viver corto: la vita terrena. 3.2 Che arriva entro breve tempo, imminente. 3.3 [Di un discorso o un ragionamento:] poco esteso, conciso. 4 Di durata insufficiente. 5 Fig. Di scarsa entità o intensità. 6 Avv. Brevemente, rapidamente; in modo conciso. 6.1 Fras. A dire in corto: per dirla brevemente. 7 Avv. Presto, subito. 7.1 [Prov.] Consiglia lungo e fa' corto. 7.2 Locuz. avv. Di corto: presto, al più presto, di lì a poco, alla svelta. Locuz. prep. Di corto: al massimo entro (un breve tempo). 7.3 Locuz. avv. A corto andare: presto, di qui a poco. 7.4 Locuz. avv. (Per) la più corta: per la via più corta. Fig. Al più presto, subito. 8 Avv. Per poco tempo. 9 Avv. Fig. In modo insufficiente.
0.8 Rossella Baldini 19.01.2004.
[1] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 172.20: Pliniy dis: Riniceron [[...]]. Et è grand per longeza, sì com' un grand caval, ma ha le gambe curte...
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.152, pag. 311: Ma l'atra casa und'omo va / pur tu' lo contrario à: / curta, streita, bassa, scura, / no g'è barcon ni fendoura, / de terra è, per soterar...
[3] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 104.10: honde Edipo veçando questo se ne fé gran meraveia e domandà qual è la caxon che quelo camin coloro non uxava. Foli dito: non perch'elo sia lo più dreto ni lo più curto, ma che in meço delo desender dela vale iera uno mostro...
[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 208.16: E da quella parte, della quale la via ee cortissima, domanda Teba, e Elicona, monte delle vergini...
[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 9, pag. 164.12: Ma Turnu, videndu zo, lu vai a ssiqutari currendu cum sua lanza; [[...]] et purtaundilu via, comu lu auchellu di Iuppiter cum curti aly adimandandu lu chelu si ·ndi munta in altu.
[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 61.15: unu centuriuni qui appi nomu Quintu Veniu eslissi certi homini ben manivili e qui vestiannu poki armi, qui avissiru cascunu VII dardi curti, et ficili muntari in gruppa di li cavalli...
[7] Stat. palerm. (?), 1351, pag. 76.2: Item ki nullu bankeri diia tiniri l'unu filu di la vilanza plui curtu di l'autra, si no ki sianu iusti, subta la pena predicta.
- Sost.
[8] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 21, pag. 237.13: E ogne cosa, per magiure operazione e artificio e a ciò che sia conusciuta, dea avere lo suo oposito [[...]]: secondo ch'è oposito lo caldo al freddo, e 'l bianco al nero, e 'l longo al corto, e 'l tutto a la meità...
1.1 [Di abiti:] che lascia scoperte le gambe.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 7, pag. 80.3: Quelli di Borgogna e di verso Naversa; li Guascognesi a corte brache e a strette robbe...
[2] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 3.3, pag. 407: E di feb[b]raio vi dono bella caccia / di cerbi, cavrïuoli e di cinghiari, / corte gonnelle con grossi calzari...
[3] Stat. cass., XIV, pag. 119.18: S(et) lu abbate p(re)vega de la mensura, che yssa vestimenta no(n) siany corta a quilli che li usanu a portare...
1.1.1 Che indossa abiti corti.
[1] Buccio d'Aldobr., XIV ui.di. (tosc./orviet.), 56, pag. 439: e ella era vestita / curta da chi a le natiche, / d'una gonella sola senza maniche / tutta quanta spezzata e deriscita.
1.2 [Rif. a legami e guinzagli, in contesto fig.].
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 22, pag. 289.9: E caramente ti priego che con sì fatte lettere tu non solleciti più l'anima mia, disposta a cercare nuovo secolo: che posto che tu con forte animo il mio coltello tenghi nella mano, a me corto laccio non farebbe sostenere di leggiere la seconda, solo che in quella così come in questa mi parlassi.
[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 8.13, pag. 29: Questa si dee tener con corto freno, / Sicch'ella non trapassi tanto avanti, / Ch'ella cadesse ad alcun vizio in seno.
1.2.1 [Caccia] Locuz. avv. A corta: tenuto strettamente al guinzaglio.
[1] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, cacc. 1.1, pag. 359: Segugi a corta e can per la foresta / in su, in giù, in qua, in là abbaiando...
1.2.2 Locuz. verb. Legar corto: sottomettere (col vincolo dell'ubbidienza).
[1] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 84, pag. 344.22: e tanto gode ed esulta quanto si vede più legato corto dal prelato suo per obedientia, perché vede che tanto quanto l'affetto e la volontà è legata qua giù, tanto è più larga e legata con Cristo.
[2] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 157, pag. 372.1: Voglionsi questi cotali, per odio di loro e per uccidere in tutto la loro volontá, legarsi piú corti. O essi si legano al giogo dell'obbedienzia nella santa religione; o egli si legano fuore della religione ad alcuna creatura, sottomettendo la loro volontá in lei, per andare piú espediti a diserrare il cielo.
1.3 Locuz. avv. Per corto: lungo il lato minore.
[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 103, pag. 218.11: dapo como se (con)vene cazasene lo sangue fine ad tanto ch(e) la vena p(er) sé stante; et dein(de) i(n)contine(n)te lu tumore et d(e) li spavani p(er) lungo et p(er) corto li se dia lu foco (con)venevelemente...
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.35, vol. 1, pag. 403: E se non fosse che da quel precinto / più che da l'altro era la costa corta, / non so di lui, ma io sarei ben vinto. / Ma perché Malebolge inver' la porta / del bassissimo pozzo tutta pende, / lo sito di ciascuna valle porta / che l'una costa surge e l'altra scende...
1.4.1 [Rif. a persona:] basso di statura.
[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 15, pag. 59.36: et si era sì fieramente richinato, ch'elli era oraindiritto assai più corto ch'elli non fu in sua giovenessa...
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 112.5: Breseyda [[...]] fo multo bellessema, né longa, nén corta, nén macilencta, lucente de grande blancore...
- Sost. [Come appellativo].
[3] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 41.17: I sergienti il trassono di prigione e menavanlo appendere; e in andando, trovarono uno de' Sette Savj chiamato Innachindas il corto, e ebbe piatà del suo disciepolo...
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 19.50, vol. 3, pag. 314: e quinci appar ch'ogne minor natura / è corto recettacolo a quel bene / che non ha fine e sé con sé misura.
1.6 [Mat.] Il più corto numero: il minimo comune mutiplo.
[1] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 7, pag. 25.22: Dobiamo trovare un numero che vj si truovi il terzo e il quinto, il quale numero e' è 15. Ed e' è il più corto numero che vi xia...
1.7 Locuz. avv. A corto: a portata di mano, comodo.
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 91.32: nel convito detto portò il veleno in su l'u[n]ghia, però ch'altrove nol potea portare che sì a corto gli fosse, con ciò sie cosa che servivano colle braccia ignude...
1.8 Locuz. verb. Tener corto: star vicino all'avversario o alla preda, incalzarlo; tenere sotto controllo qno per mancanza di fiducia, così da non permettergli qsa.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 49, pag. 162.2: E loro natura è che là ov'elli sentono abbaiare cani che li caccino, elli dirizzano la loro andatura in altro vento, acciò che li cani non sentano loro odore. E non per tanto che li cacciatori che li cacciano li tengano sì corti che disperino e non contino di più potere salvarsi, elli ritornano indietro correndo e battendo quella parte là onde li cacciatori vegnono, per morire dinanzi da loro più leggermente.
[2] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 7, pag. 497.32: che secondo che 'l forniere traie la bragia del forno quando ène caldo, e puoi la tura immantenente perché 'l caldo non esca fuore, tutto altre[sì] fae el Nemico del peccatore quando hane preso l'anima e 'l corpo: che cosa ch'elli possa no ne iscirà già fuore. Ma tiello sì corto e lo 'ntosca, che confessione già no li puote uscire di bocca e non ne mette cura, e in questo s'adormenta lo folle, tanto che la morte lo prende e 'l Nemico l'anima prende, che nello 'nferno la mette.
[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 548, pag. 564.23: Eneas, ch'era rimaso a Troia per adobbare sue navi, era tucto giorno assalito, e si combatteano co· lloro tucti quelli de la contrada dintorno [[...]]. E quand'elli vidde ch'egli era sì corto tenuto che non poteva avere né bene né riposo, e ben vedea che gli convenia morire e a llui e a sua gente, sì tramise Eneas uno messaggio a Dyomedes, che lo venisse a soccorrare e diliberare da morte.
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 98, vol. 2, pag. 192.8: Nel detto anno MCCCVIII, del mese d'agosto, i grandi di Samminiato del Tedesco, come sono Malpigli e Mangiadori, per soperchi ricevuti dal popolo di Samminiato, overo perché 'l popolo gli tenea corti, per modo che non poteano signoreggiare la terra a lloro senno, sì s'accordaro insieme...
1.8.1 Tener corto qno (di qsa): impedire l'accesso; privare.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 108, vol. 2, pag. 658.7: già cominciava a dispiacere forte a' cittadini la signoria de' Pugliesi, i quali avea lasciati suoi uficiali e governatori, che a nulla altra cosa intendeano con ogni sottigliezza se non di fare venire danari in Comune, e di tenere corti i cittadini di loro onori e franchigia, e tutto si voleano per loro...
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 336, vol. 2, pag. 506.6: Nel detto anno MCCCXXV, in calen di gennaio, i Fiorentini feciono loro capitano di guerra messer Piero di Narsi [[...]] e presa lui la signoria, con molta prodezza e sollecitudine si resse, tenendo Castruccio assai cortode la guerra...
2 Meno lungo del normale; non abbastanza lungo, non sufficiente.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 16, pag. 220.27: E per questa casione trovamo termenato ciascheduno ochio, quanto elli pò vedere a da longa; e da inde e· llà non potendo vedere, per rascione dea trovare l'oscuro; e quanto l'omo ha lo viso più corto, tanto ha più presso quello oscuro.
[2] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 77.33: di su la Badia tra più volte gli fu gittato uno spago con un saeppolo, et poi fu a quello spago legato un canape, il quale egli accomandò, et accomandatolo sì ne venne giù per esso quant'e' fu lungo, ma avveneli corto, sicchè si convenne lasciare, et cadde in sul tetto de la gabella...
[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 178.11: Quelli ch'àe il collo corto e grosso sì è sengno ch'elli sia savio e forte...
[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 96.9, pag. 641: Perch'io m'aveggio mo' che gamba corta / non se convèn ch'alto scalone ascenda, / onde mia scusa per voi se comprenda.
[5] Attaviano da Perugia, XIV pm. (perug.), 5.1.3, pag. 774: e gli occhie de la gatta, c'hai sì guazze, / e 'l corto naso, che serba doi mazze / dentro da lei toi froge, sì m'han tolto / da quel piager, che me fieci esser stolto...
[6] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 42, pag. 253.27: Avenne che Salamone poi, volendo fare il tempio, tagliando arbori per le selve, vegendo che questo era uno bello arbore, lo fece tagliare; e facendolo aconciare e tagliare a misura [[...]] il trovava manco e corto.
2.1 Fig. Scarso, manchevole di qsa; che non raggiunge l'obiettivo; insufficiente.
[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 20.13, pag. 107: donque, chi sente sé tenpo, sti'accorto, / in solicito, stato avere altèro. / E quei che cciò non fa, degn'è d'avere / su' stato in valle, di ciascun ben corto, / e cchi ciò segue, signoria e 'npero.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 30.137, vol. 2, pag. 529: Tanto giù cadde, che tutti argomenti / a la salute sua eran già corti, / fuor che mostrarli le perdute genti.
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 68, pag. 227.35: E questo dicendo, subitamente alzò la spada per ferire Florio sopra la testa, ma il colpo fu corto e discese sopra il collo del buon cavallo...
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 60, vol. 2, pag. 593.28: E nota che per la partita di Castruccio tutto l'osordio e imprese del Bavero ch'avea ordinate per passare nel Regno, gli vennono poi corte e fallite, come innanzi faremo menzione; però che Castruccio era di grande consiglio in guerra e bene aventuroso...
[5] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 6.2, pag. 74: Non so se ciò si fia tardi o per tempo; / Che le vedette sono o lunghe o corte, / Come son meno o più le genti accorte.
2.1.1 Locuz. avv. A corto: in cattiva condizione, allo stremo delle forze.
[1] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1332, pag. 74: Fillio mio, tu non te senti / de la tua madre taupinella, / prego tee, or me favella, / doname alcuno conforto, / k'eo te vegio sì a corto / et nella croce conficato...
2.1.2 Locuz. verb. Andar corto: non raggiungere il bersaglio.
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 43.11, pag. 260: Ma dritto il pel di corno l'onor porta, / tien fermo poi, suo contrari fug[g]endo, / e la divina possa no va corta: / e cui ne duole va il core pungendo, / perché la fiam[m]a al gran foco s'amorta, / a la p[r]edetta profezia giugnendo.
2.1.3 Locuz. verb. Non esservi corto qsa: non far mancare, elargire.
[1] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.35, pag. 381: E a su' poder mantenga ricca corte, / D'arme, cavalli, in robe, e 'n arder cera, / E gente acolga di bella maniera, / E faccia cortesie non vi sian corte.
2.1.4 Lunga, larga promessa con l'attender corto.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 27.110, vol. 1, pag. 466: Padre, da che tu mi lavi / di quel peccato ov'io mo cader deggio, / lunga promessa con l'attender corto / ti farà trïunfar ne l'alto seggio.
[2] A. Pucci, Due rime, p. 1343 (fior.), 2.86, pag. 60: Sì come il Conte disse a Bonifazio: / - Larg'inpromessa co l'attender corto -, / Facieva il duca d'ogni giente strazio, / Così de la ragion come del torto.
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 23, vol. 2, pag. 44.2: e tutto questo trattato falso e frodolente fece il papa per consiglio del conte da Montefeltro, allora frate minore, ove gli disse la mala parola: «Lunga promessa coll'attendere corto etc.».
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.106, vol. 3, pag. 554: Omai sarà più corta mia favella, / pur a quel ch'io ricordo, che d'un fante / che bagni ancor la lingua a la mammella.
[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 284.3, pag. 358: Sì breve è 'l tempo e 'l penser sì veloce / che mi rendon madonna così morta, / ch'al gran dolor la medicina è corta: / pur, mentr'io veggio lei, nulla mi nòce.
2.3 Fig. Che arriva poco lontano; poco intelligente; di strette vedute, gretto; di scarso spessore morale.
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 38.3, pag. 371: Quand'om à un bon amico leiale / cortesemente il de' saper tenere, / e no ·l de' trar sì cort'o delïale / che si convegna per forza partire.
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 13: P(er) amore di ciò graveme(n)te si trovano l'amistà in coloro che in honori (et) in pura cosa s'aoprano; in mercato potere assai è cosa invidiosa (et) corta.
[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 29.121, pag. 74: Ch'è meno / in gaudio ver longo e pieno? / Chi prende de ben vano è corto e manco, / come 'l ben mondan s'emp[i'] è.
[4] <Tesoro volg.(ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 42, vol. 3, pag. 377.12: E tutto ch'egli sia ardito e fiero, egli avrà cattivo fine, e corto nelle grandi cose, e lascierà di sè pericolosa memoria.
[5] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 114.3: or vedi come è corta la bugia, che 'n s[è] hano li beni temporali, li quali falsamente promettono quello che dare non possono...
[6] Esopo tosc., p. 1388, cap. 26, pag. 144.6: E per lo topo s'intende le sue operazoni con corto fine; e per lo popolo la vana credenza e speranza di coloro che raguardono a esse operazioni.
3 [Con valore temporale:] di breve durata.
[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1497, pag. 75: E sì me par qe li plusor / Vive al mond con grand dolor / E con engano e con fadiga / Et unca no 'nd'à longa triga. / Qé questa vita è curta e leve / E l'autr'è molto longa e greve.
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De falsis excusationibus, 156, pag. 182: Aspegia in picen tempo drüeza e sanitá, / Confort e alegreza in l'eternal citá, / Se tu port pur in pax per bona voluntá / La corporal pesanza dra curta infirmitá.
[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 28, pag. 273.16: E questa fu gran follía d'ordinare così fatta legge [[...]] Donde se alcuna legge è malvagia nel paese o nella città, elli è meglio che la sia lassata ch'ella vi sia tenuta, e ched elli sie fatto novella legge e lassata l'antica mal fatta, siccome è meglio la corta follía, che la lunga.
[4] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 79.30: Ancora sapié che de iunio sì è lo plu longo dí de l'ano e le plu curte note e de deçenbrio sì è le plu longe note de l'ano e li plu curti die.
[5] Scienza fisiognomia, XIV pm. (tosc.), pag. 6.23: Et cului che ae li occhi simiglianti a quei dell'asino, cutale omo dè essere di grosso ingengno, di corta memoria, di dura natura e non savio.
[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 801, pag. 183: Fecene Deo una gratia delle malanze corte, / Ché uno dì o dui o tre avevano male forte, / O quatro lo più alto, chi è disposto ad morte...
[7] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 6, parr. 2-8, pag. 142.4: E possonno essere li dicti serventesi longi e corti, secondo la grande o breve materia dela cosa rithimada.
3.1 Locuz. nom. Viver corto: la vita terrena.
[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 207.49, pag. 266: Però, s'i' mi procaccio / quinci et quindi alimenti al viver curto, / se vòl dir che sia furto, / sì ricca donna deve esser contenta, / s'altri vive del suo, ch'ella nol senta.
[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 110.12, pag. 131: Tempo è omai da reducersi in porto / e l'ancore fermare a quella pietra, / che del tempio congiunse e dua parieti; / quivi aspettar el fin del viver corto / nell'amor di Colui, da cui s'impetra / con umiltà la vita de' quïeti.
3.2 Che arriva entro breve tempo, imminente.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 40, pag. 182.23: Ma i fati non serbavano a sì leale amore, quale era quello intra' due amanti, sì corta fine né sì turpissima, come costoro loro voleano sanza cagione apparecchiare.
[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 47, pag. 173.17: egli si è presso alla morte; e la sua fine sarà corta, però che a nulla guisa egli potrà scampare.
- Prossimo alla scadenza.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 3.141, vol. 2, pag. 52: Vero è che quale in contumacia more / di Santa Chiesa, ancor ch'al fin si penta, / star li convien da questa ripa in fore, / per ognun tempo ch'elli è stato, trenta, / in sua presunzïon, se tal decreto / più corto per buon prieghi non diventa.
3.3 [Di un discorso o un ragionamento:] poco esteso, conciso.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 46, vol. 4, pag. 150.11: Corto è lo divisamento: là ove tu dici lo generale motto della tua causa, tu non dèi ridire lo speciale motto ch'è compreso sotto il generale che tu avevi già detto.
[2] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 2, pag. 21.8: «Quando che tu comandrai, guarda che tu dichi brevemente»; chè 'l cuore de le genti ritiene meglio le corte paraule che le lunghe.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 17.40, vol. 1, pag. 282: Li tuoi ragionamenti sian là corti; / mentre che torni, parlerò con questa, / che ne conceda i suoi omeri forti.
[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 13: Et p(er)ò disse uno savio: coli amici è mistieri e deno essere le ragione corte (et) l'amistà lu(n)ghe...
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 38, pag. 427.9: Ma io, considerando a quello sinicile mocto: «Ove parole corte, longa amistate lauda», poco audire e men dire agio in amore...
3.3.2 [Prov.] A buon intenditore il parlar corto.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 178.5, pag. 193: A buono intenditore il parlar corto, / tanto che 'l vero sia più udito, / perché trabocca il sacco ond'è uscito / quella, che morde i buoni sempre a torto.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 15.105, vol. 1, pag. 255: Ed elli a me: «Saper d'alcuno è buono; / de li altri fia laudabile tacerci, / ché 'l tempo saria corto a tanto suono.
5 Fig. Di scarsa entità o intensità.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 22, pag. 390.8: Frate Gomita di Sardigna, Vicario e fattore del giudice Nino di Gallura, il quale avendo alquanti nemici del suo donno [[...]] preso, per corta quantità di pecunia, che ricevette da lloro, li lasciòe...
[2] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 9. O sola eletta, 51, pag. 54: Resuscitar vedesti el tuo conforto / sí gloriosamente e con vittoria, / che fe' el poder del nimico più corto.
6 Avv. Brevemente, rapidamente; in modo conciso.
[1] Finfo, Se long'uso mi mena, XIII sm. (fior.), 71, pag. 10: 'Se 'n sé piacer travale, / volerò '· me' tra ' "Vale!". / S'ò detto grande o corto, / fò-mi tu' dire, c'or t'ò!'».
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 11.41, vol. 2, pag. 178: mostrate da qual mano inver' la scala / si va più corto; e se c'è più d'un varco, / quel ne 'nsegnate che men erto cala...
6.1 Fras. A dire in corto: per dirla brevemente.
[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 20, pag. 91.35: Et a dir in curto el fè tremar Herodes con tuta soa çente no parlando ancor ma stando in la cunna.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 8, vol. 4, pag. 306.16: se'l signore va nella signoria per onore più che per desiderio di moneta, corto dee guardare per cui lo diritto sarà governato: che sì come la nave è governata per li timoni, così è governata la città per lo savere di giudici.
7.1 [Prov.] Consiglia lungo e fa' corto. || Cfr. 2.1.4.
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 57.20: perciò disse Salamone: non fare niuna cosa sanza buono consiglio, e appresso non te penterai niente; consiglia lungo, e fa' corto. Il dimorare per consigliare è lodato, ma dopo il consiglio è buona la fretta.
7.2 Locuz. avv. Di corto: presto, al più presto, di lì a poco, alla svelta. Locuz. prep. Di corto: al massimo entro (un breve tempo).
[1] Betto Mettefuoco, XIII sm. (pis.), 22, pag. 293: Ordunqua com'faraggio, / poi la mia malatia / non oso adimostrare / a chi mi può guerir e far gioioso? / Ben so che ne morraggio / di corto qualche dia...
[2] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.15: sempre nel vostro pensiero sia che la morte ne viene di corto e 'l divino Iudicio sença fallo è aparechiato...
[3] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 447, pag. 864: De questa cosa curare non parea, / anci s'aliegra cum loro per la via, / ma de curto glie ordenarà una tela / como oderiti.
[4] Lett. volt., 1348-53, pag. 205.33: aspetiamo de parlare al deto ser Nicholao de chorto, al quale no habiamo potuto parlare però che stato è in nostro servixio a Bologna...
- Da poco tempo.
[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 79, vol. 2, pag. 155.7: che tornato messer Gianni di Namurro a Bruggia, e richesti quelli del paese al soccorso di Lilla, non isbigottiti né ispaurati de le due grandi sconfitte ricevute così di corto a Sirisea in mare né a Monsimpevero, ma con grande ardire e buono volere tutti quelli del paese lasciando ogni loro arte e mestiere s'apparecchiarono di venire a l'oste...
- Durar di corto: durar poco.
[6] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 8.8: Tal fa le sarte che dal mar è surto, / e tal ben merta che patisse morte, / e tal è sarto che sa gittar sorte / che la tuo carta durerà de curto.
7.3 Locuz. avv. A corto andare: presto, di qui a poco.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 11, terz. 91, vol. 1, pag. 132: E 'l Cardinale allora rispondea: / A corto andare i Guelfi torneranno / nella Città, che loro esser solea...
7.4 Locuz. avv. (Per) la più corta: per la via più corta. Fig. Al più presto, subito.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 20, terz. 40, vol. 1, pag. 229: E poi, com'egli uscì fuor della porta, / da capo come prima la 'ntradisse, / e ad Arezzo n'andò per la più corta.
[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 165.3: Fu uno Bolognese lo quale fu uno delli schiavi dello soldano de Babillonia. Lo primo che potéo aizare, la più corta, ne venne a Roma.
[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 203.18, pag. 233: Po' fu di Carlo Calvo successivo / Luis il Balbo, che regnò più corto...
9 Avv. Fig. In modo insufficiente.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 11.53, vol. 3, pag. 179: Però chi d'esso loco fa parole, / non dica Ascesi, ché direbbe corto, / ma Orïente, se proprio dir vuole.
[u.r. 26.11.2020]