CURIOSITÀ s.f.

0.1 curïoscitate, curiositá, curiosità , curiositade, curiositadi.

0.2 Lat. curiositas, curiositatem (DELI 2 s.v. curioso).

0.3 <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>: 2.

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Stat. pis., XIV pm.; Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.).

In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

0.7 1 Ricercatezza superflua nel vestire o nel mangiare; vestito o preparazione culinaria di eccessiva raffinatezza. 2 Desiderio di conoscenza (con valenza neg.). 2.1 [Come vizio personificato].

0.8 Pär Larson 11.02.2004.

1 Ricercatezza superflua nel vestire o nel mangiare; vestito o preparazione culinaria di eccessiva raffinatezza.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 93.3: neuno non chiederebbe mai biltadi nè curiositadi di robe, nè di paramenti, se elli non credesse esser veduto dalle genti.

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 1, pag. 653.29: E s'egli avesse alcune ricchezze temporali, s'egli è spirato da Dio, vendale e tenga vita povera; se non è spirato tengale umilemente e sanza vanitá e sanza curiositá...

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 23, proemio, pag. 429.1: La quarta spezie si è lo studio della sollicitudine, e curiositade di largamente apparecchiare, come si legge nel primo delli Re, de' figliuoli d'Eli...

[4] Stat. pis., XIV pm., pag. 3.21: Ogne qualità di vestimento può usare a suo piacere, rimotta ogna superflua curiositade, e nessuno sia ricevuto del quale alcuna suspitione s'avesse di mancamento di fede, e se ricevuto fusse sì si debbia licentiare.

[5] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 51.15: Nel cibo e nel poto [[Dante]] fu modestissimo, sì in prenderlo all'ore ordinate e sì in non trapassare il segno della necessità, quel prendendo; né alcuna curiosità ebbe mai più in uno che in uno altro...

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), Prologo, pag. 31, col. 1.19: Le vie sono chiamate nella Scrittura gli infocati desiderii degli amanti, per li quali desiderii l'anime amorose sono levate, e tratte a Dio, ed alla celestiale città di Jerusalem, essendo ancora nel corpo terreno, le quali vie sono dette piagnere perchè non è chi ragguardi a tanto solenne amore, e perchè così l'ordine chericato, come il popolo, gittando la vera sapienza dell'amore divino, si sono dati alle mondane ricchezze, e disutili curiositadi.

[7] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 6, 13-21, pag. 180.12: cioè prevenzione di tempo; cioè mangiare e bere innanzi l'ora: curiosità ; cioè apparato di cibi con troppa cura: lautizia...

2 Desiderio di conoscenza (con valenza neg.).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 20, vol. 3, pag. 291.5: L'altro vizio è mettere grande istudio nelle oscure cose e gravi che non sono necessarie; e questo vizio è chiamato curiositade, cioè quando l'uomo mette tutta la sua cura nelle cose di che non ha pro', e tutto suo intendimento, sì come tu lasciassi la scienza di virtude, e mettessi un grande studio a leggere astrologia ed algorismo.

[2] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 8, pag. 34.9: L'altra cosa è, che omo mette grande intendimento e grande travaglio ne le cose scure e gravi che non fanno prode, e questo vizio è appellato Curiositade, a mettere grande intendimento ne le cose che guare non fanno prode, e di cercare ciò che omo non de'.

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 94.27: Queste porte guarda la paura di Dio, ch'elle non siano aperte al nemico per vana gloria, nè per vana curiositade di vedere, o d'udire, o di parlare, o d'andare in compagnie sospecciose, che curiositade specialmente di vedere, e di udire le vanitadi di mondo è sovente via a peccato di lussuria, e di ciò ne troviamo esemplo.

[4] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 77, pag. 172.18: Ma se alcun, abrasado de l'amore de Criste, on per remisione de li soy peccadi ge voleno andare con peccunia de propria hereditade on aquistada con so sudore, e se vole comandare a le oratione de li sancti in quello viagio, e partire le soe cose a li sancti homini e a li altri poveri, illi in da fì loday, sì com fé Elena [e] Eudosia. Ma se illi ge voleno andare per curiositade de vedere belli loxi e maravelioxi hedifitii on per vanagloria e per loxo human, illi reçeveno quella merzé per la quale illi ge vano.

[5] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 2, pag. 654.17: E sia la conversazione sanza troppa sicurtá, però che toglie la reverenzia, e sia sanza iudicio e sanza curiositá di volere sapere il loro difetto, però che sapere l'altrui difetto molte volte è pericoloso, ma studisi di sapere il profetto e 'l bene, perché puote essere utile per devozione e per esemplo.

[6] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 35, pag. 162.17: Ciocchè io so, ho imparato ne' campi e nelle selve, cioè orando e contemplando. Ancora dice: Molti sono che studiano pur per sapere, e questa è una curiosità . Altri studiano per esser nominati e reputati savii, e questa è una vanità. Altri studiano per guadagnare, e questa è una cupidità.

[7] Gl Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 3, pag. 200.18: Un'altra distinzione pone san Bernardo della superbia nel libro de' Dodici gradi dell'umiltà; e dice che dodici sono i gradi della superbia. Il primo si è curiosità , ch'è una disordinata vaghezza di sapere, udendo, vedendo e sperimentando cose disutoli, vane e non necessarie.

[8] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), Prologo, pag. 32, col. 1.20: Adunque lassando l'umana curiositade della disutile scienza de' silogisimi, e degli argomenti ed opinioni, l'anima divota salga per salimento d'amore al fonte vivo, sempre desiderando la presenza dello Sposo, nel quale solo troverà la veritade...

[9] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 31, pag. 379.3: [1] [A] Tomaso don Giovanni lume di veritade il quale dirizi la tua via nel cospeto di Dio e conducati a porto della vera fede e vera umilitade, dalla quale ci ha a rimuovere la presunzione, curiositade, ribellione, singularitade, levitade e cota' cose, figliuole della malvagia superbia.

2.1 [Come vizio personificato].

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 126, pag. 328: Con esse erracompangnase false Emulatïone / cum Curïoscitate, / lu focu de la Invidia con grande Anbitïone / de ria prosperitate, / coperta sanctitate / de falsa Ypocrescia / et perfida Riscia / de la Fede tradente.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 9, 106-123, pag. 269.1: e per questo modo si distinguono le specie della superbia. Le sue compagne sono curiosità , leggerezza di mente, sconcia letizia, arroganzia, defensione de' peccati, simulata confessione, rebellione, libertà di peccare, o consuetudine.

[u.r. 02.12.2020]