DANTISTA s.m.

0.1 dantisti; f: dantista.

0.2 Da Dante.

0.3 Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.): 1.

0.4 Att. nel corpus solo in Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Studioso e commentatore della Commedia dantesca.

0.8 Pär Larson 04.12.2003.

1 Studioso e commentatore della Commedia dantesca.

[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 5, pag. 167.19: Infin che 'l vento etc.. Or questo passo, el qual io expono cossì, non è proveduto da li dantisti. E dico che 'l vento el qual mena questi doi è multo forte e cigola multo furiosamente, sì che per questo cigolare lo odire e il dire non se intenderia tra D. e costoro.

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 16, pag. 285.32: Ove doveria per Emilia esser ricepto, bene che la magior parte de' dantisti dicano altramente, ma debbe dir cossì, però che Emilia è una parte de Romagna e de Lombardia, ed è da Parma infin a Ravenna.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 18, pag. 301.9: Qui D. fa una comparatione de molti fossi li quali cingono li castelli per far sicure le mure [a] là ove sonno le dicte fosse. Bene che la magior parte de li dantisti dicano «figura», ma dee dir[si] «sicura».

[1] F Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.): Franco Sacchetti mandò a messer Antonio piovano, eccellente dantista e di quello lettore, anno MCCCLXXXI. || Ageno, Sacchetti, Rime, p. 337.

[u.r. 09.01.2009]