DELIZIO s.m.

0.1 deliccio, delicii, deliçïi, delizi, delizio, delizo.

0.2 Da delizia.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 Att. solo in Jacopone.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Stato emotivo provocato da sensazioni di gioia e allegria, godimento; delizia. 1.1 [Generic. al plur.:] le cose materiali che suscitano il godimento. 1.2 Avere delizio: provare piacere, gioia. 1.3 Stare in delizio: godersi la vita.

0.8 Valentina Gritti 08.02.2004.

1 Stato emotivo provocato da sensazioni di gioia e allegria, godimento; delizia.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.38, pag. 10: lo mantellino còprite, adùsate co 'l miccio; / questo te sia deliccio a quel che te vòi fare!».

1.1 [Generic. al plur.:] le cose materiali che suscitano il godimento.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.8, pag. 9: Turbame testo che t'odo dire: / nutrito so 'n delicii, no lo porrìa patire; / lo celebr'aio debele, porrìa tosto 'mpazire ...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 18.4, pag. 63: Cecato t'ha questo monno coi delette e col soiorno / e col vestemento adorno e con essere laudato. / Li delizi c'hai avuti, mo che n'hai? Sonsene iuti; / 'n vanetà sì t'hai perduti e fatto ci hai molto peccato.

[3] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 10.173, pag. 524: «Madonna, s'a lo to consillo creio, / pomessenne seguire molto bene, / ka li mundani deliçïi veio / ka li lassa omo quando a mmorte vene.

1.2 Avere delizio: provare piacere, gioia.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.28, pag. 10: «La camiscia espògliate e veste esto celizo: / la penetenza vètate che non agi delizo; / per guigliardone donote questo nobel pannizo, / ca de coio scorfizo te pensai d'ammantare».

1.3 Stare in delizio: godersi la vita.

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 8.44, pag. 512: Ora se muta la conditïone: / girà in presone ki stecte in delizio. / Veiome preso como pesce ad amo / per la dolceça dell'esca de fore.

[u.r. 18.10.2011]