CONG̀O (1) s.m.

0.1 concio, congio, conǵo.

0.2 Fr. ant. congiet (DEI s.v. conǵo).

0.3 Fiore, XIII u.q. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiore, XIII u.q. (fior.).

0.5 Locuz. e fras. dare conǵo 1.1.1; dare il conǵo 1.1.1; donare conǵo 1.1.1; prendere conǵo 1.2.1; prendere il conǵo 1.2.1.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Permesso concesso da qno di fare qsa. 1.1 Permesso di andare.

0.8 Anna Radaelli 29.02.2004.

1 Permesso concesso da qno di fare qsa.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 164.5, pag. 330: Certana son, se Dio ti dona vita, / Che ttu ter[r]ai scuola e leg[g]erai. / Di leg[g]erne da me conǵo tu n'ài; / Ma guàrdati che ttu sie ben fornita / Di ritener la lezion c[h]'ài udita...

[2] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 12, pag. 18.15: - À' tu vedute grandi maraviglie? - E io disi ch'el'erano ś grandi che chi avese conǵo di dirle a genti terene, e' non è niuno ś bene di Dio né ś santo che punto gli fose creduto...

[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 17, par. 9, pag. 321.7: e cche a nniuno prete o vescovo singhularmente né di quelli loro solo collegio ad alquno lodevole sia aiutare a prendere questa maniera d'ordine sanza conǵo del fattore della leggie umana...

1.1 Permesso di andare.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 80.20: E 'l signiore glie le ottrị, cioè gliele acconsent́; e quando egli ebbe il concio, ne fu molto lieto, e di presente fecie fare ivi una bella magione giugniente alla torre ove la dama stava serrata ch'egli amava. || D'Ancona: «forse deve leggersi Congio».

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 218, vol. 2, pag. 786.2: Per la qual cosa il legato s'indegṇ co· llui, e partissi da Bologna sanza suo congio a d́ XV di giugno, e tornossi in Parma.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 51, vol. 1, pag. 386.7: A ccostui fu revelata la 'ntenzione de· rre, ond'elli sanza congio si ritorṇ in Puglia. I· rre fattolo da capo richiedere per contumacia, ebbe cagione di farlo bandire.

1.1.1 Locuz. verb. Donare, dare (il) conǵo: concedere licenza; congedare.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 82.13: La dama li doṇ congio, e uno anello con una ricca e buona pietra.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 231.10: e per ricoprirsi, facea segno d'amare Laura di santa Giulia, e Bellina di Pontevese, sirocchie di Barale; ma più si copriva verso Laura, di che Barale gli diede conǵo...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 110, vol. 3, pag. 538.25: e che il Comune di Firenze, e quello di Perugia, e di Siena, gli rimandassono per comune due o tre di loro ambasciadori savi e discreti, i quali voleva nel Regno intorno a llui per suo consiglio; e a' detti ambasciadori diede graziosamente congio di tornare a Firenze.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 25, vol. 2, pag. 489.26: A Bernarduolo Rozzo furono donati cinquecento fiorini d'oro, e tratto dal nostro contado dato li fu il congio.

1.2.1 Locuz. verb. Prendere (il) conǵo: andarsene chiedendo permesso o salutando.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 3, son. iniz..13, pag. 327: E poi, pregando il figliuol d'Isione / il gran Teseo, suo amico caro, / Arcita fa fuor trarre di prigione; / e mostra i patti che con lui fermaro, / e poi, preso congio da Palemone...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 60, vol. 2, pag. 593.18: Incontanente prese congio da llui, e partissi di Roma il primo d́ di febbraio con sua gente.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 60, vol. 2, pag. 531.7: Messer Francesco Ordelaffi come seppe la novella scorse la Marca, e di notte con sua brigata prese il congio per la via della marina, e in XXIIII ore cavalc̣ cinquantasei miglia, e colla gente a llui accomandata si ricolse i· Luco.

[u.r. 17.11.2020]