COPIGLIO s.m.

0.1 compigli; a: copigli.

0.2 Lat. volg. cupellio (DEI s.v. coviglio). || Dall'etimo proposto nel DEI ci si aspetterebbe piuttosto una forma in ‑one: potrebbe quindi trattarsi di una retroformazione da copiglione (magari percepito come un accrescitivo). La forma in com- sarà un ipercorrettismo paretimologico.

0.3 Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.7 1 Contenitore in cui si allevano le api, alveare.

0.8 Pär Larson 03.03.2004.

1 Contenitore in cui si allevano le api, alveare.

[1] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 364.8: Che diremo altresie quando le api fugono a grandi sciami, qua[n]do è fatto fumo sotto le arnie ecompigli, acciò che, toltone via i fiali del mele e della cera, rilievinse le piegate vimine de le arnie?

[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 5, cap. 51, vol. 2, pag. 204.21: Del legno del salcio sodo si fanno le travi e gli arnesi delle case assai buoni, e de' grossi si fanno assai catini e conche e scodelle e taglieri e vaselli da vino. E di quegli che sono per lor vecchiezza cavati, si fanno copigli, secchie, mine e stai.

[2] f Quintiliano volg., XIV: I loro orti s'aggiugnevano insieme, fuori che una siepe li divideva. Aveva il ricco nel suo fiori, e l'antico compigli d'api [[...]]. Non disfatti i compigli delle mie api, domandarono altre selve, [[...]]. Tu dì che di tronconi d'alberi voti, o vero di pietre cavate, che trovava, feci compigli, e a casa portai. || Crusca (1) s.v. compiglio.

[u.r. 24.11.2020]